venerdì 7 luglio 2017

Una passeggiata nel bosco

Se il cammino di Santiago vi sembra lungo, l'Appalachian Trial vi apparirà infinito con i suoi 3.400 km che attraversano 14 stati americani!
L'inizio è quanto di meno probabile ci possa essere: Bill (Bryson) di ritorno da un funerale decide che la vita non è finita (ha 44 anni) e ha bisogno di avventura e, nonostante le preoccuapzioni della moglie, si lancia in questa avventura ma non deve essere solo. Primo ostacolo: trovare qualcuno che (in questa vita) si disponibile a camminare con lui per mesi! E così appare Katz, un suo vecchio e per-niente-in-forma amico dal passato burrascoso fatto di dipendenza da alcool e merendine!
Il romanzo non è solo il racconto delle vicende tragi-comiche accadute ma anche un libro divulgativo (in un certo senso) sul percorso stesso che, attraverso descrizioni accurate e ben documentate, di fatto si pone come un perfetto spot pubblicitario.
Certo, non è tutto rose e fiori... anche negli Stati Uniti i parchi nazionali hanno problemi di budget, mancanza di personale e manutenzione...
Grazie a questo libro, si scopre che gli americani sono decisamente anti-sport, che la loro idea di passeggiata è fatta con scarpette da città ed ha la lunghezza massima di 500 metri. E anche negli Stati Uniti, gli scout sono uno spettacolo da vedere e non esattamente per le loro abilità nel montare il campo... in un ounto del libro, Katz e Bill si mettonobelli comodi ad osservarli per poi commentare che sono meglio della televisione!
E'un libro godibile perfetto per l'estate ma anche per tutte le altre stagioni...orsi permettendo!

L'estate è già qua e, complici le vacanze, il prossimo appuntamento è a Settembre ma con ben DUE titoli che sono...
"I miei genitori non hanno figli"
di Marco Marsullo
e
"Rollback"
di Maurizio Carletti

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giovedì 15 giugno 2017

Ragazzi di zinco

Questo romanzo è in realtà un documento di decuncia contro un sistema che vuole solo nascodere la dura realtà dei fatti.
Svetlana Aleksievič è una giornalista e scrittrice bielorussa insignita del Premio Nobel per la Letteratura nel 2015 efamosa soprattutto per aver raccontato la relatà cruda di molte situazioni che il regime sovietico non ha piacere che si conoscano.
Il libro parla di una guerra dimenticata o meglio elusa dai media, troppo "allienati" o distratti, dal loro principale dovere che è quello di informare; la guerra sovietica in Afghanistan è paragonabile a quanto è stato il Vietnam per gli Stati UNiti ma senza la stessa grancassa mediatica.
Più che un romanzo è quindi una narrazione fatta dai diretti protagonistai, ex-militari e famiglie di caduti e dispersi, una raccolta di dolore, di rassegnazione e di annichilimento dell'animo umano nel suo profondo. C'è il reduce multilato che non riesce a trovare un dignitoso re-inserimento al suo ritorno, c'è la madre che a perso più figli in questa guerra, ci sono le moglie rese vedove e ifigli diventati troppo presto orfani e, spesso, senza avere un ricordo nitido del padre. C'è un tessuto sociale che non ha saputo creare una rete di accoglienza e di accettazione dei reduci che sono, troppo spesso abbondananti a sé stessi.
Insomma un libro impegnativo, duro e spesso incredibile nella crudeltà delle vicende narrate.

Dopo tanta tristezza, andiamo su qualcosa di più leggero e simpatico con un autore famoso per i suoi li bri di viaggio un po' fuori dagli schemi...
"Una passeggiata nei boschi"
di Bill Bryson

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domenica 21 maggio 2017

Pellegrinaggio a Caravaggio

Nella Domenica della festa diocesana delle famiglia, la nostra comunità di San Bernardino e Vergonzana è andata in pellegrinaggio fino a Carvaggio, chi a piedi,chi in bici e chi comodamente in auto.
E una foto di gruppo davvero non può mancare, un po' perchè don Lorenzo ci tiene taaaaanto ma taaaaanto taaaaanto e un po' perchè in fondo ci piace!

sabato 20 maggio 2017

6a Domenica di Pasqua


DOMENICA VI DI PASQUA
Giovanni 14,15-21
Come ci si presenta Gesù
Siamo nell’Ultima Cena, a poche ore dell’arresto di Gesù. Anche se nell’angoscia Gesù non cessa di preoccuparsi dei suoi discepoli amandoli pur sapendo che lo avrebbero abbandonato.
Per questo svela loro il segreto perhè anch’essi continuino ad amarlo. Per questo dice loro: Se mi amate osservate i miei comandamenti cioè continuate a vivere tra di voi come io ho vissuto con voi.
Difatti aveva appena lavato loro i piedi dicendo: anche voi amatevi come io vi ho amato. Non si tratta dei 10 Comandamenti. Solo si tratta di continuare ad amarsi come Gesù li ha amati e fare quanto lui ha insegnato loro.
Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paraclito ( Consolatore, Difensore ) perchè rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità … Voi lo conoscete ( perché attuava in me ). Egli rimane presso di voi e sarà con voi.
Gesù chiama lo Spirito Paraclito lo Spirito della Verità perché ha il compito di farci crescere secondo il progetto che Dio ha su ciascuno di noi cioè realizzarci come Dio ci vuole.
Non vi lascerò orfani: verrò da voi…In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre e voi in me e io in voi. Queste parole ci dicono a quale comunione di vita Gesù ci chiama a vivere con Dio: membri della famiglia della Trinità. Possiamo concludere che Gesù è venuto in mezzo a noi per fare di noi dei veri Figli di Dio.

Preghiamo
Signore, oggi più che mai ti preghiamo di inviarci lo Spirito Santo perché possiamo comprendere quanto ci ami tanto da farci membri della stessa famiglia della Trinità e come possiamo vivere la nostra vita amando.

Ci confrontiamo
Il progetto che Gesù ha su di noi dà una risposta a tante insoddisfazioni. Non siamo contenti perché non sappiamo amare. Confondiamo l’amore con la soddisfazione dei nostri desideri materiali. Basta pensare come lo star bene ad ogni costo, possedere, essere apprezzati … è diventato il mito per essere felici al punto che non sappiamo più commuoverci di fronte a chi soffre. Vedi i migranti. Il Papa Francesco ci dice ripetutamente che la felicità si raggiunge solo amando. L’egoismo ci ripiega su noi stessi e cancella gli altri.

Ci compromettiamo
Come vivere da Figli di Dio e quindi amarci come Lui ci ama? Già lo sappiamo: conoscere quanto Gesù vuole da noi leggendo il suo Vangelo e poi ricevere il Gesù della croce presente nella Eucarestia dove lui ci partecipa lo stesso amore che ha avuto per noi sulla croce. E’ una esperienza alla portata di tutti

don Erminio

domenica 14 maggio 2017

Anniversari

Ci sono i veterani ma anche le new entries in questa foto-ricordo.
Festeggiare in Parrocchia un anniversario di matrimonio è davvero un segno del senso di Comunità che vogliamo essere.

sabato 13 maggio 2017

5a Domenica di Pasqua


DOMENICA V DI PASQUA
Giovanni 14,1-12

Come ci si presenta Gesù
Il Gesù Risorto oggi ci ricorda che la vita continua anche dopo la morte e ci dice come dobbiamo prepararci:
Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Vado a prepararvi un posto … Poi verrò e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi.
Questa casa del Padre è Gesù stesso perchè già noi formiamo con Gesù un solo Corpo. Lui è il capo e noi siamo sue membra. In Gesù entriamo in comunione anche con il Padre: Io e il Padre siamo una cosa sola. Già ora siamo nella possibilità di entrare nella casa del Padre di cui ci parla Gesù. Ciò che Gesù ora ci chiede è che diventiamo membra del suo Corpo e viviamo in comunione di amore con il Padre.
Tommaso: per arrivare a tanto? Gesù: Io sono la VIA, la VERITA’e la VITA. Nessuno va al Padre se non per me.
Filippo: Signore, mostraci il Padre. Gesù: Chi ha visto me ha visto il Padre. Io sono nel Padre e il Padre è in me.
Ecco dove ci vuole portare Gesù già in questa vita: a una vita di comunione con Dio che è famiglia: Padre, Figlio, Spirito Santo, dove si vive d’amore. In più Gesù unendoci a lui come membra del suo Corpo ci porta anche a formare una grande comunione di vita con tutte le altre membra così da diventare una grande famiglia già ora in questa terra. Questa è la vera vocazione cristiana: formar famiglia con tutti = Comunità.
Amandoci diventiamo anche segni della presenza di Dio tra di noi e un anticipo del Paradiso in questa terra.

Preghiamo
Signore, ci costa saper apprezzare quanto ci ami in un mondo dove tutto è danaro e egoismo. Per questo convertirci all’amore vero è un miracolo che solo tu puoi farci. E’ quanto ti chiediamo in questa Eucarestia.

