venerdì 31 dicembre 2010

Capodanno

Qui sta per imbrunire e dall'altra parte del mondo siamo già nell'anno nuovo.

Stiamo aspettando per il cenone, per le feste, per trascorrere queste ultime per del 2010 con gli amici, con i parenti, magari anche con qualcuno che non si conosce troppo bene ma non soli.
Capodanno segna un termine al calendario, si butta quello stropicciato e annotato che ci ha fatto compagnia dalla parete della cucina e si appende quello nuovo, tutto lindo, ancora solo con pochi appunti scritti. Un anno se ne va e con questo si spera i dolori, un nuovo anno ci aspetta e in esso riponiamo i nostri sogni, desideri e aspettative.
Capodanno è solo la manifestazione di ciò che già sappiamo, tutto cambia di continuo, per mutare, unirsi, crescere e morire, e questo spesso ci sconvolge. Spesso ci aggrappiamo alle cose e ai vecchi ricordi anziché crearne di nuovi e ci ostiniamo a credere che tutto sia permanente ma, proprio oggi, proprio in questa mezzanotte, sta la celebrazione dell'incognito...
Auguri quindi perché questo anno porti con sé esperienze nuove, inattesi amici, sorprendenti avvenimenti... insomma VITA.

giovedì 30 dicembre 2010

Un nuovo calendario?

Si avvicina Capodanno e, nelle nostre case, arrivano o sono già arrivati o stanno per arrivare i calendari del'anno che verrà. Io non voglio parlarvi di un calendario che ormai ha una tradizione, quello dell'ANFFAS, ma del Ricettario che quest'anno hanno elaborato e prodotto dal titolo
"Ricette ideali per persone speciali"
fortunato, si spera, seguito di un altro ricettario elaborato nel 2009.
Non posso non consigliarvelo!
E' utile (le ricette sono a prova di bomba, collaudate e testare dagli stessi autori), è semplice anche nell'impaginazione (che aiuta a capire come e cosa fare passo passo), è simpatico (non sono bellissimi i nostri cuochi nelle fotografie sulle pagine?), è una sfida per dimostrare che tutti siamo speciali, proprio come recita il titolo.
Perciò... correte ad acquistarlo, sapendo che, con questo semplice gesto, andrete a sostenere le attività dell'ANFFAS stessa, la Comunità Alloggio di Santa Maria, i centri socio-educativi di Santo Stefano e delle Villette, la piscina Kered'onda, l'ambulatorio riabilitativo per l'età evolutiva "Il Tubero" ed il servizio di accoglienza e informazione "S.A.I.?".
Non so se vi sembra poco?
PS: notizie dell'ultima ora riferisco che il ricettario sia andato a ruba. Speriamo in una ristampa!

martedì 28 dicembre 2010

Il Vangelo della Domenica

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 2,13-15.19-23)

I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo». Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio». Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino». Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».

La festa della S. Famiglia ci suggerisce subito, dopo aver celebrato il mistero della nascita del Figlio di Dio, di allargare il nostro obbiettivo e comprendere in un solo sguardo Gesù, Giuseppe e Maria. Ormai sappiamo quanto l’evangelista Matteo sia preoccupato di aiutarci a riconoscere il progetto di Dio per tutto quanto succede a Gesù. Così avviene anche per quanto riguarda la fuga in Egitto, cui S.Giuseppe, consapevole delle proprie responsabilità, non si sottrae, nonostante l’evidente scomodità. Ancora una volta siamo chiamati a riflettere sulla disponibilità del figlio di Dio fatto uomo a subire tutte le difficoltà concrete della vita quotidiana, anche quelle più dolorose e drammatiche. Da subito Gesù incontra la malvagità degli uomini, quel male che lui è venuto a vincere in pienezza, fino a superare anche lo scoglio finale, quello della morte. Allora non dobbiamo solo chiedere protezione per le nostre famiglie, ma innanzitutto la forza e il coraggio di affrontare ogni momento, anche quelli tristi e difficili, con la certezza di aver accanto sempre Gesù, pronto a sostenerci nell’affrontare quelle fatiche quotidiane, che lui stesso non ha rifiutato.

domenica 26 dicembre 2010

Dare un senso al Natale

In questi giorni di festa, il pensiero prende il volo, trasportato dalle emozioni che un piccolo bambino ci regala. Ma è importante non dimenticare il senso di questa festa, il senso dell'Amore.
Ho dunque deciso di condividere con voi alcuni pensieri, nati durante il mio viaggio in India e ancora oggi impressi nella mia memoria e nella mia mente.
“Un viaggio.
Un viaggio appena iniziato.
Un motivetto appena accennato.
E’ così che lo sento: una canzone, una musica della quale non conosco ancora la melodia intera, ma inizio ad intravederne il ritornello. Nuova Deli, capitale dell’India. Povertà, caos, caldo e tanta umanità. Una città all’eccesso: macchine, cavalli, mucche, scimmie, pedoni, tutti sulla stessa strada, tutti in direzioni diverse.
Forse il trovare se stessi parte proprio da qui: capire in che direzione andare.
Ma sono tutte difficili, sono tutte caotiche, le direzioni. La legge del più forte sembra farla da padrona. La legge del più ricco, invece non sembra, la fa, la padrona.
Uomini su risciò che ridono e si divertono mentre un uomo, magro e debole, arranca pedalando per portarli a destinazione. Si alza sui pedali, cerca di mettere tutta la forza che ha nelle sue gambe, e lo fa ripetendo la stessa frase in continuazione, con gli occhi persi nel vuoto. Vita crudele, poche rupie, nessun rispetto, una salute precaria. Mentre gli uomini che portano sui loro risciò ridono. Poco dopo ne passa un altro: l’uomo è affaticato, ma sorride. Gli occhi non sono persi nel vuoto come il precedente, questa volta sono occhi felici. Almeno dieci bambini occupano il risciò: tornano da scuola, e salutano, ridendo, tutte le persone che incontrano, soffermandosi soprattutto su noi turisti. Lo stesso lavoro, la stessa fatica, ma un grande orgoglio, una grande gioia.
Allora, forse, la vita ha anche il suo lato sorridente, non sempre regna la legge del più ricco, del più forte. Ma questo, lo si sa. Come si sa che i risciò con i bambini che tornano da scuola sono pochi.
La povertà è palpabile e visibile ovunque: gente che vende di tutto sui marciapiedi, gente che dorme nelle baracche, mendicanti, bambini che ti inseguono…
“Chiedete e vi sarà dato”.
Dio, chiedo solo che Tu mandi più dignità e più serenità a chi davvero ne chiede, e chi davvero ne ha bisogno."
Buon Natale a tutti

sabato 25 dicembre 2010

Auguri!

