martedì 27 dicembre 2016

Il presepe vivente

Ma cosa staranno mai combinando sulla piazza della Chiesa?
Un bel presepe! Perché non é Natale senza il Presepe e quest'anno la nostra Natività è davvero "grande" o meglio vivente.

E un enorme ringraziamento va a questa operosa combiccola per aver realizzato tutte le strutture necessarie. Grandi!

domenica 25 dicembre 2016

Natale alla porta


L'anno giubilare ci ha lasciato una porta e, ad ogni Domenica di Avvento, questa si è arricchita di un simbolo per aiutarci a vivere bene questo evento.
Buon Natale a tutti!

giovedì 22 dicembre 2016

Il visconte dimezzato

La storia inizia con un colpo di cannone che letteralmente spacca in due Medardo di Terralba proprio nel suo primo giorno sul campo di battaglia! Del suo corpo, si salva solo la parte destra, quella malvagia, che i medici pazientemente ricuciono, mentre quella buona, la sinistra, sembra andata distrutta dall’esplosione.
Quando il visconte torna a casa, tutta la parte malvagia si manifesta con violenza: taglia a metà un uccello inviatogli come regalo dal suo padre che, rimanendo colpito dalla cattiveria del figlio, si lascia morire; poi invia a Pratofungo, il paese dei lebbrosi, la vecchia balia Sebastiana pensando che anch’essa fosse ammalata della terribile malattia; tenta di uccidere anche il nipote,l'unico che gli è rimasto affezionato.
La situazione non cambia neanche quando Medardo si innamora di Pamela, una contadinella però non contraccambia il suo amore, allorché si vendica danneggiando e osteggiando in modo grave la famiglia della ragazza. La situazione diventa paradossale riappare la parte buona dello zio: il primo che lo incontra é il nipote che resta stupito e che lo riconosce solo perchè ha la mano no velenoso. Al contrario della “destra”, la “sinistra” compie sempre atti buoni e predica dottrine per i poveri e i lebbrosi.
Ma per la gente la troppa bontà assilla e opprime, esattamente come la troppa cattiveria.
Anche la parte "buona" si invaghisce della stessa Pamela ma anche questa é respinta. Dopo un tentato matrimonio fra Pamela e la parte sinistra, la vicenda culmina in un duello ma, dopo una lunga serie di fendenti e colpi, nessuno dei due riesce a uccidere l’altra parte. Alla fine entrambe le metà restano sanguinanti nelle rispettive parti monche e, a quel punto, non resta che l’intervento del dottor Trelawney per riunire le due metà riformando interamente il visconte Medardo di Terralba.
Ora, tutto intero nella sua bontà e nella sua cattiveria, Meraldo può finalmente sposare Pamela e a Terralba torna finalmente la normalità.
Un bel romanzo, lungo il giusto per non stancare, e con una bella storia sulla quale fare anche una bella riflessione perchè, come dice il saggio, "il troppo stroppia"!

Torniamo a libri di un certo "peso", complici le imminenti vacanze natalizie e, per il tema "un libro vecchio almeno 100 anni più la tua età", l'urna ci fa leggere...
"Dracula"
di Bram Stoker

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domenica 18 dicembre 2016

Arpa meravigliosa

Pura poesia!
Ero perplessa circa questo concerto ma, sfidando la pigrizia e la nebbia fitta, sono stata ripagata con due ore di meraviglia; ho scoperto che l'arpa non è proprio quello strumento "palloso" che pare e anzi possiede una tale ampiezza di sfumature di suono che solo l'ascolto dal vivo riesce ad esprimere.
Peccato che eravamo davvero pochi ad apprezzare Vincenzo Zitello, virtuoso di questo strumento, il quale non si è scoraggiato davanti ad una platea così risicata e... anzi ha sfruttato questa l'occasione anche per raccontarsi ed introdurci al mondo dell'arpa.
Ed ecco qua un piccolo estratto... ma non rende giustizia all'esperienza. Cercatelo su YouTube!


sabato 17 dicembre 2016

4a Domenica di Avvento


DOMENICA IV DÌ AVVENTO
Matteo 1,18-24

Come ci si presenta Gesù
Oggi ci fa da guida al Natale di Gesù nientemeno che Giuseppe,padre, non naturale, di Gesù. Vediamolo.
--Giuseppe uomo giusto. Di fronte a Maria che ritorna dalla cugina Elisabetta già incinta Giuseppe evita lo scandalo e decide di ripudiarla segretamente. Questo ci dice che Lui, nonostante tutto, continuava ad amare Maria, non voleva farla soffrire e la rispettava. In coscienza non si sentiva di farsi padre di un figlio che non era suo.
--Giuseppe uomo di fede. Di fronte all’Angelo che lo mette al corrente di quanto è avvenuto in Maria, sua promessa sposa, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’Angelo del Signore e prese con sé la sua sposa. Ha fatto come Maria nell’Annunciazione. Ha rinunciato ai suoi progetti e ha accettato quello di Dio, dando così a Dio la possibilità di realizzare il suo piano di salvezza per gli uomini inviando suo Figlio in mezzo a noi. Questa fede poi lo ha accompagnato in tutta la sua vita dalla nascita di Gesù a Betlemme in una stalla, alla fuga in Egitto come migrante, e ai tanti anni vissuti nella quotidianità a Nazareth lavorando e osservando con fede questo figlio di Dio che cresceva in età e grazia davanti a Dio e agli uomini.
--Giuseppe padre di Gesù Noi chiamiamo Giuseppe padre putativo cioè uno che fa le veci del padre senza esserlo. Non è molto corretto perché secondo la tradizione ebraica esercitare la paternità significava trasmettere ai figli tutti i valori umani e spirituali che potessero fare dei propri figli esseri simili a lui. E il padre questi valori che doveva trasmettere li doveva copiare da Dio. E’ quanto ha fatto Giuseppe con Gesù per cui Gesù nella sua formazione umana si assomigliava a Giuseppe. E questo per Giuseppe è molto più che essere un padre putativo perché connota una responsabilità formativa che normalmente non gli attribuiamo.

Preghiamo
San Giuseppe, nella tradizione popolare, appari come il Santo della buona morte. Non sembra che sia un tuo interesse particolare. Tu sei Colui che assieme alla Vergine Maria hai collaborato da vicino per la salvezza di tutti noi. E proprio perché come padre hai collaborato assieme a Maria a educare Gesù ai grandi valori evangelici,ora è quanto ti chiediamo anche per noi,soprattutto per tutti i papà e per tutte le famiglie.

Ci confrontiamo
Giuseppe è il santo più evangelico. Uomo contemplativo del mistero di Dio in Gesù che viveva con lui. E’importante per noi ricuperare la capacità di raccoglierci e contemplare per non venderci ai falsi valori della cultura dominante.

