domenica 20 novembre 2016

34-esima Domenica


DOMENICA XXXIV DEL TEMPO ORDINARIO
FESTA DI CRISTO RE
Luca 23,35-43
Come ci si presenta Gesù
Un Gesù su di una croce però Re. Perché Re? Perché è morto amando.Gesù è un Re che ama anche in croce. Perdona a quelli che lo insultavano e lo crocifissero: Padre perdona loro... Uno dei mafattori crocefissi con Gesù dice rispondendo al suo amico pure crocefisso: Costui non ha fatto nulla di male e poi rivolgendosi a Gesù: Ricordati di me quando sarai nel tuo Regno. Gli rispose Gesù: Oggi con me sarai nel Paradiso. Questo della croce è solo l’episodio ultimo di tutta una vita spesa al servizio dei poveri denunciando le ingiustizie e tutti i soprusi della classe dominante e religiosa. Ne dice qualcosa la reazione dei capi giudei contro Pilato, che voleva liberare Gesù, presentandolo come un sobillatore del popolo. Ricordiamo il suo Testamento:
Amatevi come io vi ho amati. Non c’è amor più grande di chi che dà la vita per chi che ama. In contrasto con il Cristo RE, nel Vangelo di oggi possiamo vedere come i nemici di Gesù gli propongono come salvezza il Regno di questo mondo: Salva te stesso!
Ha salvato gli altri! Salvi se steso se Lui è il Cristo di Dio, l’Eletto, il Re dei giudei. Questa è la stessa tentazione che il diavolo fece a Gesù là nel deserto all’inizio della sua vita pubblica. Così commentavano i capi giudei, i soldati e anche uno dei malfattori crocefissi con Gesù. Per il mondo regnare è dominare, approfittarse, trarre vantaggi per se stessi, Salva te stesso.

Preghiamo
Signore, riconosciamo che salvare se stessi è più attraente che dare se stessi come hai fatto Tu.
Però diventiamo egoisti, inutili. Per questo ti preghiamo di scamparci dal pericolo di vivere senza amare.
E’LA STORIA DI TUTTI COLORO CHE AMANO
Ci confrontiamo Il miglior commento a questo tema di CRISTO RE e il SALVA TE STESSO del mondo lo troviamo nel discorso fatto dal Papa domenica scorsa celebrando il Giubileo degli esclusi, i senza dimora: Gesù ci invita a volgere lo sguardo sui tanti poveri Lazzari di oggi. Quanto ci fa male fingere di non accorgersi di Lazzaro che viene escluso e scartato.E’ voltare la faccia a Dio! E’un sintomo di sclerosi spirituale quando l’interesse si concentra sulle cose, invece che sulle persone da amare. Così nasce la tragica contraddizione dei nostri tempi: quanto più aumenta il progresso tanto più vi sono coloro che non possono accedervi.E’ una grande ingiustizia che deve preoccuparci. Perché non si può stare tranquilli in casa mentre Lazzaro giace alla porta; non c’è pace in casa di chi sta bene, quando manca giustizia nella casa di tutti. Guardiamo con fiducia al Dio della Misericordia con la certezza che la carità non avrà mai fine.

Ci compromettiamo
Questo Gesù che ci ha amati fino alla croce, lo incontriamo tale e quale nell’Eucarestia. Ricordiamo: Questo è il mio Corpo offerto in sacrificio per voi. – Questo è il mo Sangue versato per voi.
Non c’è dubbio, nell’Eucarestia c’è presente il Gesù della Croce che ci dice:”Per amarti sono qui sulla Croce ”. Nell’Eucarestia incontriamo il CRISTO RE dalla CROCE.

don Erminio

sabato 12 novembre 2016

XXXIII Domenica



DOMENICA XXXIII DEL TEMPO ORDINARIO

Luca 21,5-19

Come ci si presenta Gesù
Gesù annuncia la distruzione del Tempio di Gerusalemme, motivo di orgoglio del popolo ebreo. Segue poi una descrizione di una storia tutta convulsionata:si solleverà nazione contra nazione…vi saranno terremoti, carestie, pestilenze, fatti terrificanti…metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno…
Questa descrizione che Gesù fa è anche la storia del nostro tempo ed è proprio ciò che ci pone un grande interrogativo: Dov’è Dio? Perché Dio non interviene in favore di tanti suoi figli vittime delle violenze, delle ingiustizie e anche di cataclismi naturali, per non dire della molta soffrenza di bimbi innocenti?
Mi ricordo la risposta che fu data a uno che inorridito di fronte al corpo colgante dal patibolo di pade Kolbe che si era offerto al posto di un padre di famiglia per salvarlo là nei campi di sterminio nazista e che si questionava: dov’è Dio? Gli fu risposto: Dio è là con il corpo colgante di pade Kolbe.
Questo fatto ci svela come Dio ci ha salvati non castigando o eliminando il male. Se così avesse fatto forse non ci sarebbero più uomini in questo mondo. Invece di castigare Dio ha inviato suo Figlio in mezzo a noi. Egli non è venuto a togliere la sofferenza che affligge la nostra vita ma è venuto a condividere tutte le sofferenze nostre fino a morire su di una croce. Questa è stata la missione di Gesù: aiutarci ad amare pur in mezzo alle forze del male e alle molte sofferenze. E’ questa la Redenzione che Gesù è venuto toglie a portare. L’amore non la sofferenza dei mali che ci affliggono ma ci dà la forza di sopportarli fino a dare un senso alla stessa sofferenza. Notiamo come Gesù è morto su di una croce amando quelli che lo avevano crocifisso fino a perdonarli. E’ il massimo dell’Amore. La sofferenza ci può portare ad amare.

Preghiamo
Signore, saper amare sempre anche quando le cose non vanno bene o non siamo corrisposti è difficile ma è importante. Pero sappiamo que tu sei presente in ogni sofferenza e ti diciamo: aiutaci!!!
Ci confrontiamo Subito ci salta agli occhi i suicidi in aumento, le vittime del terremoto, Haiti rasa al suolo dal maltempo, tutte le vittime delle guerre in corso con barbarità inaudite… Dov’è Dio? Ci viene spontanea la domanda. Dio è certamente presente in ciascuno dei suoi figli che soffrono anche se noi non sempre lo sappiamo cogliere. Per esempio in questi giorni a motivo del giubileo dei carcerati siamo venuti a conoscenza del cambio di vita di molti carcerati proprio attraverso la sofferenza del carcere. E il Papa a tutti i carcerati ha detto: Dio vi ama e come Buon Pastore è in cerca di tutti e specialmente di voi.

Ci compromettiamo
Saper vedere Gesù che agisce nella storia del nostro tempo e in ciascuno di noi soprattutto nei momenti di sofferenza è possibile solo se riusciamo ad avere un tratto amichevole con Lui. Come? Leggendo il Vangelo e incontrandolo nella Eucarestia.

don Erminio