Il mio Dio è fragile.
E' della mia razza e io della sua. Lui è uomo e io quasi Dio.
Perché io potessi assaporare la divinità, Lui amò il mio fango.

L'amore ha reso fragile il mio Dio.
Il mio Dio ebbe fame e sonno e si riposò.
Il mio Dio fu sensibile.
Il mio Dio si irritò, fu passionale, e fu dolce come un bambino.

Il mio Dio fu nutrito da una madre.
Il mio Dio tremò dinnanzi alla morte.
Non amò mai il dolore, non fu mai amico della malattia. Per questo curò gli infermi.
Il mio Dio patì l'esilio, fu perseguitato e acclamato.

Amò tutto quanto è umano, il mio Dio:
le cose e gli uomini, i buoni e i peccatori.
Il mio Dio fu un uomo del suo tempo.
Vestiva come tutti, parlava il dialetto della sua terra,
lavorava con le sue mani, gridava come i profeti.

Il mio Dio fu debole con i deboli e superbo con i superbi.
Morì giovane perché era sincero.
Ma il mio Dio morì senza odiare.
Morì scusando più che perdonando.

Il mio Dio gettato nel solco, schiacciato contro terra,
tradito, abbandonato, incompreso, continuò ad amare.
Per questo il mio Dio vinse la morte.
E comparve con un frutto nuovo tra le mani: la Resurrezione.

E' difficile per tanti il mio Dio fragile.
Il mio Dio che piange, il mio Dio che non si difende.

E' difficile questo mio Dio, questo mio Dio fragile,
per chi pensa di trionfare soltanto vincendo,
per chi si difende soltanto uccidendo,
per chi salvezza vuol dire sforzo e non regalo,
per chi considera peccato quello che è umano.

E' difficile il mio Dio Fragile per quelli che continuano a sognare un Dio
che non somigli agli uomini.

martedì 21 dicembre 2010

Benvenuti nell'esperienza BOOK

Vi avevo promesso di raccontare cosa Roberta ed io abbiamo "combinato" domenica ed eccomi qua, confesso... non abbiamo resistito all'esperienza BOOK o meglio eBOOK.
E' quella piccola "e" che fa la differenza perché parliamo di libro elettronico. Vi vedo già storcere il naso e pensare che il libro di carta, quello presentato in modo così spiritoso nel video spagnolo, ha un fascino tutto suo (vero), un fascino inossidabile (forse) e nulla al mondo lo può sostituire (da dimostrare). Condivisibili solo in parte tutte queste affermazioni ma vorrei ricordarvi che, solo qualche anno fa, avere un telefono cellulare era considerato una stranezza. Quello che è certo è che siano ad un svolta nel mondo dell'editoria e, se solo gli editori fossero più coraggiosi, non vivremmo ora un paradosso tutto italiano: abbiamo i dispositivi per leggere un libro elettronico ma il catalogo dei titoli disponibili è ridicolmente limitato.
Non voglio passare per una fan della tecnologia, anche se è innegabile il fascino che esercita su tutti noi, ma è stata la curiosità a spingerci in Biblioteca domenica pomeriggio, dove, appunto, veniva presentato questo progetto sperimentale. E così, verso sera, Robi e io tornavamo a casa tutte soddisfatte con il nostro bel lettore in prestito! Eh si, la biblioteca, che dispone di (soli!) 6 lettori e se ne può prendere un prestito uno per 15 giorni per provarlo, usarlo per la lettura di un libro e, aspetto decisamente più importante, valutare questa tecnologia prima che essa ci travolga.
Credo, e ne sono convinta, che l'esperienza tecnologica sia anche un'esperienza culturale e trovo lungimirante che la NOSTRA biblioteca hanno deciso di offrire ai propri lettori questa possibilità che non è da tutti, perchè il lettore ha un costo non proprio banale e perchè, valutando anche un possibile acquisto, sia un'occasione formidabile il poterlo provare per capire se questo ne vale la pena!

lunedì 20 dicembre 2010

Il Vangelo della Domenica


Dal vangelo secondo Matteo Mt 1,18-24
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”. Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

La figura di Giuseppe è probabilmente quella che sentiamo più vicina alla nostra esperienza. Da una parte infatti egli si trova a vivere un ruolo importante nella storia della salvezza, ma senza aver scelto o chiesto la partecipazione. Un po’ come noi che ci troviamo ad essere cristiani, partecipi di una storia che ci fa essere più grandi di Giovanni il Battista, ma senza alcuna nostra richiesta. Né tantomeno ci è stato chiesto se volevamo ricevere il battesimo ed assumerci personalmente gli impegni del cristiano. Eppure Giuseppe accetta che la sua vita sia sconvolta da quello che è un segno dell’amore di Dio, un segno della sua fedeltà e del suo interesse per il genere umano. Per amore di Dio e per amore di Maria e, riconosciamolo, anche per amore di tutti noi, Giuseppe accetta il suo compito. Anche da noi Dio si aspetta una risposta d’amore alla sua offerta. Ora personalmente possiamo, anzi proprio per questo natale, dobbiamo accettare consapevolmente il progetto che Dio ha per ciascuno di noi. Lasciamo entrare Dio nella nostra storia e accettiamo che sia lui a guidare le nostre parole e le nostre opere.

domenica 19 dicembre 2010

L'ultima domenica di Avvento

Insieme ad una spruzzata di neve, leggera e decisamente natalizia, stamane in piazza ci attendeva il "Mercatino delle Meraviglie", organizzato dall'Associazione "Amici della Scuola Elementare", si, sempre loro... quelli che ieri erano indaffarati con Babbo Natale.
Per la cronaca, erano indaffarati anche oggi nell'impacchettare tutti quei bellissimi lavoretti donati con generosità per sostenere le iniziative dell'Associazione stessa.
Auguriamo di cuore Buone Feste a questi intraprendenti genitori e non che lavoramo così generosamente per l'Associazione.
PS: c'é stata anche la merenda in oratorio con un film ma non so dirvi com'era, perchè Roberta e io abbiamo fatto qualcos'altro di davvero speciale... ve lo racconto i prossimi giorni.

sabato 18 dicembre 2010

Oh, oh, oh...