Ci compromettiamo
San Giuseppe è il santo più difficile da imitare proprio per la sua semplicità e la sua discrezione,contrarie alla nostra cultura. Proprio per questo è il più indicato per aiutare a capire il Natale di Gesù in una stalla.

don Erminio

giovedì 8 dicembre 2016

I palloncini di S.Lucia


Anche quest'anno, i palloncini con le letterine di S.Lucia hanno preso il volo grazie all'impegno dell'infaticabile associozazione "Amici della Scuola Elementare di S.Bernardino"
Siete stati bravi quest'anno?

giovedì 1 dicembre 2016

La monaca

Questo romanzo mi ha un po'stupito, non perchp non conoscessi l'autrice, Simonetta Agnello Horby, donna forte siciliana trapianta a Londra, ma perchè ha un sapore antico, quasi da romanzo ottocentesco.
Tutta la storia ruota intorno ad Agata, figlia minore di un maresciallo siciliano, ambientato fra la Sicilia e Napoli prima dell'Unità d'Italia. Tutto ha inizio in quella che avrebbe dovuto essere la sua giornata più felice, in cui si sarebbe ufficializzato il fidanzamento con Giacomo Lepre, un amore pure corrisposto. Ma la morte improvvisa del padre, l'unico in grado si apprezzarla, travolge il suo destino e la famiglia è costretta al trasferimento a Napoli con l'univa nave in partenza comandata da James Garson che ascolta rapito le confidenze di Agata. La situazione economica della famiglia è precaria, sommersa dai debiti per i matrimoni delle altre sorelle, e Agata, piangendo tutte le sue lacrime, accetta di entrare nel convento retto dalla zia badessa ma "a scadenza", solo per qualche mese. Passa il tempo e Agata non vede l'ora di poter "evadere" dalla clausura in cui è stata richiusa ma, pur di non accettare un matrimonio senza amore con un vecchio barone, inaspettatamente prende i voti. Tutto congiura contro la sua felicità e solo il rapporto fatto di libri che Garson regolarmente le invia informandola così della situazione politica che l'Italia sta attraversando. Dopo una serie di incredibili cattiverie, trasferimenti, sotterfugi e incomprensioni finalmente Agata sarà felice... come ogni buon romanzo di questo genere!
E' davvero un bel romanzo e che mi ha convinto pagina dopo pagina. Questa autrice è davvero una garanzia!

Con la scusa di ritrovarci ancora una volta prima di Natale per scambiarci gli auguri, abbiamo scelto un libro piccolo ma proprio piccolo, non più di 150 pagine e l'urna ci ha regalato...
"Il visconte dimezzato"
di Italo Calvino

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domenica 20 novembre 2016

34-esima Domenica


DOMENICA XXXIV DEL TEMPO ORDINARIO
FESTA DI CRISTO RE
Luca 23,35-43
Come ci si presenta Gesù
Un Gesù su di una croce però Re. Perché Re? Perché è morto amando.Gesù è un Re che ama anche in croce. Perdona a quelli che lo insultavano e lo crocifissero: Padre perdona loro... Uno dei mafattori crocefissi con Gesù dice rispondendo al suo amico pure crocefisso: Costui non ha fatto nulla di male e poi rivolgendosi a Gesù: Ricordati di me quando sarai nel tuo Regno. Gli rispose Gesù: Oggi con me sarai nel Paradiso. Questo della croce è solo l’episodio ultimo di tutta una vita spesa al servizio dei poveri denunciando le ingiustizie e tutti i soprusi della classe dominante e religiosa. Ne dice qualcosa la reazione dei capi giudei contro Pilato, che voleva liberare Gesù, presentandolo come un sobillatore del popolo. Ricordiamo il suo Testamento:
Amatevi come io vi ho amati. Non c’è amor più grande di chi che dà la vita per chi che ama. In contrasto con il Cristo RE, nel Vangelo di oggi possiamo vedere come i nemici di Gesù gli propongono come salvezza il Regno di questo mondo: Salva te stesso!
Ha salvato gli altri! Salvi se steso se Lui è il Cristo di Dio, l’Eletto, il Re dei giudei. Questa è la stessa tentazione che il diavolo fece a Gesù là nel deserto all’inizio della sua vita pubblica. Così commentavano i capi giudei, i soldati e anche uno dei malfattori crocefissi con Gesù. Per il mondo regnare è dominare, approfittarse, trarre vantaggi per se stessi, Salva te stesso.

Preghiamo
Signore, riconosciamo che salvare se stessi è più attraente che dare se stessi come hai fatto Tu.
Però diventiamo egoisti, inutili. Per questo ti preghiamo di scamparci dal pericolo di vivere senza amare.
E’LA STORIA DI TUTTI COLORO CHE AMANO
Ci confrontiamo Il miglior commento a questo tema di CRISTO RE e il SALVA TE STESSO del mondo lo troviamo nel discorso fatto dal Papa domenica scorsa celebrando il Giubileo degli esclusi, i senza dimora: Gesù ci invita a volgere lo sguardo sui tanti poveri Lazzari di oggi. Quanto ci fa male fingere di non accorgersi di Lazzaro che viene escluso e scartato.E’ voltare la faccia a Dio! E’un sintomo di sclerosi spirituale quando l’interesse si concentra sulle cose, invece che sulle persone da amare. Così nasce la tragica contraddizione dei nostri tempi: quanto più aumenta il progresso tanto più vi sono coloro che non possono accedervi.E’ una grande ingiustizia che deve preoccuparci. Perché non si può stare tranquilli in casa mentre Lazzaro giace alla porta; non c’è pace in casa di chi sta bene, quando manca giustizia nella casa di tutti. Guardiamo con fiducia al Dio della Misericordia con la certezza che la carità non avrà mai fine.

Ci compromettiamo
Questo Gesù che ci ha amati fino alla croce, lo incontriamo tale e quale nell’Eucarestia. Ricordiamo: Questo è il mio Corpo offerto in sacrificio per voi. – Questo è il mo Sangue versato per voi.
Non c’è dubbio, nell’Eucarestia c’è presente il Gesù della Croce che ci dice:”Per amarti sono qui sulla Croce ”. Nell’Eucarestia incontriamo il CRISTO RE dalla CROCE.

don Erminio

sabato 12 novembre 2016

XXXIII Domenica



DOMENICA XXXIII DEL TEMPO ORDINARIO

Luca 21,5-19

Come ci si presenta Gesù
Gesù annuncia la distruzione del Tempio di Gerusalemme, motivo di orgoglio del popolo ebreo. Segue poi una descrizione di una storia tutta convulsionata:si solleverà nazione contra nazione…vi saranno terremoti, carestie, pestilenze, fatti terrificanti…metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno…
Questa descrizione che Gesù fa è anche la storia del nostro tempo ed è proprio ciò che ci pone un grande interrogativo: Dov’è Dio? Perché Dio non interviene in favore di tanti suoi figli vittime delle violenze, delle ingiustizie e anche di cataclismi naturali, per non dire della molta soffrenza di bimbi innocenti?
Mi ricordo la risposta che fu data a uno che inorridito di fronte al corpo colgante dal patibolo di pade Kolbe che si era offerto al posto di un padre di famiglia per salvarlo là nei campi di sterminio nazista e che si questionava: dov’è Dio? Gli fu risposto: Dio è là con il corpo colgante di pade Kolbe.
Questo fatto ci svela come Dio ci ha salvati non castigando o eliminando il male. Se così avesse fatto forse non ci sarebbero più uomini in questo mondo. Invece di castigare Dio ha inviato suo Figlio in mezzo a noi. Egli non è venuto a togliere la sofferenza che affligge la nostra vita ma è venuto a condividere tutte le sofferenze nostre fino a morire su di una croce. Questa è stata la missione di Gesù: aiutarci ad amare pur in mezzo alle forze del male e alle molte sofferenze. E’ questa la Redenzione che Gesù è venuto toglie a portare. L’amore non la sofferenza dei mali che ci affliggono ma ci dà la forza di sopportarli fino a dare un senso alla stessa sofferenza. Notiamo come Gesù è morto su di una croce amando quelli che lo avevano crocifisso fino a perdonarli. E’ il massimo dell’Amore. La sofferenza ci può portare ad amare.

