martedì 29 novembre 2011

Open Day e Favole

In occasione dell'Open Day del prossimo Lunedì 5 Dicembre, l'Associazione Amici Scuola San Bernardino organizza un grandioso Laboratorio di "Favole Animate".
Dalle ore 16.15 alle ore 17.15, siete invitati e soprattutto lo sono i bambini dell'ultimo anno della Scuola dell'Infanzia, in modo tale che possano conoscere e visitare la nostra bella Scuola.
Inoltre, alle ore 16.30, la Dirigente Scolastica e le Maestre saranno liete di incontrare i genitori presenti per illustrare le attività e le caratteristiche della scuola.
Inutile dire che siete tutti invitati!!!

lunedì 28 novembre 2011

Il Vangelo della Domenica

Dal vangelo secondo Marco
Mc 13,33-37

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento.
È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare.
Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati.
Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».


Con l'inizio dell'anno liturgico cambiamo evangelista ma siamo sempre nei capitoli, gli ultimi, in cui ci vengono presentate le parole di Gesù riguardanti la fine del mondo. Ancora una volta siamo chiamati a riflettere sull'impegno della vigilanza, dell'essere pronti ad accogliere il Signore quando verrà alla fine dei tempi. Ma naturalmente si arricchisce ora questa parola, della attesa del natale, quindi del ricordo esplicito del fatto che il Signore è già venuto in mezzo a noi e che noi siamo già chiamati ad accoglierlo. Ciascuno infatti ha il suo compito e non dobbiamo aspettare bloccati dalla paura la sua venuta anzi è proprio nella realizzazione del proprio compito, del progetto che Dio ha su ciascuno di noi, che si realizza compiutamente l'attesa del signore finchè egli venga. Il segno dell’uomo che lascia la propria casa ci indica innanzitutto che Dio si fida di noi: ci affida questa casa, l’intero creato, perché lo custodiamo e miglioriamo. Nello stesso tempo è una grande responsabilità: lui non è sempre dietro di noi ad aggiustare i nostri sbagli, tocca a noi realizzare il compito di costruire la casa di Dio il suo regno, con piena consapevolezza e responsabilità.

venerdì 25 novembre 2011

La violenza

Oggi é la giornata mondiale per la lotta alla violenza sulle donne. Una delle tante depravazioni che l'animo umano è in grado di compiere.
Per riflettere e per farsi un'idea, clicca QUI.

giovedì 24 novembre 2011

WebStory


Girovagando per la rete ho trovato QUESTO. Una Web Story, ossia una storia raccontata per immagini ed altre risorse Internet, con un linguaggio chiaro ed accattivante per cercare di comprendere (se qualcuno ci crede davvero) l'origine della crisi economica che ormai ci sta sfinendo.

lunedì 21 novembre 2011

Il Vangelo della Domenica

Dal vangelo secondo Matteo
Mt 25, 31-46
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”. Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

Sono tanti i titoli con cui possiamo chiamare Gesù, non ultimo proprio quello di Figlio dell’uomo della parabola di oggi. Per S. Giovanni per esempio è da privilegiare quello di Rivelatore del Padre. Certamente il titolo di re è risuona un po strano. Non tanto perchè la nostra esperienza di re è legata alle conoscenze storiche degli studi scolastici quanto il nostro re è davvero un re strano. Non manda infatti a morire i suoi sudditi ma è lui che da la vita per loro, è nato povero e vive privilegiando i poveri e gli ultimi, non raccoglie tasse e dice chiaramente che il suo regno non è di questo mondo.
Ma proprio per questo ci gloriamo di aver un tale re, contenti che alla fine ci chiederà conto di come abbiamo investito in amore per i nostri fratelli.
L’insistenza della parabola sulla concretezza del nostro amore verso i fratelli non ci esclude da donare a Dio tempo e attenzione nella preghiera e negli atti di culto ma mette chiaramente al primo posto il servizio e l’attenzione al fratello bisognoso. Solo così ci prepariamo adeguatamente all’incontro definitivo col nostro re e signore dell’universo.

domenica 20 novembre 2011

La Star della Domenica

Oggi l'Associazione "Amici della Scuola Elementare di San Bernardino" ha portato in piazza l'asinello di S.Lucia, per promuovere la vendita dei mazzolini che è necessario avere alla finestra affinchè la nostra Santa ci porti un dono.
Il prossimo appuntamento è per Giovedì 8 Dicembre quando, come è ormai di tradizione, saranno lasciati volare in cielo i palloncini con le letterine indirizzate proprio a Santa Lucia. Quindi non mancate, l'Associazione ha bisogno di tutti noi.

sabato 19 novembre 2011

Breaking dawn!!!