E alla fine, eccolo qua! Babbo Natale in persona è arrivato ad allietare la Festa della Scuola Materna ed Elementare, organizzata per questo pomeriggio dall'Associazione che si dà così tanto da fare.
I più sorpresi?
Non saprei dire se i bambini o gli adulti presenti. Tanti, comunque tanti i partecipanti e questa festa è stata anche l'occasione per farsi vicendevolmente gli auguri per le imminenti festività natalizie, occasione colta al volo anche dalla sig.ra Zanibelli, assessore all'Istruzione del Comune, che ci ha fatto visita.
Grazie a tutti coloro che hanno realizzato questa semplice ma riuscita festa.

giovedì 16 dicembre 2010

Poveri bambini

Questo libro è il racconto di storie tristi di bambini tristi che hanno vissuto o vivono un'infanzia dolorosa trasformata in un'adolescenza altrettanto dolorosa.
Soffrono tutti di una letale e morbosa malattia, la solitudine che spesso è così trascurata nei bambini. Solitudine non materiale ma soprattutto di affetto e di attenzione. I genitori che spesso si affannano affinchè i loro figli non restino mai soli, troppo spesso no si rendono conto che questa rete protettiva si trasforma in un recinto, steso in perfetta buona fede, ma che li allontana dal mondo, che li isola non li protegge.
E così, in questo libro, troviamo Lorenzo, che da bambino iperattivo e allegro in trasforma in un adolescente triste e sconfitto, Annalisa, che vive la metamorfosi da bambina cicciona in anoressica senza speranza, Paolina, la figlia perfetta che finisce a vivere per strada travolta dalla droga, e Francesco, prosciugato dal computer e dal mondo virtuale che questo gli apre. Infine c'é Pietro, forse la storia più positiva o comunque non definitiva, che scappa da una famiglia allargata, che se lo rimbalza in continuazione, finché si dimenticò di scappare, forse perché era finita la stagione delle fughe o forse non ne ebbe più il tempo o il modo. O forse fu invece pechè si trovò bene nella nuova sistemazione, con qualcuno che apriva la porta quando ancora saliva le scale, in una casa dove era sempre il primo e il più importante.
Un libro da leggere per vedere la realtà con gli occhi di questi piccoli e riflettere un pochino su cosa diamo ai nostri figli, come attenzione, cura, affetto e presenza.

Il prossimo libro o meglio, visto il lungo periodo di vacanze natalizie, i libri sono due!
"Fuga dal Natale" di John Grisham
e
"Bianca come il latte, rossa come il sangue"
di Alessandro D'Avenia

Per sapere quale è stato il libro precedente, cliccate qui.

mercoledì 15 dicembre 2010

Auguri, cominciamo...

... a 10 giorni dal Natale, cominicia con gli auguri di Suor Angela. La nostra missionaria è, in questo periodo e fino a fine anno, negli Stati Uniti per promuovere il VoICa, di cui è responsabile.
Albuquerque, Nuovo Messico
Dicembre 2010

Carissimi parenti ed amici,
il mio saluto ed AUGURIO di un sereno NATALE da questa lontana terra del Continente Americano, dove mi trovo per la progettazione di VOICA America. Nel visitare due comunità del Messico ho costatato tanta povertà in una marea di giovani alla ricerca di un mondo migliore. Ancora una volta il Natale ci richiama ai veri valori: del bello, buono ed aiuto scambievole.
A ciascuno AUGURO feste Natalizie che riportino alla gioia del semplice stare assieme, ringraziando il Signore che viene a benedirci ed invitarci a seguirlo.
Vi abbraccio con affetto nella speranza di vedervi presto.
Sr Angela
Fotografie:
coi giovani di Monterrey, con danzatori Messicani, con le mie sorelle, e con B. Kateri Tekakwitha (quasi santa messicana) fuori della Cattedrale di Santa Fè.

martedì 14 dicembre 2010

Meglio tardi che mai!

E' già passato un mese, lo so ma questa vita così complicata e frenetica...
comunque ora, se cliccate sulla copertina,potete leggere tutto il nostro bollettino con il bellissimo articolo di Giulia, dove ci racconta la sua esperienza estiva in Africa, missionariara con il VOICA.
Ah... c'é anche il programma pastorale.

lunedì 13 dicembre 2010

Il Vangelo della Domenica

Dal vangelo secondo Matteo Mt 11, 2-11
In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”. In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».
Anche per questa domenica sembra centrale la figura di Giovanni Battista, ma in realtà le parole di Gesù non vogliono elogiare il precursore, quanto la fedeltà di Dio che mantiene le promesse fatte da molti secoli attraverso la voce di tanti profeti. Certo di fronte al Battista ci viene chiesto innanzitutto un atteggiamento di umiltà. Anche se per noi il regno di Dio è già venuto non possiamo illuderci, non siamo a posto, non siamo certo più grandi di lui, a meno che riusciamo a seguire fino in fondo le parole di Gesù, cominciando a costruire il suo regno nella nostra vita di ogni giorno. Questa sarebbe anche la giusta risposta alla fedeltà di Dio. Lui realizza le sue promesse e noi con la nostra costanza prepariamo una degna dimora al Signore che viene. I frutti degni di conversione sappiamo quali sono: operiamo per la pace, la giustizia, la serenità dei cuori. Approfittiamo anche dei tanti segni esteriori del Natale per lasciarci coinvolgere nel fare il bene a tutti i nostri fratelli, perché l’amore di Dio trovi casa in mezzo a noi.

domenica 12 dicembre 2010

Una domenica carica di...