Ci confrontiamo
Viviamo in una cultura dominata dall’ egoismo. Guardiamo a tutte le ingiustizie e sofferenze causate dall’uomo che non sa amare. Basterebbe solo pensare al commercio di esseri umani e della prostituzione o alla corruzione che c’è nella vita politica e pubblica della nostra società. Ecco allora la risposta di Dio a tanto male con l’Anno Santo della Misericordia e anche con i molti messaggi di Papa Francesco che ci dicono che Dio ci ama: ” Non c’è giorno della nostra vita in cui cessiamo di essere una preoccupazione per il cuore di Dio. Lui si preoccupa di noi e cammina con noi semplicemente perché lui ci ama”.
E quando sbandiamo? Lui è sempre il Buon Pastore che va in cerca della pecora smarrita. Gesù è sempre sulle tracce di chi si è allontanato. Ma non dimentichiamo che la prova più grande che Gesù ci ama sempre è la sua croce dove muore amando a coloro che lo hanno torturato e seviziato: Padre, perdona loro …

Ci compromettiamo
Come vivere questa comunione di amore con Dio nella vita di ogni giorno? Facendo famiglia con tutti cioè formare comunità. E’ un segno inconfondibile di fede vera. Ci evita il pericolo dell’individualismo religioso di chi va a fare la Comunione e poi si ritira a vita privata, cioè di un Dio senza il prossimo. Per questo è importante capire la Eucarestia come il sacramento della Passione e morte di Gesù in croce: dare la vita per gli altri.

don Erminio

domenica 7 maggio 2017

Foto rubata

"non usate il cellulari!" intimò don Lorenzo ma... evidentemente qualcuno è stato disubbidiente!
Ecco qua una foto super-rubata dalle Prime Comunioni in Parrocchia.

sabato 6 maggio 2017

4a Domenica di Pasqua


DOMENICA IV DOPO PASQUA
Giovanni 10, 1-10

Come ci si presenta Gesù
Gesù Risorto ci si presenta come il Buon Pastore e come Buon Pastore, Gesù Risorto ora può farsi presente ad ognuna delle sue pecore, farsi carico delle difficoltà di ognuna e guidarle a pascoli erbosi. Tra i modi di comportarsi del Buon Pastore ce n’è uno che ci dice tutto il rapporto personale che Lui vuole stabilire con ciascuna delle sue pecore che siamo ognuno i noi:
Egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori … Gesù ha un rapporto personale con ciascuno di noi, è un appassionato di noi, così amante da essere incapace di separarsi da noi. Se il nostro cuore si raffredda, il suo rimane sempre incandescente. Gesù, Buon Pastore, ci accompagna sempre, anche se per sventura noi ci dimenticassimo di lui. Sentirsi amati e accompagnati e non essere mai lasciati soli è una grande speranza che ci mantiene aperti sempre al suo amore.
Gesù, Buon Pastore, ci dice ancora:
Io sono La Porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo.
Un modo per dirci che in lui siamo salvi dai ladri che vogliono corrompere il gregge. Possiamo pensare a un ladro terribile che è il dio danaro che è causa di tante ingiustizie per non dire di tutte le guerre in corso. Cosi pure il ladro dell’individualismo che ci chiude ai fratelli e a Gesù stesso. E molti altri ladri pericolosi.
Già ce lo aveva detto Gesù: Io son La Luce del Mondo – Io sono Il Pane di Vita. Gesù è colui che ci salva.
Le pecore ascoltano la mia voce. E Gesù quando ci parla? Ogni volta che leggiamo il suo Vangelo. Da qui incomincia il nostro cammino di amicizia con Gesù, Buon Pastore, leggendo il suo Vangelo.

Preghiamo
Signore, aiutaci a sentirti come un Pastore nel nostro cammino, che ci illumini con la tua Parola e ancor più sapere che il tuo amore per ciascuno di noi non viene mai meno anche quando noi ci allontaniamo da te. Ti preghiamo anche che sappiamo conoscere quali sono i cammini che tu Buon Pastore ci proponi da percorrere per il bene nostro e della tua Chiesa cioè la nostra vocazione: o al matrimonio o al sacerdozio o a una vita consacrata o a una vita di servizio a tempo completo per chi è in necessità.

Ci confrontiamo
Alcune riflessioni di Papa Francesco sul:
- Pastore Risorto che non si stanca mai di cercare noi, suoi fratelli smarriti nei deserti del mondo. Per noi, suo gregge, è andato incontro alla morte. - Il Pastore Risorto va a cercare chi è smarrito nei labirinti della solitudine e della emarginazione.
– Il Pastore Risorto si fa carico di quanti sono vittime di antiche e nuove schiavitù, lavori disumani, traffici illeciti, sfruttamento e discriminazioni. Si fa carico dei bambini e adolescenti sfruttati.
– Il Pastore Risorto si fa compagno di strada di quanti sono costretti a lasciare la propria terra a causa delle guerre, del terrorismo, di carestie, di regimi.
- Il Signore Risorto guida i passi di chi cerca la giustizia e la pace.

Ci compromettiamo
Gesù, come Buon Pastore, può entrare nella nostra vita solo se gli permettiamo di parlarci con la sua Parola. Questo rapporto con Gesù nella misura che diventa amicizia sincera ci porterà poi a formare con lui un solo Corpo con il sacramento della Eucarestia. Qui i ladri del gregge non possono più nulla.
Se siamo coscienti di quanto Gesù, Buon Pastore, fa per ciascuno di noi sentiremo a nostra volta la necessità di fare altrettanto per gli altri. Gesù, Buon Pastore, ci fa quindi tutti missionari,ciascuno con la propria vocazione. Non fare per gli altri quanto Gesù fa per noi vuol dire che non lo abbiamo capito.

domenica 30 aprile 2017

La prima volta del Vescovo Daniele

La prima celebrazione della S.Cresima nella sua nuova diocesi è stata da noi!
Ed ecco la foto ricordo del vescovo daniele con il gruppone dei ragazzi della S.Cresima.

mercoledì 26 aprile 2017

Next

Scegliere un libro da presentare al pubblico è importante e quando l'autore è letteralmente uno di noi diventa una responsabilità. Bisogna fare bene perchè é importante fare bella figura e... così è stato!
Per il compleanno di quest'anno abbiamo ospitato Ferruccio che, con il suo primo romanzo, sta raccogliendo un bel successo.
E di cosa poteva scrive un ingegnere? Ma di tecnologia, che altro? Il romanzo in questione è un thriller tecnologico che parte da due fatti veri o almeno verosimili. Il primo è l'"abbandono voluto" di un nuovo modello di cellulare top di gamma, pratica svolta ad alcune compagnie per testare funzionalità e apprezzamento da parte del pubblico. La seconda, meno verosimile ma che porta si sé tanta speranza, è il rientro in Italia di un giovane e talentuoso programmatore dopo anni di esilio lavorativo negli Stati Uniti. In un momento storico dove mai prima d'ora il tema della sicurezza e della protezione della propria privacy è al centro del dibattito, questo romanzo racconta cosa potrebbe succedere se la peggiore delle ipotesi su questi temi si avverasse.
Fa incursione anche l'Intelligenza Artificiale, nella sua forma migliore, altro tema molto ma molto chiacchierato tanto che la prossima edizione del Wired Next Fest del prossimo Maggio, a Milano, avrà proprio questo come tema!
Ma basta, non devo dirvi più nulla perchè altrimenti vi guasto il finale e non è bello. Leggetelo e fate sapere all'autore che ne pensate... lo apprezzerà!
E non poteva mancare la foto ricordo....

Sarà stata la festa o la stanchezza ma stavolta niente urna! Tocca a Roberta scegliere e la prossima lettura sarà...
"Ragazzi di zinco"
di Svjatlana Aleksievič

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domenica 23 aprile 2017

2a Domenica di Pasqua


DOMENICA II DI PASQUA
Giovanni 20, 19-31

Come ci si presenta il Gesù Risorto
Nel giorno stesso della Pasqua Gesù apparve a porte chiuse ai discepoli e disse loro: Pace a Voi: è la pace dell’amore che vince l’odio. E’quanto ha fatto Gesù nella sua Passione e sulla Croce.
E mostrò loro le mani e il fianco. Le sue ferite e le sue piaghe sono quelle che lo identificano. Ci ricordano il suo amore che lo ha portato ad amare tutti gli uomini perfino quelli che lo torturarono e lo uccisero.
I discepoli gioirono al vedere il Signore. Anche la gioia è un grande dono del Risorto. La gioia è propria di chi vive nell’amore e ci libera dalla paura.
Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi. Gesù ci affida la sua stessa missione. E’ quanto ci ha detto nell’Ultima Cena: amatevi come io vi ho amati cioè anche voi sappiate amarvi dando la vita come me.
Ricevete lo Spirito Santo. E’ lo stesso Spirito di Amore che lo ha portato a dare la sua vita per gli altri. Ora lo dà anche a noi perché sappiamo fare altrettanto.
A coloro a cui perdonerete i peccati saranno perdonati e a chi non li perdonerete non saranno perdonati. Perdonare i peccati è un miracolo più grande che resuscitare un morto. Il perdono infatti ci rimette in comunione con Dio e con i fratelli così che possiamo dire: Padre Nostro. E questo è un grande miracolo.
Questi sono i doni di Gesù Risorto e sono i segni della Misericordia di Dio che Lui è venuto a portare in mezzo a noi. Ce li ha comunicati perché anche noi continuassimo a rendere presente la sua Misericordia.
E’ per questo che si è scelto questa II Domenica di Pasqua come LA DOMENICA DELLA MISERICORDIA.