Preghiamo
Signore, saper amare sempre anche quando le cose non vanno bene o non siamo corrisposti è difficile ma è importante. Pero sappiamo que tu sei presente in ogni sofferenza e ti diciamo: aiutaci!!!
Ci confrontiamo Subito ci salta agli occhi i suicidi in aumento, le vittime del terremoto, Haiti rasa al suolo dal maltempo, tutte le vittime delle guerre in corso con barbarità inaudite… Dov’è Dio? Ci viene spontanea la domanda. Dio è certamente presente in ciascuno dei suoi figli che soffrono anche se noi non sempre lo sappiamo cogliere. Per esempio in questi giorni a motivo del giubileo dei carcerati siamo venuti a conoscenza del cambio di vita di molti carcerati proprio attraverso la sofferenza del carcere. E il Papa a tutti i carcerati ha detto: Dio vi ama e come Buon Pastore è in cerca di tutti e specialmente di voi.

Ci compromettiamo
Saper vedere Gesù che agisce nella storia del nostro tempo e in ciascuno di noi soprattutto nei momenti di sofferenza è possibile solo se riusciamo ad avere un tratto amichevole con Lui. Come? Leggendo il Vangelo e incontrandolo nella Eucarestia.

don Erminio

domenica 16 ottobre 2016

39-esima Domenica


Domenica XXIX del tempo ordinario
Luca 18,1-8

Come ci si presenta Gesù
Gesù ci parla della necessità di pregare sempre e senza stancarsi.Lo fa con una parabola. Due protagonisti: Un Giudice che non credeva in Dio né gli importava niente degli altri. Un esponente del mondo corrotto dove quello che importa è il proprio interesse.
Una Vedova che rappresenta el settore più debole della società sia perché donna e ancor più vedova cioè indifesa. La vedova nell’Antico Testamento rappresentava il popolo oppresso. In questo contesto ecco che la vedova riesce dopo tante insistenze ad ottenere dal giudice giustizia per se frutto ella sua costanza nel chiedere. A questo punto si inserisce la esortazione di Gesù sulla preghiera: E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano a Lui giorno e notte? Li farà forse aspettare a lungo? Domanda: Che intende qui Gesù per preghiera? Se si intende per preghiera ottenere miracoli in favore proprio questa preghiera può essere pericolosa perché ci può far perdere la fede. Se infatti i miracoli non arrivano allora ce la prendiamo con Dio fino a perdere la fede. Ma qui Gesù ci invita a pregare per saperci impegnare nel far fronte a delle situazioni storiche di peccato che uccidono l’uomo. Pensiamo alle persecuzioni, alla fame del mondo, alle molte ingiustizie… è lì che dovremmo chiedere al Signore che ci dia la forza per lottare contro le forze del male e migliorare questo mondo. E non ha fatto così anche Gesù fino a morire condannato su di una croce? Ma è proprio lì dalla croce che ha vinto il mondo. Così noi dovremmo saperci sacrificare per un mondo migliore.
Ecco perché Gesù ci dice di pregare sempre senza stancarsi.

Preghiamo
Signore, liberaci da una preghiera egoista rivolta solo ai propri interessi. Facci capire che pregando per un mondo nuovo noi possiamo trovare la forza per lottare per un società più umana.

Ci confrontiamo
Questo invito di Gesù a pregare per sentirci responsabili per un mondo migliore ci fa pensare ai grandi problemi che agobiano il mondo di oggi.
Come esempio: qhe apporto possiamo dare alla grande esplosione della pornografia e violenze sessuali infantili sempre in amento a livello di ragazzi-e? Si parla del aumento del 543% di questo commercio e libertinaggio sessuale. Così pure urge una presenza attiva nella vita sociale per risanarla dalla politica delle poltrone. Per non dire dell’urgenza di favorire sempre più una cultura di volontariato a favore dei profughi, dei poveri e delle ragazze condannate alla prostituzione.

Ci impegnamo
Per orientare la nostra preghiera alle grandi urgenze del nostro tempo vogliamo ricordar quanto ci dice Gesù dopo di avere instituito la Eucarestia: Fate questo in memoria di me cioè anche voi dopo ogni messa dovete mettere la vostra vita al servizio degli altri come ho fatto io fino a morire. Con questa disponibilità al servizio noi stiamo esercitando la vocazione missionaria.
Siamo nel mese delle missioni!

don Erminio

sabato 15 ottobre 2016

Il giro del mondo in 80 giorni

C'é chi viaggia per scoprire, chi per fuggire e chi per una scommessa. Questo è il motivo che spinge Phileas Fogg, un uomo ricco, non sposato, con abitudini regolari e decisamente bizzarro, a lanciarsi in questa incredibile impresa.
Partendo da Londra il 2 Ottobre 1872 dovrà farvi ritorno il 21 Dicembre, ottanta giorni esatti.
Nel viaggio lo accompagna il neo assunto maggiordomo Passepartout e, ad ogni tappa, si reca al consolato a farsi timbrare il passaporto che proverà l'effettiva realizzazione di questa avventura: Suez, Bombay, Yokohama, San Francesco, New York, Bristol e infine Londra.
Sembra facile? Proprio no!
E' inseguito da un investigatore di Scotland Yard, Mr. Fix, che lo ritiene autore di un clamoroso furto anche perchè l'origine della sua fortuna non è nota e, ad un certo punto, riuscirà pure ad arrestarlo.
Da gentiluomo quale egli è, salva dal sati (una pratica funeraria nella quale la vedova del marito viene arsa sulla pira sacrificale del defunto) una giovane donna, Auda, che si unirà all'impresa intorno al mondo... e tutto cavalcando un elefante!
E infine, quando finalmente arriva a Londra, pensa di aver perso la scommessa per soli 5 minuti mentre in realtà, visto che ha viaggiato verso oriente, ha addirittura "quadagnato" un giorno intero.
La scommessa è vinta! Fogg si ritrova così un po' più ricco ma anche un uomo più felice, visto che si sposa con Auda.
Questo libro, oltre a parlare di viaggi, potrebbe appartenere alla categoria "un libro che avresti dovuto leggere a scuola" e direi che calza questa categoria alla perfezione. Secondo me, è stata una lettura rilassante, un po' confortante e anche divertente, in alcuni passi, quindi lo consiglierei se avete un po' tempo di tempo libero.

Per le prime nebbie autunnali e per festeggiare la"Giornata delle Bambine", l'urna contatto...
"La monaca"
di Simonetta Agnello Hornby

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domenica 9 ottobre 2016

28esima Domenica


DOMENICA XXVIII DEL TEMPO ORDINARIO
Luca 17,11-19
Come ci si presenta Gesù
Gesù guarisce dieci lebbrosi. Un grande miracolo se si pensa che la lebbra era la peggior malattia che deformava una persona, la rendeva ripugnante, piena di piaghe e contagiosa tanto che doveva essere allontanata dalla comunità. Si diceva che era un castigo di Dio. I lebbrosi vedendo Gesù gli gridano a distanza: “Gesù, maestro, abbi pietà di noi”! Gesù dice loro:” Andate a presentarvi ai sacerdoti”!
Nel cammino furono purificati. Uno di loro, un samaritano, tornò indietro lodando Dio a gran voce, si prostrò davanti a Gesù per ringraziarlo. E Gesù: gli altri nove dove sono? Solo questo straniero è tornato indietro a rendere gloria a Dio?
Notiamo come Gesù apprezza il gesto del Samaritano non tanto perché è ritornato a ringraziarlo, anche, ma sopratutto per dar gloria a Dio per la vita che gli era stato ridonata. Ecco quanto apprezza Gesù: il dono della vita ricevuto un altra volta. La vita infatti è il dono più grande di Dio. Ci ha fatti a sua immagine e somiglianza. Lui si riflette in ciascuno di noi e mediante noi egli può attuare i suoi progetti di bene in favore di tutti gli uomini. Per questo Gesù dice al Samaritano: “Alzati e va’; la tua fede ti ha salvato”.
Qual è stata la fede del Samaritano? Credere che la vita è un dono grande da spendere per il bene di tutti.