... in pole position, sicuramente ATTESA!
Attesa per l'imminente arrivo di S.Lucia, che fa tremare i cuori a tutti i nostri bambini e non solo!A seguire... MUSICA!
L'Hospital Services, in collaborazione con Ottica Foto Angelo, più una lista di sponsor lunga quanto una letterina a Santa Lucia, ha realizzato un concerto meraviglioso, all'Auditorium "B.Manenti" in città. Protagonista, oltre alla musica, l'Orchestra di fiati di Trigolo e San Bassano diretta da Vittorio Zanibelli, che oltre ai pezzi forti già eseguiti anche nel concerto del Palio, dello scorso Giugno, come "Ocean Dream" e "I pirati dei Caraibi- Ai confini del mondo" (SUPER !!!), ci ha fatto sognare con una selezione di brani natalizi. Davvero divertente l'arrangiamento in stile banda militare di "Jingle Bells", come pure sempre lo stesso pezzo in versione salsa... solo un simile super-classico può avere così tanti arrangiamenti!E infine FILM...
che non ho visto (ero al concerto) ma che promette di essere, oltre che divertente, anche fonte di qualche pensiero positivo: un cattivissimo che sogna di rubare la Luna ma che viene adottato da tre ragazzine orfane. C'é qualcosa di buono anche dentro al cattivo più cattivissimo che c'é?

sabato 11 dicembre 2010

MiniVolley

Abbiamo una nuova autrice (evviva evviva!), Claudia, che ci racconterà le avventure della squadra del MiniVolley. Finchè non imparerà (prestissimo) a pubblicare direttamente sul blog, farò da ripetitore.
8 DICEMBRE ALL'INSEGNA DELLA PALLAVOLO E DEL DIVERTIMENTO
Mercoledì 8 dicembre alle 15.30 si è svolta la giornata dedicata al baby e mini volley presso la palestra Toffetti. Presenti le squadre di: Crema volley, Frassati, Castelleone, Capergnanica, Ripalta, Dovera e Monte Cremasco. Tutti i bambini dopo aver giocato tutto il pomeriggio divisi in da 3 giocatori ed essersi divertiti hanno potuto mangiare un ottima merenda offerta dalla Crema Volley.

giovedì 9 dicembre 2010

Con il naso in sù

Un gran da fare intorno al quel banchetto. Punti e punti di cucitrice per fissare le letterine alle code dei palloncini colorati. Grandi e piccoli ad osservare e a sperare che, quest'anno, ci sia meno carbone?
Siamo pronti! Si cerca un punto della piazza dove il campo sia "sgombro" e via, Piera lascia liberi i palloncini e tutto il loro bottino di speranze. E i bambini lì, con i visi a pregare perchèla loro letterina vada lontana e raggiunga la loro Santa preferita e la convinca ad essere generosa, a dimenticare qualche capriccio, qualche marachella...
E adesso che sono liberi, i palloncini si alzano rapidamente e tutti lì rapiti, lì a seguire il loro volo. La cosa più bella di tutta questa iniziativa sono gli occhi dei bambini che, fra lo stupore e la trepida attesa, affidano i loro desideri ad un palloncino e che sognanti, con il naso in sù, sognano, magari, anch'essi di poter volare.
Grazie agli Amici della scuola Elementare per questa iniziativa, tentata lo scorso anno, confermata quest'anno e da trasformare in tradizione per gli anni a venire.

mercoledì 8 dicembre 2010

Premiére

brulé!

I DVD saranno disponibili dal 19 Dicembre presso il Bar dell'Oratorio. Non vi sembra una bella idea per un regalo di Natale?

martedì 7 dicembre 2010

Il Vangelo della Domenica


Dal vangelo secondo Matteo Mt 3,1-12
In quei giorni, venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaìa quando disse: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!».
E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico.
Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione, e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».

La figura e soprattutto la parola di Giovanni il Battista sembrano oggi poco consone al periodo che stiamo vivendo, Ci stiamo preparando al S. Natale, una festa che si caratterizza per un clima generale di pace, gioia, serenità. Tutti i segni del Natale, il contorno tradizionale, ci invitano ad una atteggiamento gioioso e pieno di speranza. Giovanni invece, dopo averci invitato a riconoscere la presenza del regno di Dio in mezzo a noi, ci apostrofa come ’razza di vipere’ ricordando la scure pronta al taglio e il fuoco che brucerà inestinguibile. Ma sappiamo bene che queste immagini così forti hanno lo scopo di suscitare in noi santi desideri, di realizzare quei frutti degni di conversione che Dio si aspetta da noi. Davvero il sentimento principale deve essere quello della gioia e della serenità, ma non perché ci lasciamo distrarre dalle lucine o dai regali, cui tanto ci tiene la nostra società dei consumi. La gioia vera viene dalla consapevolezza di contribuire alla venuta del Signore Gesù con le nostre parole e opere tese a costruire la pace intorno a noi. Questi frutti degni di conversione, ci permettono di avvicinarci alle feste natalizie con il giusto spirito di accoglienza e disponibilità che Gesù vuole da noi.

domenica 5 dicembre 2010

I burattini e anche la neve

Era una mia impressione o i burattini sembravano ... tristi?
Mah! Sarà stata la giornata fredda (per la cronaca è la NONA domenica di fila che piove!) o il fatto che non c'era quel gran pubblico, ma ho come avuto l'impressione che i burattini non fossero così convincenti nella loro performance e anche le battute spiritose fosse "smorte". E per di più, anche i bambini presenti, anziché essere rapiti dalla storia di Gioppino, erano particolarmente rumorosi.
Mi sa che non ho più l'età per aprezzare i burattini.

mercoledì 1 dicembre 2010

neve

Dopo un piccolo anticipo di neve di cui abbiamo goduto settimana scorsa, oggi di nuovo la neve è tornata. Bello, bello, bello!
No, non sono matta, a me la neve piace tantissimo nonostante gli indubbi disagi ed il caos che si genera sulle strade. Mi dà immediatamente l'idea dell'inverno, delle feste natalizie, del camino acceso e di un pomeriggio di lettura di un bel libro... insomma una pausa in questa vita che sembra, troppo spesso, un frullatore. Una tregua in cui la vita ed il ritmo delle cose rallentano dandoci così la possibilità di riassaporare il gusto della pigrizia, virtù sempre considerata negativa.
Sfogliando il Corriere, ho trovato un'iniziativa proprio adatta ad una giornata come oggi e che ci può accompagnare al Natale, magari per tirar fuori un bel ricordo...
cliccate sulla foto della neve per saperne di più.