Preghiamo
Signore, ti ringraziamo per averci coinvolti nella tua stessa missione di Redentore invitandoci a donare a tutti la tua Misericordia. Aiutaci a vivere questi tuoi doni perché la tua Misericordia sia alla portata di tutti.

Ci confrontiamo
Viene sempre meno la pratica religiosa in mezzo a noi. Le cause sono molte. Però alla luce del Vangelo di oggi ci domandiamo: se Gesù il Risorto fosse per noi cristiani una Buona Notizia, forse sentiremmo l’entusiasmo di parteciparla anche ad altre persone incominciando dalle nostre famiglie. Andiamo a messa, forse facciamo anche la Comunione e tutto resta un fatto privato. Quindi la fede viene meno anche perché non viene condivisa da parte di chi dice di credere in Gesù. Non cìè evangelizazione.

Ci compromettiamo
Urge conoscere Gesù per poterlo amare così da sentire poi il desiderio di farlo conoscere.
Urge pure saper di più su la Eucarestia perché le nostre comunioni sono purtroppo un fatto privato che contraddicono l’amore di Gesù in croce che ci viene comunicato quando facciamo la Comunione.

don Erminio

giovedì 20 aprile 2017

Come passa il tempo

Vent'anni fa don Lorenzo fu ordinato sacerdote e, per questo motivo, ieri sera abbiamo fatto festa grande.
nutile dire che c'entra un botto di gente...

domenica 16 aprile 2017

Pasqua


DOMENICA DI RESURREZIONE
Giovanni 20,1-9

Ecco quanto accadde il primo giorno della settimana. Maria di Magdala si recò al sepolcro e avendolo incontrato vuoto corse da Simon Pietro e Giovanni per dire loro: hanno portato via il Signore dal sepolcro … Andarono al sepolcro. Entrò Pietro, osservò i teli posati là e il sudario a parte. Poi entrò Giovanni VIDE E CREDETTE cioè che GESÙ ERA RISORTO.
Come arrivò alla fede?
Il sepolcro vuoto gli ricordò quanto Gesù aveva detto:IL TERZO GIORNO RISUSCITERÒ. Credette alla Parola di Gesù e che quindi era Risorto.

Come ci si presenta Gesù Risorto
Gesù risorto è il Gesù che ora accompagna a tutti gli uomini per continuare la sua missione di Salvatore iniziata in Palestina. Questa missione di Gesù ci è stata presentata nelle cinque domeniche di Quaresima:
- Gesù che vince il demonio con la Parola di Dio
– Gesù che si trasfigura per dire ai suoi discepoli che altrettanto sfolgorante sarà l’amore che Lui manifesterà sulla croce - Gesù che è luce guarendo un cieco dalla nascita e poi lo porta alla luce della fede – Gesù che rivela alla Samaritana un amore che toglie la sete per sempre liberandola dal peccato
– Gesù che risuscita Lazzaro dimostrando che ha il potere sulla morte.
Questo è il Gesù che resuscitato continua ora a vivere tra tutti gli uomini portandoli alla salvezza.

Preghiamo
Preghiamo con la preghiera di S. Francesco che più riflette i tratti della missione di Gesù Risorto tra noi:
Signore, fa di me uno strumento della tua Pace:
Dove è odio, che io porti l’Amore.
– Dove è offesa, che io porti il Perdono.
- Dove è discordia, che io porti l’Unione.
- Dove è dubbio, che io porti la Fede.
– Dove è errore, che io porti la Verità.
– Dove è la disperazione, che io porti la Speranza.
– Dove è la tristezza che io porti la Gioia.
– Dove sono le tenebre, che io porti la Luce.
- Oh, Maestro, fa che io non cerchi tanto:
- Ad essere consolato, quanto a consolare.
- Ad essere compreso, quanto a comprendere.
- Ad essere amato, quanto ad amare.
– Sì, è Donando , che si riceve.
– Perdonando che si è perdonati.
– Morendo, che si risuscita a Vita Eterna.

Ci confrontiamo
Non vi sembra che con più abbiamo e più ci sentiamo insoddisfatti e anche sempre più chiusi in noi stessi cioè con meno capacità di amare? Non dimentichiamo che l’uomo è un essere immortale. Niente lo può soddisfare. Gesù Risorto è un amico che ci accompagna tutti giorni verso la nostra Resurrezione. risorgerò nel mio popolo.

Ci compromettiamo
Il Cristo, nostro amico Risorto dove lo incontriamo oggi? Lui ce lo ha detto:
- Nei poveri: tutto quello che avrete fatto ai più piccoli dei miei fratelli è a me che l’avrete fatto.
- Dove c’è Comunione di vita: Dove ci sono due o tre riuniti nel mio nome lì sono presente io.
- Nella sua Parola: La mia Parola è Spirito e vita.
- Nei Sacramenti, soprattutto nella Eucarestia: Prendete: Questo è il mio Corpo … Questo è il mio Sangue …
don Erminio

venerdì 14 aprile 2017

Venerdì santo

Raccolta, commossa e anche partecipata...
questa Via Crucis del Venerdì santo!

domenica 9 aprile 2017

Domenica delle Palme


Domenica delle Palme
Matteo 26,14-27,66

Come ci si presenta Gesù Oggi inizia la Settimana Santa dove la Passione e morte di Gesù domina tutta la liturgia di questi giorni.
Non c’è il tempo per commentarla. Però ciò che ci sorprende è che Gesù, il Figlio di Dio che ci ha creati tutti, si lasci umiliare fino ad essere uno zimbello nella mani dei facinorosi che lo vogliono eliminarlo a tutti i costi. Quando Gesù professa di essere” il Figlio di Dio che vedrete venire sulle nubi del cielo alla destra di Dio Padre …” gli sputarono in faccia e lo percossero; altri lo schiaffeggiarono dicendo “fa il profeta per noi, Cristo, chi ti ha colpito?” E la folla che gridava sempre più forte a Pilato: ”sia crocefisso! Liberaci Barabba!”. E una volta crocefisso i capi del popolo e gli anziani sotto la croce, facendosi beffe di lui: “ha salvato gli altri non può salvare se stesso. Ha detto: sono figlio di Dio, che Dio lo liberi e noi gli crederemo”.E tanti insulti …
Ci sorprende che Gesù abbia sopportato tutti questi oltraggi e maltrattamenti senza dire niente, senza nessuna reazione. E’ che Gesù amava tutta questa gente che lo insultava. Era il peccato che c’era in loro che li portava ad odiarlo. E Gesù è venuto a togliere il peccato del mondo amando il peccatore. Infatti tutta questa scena drammatica termina proprio con il perdono dall’alto della croce: ” Padre perdona loro” E a Pietro proibisce la spada cioè l’uso delle armi per fare giustizia.
Il perdono è il segno più grande dell’amore: ”nessuno ha una amore più grande di chi dà la vita per chi ama”.
E l’amore è l’unica arma che porta alla pace. Questa attitudine di Gesù di amare i peccatori lo ha accompagnato in tutta la sua vita pubblica. Lo scandalo che sentiamo davanti a Gesù in croce è la stesso che abbiamo provato davanti a Gesù, il Figlio di Dio che nasce in una stalla a Betlemme. In tutto questo Gesù ci ha rivelato l’ amore del Padre che ha mandato il suo Figlio proprio per salvaci.
Quindi D I O E’ A M O R E!
E’ la grande rivelazione che Gesù ci ha fatto con la sua morte in croce. Questo lo diciamo perché c’è chi pensa che la Passione e Morte di Gesù sia un prezzo pagato a Dio per noi.

Preghiamo
Signore, non ci resta che dirti GRAZIE. Solo ti chiediamo di sapere apprezzare di più la tua Passione e Morte

Ci confrontiamo
Perché un atto così grande di amore come la Passione e Morte di Gesù, il Figlio di Dio, lascia sempre più indifferenti la maggior parte degli uomini? E’ opera del peccato. E’ stato il peccato che ha portato a infierire contro Gesù fino a ucciderlo. San Giovanni ce lo dice: la Luce è venuta nel mondo ma gli uomini hanno preferito le tenebre perché le loro opere erano malvagie.