E' ARRIVATO!!!
Uno dei film più attesi dell' anno è approdato nelle sale cinematografiche di tutta Italia il 16 Novembre. Il quarto capitolo della saga di Twilight non ha catturato solo i cuori di tantissime adolescenti ma anche quelli di molti adulti che hanno ancora tempo di imbattersi in nuove storie, nuove avventure!
L' ultima opera della fortunatissima Stephenie Meyer ci fa vivere l' amore dell' affascinante vampiro Edward Cullen che, con la sua famiglia, è riuscito a calmare la sua "sete" e a nutrirsi solo di sangue animale e l'attraente Bella Swan il cui cuore riserva sempre un posto caldo e affettuoso per l' amico Jacob.
Tutti i loro parenti e ed amici dovranno quindi affrontare le conseguenze di un matrimonio da favola e dell' incantevole luna di miele che porterà alla nascita di una bambina... un po' speciale!
Questa romanticissima storia ci fa sognare un mondo fantastico dove tutto è possibile: nel quale si può essere salvti anche dalla morte ed è possibile "vivere" per l'eternità!
Ora non ci resta che aspettare la seconda parte che uscirà, in Italia, il prossimo Novembre!
Il mio commento al libro e al film??!
Una storia che fa tremare d'impazienza, piacere e paura fino al famigerato arrivo della parola "fine" che a volte vorremmo non fosse mai stata inventata...!

PS: cliccando sull'immagine iniziale potete vedere il trailer ufficiale.

mercoledì 16 novembre 2011

La ricerca di sé

Il libro di questo mese è una storia travagliata di una madre, di origine algerina, la cui figlia, francese di seconda generazione, vuole portare il velo. Lo stupore, la rabbia, l'angoscia si abbatte come una furia su questa madre che, ben integrata, con un buon lavoro, una situazione economica tranquilla, non può che vedersi sbattere la porta in faccia dalla propria figlia, indisponibile a qualsiasi discussione e soprattutto a cambiare idea.
Così la madre prende carta e penna e le scrive, le racconta la sua storia, la storia della sua famiglia, di come i suoi genitori abbiano scelto di lasciare l'Algeria e la situazione difficile e pericolosa in cui il paese versava in quei tempi. La Francia era la scelta più logica e lì la vita offriva possibilità di rinascita. La famiglia, col passare del tempo, si integra e questo porta con sè la scelta di non portare più il velo, con tutte le sue conseguenze ed implicite possibilità.
E quando questa ragazzina, non ancora maggiorenne, "sgancia la bomba" questa madre entra in una crisi profonda e tenta, con tutto il buonsenso che possiede, di trovare una ragione e di spiegare, soprattutto, cosa il velo significhi nella Francia moderna dove un simbolo religioso così evidente porta con sè un inseme di conseguenze sulle possibilità offerte una donna che lo indossa.
Ma cosa vuole questa ragazzina? Cerca sicurezza perchè il velo le permette di acquisire un ruolo prestabilito, cerca la propria storia perchè le sue antenate lo indossavano, cerca un'identità che la società francese non le dà. Il libro non ce lo spiega ma i dubbi sulle ragioni di questa scelta restano.
Un tema spinoso e che ci ha fatto discutere molto soprattutto su come un segno religioso possa impattare in modo così devastante sulla vita di una donna, tanto da farla diventare un "oggetto sullo sfondo" non una persona con tutte le sue qualità.