lunedì 29 novembre 2010

Il Vangelo della Domenica

Dal vangelo secondo Matteo Mt 24, 37-44

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata. Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Il sacro periodo dell’avvento è già ricco di simboli e segni, che ci aiutano a ridare slancio alla nostra preghiera, per rinnovare il nostro desiderio di un salvatore. Il gruppo liturgico ci aiuta ad enfatizzare la simbologia della luce, specialmente con i due ceri accanto all’ambone, per ricordarci che la Parola di Dio è luce al nostro cammino. Come sempre poi le letture della prima domenica di Avvento ci suggeriscono la riflessione e la preghiera in attesa della seconda venuta di Cristo, quando tornerà per essere davvero il re di tutto l’universo. Ma sappiamo bene che le parole, apparentemente drammatiche di Gesù, non vogliono suscitare il terrore, quanto piuttosto la fiducia che se viviamo nella attesa operosa della sua venuta, non dobbiamo temere nulla. In realtà Gesù ci dice che il figlio dell’uomo viene, è già presente in mezzo a noi, e quindi già dobbiamo operare perché le profezie si avverino. Le speranze di pace del profeta Isaia tocca a noi realizzarle, con opere quotidiane che portino la pace dentro noi e attorno a noi.

domenica 28 novembre 2010

Un'altra tranquilla domenica di pioggia

L'occasione era la prima domenica di Avvento, come dire... qualunque cosa va bene per di fare festa insieme, e così oggi a pranzo è stata la volta di costine e verze. Un piatto decisamente adatto alla stagione ormai fredda in cui ci troviamo.
E dopo? Ma un filmetto, che ne dite?
Suggeriamo "Il piccolo Nicolas e i suoi genitori", divertente, un pò paradossale ma decisamente adatto per vedere il mondo con gli occhi dei bambini, fra pozioni magiche e compagni di classe secchioni, supplenti racchie e meccanici ingaggiati per rapire un fratellino che non c'è.

mercoledì 24 novembre 2010

Errata Corrige

E' giunta segnalazione che l'asinello di Santa Lucia che, domenica scorsa, sponsorizzava l'Associazione degli Amici della Scuola è in realtà...
un'asinella, Iole per la precisione e non Cecco, come erroneamente scritto.
Chiedo scusa...
ma come avrò fatto a non vedere le fluenti trecce bionde?

lunedì 22 novembre 2010

Il Vangelo della Domenica

Dal vangelo secondo Luca Lc 23,35-43
In quel tempo, dopo che ebbero crocifisso Gesù, il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».
Per la solennità di Cristo Re dell’universo ci viene proposto, anche quest’anno, un brano del Vangelo che ci aiuta a comprendere la vera natura del nostro Re. Non è infatti un re che prende e comanda come un despota, anzi è lui che si offre come esempio di obbedienza, e giunge a dare la sua vita per noi. Già questo basterebbe per far sgorgare dal nostro cuore un sentito grazie, non solo per i beni della creazione, i frutti della terra, per la vita di ogni giorno, ma soprattutto per quelli spirituali, per la vita eterna. Il dialogo, che solo Luca riporta, dei malfattori con Gesù sembra suggerirci una conclusione che l’evangelista non racconta. Il buon ladrone infatti dopo aver ricevuto la promessa della vita eterna sicuramente, con quel filo di voce che gli restava, avrà voluto dire Grazie a Gesù. Ma sia lui che noi in realtà dovremmo ringraziare il Signore non tanto per la promessa della vita eterna nel suo regno, ma soprattutto perché lui, che è Dio, è stato condannato alla nostra stessa pena, ha voluto condividere fino in fondo, fino alla morte, la nostra esperienza umana. Quante volte ci dimentichiamo del Signore quando tutto va bene, e quante volte ci lamentiamo della sua lontananza quando non ci viene incontro nelle nostre necessità. Ma in realtà lui è sempre vicino a noi, e specialmente nel momento del bisogno, non per togliere i guai ma per condividerli e portarli con noi. Di questa sua presenza dobbiamo sempre essere grati.

domenica 21 novembre 2010

Piove ma grazie lo stesso

Non mi sono ammattita ma nel Giorno del Ringraziamento anche la pioggia è una benedizione.
Oggi la Chiesa festeggia Cristo Re e noi ringraziamo per i doni della terra, per chi ci lavora e con il suo lavoro ci dona sostentamento. Un'immagine bellissima, trovo, che ci permette di riflettere sul significato che sta nel ringraziare, nel riconoscere benedizione in ciò che si ha, poco o tanto questo possa essere. La predica la lascio al don ma era l'occasione buona per un post di ringraziamento anche agli amici dell'Associazione a sostegno della scuola elementare.
Come promesso, si sono fatti trovare in piazza, un po' umidicci ma sorridenti, a vendere i mazzolini di Santa Lucia e in compagnia dell'eroe del momento, il somarello Cecco. Grazie per il vostro lavoro e grazie anche per il servizio di
servizio pre e post orario scolastico
nella fascia del mattino dalle ore 8 alle ore 8.30 e nella fascia pomeridiana dalle 16 alle 17.30, realizzato a partire dallo scorso 2 Novembre.
Il prossimo appuntamento, con i nostri amici senza asinello stavolta, è per Mercoledì 8 Dicembre con il lancio dei palloncini con le letterine per la nostra Santa Lucia.

sabato 20 novembre 2010

I bambini hanno diritti

Nel 1989, la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza divenne il primo trattato internazionale giuridicamente vincolante ad affermare i diritti di tutti i bambini.In questi 20 anni sono stati compiuti enormi progressi sul fronte dei diritti dell’infanzia molto resta ancora da fare.
Dan Seymour, responsabile della sezione Diritti e Identità di genere all’UNICEF Internazionale

21 anni fa, l'ONU emanava questa "carta" che è in realtà un trattato vincolante nell’ambito del diritto internazionale, che codifica i principi guida che gli Stati membri delle Nazioni Unite hanno accettato di considerare universali, ispirando modifiche a molte leggi nazionali esistenti, cambiando il modo in cui le organizzazioni internazionali concepiscono la propria missione per l’infanzia e mettendo in atto nuove misure a garanzia dei bambini vittime dei conflitti armati.
Se vuoi saperne di più, clicca sull'immagine iniziale.