Ci impegniamo
Possiamo far nostro tutto l’amore che ha portato Gesù a dare la vita per noi con l’Eucarestia. Il Gesù presente nel Pane e Vino consacrati è il Gesù della Croce. Nella comunione con Lui il suo amore passa a noi.-- Ci aiuterà pure a capire meglio la Passione di Gesù vedendo la Via Crucis di M. Teresa nel video annesso al messaggio della domenica.
don Erminio

sabato 8 aprile 2017

Via Crucis vivente

Come ogni Quaresima si rinnova la tradizione della Va Crucis nel parco dell'Oratorio.
Ma quest'anno c'é di più, la nostra celebrazione è diventata vivente!
Inutile dire che sia stata davvero di grande effetto oltre che molto partecipata.
E grazie a tutti coloro che hanno reso possibile ciò!

venerdì 7 aprile 2017

A volte ritorno

Dopo una vacanza di una sola settimana, Dio torna in ufficio e scopre che il mondo sta letteralmente andando a rotoli. Già perchè, in tempo terrestre, questo equivale a 5 secoli ed é proprio da riconoscere che l'uomo di danni ne ha fatti in questo tempo. A Dio non resta che fare un'unica cosa che possa rimettere nella giusta via l'umanità e così manda suo figlio Gesù a ripristinare l'ordine delle cose ed anche l'unico comandamento che secondo lui conta «Fate i bravi». Ogni volta che Dio ripensa alla meravigliosa semplicità di quella frase, il Suo unico e originale comandamento, gli subentra in automatico un altro pensiero: quel coglione di Mosè. Che razza di arrogante testa di cazzo butta nel cesso l’unico comandamento che gli è stato dato e ne tira fuori dieci inventati di sana pianta? Mosè, ecco chi. Tutta una marea di stronzate sul desiderare o meno il bue del vicino.
E così, dopo essere nato in una landa desolata da una ragazzina vergine, Gesù arriva a New York, dove vive con alcune delle persone più emarginate della società (drogati, malati, ladri, etc.) e, rendendosi conto in prima persona dell'assurdità del mondo degli uomini, cerca, come può, di dare una mano. Manon sa fare niente eccetto suonare la chitarra e cantare "da Dio" (ovviamente!). Partecipa ad un talent-show di successo con l'unico scopo di fare arrivare il suo messaggio a un sacco di gente ma poi, dopo una serie di avventure fra il comico e il blasfemo, la storia finisce come sappiamo: non più crocefisso ma ucciso con un'iniezione letale, come la pensa di morte dei civilissimi Stati Uniti permettono.
Questo libro è decisamente irriverente e anche la limite della decenza (in alcuni passaggi) ma resta comunque vera un'idea di base: se Gesù tornasse, non ci circonderebbe forse di tutti questi personaggi "discutibili"? Il linguaggio è spesso anzi troppo spesso sboccato in modo gratuito ma la storia ha uno suo filo logico.
Direi che da questo autore, di cui avevo letto altro prima, mi aspettavo qualcosa di meglio!

E arriva Aprile e in questo mese festeggiamo il nostro compleanno, quindi siete tutti invitati alla vostra festicciola!
Venerdì 21 Aprile, ore 21:00
"Next" di Ferruccio Manclossi

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lunedì 3 aprile 2017

Benvenuto Vescovo Daniele

Habemus vescovo!
Ha iniziato dal Santuario di S.Maria della Croce per poi passare in Cattedrale, accolto come una rockstar da un città in festa.



Daniele Gianotti, classe 1957, é docente di teologia, vicepreside della Facoltà teologica dell’Emilia Romagna, vicario episcopale per la cultura e ex-parroco a Bagnolo in Piano. Benvenuto fra di noi e buon lavoro!

domenica 2 aprile 2017

5a di Quaresima


DOMENICA V DI QUARESIMA
Giovanni 11, 1-45

Come ci si presenta Gesù
Gesù ridona la vita a Lazzaro, morto da quattro giorni e si presenta come il Signore della vita.
Ciò che ci aiuta a capire il senso di questo miracolo è la risposta che Gesù dà a Marta, sorella di Lazzaro: “Io sono la Resurrezione e la Vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?”
E’ una grande rivelazione. Gesù ridà la vita al corpo morto di Lazzaro per poter poi rivelarci che egli è venuto in questo mondo proprio per comunicare a noi la sua stessa vita di Figlio di Dio, una vita che non muore mai, eterna.
Questo si dà se noi viviamo uniti a Gesù: Chi vive e crede in me non morirà in eterno.
Così pure vediamo in questo vangelo un Gesù profondamente umano di fronte all’amico Lazzaro morto al punto che scoppia in pianto con le sorelle Marta e Maria e con i Giudei che pure piangevano. Gesù piange perchè sente il male dell’uomo come proprio. E sarà proprio questa sua capacità di piangere con chi soffre che lo porterà a finire su di una croce: non c’è amore più grande di chi dà la vita per chi ama.

Preghiamo
Signore, chiamando alla vita Lazzaro morto, ci hai rivelato che la morte non è più un incubo perchè siamo fatti per vivere per sempre in unione con te ora e anche dopo morte.
Però liberaci dal pericolo del peccato che solo può spegnere questa tua vita in noi ora e anche per sempre.

Ci confrontiamo
Abbiamo paura della morte? E’una domanda che possiamo fare a tutti e la risposta sarà pressoché uguale: è meglio non pensarci. Ci disturba! La cultura dello star bene ci ha fatto dimenticare che siamo fatti per l’eternità e ci ha portati all’illusione dello star bene ora. Non si rinnega Dio ma si vive come se lui non fosse importante. E quando si arriva a una certa età avanzata, se non si ha la possibilità di una conversione, ci si trova in una terribile solitudine. Andate a visitare una casa di riposo per anziani. L’uomo è un essere immortale. Non c’è nulla che possa fare felice l’uomo per sempre su questa terra.

Ci compromettiamo
Come liberarci dal pericolo di vivere nell’illusione del provvisorio e ricuperare la coscienza che siamo fatti per stare sempre con Dio anche dopo morte? Stando con Gesù. Lo abbiamo sentito oggi nel suo Vangelo: Chiunque vive e crede in me non morirà in eterno. Ma ancor più chiaro nell’Eucarestia Gesù: Chi mangia la mia Carne e beve il mio Sangue vive di vita eterna ed io Io risusciterò nell’ ultimo giorno.
Infatti quando noi mangiamo trasformiamo il cibo nel nostro corpo. Qui nell’Eucarestia quando mangiamo il Corpo di Gesù, presente nella Ostia, siamo noi che veniamo assimilati da Gesù così che noi diventiamo ciò che mangiamo, cioè diventiamo Gesù. I suoi pensieri, la sua capacità di amare diventano nostri. E’ sconvolgente. La Eucarestia ci apre alla fraternità.
Tra I CINQUE IDEALI che padre Antonio propone vi sono: IMITARE GESU’ e FARLO CONOSCERE.

don Erminio

domenica 26 marzo 2017

4a di Quaresima


DOMENICA IV DI QUARESIMA
Giovanni 9,1-41

Come ci si presenta Gesù
Gesù guarisce un cieco dalla nascita e si presenta come Luce del mondo.
Vediamo il cammino di fede di questo cieco guarito. Ai farisei che gli chiedevano: Tu che dici di questo uomo che ti ha aperto gli occhi? “E’ un profeta”! E interrogato un’altra volta, dopo di essere stato insultato, risponde: “Da che mondo è mondo, non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla”.
E lo cacciarono fuori. Gesù lo seppe e quando lo trovò gli disse: “Tu credi nel Figlio dell’uomo?” Egli rispose: ”E chi è, Signore, perché io creda in lui?”. Gli disse Gesù: “Lo hai visto: è colui che parla con te”. Ed egli disse: ”Credo, Signore!”.
E si prostrò davanti a lui. Il Gesù-Luce che guarì a questo cieco dalla cecità corporale lo rese poi capace di testimoniare in suo favore fino a portarlo alla luce grande della fede: Credo, Signore.
Attorno a questa Luce che ha illuminato la vita del cieco nato ci sono però molte cecità.
La cecità di coloro che vedono il cieco nato guarito però non vanno più in là della sorpresa, indifferenti.
La cecità dei farisei: “questo uomo non viene da Dio perchè non osserva il sabato.
Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sapiamo di dove sia”. Il potere li rendeva incapaci di capire. La cecità degli stessi genitori che non presero posizione in favore del figlio guarito per paura dei farisei che avevano dichiarato che chi avesse riconosciuto Gesù come il Cristo venisse espulso dalla sinagoga.

Preghiamo
Signore, ti sei rivelato come Luce che ci libera da ogni forma di cecità. Ora ci ricordiamo quanto hai detto: ”La Luce è venuta al mondo pero gli uomini han preferito le tenebre alla Luce perché le loro opere erano cattive”. Liberaci, ti preghiamo, dal potere del peccato che ci mantiene ciechi anche di fronte alla Luce.

Ci confrontiamo
Gesù-Luce oggi ci invita a scoprire tutte le forme di cecità in corso nel nostro tempo. Il Papa Francesco nel messaggio della Quaresima ci fa un elenco di alcune cecità commentando la parabola del ricco e Lazzaro.
- La cecità del denaro. San Paolo ci dice che l’avidità del denaro è la radice di tutti i mali. Ci acceca e ci rende incapaci di amare.
- La cecità della vanità, preoccupati di far vedere agli altri ciò che possiamo permetterci.
- La cecità della superbia che ci fa dimenticare che siamo mortali.
– La cecità del potere che ci porta a servirci degli altri. Le conseguenze sono deleterie: incapaci di vedere Dio e di amarci come fratelli.