E dopo un tema così serio, passiamo a qualcosa di più leggero e che speriamo sappia anche farci ridere.
Il prossimo libro é
"Piccole donne rompono" di Lia Celi
Per sapere quale è stato il libro precedente, cliccate qui.

lunedì 14 novembre 2011

Il Vangelo della Domenica

Dal vangelo secondo Matteo [Mt 25,14-30]

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì. Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro. Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: “Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”. Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: “Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”. Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: “Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo”. Il padrone gli rispose: “Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”».

La parabola di questa domenica sottolinea un altro aspetto dell’attesa del regno. Non basta la vigilanza. Questa deve essere operosa e portare buoni frutti, secondo i talenti ricevuti. Le parole di Gesù sembrano innanzitutto consolatorie, visto che presuppone statisticamente un due terzi di servi buoni e fedeli. E comunque nessuno di noi si sente come il servo inutile e fannullone. Tuttavia non possiamo neanche riconoscerci pienamente con i servi capaci di rendere il cento per cento. La prima difficoltà che incontriamo è quella di saper riconoscere i doni e i talenti che Dio ci fa. Siamo troppo convinti che anche le cose buone che facciamo siano frutto nostro, solo delle nostre capacità. Dobbiamo riconoscere che non solo i doni naturali sono tutti di Dio ma anche le nostre buone disposizioni d’animo, i doni della grazia, sono solo dono suo. A noi spetta il compito di rispondere in modo adeguato ai talenti offerti a ciascuno di noi da Dio. Ognuno di noi deve con coraggio prendere consapevolezza dei doni ricevuti da Dio, e del progetto che lui ha per ciascuno, in modo da realizzare quella parte del regno di Dio che ci spetta personalmente.

domenica 13 novembre 2011

Il nuovo Consiglio Pastorale

Come già annunciato, lo scorso fine settimana abbiamo votato per il rinnovo del Consiglio Pastorale.
Questa nuova "formazione" avrà già un primo impegno questo Venerdì, proprio per la riunione di insediamento del Consiglio stesso, con i 5 eletti rappresentanti per la Parrocchia di Vergonzana. E adesso annunciamo gli eletti!

Per la lista "Giovani" Fino a 40 anni), risultano eletti:
111 voti: Matteo Gramignoli
64 voti: Nicolò Premi
62 voti: Giorgio Stabilini
53 voti: Alice Gaudenzi
50 voti: Federico Barbati
48 voti: Matteo Pedrinazzi
47 voti: Albina Fusari
46 voti: Marta Fontanella

Per la lista "Adulti non Anziani" (over 40 anni), risultano eletti:
65 voti: Maria Vittoria Vannoni
64 voti: Teresina Sambusida
61 voti: Luciano Bastici
58 voti: Nadia Manclossi
56 voti: Rosangela Meleda
51 voti: Antonio Bettinelli
46 voti: Luca Monaci

Buon lavoro a tutti!

sabato 12 novembre 2011

Storia a puntate: capitolo 9

Dopo una lunghissima suspance eccoci arrivati alla fine del nostro viaggio...o quasi!!!Vi faccio il succo delle puntate precedenti: Sonia dopo settimane di prigionia riesce a trovare la via di fuga dalla sua cella multimediale creata per chi, come lei, non è un amante dei congegni elettronici, in particolar modo della televisione e, per questo motivo, rischia di rompere i piani di un magico folletto...