venerdì 19 novembre 2010

Frassati - Boffalora

Sabato 6 Novembre è arrivata la prima vittoria dei bambini della scuola calcio.Infatti i nostri portacolori sono riusciti a battere la squadra del Boffalora per 2 a 1.Partita sul filo del rasoio ma sempre condotta dai nostri giocatori che hanno festeggiato così al prima vittoria stagionale.
Al gol di Matteo Venturelli risponde il Boffalora ma ci pensa ancora il nostro bomber Filippo Tornelli a fissare il risultato sul 2 a 1 definitivoGrande gioia dei bambini che però al termine della partita sportivamente salutano gli avversari.Appuntamento alla prossima partita,dove ci divertiremo a guardare i nostri giocatori in erba.
Ciao!!!!!!!!!!!!!

giovedì 18 novembre 2010

Le torte del Comitato


Domenica 7 Novembre gli amici del Comitato "Amici della Scuola Elementare di San Bernardino" hanno riproposto la vendita delle torte realizzate dalle mamme in piazza della chiesa a favore della nostra scuola elementare; lo stand che ospitava le torte era gremito di succulente preparazioni e ,sia prima della Messa sia al termine della stessa,la gente ha affollato lo stand alla ricerca della torta preferita.
I nostri compaesani sono stati generosi perchè ancora prima di mezzogiorno le torte erano tutte vendute;durante la vendita si è potuto inoltre versare la quota associativa.Un grosso grazie al Comitato e alle mamme che si sono impegnate per la buona riuscita della mattinata.
Inoltre ricordo che Domenica 21 Novembre sempre in piazza ci saranno i mazzolini di Santa Lucia.
Vi aspettiamo!!

mercoledì 17 novembre 2010

Gentili per scelta

Il 13 Novembre è stata celebrata la Giornata Mondiale della Gentilezza, lo sapevo ma con tante cose da fare mi è scappata. Meno male che c'é Cristina che mi ricorda le cose importanti e, in questo caso, mi ha mandato questo brano tratto dal Corriere della Sera.
Oggi è la giornata mondiale della gentilezza.
Dimentichiamocelo pure, oggi, ricordiamocelo però gli altri 364 giorni dell' anno. In Italia lo è dal 2001, a Tokyo dal 1988.
Gentilezza non è debolezza ma forza, eccone qui un esempio, un fatterello successo proprio a Tokyo: io che qui in patria credo di non aver mai buttato nemmeno un centimetro anzi nemmeno un millimetro di qualcosa per terra, proprio là, nella città delle metropolitane più affollate e immacolate, proprio là, sono andata a compiere il misfatto. Non ero in un tempio, ero in una stradina e c' era un mercato, un gran via-vai. Camminavo, guardavo, si potevano assaggiare dei cibi, erano squisiti. Ma poi, una minuscola pallina che avevo messo in bocca credendola dolce o almeno salata o almeno agrodolce mi si rivelò niente di tutto ciò, un sapore inquietante, d' istinto la sputai nel palmo della mano e da lì, ahimè, la feci scivolare per terra, avrà avuto cinque sei millimetri di diametro. All' istante dal nulla si materializzò una gentile signora, mi si avvicinò a passetti, si chinò ai miei piedi, con un fazzolettino raccolse il minuscolo rifiuto e senza dire una sola parola lo infilò in una specie di borsina-pattumiera che portava in vita, piccola come quelle dove noi viaggiando teniamo documenti e carte di credito. Non una parola e nemmeno un' occhiataccia, niente di niente prima di svanire di nuovo nel nulla.
Senza dubbio il più tempestivo efficace silenzioso gentile rimprovero mai ricevuto. Chi se lo dimenticherà più?
Str... di uno str... sta gridando qui un tizio, anzi no, è una tizia, anzi è una ragazzina, bionda con gli occhi celesti sembra uno zuccherino e parla come uno scaricatore di porto (si diceva una volta: oggi possiamo dire parla come uno qualunque, come uno dei tanti, come uno in tv). Comunque di incontri gentili ce ne capitano ancora. Ne restiamo sconvolti, li raccontiamo, li telefoniamo, li citiamo, li scriviamo nel diario, ne facciamo un articolo, una mail o almeno un sms. Di sicuro non li dimentichiamo. Dicono siano contagiosi, ma pare un' epidemia che stenta a far vittime. E a dire il vero non tutti li apprezzano.
C' è anche chi di fronte a una gentilezza ricevuta si mette subito in allarme, sul chi va là. Gatta ci cova. Cosa si nasconderà dietro? Cosa mi chiederanno poi? Diffidano, temono trappole, si muovono guardinghi come si trovassero all' improvviso in un terreno del tutto sconosciuto, in un campo minato. (Una decina d' anni fa pubblicai un libro intitolato «Gentilmente». Non ha venduto milioni di copie....).
RIPRODUZIONE RISERVATA
Lamarque Vivian

martedì 16 novembre 2010

Educare, che fatica!

Di questo se n'é accorta pure la CEI che ha pubblicato un librino dal titolo inequivocabile, una raccolta di linee guida per il decennio appena iniziato. Ieri sera, Roberta e io siamo state in San Bernardino (quello in città!) per assistere alla presentazione proprio di questo libricino a cura di Valentina Soncini, presidente dell'AC di Milano. La serata è stata interessante giustificando così l'uscita serale sotto la pioggia battente.
I temi in discussione sono stati tanti e ci siamo anche comprate il librino, con un esborso di ben € 1,50 che potete trovare alla BuonaStampa, per rileggere con calma e tornare su alcuni punti davvero da approfondire. Per esempio, "chi è l'Educatore?" oppure "Cosa significa educare in rete?" e questo non riguarda Internet o simili. Spesso l'educazione viene tradotta con "indottrinamento" (devi pensare quello che penso io) o peggio ancora "addestramento" (devi fare quello che faccio io) ponendo in questo modo il discente in una posizione subordinata e dipendente dal maestro, che in questo modo non educa, non aiuta a crescere, a pensare, a trovare una propria dimensione umana.
Cominciate a pensarci su perchè in Avvento, negli incontri di catechismo degli Adulti, si parlerà proprio di questo. Nel frattempo, se volete leggere la prefazione del Cardinale Bagnasco o scaricare il testo del documento, cliccate sull'immagine iniziale.

lunedì 15 novembre 2010

Il Vangelo della Domenica

Dal vangelo secondo Luca Lc 21,5-19
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».