Ci compromettiamo
Come può oggi Gesù guarire tante cecità in corso nel nostro tempo?
Con ciascuno di noi. Come? Con la evangelizzazione. Per evangelizzare abbiamo bisogno di una pastorale più missionaria, come ci dice il Papa, di una chiesa in uscita. La evangelizzazione è possibile sempre se Gesù è diventato per noi una Buona Notizia che ci abbia entusiasmati. E a tanto si può arrivare con una lettura costante e attenta del Vangelo.
L’incontro poi con Gesù nell’Eucarestia ci aiuterà a mettere in pratica quanto Gesù ci ha detto nel Vangelo che abbiamo letto. E quando la Parola si fa vita in noi nasce il desiderio di condividerla.

Pino Lodetti,missionario che diffuse la Luce di Gesù in Venezuela e Guatemala per 45 anni

don Erminio

domenica 19 marzo 2017

3a di Quaresima


DOMENICA III DI QUARESIMA
Giovanni 4,5-42
Come ci si presenta Gesù.
Gesù è alle prese con una donna samaritana. L’intento di Gesù è di convertirla all’amore vero perchè anch’essa possa essere una donna felice. Gesù arriva al pozzo e aspetta che la samaritana venga ad attingere acqua. I suoi discepoli erano andati in città a prendere da mangiare.
Arriva la samaritana e Gesù le dice: “ dammi da bere”. E alle sorprese della donna Gesù incomincia a rivelarsi e risponde: ”Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice “dammi da bere”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva”. E alla donna che si meraviglia che Gesù parli di acqua e senza secchio, risponde: “Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno”. E allora la donna gli dice: “Signore, dammi di quest’acqua”. E’ il primo passo verso Gesù, pero interessato e non la porta a capire che Gesù la ama.
Ed ecco il colpo finale per rimuovere dalla vita della donna ciò che le impediva di capire che Gesù l'amava cioè il peccato. Le dice Gesù: ”Va a chiamare tuo marito e ritorna qui”. La donna non aveva marito. Conviveva con l’uomo di turno.
La donna è rimasta scioccata per quanto le ha svelato Gesù e nasce in lei l’interesse di sapere di più su di lui e incomincia a domandargli dove deve essere adorato Dio e anche sul messia che si stava aspettando. A questo punto Gesù le si rivela : “SONO IO CHE PARLO CON TE”.
La donna sconcertata e anche entusiasmata lascia la sua anfora e va in città a dire a tutti ”Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?”
Gesù sa entrare nella vita del altro no denunciando ma amando e dialogando e lo aiuta a conoscersi per quello che è e quanto può valere accompagnandosi a lui.

Preghiamo
Signore, aiutaci a capire che anche la nostra conversione è possibile solo se accettiamo di incontrarti e conversare con te leggendo il Vangelo. Senza il Vangelo la nostra fede rischia di diventare solo devozione.

Ci confrontiamo
Se abbiamo notato, il frutto della conversione di questa donna è stato quello di andare nella città e dire a tutti senza vergogna il suo incontro con Gesù. Se Gesù è per noi è una buona notizia dovremmo sentirci entusiasti di lui e parlare di lui a tutti senza pena. Pensiamo invece alla nostra pastorale che non è ancora proiettata verso i “lontani” che sono la maggioranza. Chi andrà ad annunciare loro il Gesù che li ama?
Chi ha incontrato Gesù lo testimonia sempre e a volte pagando di persona, come i numerosi martiri di oggi.

Ci compromettiamo
Per arrivare a un incontro personale con Gesù dobbiamo, come la samaritana, entrare in dialogo personale con Gesù leggendo Vangelo. In più Gesù ci parla di un’acqua viva che toglie la sete per sempre. Dove la incontriamo? In Gesù Eucarestia. Gesù lo ha detto: Io sono il pane di vita. Chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non più sete. La Eucarestia fa più personale l’amicizia con Gesù che nasce con la lettura del Vangelo.

don Erminio

domenica 12 marzo 2017

2a di Quaresima


DOMENICA II DI QUARESMA
Matteo 17,1-9

Come ci si presenta Gesù
Oggi ci prepariamo alla Pasqua meditando la Trasfigurazione di Gesù. E’ importante notare che in Matteo la Trasfigurazione viene riportata dopo che Gesù annunciò la sua morte in Gerusalemme por parte dei capi del popolo come uno sconfitto su di una croce. Pietro incluso gli si oppose e Gesù lo chiamò Satana.
In questo contesto Gesù porta con se tre discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte e si trasfigurò davanti a loro: il suo volto brillò come il sole davanti a loro e le sue vesti divennero candide come la luce.
Una nube luminosa poi li coprì e una voce che diceva: ”Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo”.
Il Padre già aveva presentato Gesù, come suo Figlio, quando con i peccatori si faceva battezzare da Giovanni.
Ora ce lo presenta in tutta la sua gloria di Figlio di Dio nella trasfigurazione però incamminato verso la croce, come se ci dicesse: questa gloria che vedete ora nel mio Figlio su questo monte la vedrete ancora più luminosa quando sarà messo su di una croce . Quindi anche allora: ASCOLTATELO! anche se lo vedrete umiliato e sconfitto.
Che luce possiamo vedere sulla croce di Gesù? E’ la luce dell’AMORE sconfinato di Dio che si dà nel CRISTO CROCEFISSO. Basta pensare come è morto Gesù in croce: nessun segno di violenza né di condanna anzi perdonando ai suoi nemici e portando con sè in Paradiso un condannato a morte come lui.
Non c’è amor più grande di colui che dà la vita per quelli che ama.
Il padre tanto ha amato il mondo da mandare suo Figlio per salvarlo.
Questa è la luce della Trasfigurazione che si riflette sul calvario sulla croce di Gesù, la luce dell’amore.

Preghiamo
Signore, dalla croce ci hai manifestato tutto l’ amore che hai per tutti noi e oggi con la tua Trasfigurazione ci dici che questo amore è la stessa luce che ha abbagliato i tre discepoli.
Ti chiediamo: aiutaci ad amare come tu ci hai amato perché anche noi possiamo essere luce per molti.

Ci confrontiamo
Oggi l’amore va sempre più scarseggiando. -Basta solo pensare alle diminuzioni delle nascite tra i paesi più sviluppati. In Italia gli ottantenni sono più numerosi dei bambini nati in un anno e i morti sono più dei nati. Le cause sono molte non ultima la paura del sacrificio. E l’amore nasce proprio dal sapersi donare e questo richiede sacrificio.
-Pensiamo anche alla fobia verso i migranti considerati come un disturbo e un pericolo per le nostre sicurezze. -Diminuiscono le vocazioni sacerdotali e religiose. -Il denaro sempre più in mano di pochi. -Politici incapaci di collaborare per il bene comune …

Ci impegniamo
Il Gesù trasfigurato, pieno di luce, ha abbagliato e entusiasmato i tre discepoli al punto che volevano restare là sul monte. Ora sulla croce lo stesso Gesù ci ha manifestato un amore così grande da lasciarci tutti sorpresi dando la sua vita per noi. L’amore di Gesù sulla croce è come la stessa luce che ha sbalorditi i tre discepoli e che ora può illuminare anche noi affascinati dalle suggestioni del peccato.
E questo è alla portata di tutti. Ormai sappiamo che questo Gesù della croce lo incontriamo nella Eucarestia: Questo è il mio Corpo offerto in sacrificio per voi – Questo è il mio Sangue versato per voi.Il Cristo dell’Eucarestia è il Cristo dell’AMORE

don Erminio

giovedì 9 marzo 2017

Maria Montessori


A Maria Montessori (1870-1952) dobbiamo una nuova comprensione del bambino e un nuovo modo di intendere l'insegnamento e la formazione dei docenti.
Il suo famoso Metodo è utilizzato in tutto il mondo e trova echi e riflessi anche dove non viene ufficialmente citato. Maria Montessori è però molto più di questo. Ambasciatrice di pace (fu proposta tre volte per il Premio Nobel), viaggiò instancabilmente in Europa, America e India per annunciare "la scoperta del bambino" e far capire che se si vuole un'umanità migliore è dal bambino che bisogna cominciare, perché il bambino è il padre dell'uomo, è la speranza per il futuro.
In questo libro vengono indagati e messi in luce aspetti ancora poco noti della vita della grande pedagogista: le sue lotte per il femminismo e per il diritto della donna al voto, il complesso rapporto con Mussolini e il regime fascista, la pesante contraddizione che non le consentì di tenere presso di sé il figlio Mario, nato da una libera relazione con un collega. Solo a quindici anni Mario potè unirsi alla madre, divenendo il suo miglior collaboratore.
E ancora: il rapporto di Maria Montessori con la teosofia e la Società Teosofica, rapporto molto più importante di quanto si sia finora pensato.
Un ritratto ampio e completo di una personalità complessa quale è stata Maria Montessori, una donna che ha vissuto appieno la sua epoca, superandola e proiettandosi al tempo stesso verso i tempi moderni.
La vita di questa donna é straordinario, molto altrettanto lo é il libro... purtroppo!
Il video che segue è un raro documento conversato nell'archivio Luce.