Preghiamo
Signore,sappiamo che ciò che può bloccare il dono che ci hai fatto della vita è il non amare. Aiutaci amare

Ci confrontiamo
Parlando del dono della vita il Papa nel suo viaggio in Georgia e Azerbaiyan ebbe a dire sulla famiglia che il divorzio sporca il volto di Dio perché Dio si riflette proprio nella “una sola carne” che formano gli sposi e poi ha aggiunto: voi non sapete quanto soffrono i bambini quando vedono le liti e le separazioni dei genitori. E dice ai genitori: litigate finchè volete ma non finite la giornata senza fare la pace e ricorda loro le tre parole: “Posso”?; “Grazie”; “Scusa”. Ma oggi ciò che mira a distruggere la famiglia è la teoria del Gender(genero) cioè uomini e donne non si nasce ma si diventa. Con questa teoria si nega la creazione stessa che Dio ha fatto e quindi Dio stesso. Il Papa parla di una colonizzazione ideologica, peggiore di quella delle armi. Pensiamo anche a tutti i progetti in corso contro la vita oggi dall’aborto, al commercio di vite umane, alla prostituzione, alle vittime delle ingiutizie sociali, all’eutanasia ma anche la nostra incapacità di convivere e di condividere, come abbiamo visto nelle domeniche precedenti sul tema della richezza.

Ci compromettiamo
Domanda base: la mia vita è “una lode a Dio? Sono contento della mia vita? Che dice la gente di me? Non avete mai pensato in ogni messa quando il sacerdote dice : Questo è il mio Corpo...che in quel Corpo di Gesù presente nell’Ostia Conacrata ci siamo anche noi? Noi siamo membra del suo Corpo.
Il giorno in cui comprenderemo questa verità la nostra vita diventerà una lode a Dio per l’amore che sapremo dare.

don Erminio

domenica 2 ottobre 2016

27a Domenica


DOMENICA XXVII DEL TEMPO ORDINARIO
Luca 17,5-10

Come ci presenta Gesù
“Accresci, Signore la nostra fede” E’ la preghiera che fanno gli Apostoli a Gesù. Gli Apostoli sono ormai coscienti che seguire Gesù esige una conversione radicale. Pensiamo a quanto disse Gesù sulla ricchezza in queste due ultime domeniche. Ma soprattutto a quanto Gesù è andato loro dicendo: passare per la porta stretta...perdonare settanta volte sette...amare i nemici...rinnegare se stessi...
Si spiega così perchè gli Apostoli fanno a Gesù questa preghiera. E lui risponde: Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: ” Sradicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.
Sì, la fede è un affidarsi a Gesù così che Lui possa realizzare in noi i suoi progetti di bene. Così ha fatto anche Maria, la madre di Gesù. Per questo la fede, anche piccola come un granello di senape, può fare cose straordinarie perché è Gesù che agisce in noi. Gesù ci rivela il vero volto della fede con una parabola: Il Padrone che comanda e ha il diritto di essere servito dal suo servo.
Gesù si serve di questo dato sociale per dirci che l’essere servi è anche il fondamento della nostra fede perché Dio è servo nostro, Gesù è servo nostro, e quindi anche tutti noi dobbiamo essere servi. Il servizio è un segno di amore
Conclusione:
Siamo servi (non intili). Abiamo fatto quanto dovevamo fare per amarci come Gesù ci ama

Preghiamo
Signore, se tu vivi in noi, noi possiamo fare quello che tu facevi. Aiutaci a credere inTe con una vera fede.

Ci confrontiamo
Che cos’è che contrasta nella nostra vita di oggi con quanto ci ha insegnato Gesù nel Vangelo di oggi?
Innanzitutto la preghiera che il più delle volte è solo un dire al Signore le nostre necessità. Sarebbe invece una esperienza di fede se prendessimo coscienza che Gesù è in noi e gli dicessimo: Gesù cosa faresti tu di fronte a tale necessità? Aiutami a fare altrettanto. Questo è mettere al servizio nostro il potere di Gesù.
Così pure la nostra fede ci deve questionare di fronte ai grandi problemi di oggi come le guerre, la fame nel mondo, la pace, i migranti... Ciascuno di noi deve sentirsi responsabile anche se tali problemi non sono di nostra competenza. Però la fede è una forza che cambia la vita personale e sociale, anche se non si vede perché è Gesù che vive e agisce in noi, e per mezzo di noi arriva a tutti.
E’ chiaro che non posso pretendere di collaborare con la forza della mia fede a cambiare il mondo se poi io no so perdonare, non so condividere, non so collaborare, non so ospitare nessuno nella mia casa..

Ci compromettiamo
Se la fede è una forza che può spostare le montagne dobbiamo prendere coscienza che noi con la nostra fede possiamo migliorare o peggiorare questo nostro mondo.Che impegno mi prendo per questo mondo?
Ringraziamo chi ci facesse pervenire l’impegno che si prende per migliorare il nostro mondo.

don Erminio

lunedì 26 settembre 2016

Due libri durante l'estate

Durante le vacanze esageriamo!
Chi dorme troppo, che si strafoga con la sagre paesane... e noi con due libri che più diversi non si può!
Ma andiamo con ordine...
La prima lettura estiva è stato "La teologia del cinghiale" di Gesuino Nemus.
La vicenda si svolge alla fine degli anni '60 a Telévras, piccolo paese dell'entroterra sardo quando la Sardegna non era ancora la meta turistica che noi conosciamo, e i protagonisti sono due ragazzini, Matteo Trudìnu, un talento innato ma figlio di un sequestratore latitante, e Gesuino Némus, un bambino con evidenti difficoltà.
Sono amici per la pelle, e godono della protezione di don Cossu, il prete gesuita del paese, che si prende cura di loro come fossero figli suoi. Un giorno il padre di Matteo, scomparso da settimane, viene trovato morto a pochi chilometri di distanza da casa e dopo poco anche la madre muore. Il maresciallo dei carabinieri De Stefani, un piemontese che fatica a comprendere le logiche del luogo, inizia a indagare con l'aiuto dell'appuntato Piras, sardo fino all'osso, e dello stesso don Cossu ma il mistero si infittisce quando anche Matteo scompare e tutti sospettano proprio di Gesuino.
La storia ha un finale sorprendente ma arrivarci è stata dura, sarà stato il caldo estivo ma la lettura avanzava a fatica, lenta, lenta, lenta...
Non so proprio se mai leggerò qualcos'altro di questo autore.

La seconda lettura é un piacevole ritorno all'autore de "Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve".
Ovvio, si deve piacere il genere surreale e volete una lettura piacevole.
La vicenda è spalmata su un arco temporale di quasi 40 anni, iniziando dal Sudafrica dell'apartheid per arrivare ai giorni nostri passando per la Svezia, ovviamente! E' il racconto di due vite, una ragazza di Soweto (per niente analfabeta!) e un ragazzo svedese, Holger Uno, dalla storia familiare a dir poco bizzarra: esiste anche un Holger Due e, pur essendo gemelli, non potrebbero essere più diversi.
Tutto il romanzo è una collezione di vicende inverosimili, ai confini della realtà anche se di riferimenti alla storia reale che ne sono parecchi.
Io l'ho letto con piacere proprio per questa vena di follia che percorre l'intero romanzo e lo consiglierei proprio per questo motivo.

