Chi dorme troppo, che si strafoga con la sagre paesane... e noi con due libri che più diversi non si può!
Ma andiamo con ordine...
La prima lettura estiva è stato "La teologia del cinghiale" di Gesuino Nemus.
La vicenda si svolge alla fine degli anni '60 a Telévras, piccolo paese dell'entroterra sardo quando la Sardegna non era ancora la meta turistica che noi conosciamo, e i protagonisti sono due ragazzini, Matteo Trudìnu, un talento innato ma figlio di un sequestratore latitante, e Gesuino Némus, un bambino con evidenti difficoltà.
Sono amici per la pelle, e godono della protezione di don Cossu, il prete gesuita del paese, che si prende cura di loro come fossero figli suoi. Un giorno il padre di Matteo, scomparso da settimane, viene trovato morto a pochi chilometri di distanza da casa e dopo poco anche la madre muore. Il maresciallo dei carabinieri De Stefani, un piemontese che fatica a comprendere le logiche del luogo, inizia a indagare con l'aiuto dell'appuntato Piras, sardo fino all'osso, e dello stesso don Cossu ma il mistero si infittisce quando anche Matteo scompare e tutti sospettano proprio di Gesuino.
La storia ha un finale sorprendente ma arrivarci è stata dura, sarà stato il caldo estivo ma la lettura avanzava a fatica, lenta, lenta, lenta...
Non so proprio se mai leggerò qualcos'altro di questo autore.
La seconda lettura é un piacevole ritorno all'autore de "Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve".
Ovvio, si deve piacere il genere surreale e volete una lettura piacevole.
La vicenda è spalmata su un arco temporale di quasi 40 anni, iniziando dal Sudafrica dell'apartheid per arrivare ai giorni nostri passando per la Svezia, ovviamente! E' il racconto di due vite, una ragazza di Soweto (per niente analfabeta!) e un ragazzo svedese, Holger Uno, dalla storia familiare a dir poco bizzarra: esiste anche un Holger Due e, pur essendo gemelli, non potrebbero essere più diversi.
Tutto il romanzo è una collezione di vicende inverosimili, ai confini della realtà anche se di riferimenti alla storia reale che ne sono parecchi.
Io l'ho letto con piacere proprio per questa vena di follia che percorre l'intero romanzo e lo consiglierei proprio per questo motivo.
Torniamo alle buone abitudini, ossia ad un solo libro in lettura, e (nonostante tutto) l'urna ci ha regalato...
"Il giro del mondo in 80 giorni"
di Jules Verne
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