Sappiamo bene che le immagini apocalittiche di cui parla Gesù ormai non ci spaventano più di tanto. Probabilmente per i primi cristiani, che han vissutola distruzione di Gerusalemme e le prime persecuzioni, le stesse parole avevano un altro impatto: le profezie di Gesù si sono avverate.
Oltretutto per noi c’è la realtà quotidiana vomitata nelle nostre case dai servizi giornalistici della televisione, e sono immagini e fatti ben più cruenti e pieni di male e malvagità. Ci stiamo un po’ assuefacendo al male.
Ma proprio per questo abbiamo bisogno del messaggio pieno di speranza di Gesù. Non sarà subito la fine e con la nostra perseveranza salveremo le nostre vite. Alla fine Gesù ci rassicura, il male sarà vinto dal bene. Quindi consapevoli che anche noi contribuiamo un poco alla quantità di male nel mondo facciamo quanto sta a noi per vincere il male con il bene. Costruiamo il regno di Dio, regno di giustizia pace a amore cominciando da casa nostra e dalle nostre strade. Ogni gesto di bene aiuta il mondo ad essere migliore.

venerdì 12 novembre 2010

Combinato o no?

Questo libro non mi ha convinto per niente.
Ma andiamo con ordine.
Cominciamo dal titolo. Si pensa che la storia sia il racconto di una scelta per la vita fatta da altri ma invece, a parte gli appuntamenti combinati, nel momento in cui la protagonista si interessa ad un giovanotto il padre, artefice di tutta la storia, se ne disinteressa.
Il padre della protagonista, immigrato dall'Iran, fa immaginare storie di culture diverse ma in realtà è più americano di quanti si pensi, tanto da non tornare più in Iran e da chiamare con aride conversazioni la famiglia rimasta dall'altra parte dell'oceano.
Poi c'è il pretendente, medico pure lui come il padre, che la segue, la chiama "moglie" ancora prima di baciarla, la segue fin dentro le gabbie dello zoo dove la protagonista lavora, sognandola e amandola anche nei momenti in cui il suo carattere incoerente si manifesta in tutta la sua stranezza.
E infine la protagonista, che lascia l'università a un passo dalla laurea, senza alcuna idea di cosa fare nella vita, senza un piano, senza un senso...
Insomma un libro che lascia perplessi nonostante le abbondanti 300 pagine.

Il prossimo libro è
"Se la casa è vuota" di Isabella Bossi Fedrigotti

Per sapere quale è stato il libro precedente, cliccate qui.

giovedì 11 novembre 2010

Finalmente l'autunno

Sarò monotona ma i meravigliosi colori che questo autunno ci regala non vi mette allegria?
A me tantissimissimo!
E' un peccato avere così tanto da fare sempre e non accorgersi, con quanta maestria, la natura sta colorando gli alberi e la città. In questa stagione, Crema è decisamente più bella, avvolta nel calore dei gialli e dei rossi degli alberi e sapete qual'é la cosa divertente?
La natura fa tutto da sola mentre noi la trascuriamo!

lunedì 8 novembre 2010

Il Vangelo della Domenica

Dal vangelo secondo Luca Lc 20, 27-28

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”.
C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».

Siamo alla 32ª domenica ordinaria. Si avvicina il completamento dell’anno liturgico e, come ogni anno, ci vengono proposte le parole di Gesù che riguardano il destino finale dell’uomo: la fine del mondo e la vita eterna. Per aiutarci a riflettere sulla realtà della risurrezione, ci vengono proposti due brani dal tenore molto diverso, anche se accomunati dalla presenza di sette fratelli. La prima lettura è certamente più drammatica, con il caso delle torture e della persecuzione dei sette fratelli ai tempi di Antioco l’Epifane; brano che certamente è tuttora di attualità, basta pensare ai cristiani recentemente martirizzati in Iraq. Nel Vangelo invece i Sadducei, probabilmente per mettere in ridicolo la fede nella risurrezione, presentano un caso alquanto banale o quasi risibile, molto simile a certe rappresentazioni attuali che la pubblicità dei nostri giorni ci da del paradiso, dove sembra ci sia solo il problema del caffè!! Eppure Gesù in poche parole ristabilisce la serietà dell’argomento. Innanzitutto ricordando che l’errore grave dei Sadducei, e di tanti di noi, è quello di immaginarci una vita futura basata sulle categorie ed esperienze terrene: per i figli della risurrezione è tutto diverso. Ma soprattutto ricordandoci che non dobbiamo tanto preoccuparci di immaginarci come sarà la vita eterna, quanto di vivere nella consapevolezza di essere già nella vita eterna. Dio è il Dio dei viventi quindi di fronte a lui tutti gli uomini di ogni generazione son ben vivi e presenti. A noi il compito di vivere sentendoci alla presenza di Dio chiamati a realizzare opere e parole di bene per meritare la vita eterna nel regno dei cieli.

mercoledì 3 novembre 2010

La scuola, la nostra...

Riaprono le scuole e l'Associazione "Amici della Scuola Elementare" si riattiva, facendosi promotore di alcune iniziative.
Già questa domenica, il 7, nella piazza del Chiesa al mattino, si terrà una
vendita di torte casalinghe.
A fine mese, il 21, sempre di Domenica, saranno la volta della
Vendita dei Mazzolini di S.Lucia
speriamo con la presenza del simpatico asinello Cecco, che abbiamo già avuto modo di conoscere lo scorso anno.
Per l'8 Dicembre, festa dell'Immacolata, dopo la Messa delle 10.30, in Piazza della Chiesa, in pieno stile "UP", ci sarà il
Lancio palloncini con le letterine a Santa Lucia.
E per chiudere l'anno in bellezza, Domenica 19 Dicembre, solito posto, solita ora, ci potremo meravigliare con
La Bancarella delle Meraviglie
vendita di oggetti di artigianato realizzato dagli alunni e dai genitori della scuola elementare di San Bernardino.
Ovviamente in tutte queste occasione potete generosamente contribuire all'Associazione sottoscrivendo una semplice adesione o anche mettendo mano al portafoglio... servono tante cose e la generosità di tutti potrà fare la differenza!