Torniamo alle buone abitudini, ossia ad un solo libro in lettura, e (nonostante tutto) l'urna ci ha regalato...
"Il giro del mondo in 80 giorni"
di Jules Verne

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domenica 25 settembre 2016

24a Domenica


DOMENICA XXVI DEL TEMPO ORDINARIO
Luca 16,19-31
Gesù ritorna sul tema della ricchezza come causa delle divisioni sociali : ricchi e poveri. Ascoltiamo Gesù.

Come ci si presenta Gesù
Gesù ci racconta un'altra parabola: Lazzaro e il ricco. Il ricco che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Lazzaro, un povero, stava alla sua porta, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco ...
Qual è il peccato del ricco? Quello di godersi le ricchezze egoisticamente senza prendersi cura di Lazzaro che moriva di fame alla porta della sua casa. Questo è stato il suo gran peccato. La ricchezza infatti ci chiude nel nostro piccolo mondo e ci rende indifferenti gli uni verso gli altri fino a creare nella società blocchi contrapposti. Ed è quanto condanna Gesù in questo vangelo: la ricchezza come causa delle divisioni sociali: ricchi e poveri.
Questo rompe il progetto della creazione: i beni Dio li ha creati per tutti e ognuno di noi con quello che è e con quello che ha è per il bene di tutti: saper fare famiglia con tutti,
--Questo progetto di Gesù è ben chiaro nella preghiera che Gesù ci ha insegnato: PADRE NOSTRO ... Tutti figli dello stesso Padre. Sarà che Dio fa differenze tra i suoi figli? Tutto ciò che ci divide è creato dall’egoismo dell’uomo.
--Pensiamo ancora alla Messa: come una sola famiglia tutti attorno alla stessa mensa mangiando lo stesso pane che è Gesù e come sue membra con Lui formando un solo Corpo Il danaro(dollaro) arrastra le persone
La parabola nella seconda parte termina con una scena nell’Aldilà dove le parti si sono invertite: il ricco sofferente e Lazzaro nella gioia. Notiamo solo quanto dice Abramo al ricco che lo supplica perché mandi Lazzaro ad avvisare i suoi cinque fratelli perché cambino vita. La risposta: hanno Mosè ed profeti. Ascoltino quelli : È la PAROLA che dà luce-
Preghiamo
Signore,che non venga mai meno la compassione per chi soffre così che i beni materiali non ci chiudano a chi soffre.

Ci confrontiamo
Subito balza agli occhi il dramma dei migranti e rifugiati considerati un disturbo per il nostro quieto vivere o ancor più un pericolo per la nostra economia. Pensiamo ai confini chiusi di tanti paesi europei che nel passato hanno sfruttato paesi africani e ora si rifiutano di accogliere i loro abitanti migranti perché scomodi. Non meno detestabile è l’individualismo che ha creato in molti paesi il benessere economico chiudendo ciascuno nel proprio piccolo mondo tanto che non ci si conosce più neppure tra vicini.
Nell’incontro internazionale di tutte religioni per la preghiera per la pace ad Assisi il Papa ha commentato il lamento di San Francesco di Assisi: “L’Amore non è Amato”con le parole di Gesù dalla croce: “Ho Sete”. Ho sete è la voce di migliaia di persone vittime di tutte le ingiustizie e delle guerre in corso. Non si possono togliere di mezzo tanti strumenti di morte come sono le armi? No! Il danaro ce lo proibisce. Anche qui il danaro comanda sempre.

Ci compromettiamo
Se vogliamo salvare la nostra fede dobbiamo impegnarci:
1) a coltivare il senso comunitario della nostra vita cristiana vivendo la messa come una comunione di famiglia;
2) a stare sempre più con i poveri per mantenere vivi i contatti personali con Gesù. Lui è presente nei poveri.

L’indifferenza è un virus che paralizza,rende inerti e insensibili e ci porta al paganesimo.
don Erminio

giovedì 25 agosto 2016

Terremoto

Una scossa nella notte e un'intera comunità ne viene devastata, distrutta, decimata.
La conta delle vittime sale di ora in ora, non è ancora chiaro il numero dei dispersi in un paese alla vigilia di una festa che si preparava da un anno intero.
Ieri, Papa Francesco ha sconvolto l'udienza generale e il suo dolore, leggibile sul suo viso, ha colpito tutti. Preghiamo per le vittime e, se possiamo, offriamo qualcosa ad una delle numerose raccolte fondi ora attive, dalla Protezione civile con il numero SMS 45500 (2€) alla Croce Rossa e alla Caritas.
Non ultima l'iniziativa di food blogger che ha lanciata l'iniziativa "Un' Amatriciana per Amatrice": per ogni piatto di pasta saranno devoluti 2€, uno dal ristoratore e uno dal cliente.

lunedì 22 agosto 2016

Ciao Rio!

Non resistendo a lungo dopo mezzanotte, la cerimonia di chiusura dele prime Olimpiadi sudamericane l'ho registrata () e me la guarderò con calma. Nel frattempo, è iniziato il campionato di calcio (blah!) e siamo in attesa delle Paraolimpiadi che si apriranno il prossimo 7 Settembre.
Per ricapitolare per bene questo evento mondiale, a questo link potete trovare il bel riassunto fatto dal Corriere della Sera oppure potete visitare la pagina della Gazzetta dedicata a Rio.
Chiudiamo al nono posto, davvero non male ma serve molto di più per convincerci che Roma 2024 sia una possibilità di reale beneficio per il paese. La discussione da oggi si farà animata fino a Settembre 2017 quando il comitato olimpico prenderà la decisione finale, sempre che la sindaca di Roma raccolga consensi circa la rinuncia a questa candidatura.

domenica 21 agosto 2016

XXI Domenica

DOMENICA XXI DEL TEMPO ORDINARIO
Luca 13, 22-30
Come ci si presenta Gesù?
Siamo alle prese con un problema serio: sono pochi quelli che si salvano? Una domanda posta a Gesù. E Lui: “Sforzatevi di entrare per la porta stretta. Molti cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno”
Qual’é la porta stretta? Potrebbe essere lo stesso Gesù la porta stretta. Lui stesso lo disse : chi mi vuol seguire che rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Infatti nella parabola di oggi quelli che bussano e vogliono entrare dicono al padrone: abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze. Ma lui risponde: Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia.
Chi erano? Certamente persone religiose: mangiavano e bevevano in presenza di lui, diremmo noi oggi: andavano a messa, e ascoltavano la parola di Dio però non la mettevano in pratica. Difatti non c’è un cenno a gesti di carità nella loro pratica religiosa. Gesù li chiama operatori di iniquità perché solo professano e non praticano e usano la religione per mascherare le loro malefatte. La religione serve di anestetizzante , in parole povere non vogliono passare per la porta stretta.
Come si sentono questi fedeli ipocriti? Dice Gesù: incontreranno pianto e stridore di denti. Un modo per dire una vita insoddisfatta e arrabbiata perché opportunistica e senza amore. Se Gesù è la porta stretta, a lui si può accedere solo se siamo disposti ad amare. Nessuna ipocrisia.

Preghiamo
Signore, oggi abbiamo capito come una pratica religiosa senza le opere impedisce a molti di conoscerti. Per questo ti chiediamo di liberarci dal pericolo di essere di scandalo per molti per mancanza di opere .