E andiamo a pescare dalla nostra urna con un tema libero e questa ci ha dato...
"A volte ritorno"
di John Niven

Per sapere quale è stato il libro precedente, cliccate qui

domenica 5 marzo 2017

1a di Quaresima


DOMENICA I DI QUARESIMA
Matteo 4,1-11

Come ci si presenta Gesù
Gesù si prepara alla sua missione con 40 giorni nel deserto come Mosè 40 giorni sul monte Sinai.
Le tre tentazioni ci aiutano a capire il senso della missione di Gesù. Attore delle tentazioni è il diavolo.
Prima tentazione: “Se tu sei il Figlio di Dio, dì che queste pietre diventino pane”. Dio ha creato tutto per il bene dell’uomo. E’ giusto che tu goda di quanto Dio ha creato e che non patisca la fame.
Risposta di Gesù: “Non di solo pane vive l’uomo ma di ogni parola che esce dalla blocca di Dio”. L’uomo non è solo carne ma anche spirito. Se alimenta solo i bisogni materiali rischia di essere meno uomo e anche la missione di Gesù avrebbe dovuta essere solo una missione umanitaria.
Seconda tentazione: Dal punto più alto del tempio gli disse: “se tu sei il Figlio di Dio gettati giù. Tuo Padre non permetterà che inciampi contro nessuna pietra” La gente vedendo tanto potere ti proclamerà come il liberatore di Israele.
Risposta di Gesù:” Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”. Dio infatti ha inviato Gesù, suo figlio, in mezzo a noi non per farne un trionfatore ma perché ci dicesse che Dio è un Padre e che ci ama come figli.
Terza tentazione: Di nuovo lo portò su un monte e gli mostrò i regni del mondo:”Sono tuoi se mi adorerai”. Gesù è tentato di farsi grande dominando, come i potenti di questo mondo, invece di amare e servire.
Risposta di Gesù:”Vattene, Satana! Il Signore, Dio tuo, adorerai, e a Lui solo renderai culto”. Di fatto la sua missione sarà quella di condividere la vita degli ultimi fino ad essere condannato proprio dai potenti.

Preghiamo
Signore, ciò che ti ha aiutato a far fronte alle tentazioni del diavolo è stato la PAROLA che ti ha dato la chiara conoscenza della tua missione. Ti chiediamo che anche per noi la PAROLA sia una luce nei momenti difficili della tentazione per non rischiare di tradire la nostra fede e la nostra vocazione al servizio.

Ci confrontiamo
Vediamo come si danno queste tentazioni nella nostra vita.
La prima tentazione: quella del pane cioè i nostri rapporti con le cose di questo mondo. Già Gesù stesso ce ne ha già parlato domenica scorsa invitandoci alla fiducia nel Padre e avvertendoci del nemico-ricchezza.
La seconda tentazione: quella dei nostri rapporti con Dio che a volte lo strumentalizziamo al punto che se non veniamo esauditi in ciò che gli chiediamo gli voltiamo le spalle, concludendo: pregare non serve.
La terza tentazione: quella dei nostri rapporti con chi ci sta a fianco: servirsi di loro, imporre invece di amare e servire.

Ci compromettiamo
Gesù ha saputo sfatare tutte le falsità del diavolo perché la PAROLA gli teneva chiara quale era la sua missione in questo mondo. Anche per noi la PAROLA può illuminarci sul senso della nostra vita e su quello che Dio vuole da noi. Questo quindi sarà il nostro digiuno quaresimale: leggere tutti i giorni il VANGELO. E’ quanto ci chiede anche il Papa Francesco nel suo messaggio della Quaresima.
Non dimentichiamo che non si può amare chi non si conosce ed essere aiutati da chi trascuriamo.

don Erminio

domenica 26 febbraio 2017

8a Domenica del tempo ordinario


DOMENICA VIII DEL TEMPO ORDINARIO
Matteo 6,24-34

Come ci si presenta Gesù
“Non preoccupatevi né per il cibo…né per il vestito”.Parole sconvolgenti per gente che appena sopravvive.
Che cosa ci vuol dire Gesù? Vuole liberarci dalle preoccupazioni che creano affanno e rendono triste la vita. Come?
Avvertendoci che abbiamo due padroni: Dio e la Ricchezza Incompatibili tra di loro.
Dio, Gesù ce lo presenta come un Padre provvidenziale che veste i fiori del campo e nutre gli uccelli del cielo. E conclude: e voi non valete più degli uccelli del cielo e dei fiori del campo? Quanto mai non farà altrettanto con voi che siete suoi Figli.
Ma allora perchè tanta fame e tanta miseria? C’è l’altro padrone, ci dice Gesù. E’ la Ricchezza che riesce a manipolare tanta gente che accumula beni materiali al punto da lasciare moltissimi senza niente. E’ la fame nel mondo. Abbiamo appena ascoltate le beatitudini: Beati i poveri in spirito perché sanno che i beni sono per tutti. In molte parti del Vangelo Gesù condanna la ricchezza come causa di molti mali. Il più grave è il giudizio finale in Matteo 25: Avevo fame e non mi avete dato da mangiare.
Un peccato che ci condanna per sempre. Dio ha creato i beni per tutti e quando lasciamo morire uno di fame è come se rubassimo a Dio ciò di cui aveva bisogno quel fratello per vivere. Per questo che Gesù termina con una avvertenza molto forte: Cercate il Regno dei Cieli e la sua giustizia e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. E’ l’annuncio di un nuovo modo di vivere che si chiama Regno di Dio dove la giustizia che regola i rapporti è l’amore.

Preghiamo
Signore, facci capire che quando chiamiamo Dio con il nome di Padre, recitando il Padre nostro, noi non lo riconosciamo come Padre ogni volta che non sappiamo condividere ciò che abbiamo con chi non ha.

Ci confrontiamo
Già lo sappiamo che il 20% della popolazione mondiale possiede 80% di tutti i beni di questo mondo e 80% della popolazione mondiale vive solo dell’altro 2°% che rimane. Da qui le grandi ingiustizie in corso e intere popolazioni destinate a vivere di stenti e a morire di fame.
Un altro fatto: aumentano le armi. L’Italia è il sesto esportatore di armi. Dove? Nel medio Oriente e nei paesi africani dove le guerre creano tutti quelli sfollati che arrivano poi in Italia. E tutto per il dio denaro. E allora dov’è Dio che ci dice di non preoccuparci del cibo e del vestito? Ricordiamo che Gesù ci ha detto anche che non si può servire a due padroni. E noi se decidiamo di servire al Dio Denaro, Dio non ce lo po’ impedire. Ci toglierebbe la libertà. Ma delega a noi, parte del Regno di Dio, la lotta in favore di chi non ha.
Le forme di questa lotta sociale-religiosa sono molte e diverse da un luogo all’altro. Ma chi tace acconsente

Ci compromettiamo
Dove realizziamo il Regno di Dio in mezzo a noi è sopratutto nell’Eucarestia. Mangiando tutti lo stesso pane che è Gesù formiamo con Lui un solo Corpo e fratelli tra di noi. Se siamo tutti fratelli si può dare che un fratello possa morire di fame e io resti indifferente o potendolo non faccia niente? La Eucarestia non può lasciarci indifferenti davanti a tutti i problemi sociali del nostro tempo. Dall’ Eucarestia riceviamo la forza per amarci gli uni gli altri come Gesù ci ha amati fino a dare la vita per gli altri. Questo è il miracolo vero.

don Erminio

domenica 19 febbraio 2017

7a Domenica del tempo ordinario


DOMENICA VII DEL TEMPO ORDINARIO
Matteo 5,38-48
Segue il discorso di Gesù per completare la Legge i Profeti. Già Gesù ci ha detto che - si può uccidere l’altro anche con l’offesa – l’adulterio si commette prima nel cuore – il divorzio è far piangere Dio – non giurare.
Gesù ora ci presenta altre due indicazioni per completare il suo discorso circa la Legge e i Profeti.

Come ci si presenta Gesù
Premettiamo che le nostre relazioni sono regolate dalla legge della reciprocità: ti faccio un favore perché possa ricevere da te altrettanto. Questo si dà anche con Dio: obbedisco a Dio perché lui poi mi aiuti. Ora Gesù in questo discorso ci propone un'altra legge, quella della gratuità: ti faccio del bene perché tu sia felice anche se tu mi fai del male. Questo lo faccio perché sono figlio di Dio e mi comporto come fa Dio.
Per vivere secondo questa legge della gratuità, come figli di Dio, Gesù ci dà queste due indicazioni:
1) “Vi fu detto: occhio per occhio, dente per dente”. Una legge in sé buona nel senso che la vendetta non doveva superare il danno ricevuto. Ma Gesù secondo la legge della gratuità ci dice con alcuni esempi: ma Io vi dico: “ se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra; e a chi ti vuole togliere la tunica, tu lascia anche il mantello ... Dà a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle “.
2) Avete inteso che fu detto:” amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: “amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano affinchè siate figli del Padre che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui buoni e sui cattivi ... Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa avete? Voi dunque siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.
Che pensiamo di fronte a questa sfida che Gesù ci pone? Amare alla maniera di Dio è amare con gratuità senza aspettarci nulla in cambio con il solo desiderio che l’altro si trovi bene. Solo così possiamo dirci figli di Dio. “Siate perfetti come è perfetto il Padre che è nei cieli”. Dire poi che Dio castiga è bestemmia.