...Sonia, con occhi sbarrati, fissava il bianco corridoio che le si apriva davanti tentando di dare una spiegazione logica a quanto stava succedendo. Ma poi, come da un po' si era abituata a fare, si arrese perché si era convinta che nella vita non si può dare un senso a tutto quello che succede: alcune cose accadono e basta!Quindi dopo essersi girata un' ultima volta per osservare quella che era stata la sua "casa" in punta di piedi se ne andò.
Percorse metri e metri di quel corridoio che sembrava infinito, poi, voltato un angolo, si ritrovò di fronte ad un immenso ufficio dove segretari e impiegati sedevano ordinatamente davanti a computer e telefoni lavorando come in trance; infatti i loro occhi erano persi nel vuoto e le braccia o la bocca sembravano staccati dal resto del corpo: pareva che funzionassero per conto loro!D' istinto, la piccola si ritrasse nel corridoio alle sue spalle ma, quando fece per girare l'angolo e tornare indietro sbatté contro un grosso muro che, come per magia, aveva chiuso il passaggio segreto che l'avrebbe condotta alla libertà ( o, almeno, così sperava!)Sonia in preda al panico vide una donna giovane e molto carina che stava camminando nella sua direzione. Così ,in fretta e furia, fu costretta a rifugiarsi dietro una grossa tenda blu per non essere catturata prima di aver provato a salvarsi; poi, ignorando le centinaia di persone presenti nell'ampia stanza che lavoravano dandole le spalle, la seguì.
Dopo due corridoi dove non incontrarono anima viva, l' affascinante signorina svoltò in una stanzetta vuota oscurata da pesanti tendoni rossi e sparì in un uno sbuffo di fumo chiudendosi alle spalle una piccola porticina. Sonia sentendosi improvvisamente molto vulnerabile, si nascose di nuovo in prossimità delle finestre e scoprì, guardando fuori, di trovarsi in uno degli ultimi piani di un altissimo grattacielo. Stava ancora contemplando quel panorama che tanto l'attraeva quanto le metteva i brividi quando, dalla piccola porta, uscirono sia la signorina che... il famigerato nano! Improvvisamente la ragazza si sentì assalire dai brividi e, istintivamente, si ritrasse ancora di più dietro i pesanti tendoni. Intanto il nano e la giovane signorina parlottavano sommessamente e la povera Sonia riuscì a cogliere solo alcuni stralci della conversazione: "Il mio piano è infallibile!" sostenne solenne il nano..."ma la ragazza non sembra voler cedere!" rispose con la stessa autorità la donna..."cambierà idea, te lo assicuro!" aggiunse il nano convinto. Poi, mentre i due imboccavano il corridoio, Sonia sentì queste ultime ma non meno importanti parole:"Ormai non hanno più speranza, cadranno tutti nella mia trappola!!!"Appena la nostra protagonista si riprese da questa agghiacciante conversazione, notò ancora una volta il marchio floreale impresso nella parete vicino alla porta e, senza esitare, desiderò con tutta sé stessa di avere il ciondolo a forma di fiore fra le mani e, due istanti dopo, questo, le apparve come per incanto. Stringendolo nel palmo Sonia pensò che, ancora una volta, qualcosa nella situazione che stava vivendo non le tornava: -Di che piano parlava il nano? Chi non aveva più possibilità?- Mentre mille domande le frullavano in testa si ritrovò, senza accorgersi, di fianco alla misteriosa porticina e, in men che non si dica, il suo ciondolo raggiunse il marchio nel muro!Pouuffff! Con uno sbuffo di nebbia la ragazza venne trasportata in un immensa stanza al cui centro si trovava un ampio televisore.
Esso trasmetteva immagini di bambini e adulti completamente soggiogati da questo ingegnoso apparecchio che, con gli occhi fissi sugli schermi, obbedivano come automi agli ordini impliciti che i vari programmi televisivi inviavano; mi spiego meglio! Se un programma stava pubblicizzando, per esempio, un pallone da calcio firmato gli spettatori del programma aggiungevano questo prodotto alla lista della spesa e andavano a comprarlo senza troppi ripensamenti per poi dimenticarsene dopo qualche giorno; oppure: se un attore annunciava al suo pubblico:" E' iniziata la sfida: vince chi colleziona più figurine possibili!" tutti i bambini che stanno assistendo al programma si fiondano addosso ai loro genitori chiedendo di poter comprare almeno dieci pacchetti per poter vincere l' ambito concorso...A questo punto tutti i tasselli del puzzle si ricomposero nella testa di Sonia e la ragazza capì che il nano stava cercando di schiavizzare, grazie alla TV, i tantissimi "tele-dipendenti" presenti nel mondo... con una sola eccezione!!!
...continua...

mercoledì 9 novembre 2011

Falling walls


Falling Walls in 100 secs
Muri che sono caduti, che cadono o che devono essere abbattuti.
Nella ricorrenza della caduta del muro di Berlino, di cui vi ho già parlato qui, nella capitale tedesca è in atto l'edizione di quest'anno della conferenza internazionale, il cui "trailer" è il video qui sopra, dal titolo "Falling walls", "muri che cadono".
Il tema è affascinante e a 20 scienziati è chiesto di presentare le loro ricerche che cambieranno il mondo.
C'è anche la possibilità di seguire in diretta gli interventi, ovviamente in inglese o nella lingua originale del relatore. Se siete curiosi, cliccate qui.

lunedì 7 novembre 2011

Il Vangelo della Domenica

Dal vangelo secondo Matteo
Mt 25, 1-13
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».