Ci confrontiamo
Ci viene subito alla mente l’accusa che spesso si fa: vanno in chiesa e sono come gli altri. E’ triste perché è come se dicessero: la religione non serve a niente. Ed è vero. Dove alla pratica religiosa non corrisponde anche una vita cristiana la religione è in ribasso.
Al contrario oggi dove è in corso un servizio di volontariato in favore dei poveri, dei profughi, dei senza tetto … lì Gesù prende un volto. Pensiamo al Papa che ha ricevuto nientemeno che un gruppo di prostitute o alla denuncia che lui fa alle grandi potenze assenti dai grandi crimini che si stanno danno in molti paesi. Si potrebbe continuare…

Ci compromettiamo
Innanzitutto domandiamoci se la nostra vita cristiana non è tarlata dalla ipocrisia cioè senza le opere. E poi se Gesù è la porta stretta lo è sopratutto nell’ Eucarestia.
Il Gesù che riceviamo nella Santa Comunione vuole servirsi poi di noi per andare a incontrare, come faceva Lui, ogni persona emarginata, chi è escluso, o ha fame , ha sete, è carcerato, ammalato, disoccupato, perseguitato, profugo, migrante … Senza questa apertura la gente continuerà a dire: vanno a fare la comunione e poi sono come gli altri.
Non abbiamo paura che anche a noi un giorno il Signore ci dica: non vi conosco?

don Erminio

lunedì 15 agosto 2016

Ferragosto


ASSUNZIONE DI MARIA VERGINE AL CIELO
Vangelo di Luca 1,39-56


Leggere il Vangelo per capire chi è la Vergine Assunta al cielo. La festa di Maria Assunta al cielo ci ricorda che Maria già è in cielo con il suo Corpo Glorificato. Ma ancor più oggi dobbiamo glorificare quello che è stata Maria in mezzo a noi. Nel vangelo di oggi, per esempio, Maria ci si presenta come:
Una donna di fede:
"Beata te che hai creduto in quello che Dio ti ha rivelato”. Così dice Elisabetta a Maria. Completa quanto disse Maria all'Angelo nel giorno dell'Annunciazione. "Ecco la serva del Signore .Si faccia di me come tu hai detto".
Una donna attenta e servizievole:
Subito si mise in viaggio...e raggiunse la casa di Zaccaria... e vi rimase per tre mesi cioè fino a quando Elisabetta partorì. La stessa attitudine di Maria donna attenta la vediamo nelle nozze di Cana: “non hanno più vino”. Le necessità altrui prevalgono sempre sulle proprie. E' la legge dell'amore che Maria, come Gesù, visse in tutta la sua vita.
Una donna tutta proiettata in Dio :
Grande è il Signore....Dio è mio Salvatore, sono piena di gioia. Ha guardato me, la sua povera serva.... Tutti mi diranno beata. Così si esprime Maria nel suo cantico del Magnificat.
Una donna che sa leggere come Dio agisce nella storia umana:
Ha disperso i superbi nei loro progetti. Ha rovesciato i potenti dai loro troni, ha rialzato da terra gli oppressi. Ha colmato i poveri di beni e ha rimandato i ricchi a mani vuote. Questo sempre nel suo cantico del Magnificat
Con questa fede, Maria ha potuto a far fronte a tutte le sorprese che Dio le riservava come:
--dar alla luce al Figlio di Dio in una stalla. Unici amici dei pastori;
--nel giorno della Presentazione la sorpresa che: "Gesù sarà rovina e resurrezione per molti e a te il dolore ti colpirà come una spada
--deve fuggire in esilio in Egitto perchè Erode cerca Gesù per ucciderlo;
- -per trenta anni vive con Gesù, il figlio di Dio, che lavora per mangiare come un qualsiasi;
--poi la prova dura della croce dove Maria si unisce al suo figlio Gesù che redime il mondo in croce. Lì sotto la croce Maria, la DOLORATA, ci ha abbraccia tutti come suoi figli.
Tutto questo fa di Maria un Testimone di Fede che si dona e una Missionaria aperta a tutto il mondo. E' quanto oggi vogliamo glorificare in MARIA ASSUNTA IN CIELO.
Riflettiamo
Oggi, purtroppo, la nostra devozione mariana è poco legata agli esempi che Maria ci ha dato nella sua vita di donna di Nazareth e abbiamo dimenticato la forza della sua testimonianza come donna di fede. Siamo più portati a contemplare Maria, gloriosa, nelle sue apparizioni con i suoi messaggi e molto poco nei suoi esempi di vita cristiana.
Bisogna recuperare il valore della sua presenza in mezzo a noi come Madre che ci insegna e ci guida in questo nostro pellegrinare terreno verso la casa del Padre dove Lei ci aspetta.
dn Erminio

domenica 7 agosto 2016

XIX-esima Domenica


DOMENICA XIX DEL TEMPO ORDINARIO
Luca 12,32-48
Vi ricordate la parabola dell’uomo ricco?
C’è il pericolo che si voglia giustificare l’accumulare i beni per lasciarli in eredità come se si volesse prolungare il possesso dopo la morte. Leggere il Vangelo

Come ci si presenta Gesù
Ecco Gesù che cosa ci dice sul problema: Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi un tesoro sicuro nel cielo … perché dov’è il vostro tesoro là sarà anche il vostro cuore. Gesù ci ricorda ancora che i beni materiali e spirituali sono di Dio e Dio li ha creati per tutti.
Ora la domanda: Come portare in cielo i beni di questo mondo in cielo? Gesù ci risponde con tre parabole. ------La prima: Siate simili a quelli che aspettano il padrone che torni … Chi è il padrone? E’ Gesù.
Però sappiamo che Lui si identifica con i poveri. Gesù stesso lo ha detto: avevo fame, avevo sete, … Tutto quello che avrete fato al più piccolo dei miei fratelli, è a me che l’avrete fatto. I poveri sono i nostri padroni. --La seconda: Se il padrone di casa sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Tenetevi pronti.
Qual è il senso di questa affermazione? C’è sempre il pericolo che il povero a volte ci si presenti in un momento non opportuno o non gradito e non lo accogliamo, non pensando che lui è il nostro padrone, quello che ci aiuta a liberarci dalla idolatria dei beni e ci fa andare in paradiso . Sono visite inaspettate, da ladro … La terza: Il padrone tarda a venire e il servo si mette a percuotere i servi e a mangiare, ubriacarsi … cioè passa da servitore a padrone … E’ detto per tutti coloro che hanno delle responsabilità nella comunità e invece di servire si fanno servire. Saranno puniti severamente.
Gesù chiude: A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto;a chi fu affidato molto, sarà chiesto molto più. Possedere beni materiali e ancor più le ricchezze ricchezze potrebbero diventare un pericolo per l’aldià…

Preghiamo
Quanto ci hai detto oggi, Signore, è quanto ci hai insegnato nel: Padre Nostro … Dacci il pane quotidiano … Ci confrontiamo Il Papa in Polonia ai giovani: La misericordia … Un cuore misericordioso ha il coraggio di lasciare le comodità, sa andare incontro agli altri, riesce ad abbracciare tutti, sa essere un rifugio per chi non ha avuto mai una casa o l’ha perduta, sa creare un ambiente di casa e di famiglia per chi ha dovuto emigrare, è capace di tenerezza e di compassione. Un cuore misericordiosa sa condividere il pane con chi ha fame, si apre per ricevere il migrante e il profugo. Un cuore pieno di misericordia vi fa capaci di carezzare quelli che soffrono, di mettersi accanto a quelli che non hanno pace nel cuore o mancano della cosa più bella: la fede