Preghiamo
Signore con la preghiera del Padre Nostro ti diciamo: perdona i nostri debiti come anche noi perdoniamo a chi ci offende. Non lasciarci cadere nella tentazione del egoismo. Ci allontana da te e ci fa simili al maligno.

Ci confrontiamo
Ciò che limita oggi la nostra capacità di amare è l’individualismo: ognuno pensa a se stesso. Il Papa ci dice che la indifferenza si è globalizzata e la indifferenza è non amare. In più prende piede la cultura dello scarto: vale ciò che serve. Il dio danaro è il più importante. Pensiamo alle divisioni sociali, ai molti poveri e ai pochi ricchi, ai nostri politici incapaci di dialogare, ai divorzi in aumento ... Come si vive nei condomini?
Ci sono anche molti esempi di condivisione. Per esempio l’eroismo dei volontari nel soccorrere le vittime del terremoto in centro Italia; tutti gli sforzi fatti per aiutare i profughi africani qui in Italia anche se molti li rifiutano; i Centri della vita in aiuto a donne per superare la tentazione di abortire. Scambiamoci pareri.

Ci compromettiamo
Non c’è scelta da fare. Urge affogare ogni sentimento di rancore e creare rapporti di amicizia con tutti. Solo così potremo essere figli di Dio. Però costa. Sappiamo dove attingere la forza per farlo. Nella Eucarestia c’è presente il Gesù della croce che ci ha amati anche da peccatori e ha dato la sua vita per noi. In Lui possiamo trovare la forza per fare altrettanto fino a perdonare ai nostri nemici come ha fatto Lui in croce.
Fino a quando non sapremo commuoverci davanti a un Dio che si lascia mettere in croce, non sapremo commuoverci neppure davanti a chi soffre.
don Erminio

sabato 11 febbraio 2017

6a Domenica del tempo ordinario


DOMENICA VI DEL TEMPO ORDINARIO
Matteo 5,17-37

Come ci si presenta Gesù
Gesù ci dice: sono venuto a dar compimento alla Legge e ai Profeti e aggiunge una avvertenza importante: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei non entrerete nel Regno dei Cieli.
E Gesù ci propone quattro indicazioni per completare la legge e i profeti.
1) “ Non ucciderai ...” Ma io vi dico: chiunque si adira con il suo fratello ... o gli dice stupido ... o pazzo sarà sottoposto a giudizio.
Notiamo come Gesù pone sullo stesso piano l’uccidere e l’offendere perché l’uomo è sempre immagine di Dio e tutto ciò che offende l’uomo offende anche Dio al punto che Gesù ci dice: se tu stai presentando la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa contra di te, lascia lì la tua offerta, va prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a presentare la tua offerta. E’ chiaro. Siamo suoi figli e ogni offesa fatta a loro è fatta a Lui.
2) “Non commetterai adulterio ...” Ora io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla ha già commesso adulterio nel proprio cuore.
L’adulterio è un tradire l’amore coniugale e che può avere delle ripercussioni irreparabili sulla stessa famiglia al punto che Gesù ci dice che bisogna essere disposti fino a cavarsi l’occhio o tagliarsi la mano.
3) “Chi ripudia la propria moglie ... “ Ora io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie ...
Per Gesù ripudiar la moglie è divorziare. Il divorzio è una vera ferita all’amore e fa piangere anche Dio perché l’amore di due sposi sono il segno su questa terra di come Dio ci ama. Nel capitolo 19 di Matteo Gesù ci dirà: ciò che Dio ha unito che non lo separi l’uomo.
4) “Non giurerai il falso ...” Ora io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo ... né per la terra ... né per la vostra testa ... Sia invece il vostro parlare: “sì, sì” “no, no”; il di più viene dal maligno.
Il cristiano non giura perché la sua parola deve essere come quella di Gesù, e quindi non mente. Il giuramento su Dio sottintende un Dio che si vendica nel caso che uno menta. Ma Dio non è vendicativo.

Preghiamo
Signore, abbiamo bisogno di saper amare per non essere come i farisei che dicono e non fanno. AIUTACI !!!

Ci confrontiamo
I temi che ci presenta Gesù oggi vanno oltre la nostra cultura relativistica che è arrivata a riconoscere come famiglia le unioni omosessuali e le maternità surrogate. In fondo ciò che orienta è sempre la sessualità come una compensazione affettiva e non come espressione di amore vero che unisce e trasmette la vita. Pero domandiamoci se la nostra società, con il suo permissivismo, è una società più umanizzata o no. Basterebbe pensare ai milioni di bambini schiavi del lavoro e sfruttati sessualmente o al commercio della prostituzione femminile o al traffico di esseri umani per l’immigrazione ...

Ci compromettiamo
Se vogliamo essere fedeli ai valori che Gesù ci ha rivelato e non essere risucchiati dal relativismo, che ci dice che tutto ciò che piace o serve all’uomo è buono, non c’è altra alternativa che conoscere sempre più Gesù leggendo il suo Vangelo e affidarci a Lui incontrandolo nella Eucarestia dove Lui sempre ci aspetta.
don Erminio

mercoledì 8 febbraio 2017

Dracula

"Nessuno può sapere, se non ha ancora trascorso una notte di sofferenze, quanto sia dolce e caro al cuore e agli occhi il sorgere del mattino."
Il romanzo gotico per eccellenza e l'inizio di una prolifica produzione letteraria sui vampiri fino ad arrivare, ai giorni nostri, con la saga di Twilight!
Il volume è bello spesso ma io ho imbrogliato e l'ho ascoltato da Radio3.
La storia inizia con il viaggio di Jonathan Harker, un avvocato che ha per cliente il conte Dracula, fino in Transilvania dove deve far firmare dei documenti per per l’acquisto di una casa in Inghilterra. La situazione è misteriosa e precipita quando l'avvocato si rende conto di essere prigioniero ed in pericolo di vita quando Dracula parte per l'Inghilterra, lasciandolo prigioniero nel castello. Dracula sceglie come sua prima vittima Lucy al cui capezzale arriva il dottor Van Helsing, esperto di occultismo, che intuisce subito la presenza di un vampiro, ma, nonostante i suoi sforzi, Lucy muore. Nel frattempo Harker, che è riuscito a fuggire dal castello, torna in Inghilterra e sposa Mina, la migliore amica di Lucy. Van Helsing va sulla tomba di Lucy perchè chi muore per il morso di un vampiro è infatti destinato a risorgere e a diventare vampiro egli stesso. Per liberarla da questa condanna, il fidanzato di Lucy le trafigge il cuore con un paletto di frassino. Quindi la task force creata contro Dracula ne scopre il nascondiglio e distruggono tutte le casse in cui il conte si rifugia. A Dracula non resta che fuggire in Transilvania, ma Van Helsing e i suoi lo inseguono per distruggerlo e per salvare Mina, anch'essa morsa dal Conte. Al termine di un lungo inseguimento, il Conte viene raggiunto e definitivamente eliminato per sempre, salvando così anche Mina.
Bah... questo libro non mi ha entusiasmato e decisamente non è fra i romanzi che consiglierei a meno che non siate patiti del genere.

Torniamo alla nostra scelta a tema pescando dalla categoria "una storia vera", una bella biografia ci sta proprio bene e dall'urna è saltato fuori...
"Maria Montessori"
di Paola Giovetti

Per sapere quale è stato il libro precedente, cliccate qui

domenica 5 febbraio 2017

5a Domenica del tempo ordinario


DOMENICA V DEL TEMPO ORDINARIO
Matteo 5,13-16
Come ci si presenta Gesù
Gesù scende dal monte dove proclamò le Beatitudini e ai discepoli dice loro come devono comportarsi per comunicare a tutti lo stile di vita proclamato nelle Beatitudini. E lo fa con due immagini.
-- VOI SIETE IL SALE DELLA TERRA ...
Il sale viene messo nel cibo per dar sapore. Così i cristiani per essere sale devono vivere in mezzo alla gente per diffondere il “sapore “delle Beatitudini. Se si chiudono nel piccolo mondo del proprio “io” non sono sale per nessuno e Gesù ci dice che serve per essere buttato via e calpestato.
Alcuni esempi di come si può essere sale.
-Nelle conversazioni dove noi possiamo manifestare il nostro modo di pensare su alcuni problemi scottanti della vita di oggi,come l‘aborto, la eutanasia, la maternità surrogata, la giustizia sociale, la famiglia ...
-Nel testimoniare che tutto è relativo e che ciò che vale è il bene che facciamo e che resta per l’aldilà.
-Nel impedire che si corrompano valori importanti della vita. Il sale infatti ha anche la funzione di evitare che i cibi si corrompano. Così difendiamo l’uomo che vale più del denaro e della produzione,la famiglia come istituzione naturale e creata da Dio e non dall’uomo,la sessualità come espressione di amore vero e non una compensazione affettiva. Domandiamoci se oggi l’uomo è il fine di tutte le scelte politiche ...
-- VOI SIETE LA LUCE DEL MONDO. Affermazione inaudita. Il cristiano con il suo modo di vivere deve dar a vedere ciò che è bene o ciò che è male secondo Gesù perché anche gli altri a loro volta possano incontrare in Gesù la felicità già in questa terra e la salvezza eterna. Questa responsabilità ci obbliga a questionarci se il proprio modo di vivere è un bene o un male per gli altri. Innanzitutto nella famiglia dove la luce deve essere messa sul candelabro perché dia luce a quelli della casa.
E nel mondo : la vostra luce risplenda davanti agli uomini così che diano gloria al Padre vostro nei cieli. Preghiamo Signore, ancora una volta ti chiediamo di aiutarci a far nostro lo spirito delle tue Beatitudini per poter poi essere Sale e Luce del mondo perché non possiamo dare ciò che non abbiamo.