Gesù stesso oggi ci indica la chiave di lettura principale della parabola. Non conosciamo l’ora dell’incontro personale e universale con Dio, lo sposo atteso, e quindi dobbiamo vivere in continua e vigilante attesa.
La parabola è però già molto significativa per l’immagine scelta da Gesù per farci pensare alla fine del mondo, alla venuta del regno. Pur conoscendo, e qualche volta anche utilizzando, le tipiche immagini apocalittiche, già proposte dai profeti dell’Antico testamento come pure dal libro dell’Apocalisse di S. Giovanni, Gesù ci parla di una festa di nozze. La venuta finale del regno sarà vissuta come una festa, un momento di grande gioia personale e comunitaria. Non dobbiamo quindi attendere con paura ma vigilare con gioia sapendo che il ritorno dello sposo completerà il senso e il significato della nostra vita.
Anche i recenti fatti di cronaca ci aiutano poi a comprendere il messaggio di Gesù perché nonostante le nostre capacità ancora ci lasciamo sorprendere anche dalle calamità naturali. Così sarà anche per la venuta finale del regno. Ma soprattutto dobbiamo prepararci per tempo. Anche qui la realtà di questi giorni ci aiuta a comprendere le parole di Gesù. Per evitare i disastri delle alluvioni siamo tutti consapevoli che dobbiamo pensarci prima, con opere di bonifica e pulizia, in modo da ridurre al minimo i rischi delle calamità naturali. Ancor più necessario è pensare per tempo al nostro incontro con il Signore. Le nostre opere buone, l’olio per le lampade, devono essere abbondati, dobbiamo averne una buona scorta, per essere pronti ad andare incontro allo Sposo.

domenica 6 novembre 2011

Piove....

e alcune zone d'Italia sembrano sotto assedio da arte della pioggia. Non dimentichiamoci di loro e soprattutto non dimentichiamo come curare il nostro territorio affinchè queste piogge torrenziali non producano sempre così tanti danni.
Clicca sulla foto sopra per vedere cosa resta di Monterosso, una delle perle delle Cinque Terre, patrimonio dell'UNESCO, dopo l'alluvione del 25 Ottobre scorso.

martedì 1 novembre 2011

Il Vangelo della Domenica

Dal vangelo secondo Matteo Mt 23, 1-12
In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo.
Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

Ormai i rapporti tra Gesù e le autorità religiose del suo tempo sono definitivamente rovinati. Loro hanno già deciso di ucciderlo, e lui non parla più neanche con loro. Ancora Gesù si propone a noi come il vero maestro, colui che non solo insegna ma anche mette in pratica ciò che dice. Specialmente ai nostri giorni, così ricchi di personaggi bravi a parlare ma non coerenti nei fatti, si ricercano maestri capaci di mettere in pratica quanto insegnano.
Gesù è proprio tale e perciò si permette di darci insegnamenti davvero esigenti. Il tremendo consiglio di mettersi a servire gli altri per realizzare se stessi può essere dato solo da uno che per primo ha vissuto così, altrimenti sarebbe trattato da pazzo. Gesù ha dato se stesso servendo gli altri fino a dare la vita, come ha mostrato anche nel gesto profetico della lavanda dei piedi. Quindi può dire a noi suoi seguaci di seguire questo suo esempio. Anche se per noi può sembrare assurda la scelta di mettersi all’ultimo posto per arrivare primi, con un maestro così grande e coerente non possiamo tirarci indietro. Lui per noi ha già fatto tutto, a noi spetta solo di seguire il suo esempio, ricambiando il suo amore con l’offerta concreta della nostra vita ai fratelli.