Ci compromettiamo
Se i poveri sono i nostri padroni che dobbiamo servire e che ci portano in Paradiso, cercheremo nel discorso del Papa i poveri che sono alla nostra portata e ci metteremo al loro servizio
don Erminio

Rio e giochi

...e finalmente eccole!
Peccato che il Brasile stia a così tanti fusi orari di distanza che sarà impossibile, o almeno davvero difficile, seguire le gare, soprattutto le finali.
Intanto le Olimpiadi sono iniziate e ci sono due cose davvero belle che vorrei segnalare:
1. il braciere... spettacolare, tanto che nel centro di Rio c'è una copia a beneficio della popolazione.
2. la squadra olimpiaca dei rifugiati... e non mi pare poco!

giovedì 4 agosto 2016

Non si spreca

Questi ortaggi dall'aspetto eccentrico non potrebbero essere in commercio se finalmente l'Italia non avesse approvato una legge contro gli sprechi alimentari.
Infatti il Senato ha approvato definitivamente la legge per la limitazione degli sprechi alimentari. Tra gli obiettivi principali della norma ci sono l’incremento del recupero e della donazione delle eccedenze alimentari, con priorità della loro destinazione per assistenza agli indigenti.
Allo stesso tempo si favorisce il recupero di prodotti farmaceutici e altri a fini di solidarietà sociale. Importante anche il contributo alla limitazione degli impatti negativi sull'ambiente e all'educazione dei cittadini per diminuire gli sprechi alimentari.
Davvero ben fatto!

martedì 2 agosto 2016

Qui si lavora !

E' in corso la tinteggiatura del Salone dell'Oratorio... e servono persone di buona volontà che diano una mano. Quindi, se siete a casa e avete qualche ora da dedicare, non siate timidi e venite a chiedere la Bar dell'Oratorio.
... giusto perchè nessuno possa poi dire "... se lo sapevo..."

domenica 31 luglio 2016

e GMG sia!

Nella messa finale della XXXI Giornata Mondiale della Gioventù, Papa Francesco ha incoraggiato i giovani a credere nell’amore di Dio, a crescere in un rapporto personale con Lui. Rifiutare la tentazione dello scoraggiamento, della tristezza o della vergogna, per lasciare spazio all’incontro vero, profondo e liberante.
A Dio non importa “il cellulare che usi – ha detto Francesco ad oltre un milione di giovani accorsi alla cerimonia – non gli importa se sei alla moda, gli importi tu. Ai suoi occhi vali e il tuo valore è inestimabile”.
“Non lasciatevi anestetizzare l’anima”, ha ribadito con forza, chiedendo ai giovani di rifiutare la tristezza, che “è un virus che infetta e blocca tutto, che chiude ogni porta, che impedisce di riavviare la vita, di ricominciare”. Mentre Dio “crede sempre che possiamo rialzarci e non si rassegna a vederci spenti e senza gioia”. Dio “fa sempre il tifo per noi come il più irriducibile dei tifosi”.
“Gesù – ha detto Francesco – desidera essere il tuo ‘navigatore’ sulle strade della vita!”.
La prossima GMG sarà a Panama e chissà se il nostro don Lorenzo avrà più compagnia!

domenica 24 luglio 2016

XXVIIa Domenica


XXVII-esima Domenica

Luca 11, 1-13
I discepoli di Gesù dopo di averlo visto pregare gli dicono : Signore insegnaci a pregare Leggere il Vangelo.
Come ci si presenta Gesù ?
Gesù risponde alla richiesta dei discepoli dicendo : quando pregate dite:
--Padre! Creati a sua immagine e somiglianza e incorporati al suo Figlio Gesù, siamo famiglia sua.
La preghiera allora è un dialogo tra padre e figlio. Questo dialogo avviene con la Parola. Dio ci parla e noi lo ascoltiamo. Noi gli parliamo e Lui ci ascolta. Senza scambio reciproco non c’è preghiera. Se Dio è Padre di noi, tutti noi siamo fratelli. E’ qui dove la nostra preghiera rischia di fallire. E’ Gesù stesso che ci dice: se tu stai per fare la tua offerta e t’accorgi che uno ha qualcosa contro di te, lascia la tua offerta e va a riconciliarti ...
Non è possibile aver incontro con Dio se non ci sentiamo fratelli.
--Sia santificato il tuo nome! Come? Comportandoci bene come figli così che tutti possano dire bene di Lui.
--Venga il tuo Regno! Il Regno di Dio lo rendiamo presente amandoci e nel servizio agli ultimi.
--Dacci oggi il nostro pane quotidiano! Tutti i beni sono di Dio creati da Lui per tutti. Nessuno quindi è padrone assoluto di ciò che possiede. Appartiene anche a chi non ne ha e ne ha bisogno. Dio dà a tutti il pane quotidiano servendosi di noi suoi figli. Pregare il Padre Nostro diventa una sfida al nostro egoismo.
--Perdona a noi i nostri peccati ... Il perdono di Dio è il segno più grande del suo amore di Padre.
--Non abbandonarci alla tentazione! Un Padre è presente soprattutto nelle emergenze dei propri figli .
--Segue la parabola dell’amico che va chiedere di notte il pane per gli amici che gli sono arrivati e l’invito: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Un Padre è sempre disponibile
Preghiamo
Signore, solo se ti sentiamo Padre e noi tuoi figli è possibile pregare in un dialogo di amore con Te. Aiutaci!

Ci confrontiamo
La preghiera come dialogo con Dio è segno della nostra fede. Se non preghiamo, la fede la perdiamo. Abbiamo delle tentazioni da superare:
- troppe cose da fare,
-non abbiamo tempo per pregare,
- molte illusioni della vita facile di oggi ci distraggono
- e ancor più una falsa idea della preghiera: ho pregato e non ho ottenuto niente .... “No ho ricevuto quanto gli ho chiesto, pero non mi è mai mancato quanto mi era necessario

Ci compromettiamo
A chi volesse intentare una vera esperienza di preghiera gli consigliamo di imparare a pregare leggendo piccoli brani del Vangelo con la domanda: che cosa mi vuol dire Gesù con quanto ho letto? Servirsi poi della lettura di alcuni salmi.
don Erminio

lunedì 18 luglio 2016

Arriva la mongolfiera

Fine del Grest......ma per davvero?
Con tutte queste settimane aggiunte, ho perso un po' il conto ma dovrebbe essere proprio così. E per chiudere con il botto non ci facciamo mancare niente, nemmeno una mongolfiera VERA!
Sabato prossimo, dalle ore 19.00, sarà possibile provare l'ebbrezza del volo in mongolfiera presso l'Oratorio di San Bernardino per vedere lontano ma anche ammirare quanto abbiamo tutto il giorno sotto gli occhi e forse abbiamo perso di vista!
Vi aspettiamo !