Ci confrontiamo
Possiamo prendere in esame i vari problemi citati sopra come esempi per essere sale e luce e poi domandarci fino a che punto ne siamo convinti e come dobbiamo fare per farli conoscere anche agli altri.

Ci impegnamo
Innanzitutto domandarsi se davvero conosciamo le grandi problematiche morali e religiose in corso del nostro tempo soprattutto riguardanti la famiglia e poi domandarsi come e con chi condividerlas. Non dimentichiamo che essere Luce e Sale è possibile solo con una grande fede che ci viene dalla preghiera e dal leggere il Vangelo.
don Erminio

sabato 4 febbraio 2017

2 date importanti

Oggi è la Giornata Mondiale per la Lotta al Cancro e, in questo piccolo documento, il Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro "WCRF" presenta le linee-guida per mantenersi in salute attraverso la prevenzione primaria dei tumori,ossia quella che si può praticare alimentandosi in modo corretto.
Quanti cittadini le conoscono veramente?
Su molte questioni non vi sono ancora dati certi, e pare che in questo 2017 tale decalogo verra' aggiornato.
E domani è la Giornata Mondiale cotro lo Spreco alimentare.
"…sprecare cibo è assolutamente illogico dal punto di vista economico, ambientale ed etico. A parte le implicazioni sui costi, va notato che vanno sprecati anche la terra, l’acqua, i fertilizzanti e la mano d’opera che sono stati necessari per coltivare quel cibo, senza contare l’emissione di gas serra prodotti dalla decomposizione del cibo nelle discariche ed il trasporto di cibo che alla fine viene gettato. Per un mondo che sia realmente sostenibile, dobbiamo cambiare il modo in cui produciamo e consumiamo le nostre risorse naturali" - Achim Steiner
Questo ricettario é molto particolare perché promuove buone pratiche, necessarie per rendere piu' sostenibile la nostra dieta.

lunedì 30 gennaio 2017

Alpini e Canti della Merla

Oltre a don Lorenzo che si sbraccia sul palco, a fargli compagnia c'era anche un gruppetto di talentuosi alpini che, oltre ad animare alcuni canti della S.Messa, ci hanno regalato anche un piccolo fuori programma a celebrazione conclusa. Davvero bravi!
E poi, nel tardo pomeriggio, ecco Gio Bressanelli e il gruppo spontaneo di canto popolare che hanno voluto così ricordare Adelina, una loro "compagna di note" che ci ha lasciato recentemente. Bravi pure loro!

domenica 29 gennaio 2017

4a Domenica del tempo ordinario

DOMENICA IV DEL TEMPO ORDINARIO
Matteo 5,1-12
Come ci si presenta Gesù
Tutti cerchiamo la felicità come risposta al grande interrogativo: che senso ha la mia vita? E Gesù ci presenta l’uomo beato che ha saputo dare una risposta a questo interrogativo con le otto Beatitudini.
– Beati i Poveri in Spirito perché di essi è il Regno dei Cieli. Poveri in Spirito non sono i miserabili ma coloro che sono posseduti dallo Spirito di Dio il quale ci fa capire che i beni di questo mondo non sono nostri ma di Dio e Dio li ha creati per tutti. Noi siamo solo amministratori. E quando io do a uno ciò di cui ha bisogno faccio un atto di giustizia che è anche un atto di amore perché quello dal mo gesto mi riconosce come fratello. Togliendo dalla nostra vita il “MIO” si eliminano tutti i contrasti personali e sociali, guerre comprese.
– Beati gli Afflitti cioè Coloro che piangono perché saranno consolati. Non sono quelli che soffrono ma quelli che sanno piangere, come Gesù pianse sopra Gerusalemme, perché non ha accettato il mondo nuovo che Gesù è venuto a creare cioè il Regno di Dio. Quindi gli Afflitti sono coloro che piangono sui peccati del mondo. Dio li consolerà.
– Beati i Miti perché avranno in eredità la terra. Sono coloro che non reagiscono alle ingiustizie, ai mali del mondo con la violenza ma lottano amando sempre come ha fatto Gesù che è finito su di una croce perdonando. Solo così si costruisce un mondo nuovo cioè ereditar la terra.
--Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia perché saranno saziati. Le Beatitudini sono il ritratto di Gesù e il cammino della felicità La giustizia di Dio non è una giustizia punitiva: hai sbagliato devi pagare o una giustizia retributiva: ti do ciò che ti spetta. Ma la Giustizia di Dio è il suo Amore che vuole che questo mondo viva nella pace. Essere assetati della giustizia di Dio significa creare un mondo di pace. Sentirai che la tua vita vale. Ti sentirai saziato.
– Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia. Sono coloro che amano come Dio cioè con un amore incondizionato, sempre e tutti perdonando. Troveranno misericordia. Dio li riconoscerà uguali a sé,misericordiosi.
– Beati i Puri di Cuore perché vedranno Dio. Un cuore puro è quello animato dall’amore di Dio e non guidato da idoli o da interessi egoistici. Questi vedranno Dio in tutte la sue manifestazioni: nelle persone perseguitate per la loro fede, in quelle che lottano per la giustizia, nei poveri, ammalati, emarginati, i profughi, i terremotati. ...
- Beati gli Operatori di Pace perché saranno chiamati Figli di Dio. La Pace nella Bibbia è la pienezza di ogni bene. Quindi beati quelli che oltre a risolvere ogni forma di contrasti si sforzano per rendere la vita degli altri piena di ogni bene, cioè felice. Vivendo così si assomigliano a Dio quindi Figli di Dio.
– Beati i perseguitati per la giustizia perché di essi è il Regno dei Cieli. La persecuzione è la prova che non apparteniamo al mondo ma siamo parte del Regno dei Cieli. Pertanto saremo perseguitati come Gesù.

Preghiamo
Sono vere sfide di fede, Signore. Tu solo ci puoi aiutare a credere in questa felicità che ci proponi.

Ci confrontiamo
Sarebbe interessante fare uno scambio di opinioni su questo tipo di felicità che ci propone Gesù. Che dite?

Ci compromettiamo
Questa felicità che Gesù ci propone nelle 8 Beatitudini è possibile solo con una forte esperienza di fede in cui uno si affida a Gesù contro tutte le logiche del mondo. Per questo riproponiamo ancora una forte esperienza di Gesù leggendo il Vangelo e incontrandolo nella Eucarestia.
don Erminio

giovedì 26 gennaio 2017

Memorie di Guerra

Alla vigilia del giorno della Memoria, arriva in libreria questo volume, a cura degli infaticabili Don Pier Luigi Ferrari e don Marco Lunghi, che racconta la vita sui campi di battaglia della Grande Guerra del seminarista cremasco Enrico Severgnini, successivamente nominato parroco di Vergonzana. Chiamato alle armi nel 1915, il sacerdote racconta la sua esperienza nel Reparto di Sanità, poi a ridosso del fronte, nella laguna di Venezia e infine nella Trieste liberata.
Fino ad oggi, questo diario autografo datato 1920 é stato conservato dalla nipote Angela Severgnini, davvero grazie per questa generosità!

giovedì 12 gennaio 2017

Il nuovo vescovo


Non lasciatevi ingannare, perché questo signore in blu nella foto è il nostro nuovo Vescovo.
Si chiama Daniele Gianotti da Reggio Emilia, classe 1957. Ha un curricolo di tutto rispetto (leggi QUI) e un'autentica passione per il "lavoro sul campo" testimoniato dalle sue esperienze di missione in Africa e di Parroco di unità pastorale, oltre che per l'insegnamento.
Ecco qua le prime sue dichiarazioni sulla nuova missione.

martedì 10 gennaio 2017

Ciao Christian


Nella pace mi corico e presto mi addormento
solitario nella speranza mi fai riposare, Signore (Sal 4,9).