martedì 2 novembre 2010

Saluti dall'America

Carissimi,
è con gioia che vi invio i miei saluti da Albuquerque, Nuovo Messico, dove mi trovo per partecipare al Congresso Missionario dal titolo "Le molte faccie della Missione", a cui ben 385 partecipanti provenienti da tutte le parti dell'America hanno preso parte. E' stata una profonda esperienza di una chiesa che desidera rinforzare i "battiti del proprio cuore" affinchè non si affievoliscano ma "battino forti" pieni d'amore per Cristo e per la diffusione della Parola di Vita. Ho imparato molto, particolarmente nella partecipazione delle esperienze con i membri dei vari gruppi, specialmente riguardo alla formazione dei volontari per la missione.
Ora mi fermerò in zona per contribuire all'apertura di un Centro VOICA America, dove i volontari del nord America riceveranno la formazione prima del loro servizio nel Messico, Brasile e Paraguai. A ciascuno chiedo una preghiera affinchè questo progetto richiesto dalla mia famiglia religiosa possa realizzarsi per il bene di tanti giovani e per l'avvento del regno di Cristo.
Ritonerò in Italia, a Dio piacendo, il 28 Dicembre.
Un forte abbraccio e Dio vi benedica.
sr Angela

lunedì 1 novembre 2010

Il Vangelo della Domenica

Dal Vangelo secondo Luca (19, 1-10)
In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

Il racconto della conversione di Zaccheo, capo dei pubblicani, sembra quasi completare il brano della scorsa domenica. Anche stavolta la realtà supera la fantasia, e la parabola del pubblicano pentito e giustificato, si incarna nella vita di Zaccheo.
Ma lo stupore che ci aveva presi per la giustificazione accordata al pubblicano per la sua umiltà e la consapevolezza del proprio peccato, aumenta ancora di fronte ai gesti di Zaccheo. Lui che non ha vergogna, e per vedere Gesù s’arrampica su una pianta come un ragazzino, e dopo aver accolto in casa Gesù, compie segni esagerati di conversione, rinunciando in pratica a tutti i suoi averi.
Eppure il segno più scandaloso non lo compie Zaccheo, ma Gesù stesso, che va a casa sua, anzi, ‘deve’ fermarsi a casa del ricco pubblicano: è lui che vuole entrare nella casa, cioè nella vita, di Zaccheo.
Questo è il messaggio per noi. Siamo pronti ad accogliere Gesù in casa nostra, nella nostra vita, nei nostri affetti? Noi forse ci crediamo già a posto perché veniamo un’ora alla settimana nella casa del Signore. Lui invece vuole venire per sempre nella nostra casa. Tocca a noi lasciargli spazio, accettare la sua presenza perché converta pian piano la nostra vita secondo il suo progetto.

domenica 31 ottobre 2010

Halloween

E' arrivata la fine di Ottobre e, con questa, una delle feste più controverse... Halloween.
Noi abbiamo già Carnevale e quindi un altro giorno di mascheramenti più o meno riusciti on ci serviva, ma si sa, siamo goderecci ed ogni occasione è buona. Così stanotte si potranno vedere tutte le declinazioni dell'horror, perchè solo di questo noi abbiamo copiato di tutta l'intera ricorrenza americana.
Di questa festa, che non mi è mai molto piaciuta, proprio perchè abbiamo già Carnevale, salverei soltanto la zucca, il famoso Jack O'Lantern che ricorda un furbone di prima categoria. Su Wikipedia potete leggerne le diverse versioni, tutte divertenti quanto inverosimili, che hanno sempre a che vedere con diavoli, angeli e ovviamente zucche!
E, se in questa domenica così grigia volete saperne di più su questa ricorrenza tutta pagana, cliccate sull'immagine successiva...
PS: ammazza che zucca!

giovedì 28 ottobre 2010

Frassati - Vaiano


Sabato 23 Ottobre i giocatori della Frassati scuola calcio hanno affrontato la squadra del Vaiano; la partita è cominciata subito bene per i nostri bambini che sono passati in vantaggio con una doppietta del nostro attaccante Filippo Tornelli, ma, complice la stanchezza e forse un pò di paura di vincere, si sono fatti rimontare e superare dagli avversari perdendo per 3 a 2.
La partita, nonostante il risultato finale, è stata bella, intensa e ricca di ribaltamenti di fronte. Un complimento ai bimbi che, nonostante la giovane età, mettono impegno nell'affrontare gli avversari e nel presentarsi sempre agli allenamenti. I risultati col tempo arriveranno ma adesso la priorità di chi li segue è quella di farli sentire una squadra, di renderli affiatati, amici anche fuori dal campo; devono imparare a giocare a calcio divertendosi, rispettando gli avversari e accettando il verdetto del campo ma siamo sicuri che siano sulla buona strada!!
Appuntamento a Sabato 30 Ottobre al campo di Castelnuovo alle ore 17.
Vi aspettiamo numerosi.A presto.

mercoledì 27 ottobre 2010

Festa alla Scuola Elementare

Avete notato i palloncini colorati alla cancellata della scuola elementare?
Pensate, sono riusciti a far andare a scuola i bambini anche di sabato... e di pomeriggio!
E perchè?
Per fare FESTA... una cosa che in generale piace molto a tutti!
Festa per il rinnovo della scuola, del'architettura diciamo "anziana", per l'abbattimento delle barriere architettoniche interne, tanto da avere ora un ascensore al suo interno!
Festa per il "make-up" fatto al cortile, per il nuovo impianto elettrico e del gas, per la completa messa a norma e in sicurezza di tutto l'edificio.
Ma soprattutto FESTA per il prossimo avvio (da martedì 2 novembre) del
servizio pre e post orario scolastico
nella fascia del mattino dalle ore 8 alle ore 8.30 e nella fascia pomeridiana dalle 16 alle 17.30. Davvero un gran bel risultato, un grandioso successo per la “Associazione Amici Scuola di S. Bernardino” che si è presa a cuore il futuro della scuola elementare del nostro quartiere.
Ricordate tutto questo la prossima volta che passate per via Brescia e, soprattutto, siate generosi quando l'Associazione sarà in piazza per la prossima raccolta fondi!