domenica 17 luglio 2016

XVI Domenica


DOMENICA XVI DEL TEMPO ORDINARIO
Luca 10,38-42
Gesù arriva a Gerusalemme dove dovrà scontrarsi con i sacerdoti che controllavano la vita religiosa del Tempio. Nella casa di Marta e Maria può vivere una pausa di distensione tra persone amiche.
A Marta che rimproverava Gesù perché Maria non la aiutava nelle faccende domestiche, Gesù risponde: “Marta,Marta .... di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore che non le sarà tolta”. “Di una cosa sola c’è bisogno”. Quale? Quella scelta da Maria seduta ai piedi di Gesù. Maria ai piedi di Gesù si sentiva amata. Le sue parole le davano conforto. Esatto: è ciò che l’uomo cerca nella sua vita per sentirsi felice cioè sentirsi amato senza condizioni. E’ quanto esperimentava Maria ai piedi di Gesù.
Ed è quanto Gesù volle far intendere anche a Marta preoccupata solo per le cose materiali: che solo abbandonandosi al suo amore potrà essere felice. Viene spontaneo pensare subito all’ Eucarestia dove Gesù ha voluto restare per essere alla portata di tutti e perché tutti avessimo la possibilità di fare l’esperienza di Maria.
Ricordiamoci che il Gesù della Eucarestia è il Gesù che ci ha amati fino a dar la vita su di una Croce. Lo diciamo in
Questo è il mio corpo offerto in sacrificio per voi ....
Questo è il mio Sangue versato per voi ...
Non c’è amore più grande di chi dà la vita per chi ama.
Nella Eucarestia c’è il Gesù che ci ama e sentendoci amatici sentiamo felici come Maria ai piedi di Gesù.
Signore, ciò che ti chiediamo è di poter renderci conto che tu sei lì nell’Eucarestia per facilitare a tutti la possibilità di innamorarci di te così che nessuno si senta solo soprattutto nella prova. La messa è la celebrazione della morte di Gesù in croce, l’avvenimento più grande della storia. Verrebbe spontaneo immaginare una partecipazione massiva della gente. Così pure pensando a Gesù presente in persona nella Santa Ostia, che si conserva nel Tabernacolo, viene spontaneo pensare a chiese frequentate.
Tutto il contrario. Partecipazione decimata alla messa e chiese deserte. Se c’è qualcuno che entra in Chiesa è per accendere un lumino a qualche santo. Non parliamo poi di quando finisce la messa. Dovremmo vedere gente compunta come se scendesse dal calvario. Che va ... E’un vero mercato che si dà dopo la messa .... E così che oggi la maggior parte di chi va alla messa fa anche la Comunione .... E’ un vero problema. Se questa è la situazione, allora quanti vanno alla messa e purtroppo non fanno l’esperienza di Maria, la sorella di Marta, seduta ai piedi di Gesù. Sarà per questo che nonostante che andiamo a messa poi continuiamo a vivere tristi e sfiduciati, come chi non si sente amato da nessuno?

Ci compromettiamo
Urge un proposito: Conoscere che cos’è la Messa dove Gesù ci dice tutto l’amore che Lui ha per noi. Non mancano foglietti che ci aiutano a capire che cos’è la Messa. Ognuno cerchi nella parrocchia. Pretendere di amare ciò che non si conosce è assurdo. La fede oggi si perde per ignoranza religiosa.
Ridurre la Messa a un puro rito religioso è come se dicessimo a Gesù che la sua morte in croce non ci riguarda poi tanto.
don Erminio

sabato 16 luglio 2016

Matrimonio!

Eccoli qua, belli come il sole in una giornata con un cielo da cartolina a celebrare il loro matrimonio!
... e il primo "parrocchiano" per don Lorenzo.
Auguri a Valentina e a Matteo, al secolo meglio noto come "il Pedro", per questa meravigliosa avventura insieme!

domenica 10 luglio 2016

XV Domenica


DOMENICA XV DEL TEMPO ORDINARIO
Luca 10,25-37
Nel suo cammino verso Gerusalemme Gesù incontra un dottor della legge. Meditiamo il dialogo tra i due.
Come ci si presenta Gesù?
Amare Dio con tutto il cuore ......e il prossimo come te stesso ... Fa questo e vivrai ...si,perché uno diventa ciò che ama. Se amiamo Dio diventiamo come Lui e in Lui ci ritroviamo tutti fratelli. E’ quanto ci vuole far capire Gesù rispondendo alla domanda del dottor della legge: chi è il mio prossimo, con la parabola del Buon Samaritano. Leggere attentamente il testo della parabola. Vediamo i due atteggiamenti che si danno.
-- L’atteggiamento del sacerdote e del levita che passarono oltre senza soccorrere il moribondo assaltato dai briganti. Gesù, anche senza parole, ce lo fa sentire disumano e contro Dio. Ignorare la sofferenza dell’uomo che soffre è ignorare –Per riscontro passa invece un Samaritano, uomo disprezzato e fuori dalla religione ufficiale, che vide, ne ebbe compassione, gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino. Poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. E all’albergatore disse: Abbi cura di lui,e pagò.
Questo uomo mette in risalto una qualità umana essenziale per la nostra convivenza che è la compassione.
Ed è quanto fa anche Dio con ciascuno di noi. Ci viene incontro,conosce tutti i nostri dolori, sa quanto abbiamo bisogno di aiuto e di consolazione. Ci viene vicino e non ci abbandona mai. Esattamente così si comportava anche Gesù con la gente del suo tempo. Gesù infatti è la rivelazione dell’amore del Padre. E allora chi è il Buon Samaritano? E’Dio che in Gesù, suo Figlio, si fa accanto a chi soffre.

Preghiamo
Signore, riconosciamo che in te l’amore è condivisione, compassione, vicinanza con chi soffre. Aiutaci ad essere buoni Samaritani con tutti quelli che soffrono sia nel corpo che nello spirito, come fai tu. Fortunatamente non mancano Samaritani nella nostra società. Pensiamo alle case famiglia e a tutta l’Opera della Papa Giovanni nel riscatto della prostituzione, ai volontari per l’assistenza degli anziani e ammalati negli ospizi e a tutte le forme di volontariato che sono in corso per i migranti. E’ certo che viviamo nella cultura del benessere che tende a globalizzare l’indifferenza. Però il Papa con l’Anno Santo della Misericordia sta tentando di presentarci il vero volto di Dio Padre che accompagna sempre i suoi figli nella sofferenza.

Ci compromettiamo
Solo se sento che Gesù è stato per me un buon samaritano , diventerò capace di fare altrettanto con gli altri, prendendomi cura di loro fino a pagare di persona come ha fato Gesù con me. Per questo è importante prendere coscienza ogni giorno di quanto Gesù ha fatto per me così che io possa fare altrettanto con chi è in difficoltà. Dopo la parabola del Buon Samaritano la domanda del dottor della legge: chi è il mio prossimo diventa: di chi devo farmi prossimo cioè chi ha bisogno di me Restare indifferenti oggi davanti a tanta gente che soffre è come se negassimo Dio .
don Erminio

giovedì 7 luglio 2016

E c'è anche il minigrest

Facebook mi viene in soccorso e ho scoperto che, giusto oggi, il miniGrest ha fatto visita al sindaco.
Bella iniziativa e davvero un preziosissimo aiuto per le famiglie!

mercoledì 6 luglio 2016

La ragazza del treno

Questo libro spiega benissimo perchè nel Regno Unito si voti di Giovedì!
Non è uno scherzo! Per un lavoratore inglese il giovedì è come il 26 del mese per un pensionato italiano: l’ultimo giorno utile prima della paga successiva, che è settimanale. Quindi i governanti britannici scelsero il giovedì per garantirsi che gli elettori proletari non avessero più soldi per sbronzarsi al pub!
La storia di Rachel inizia così, con una sbronza colossale (e nemmeno così occasionale) che non le permette di ricordare con chiarezza quello che ha visto. Rachel ha perso il lavoro ma continua a prendere il treno che la porta a Londra, ingannando la coinquilina che, dopo il brutto divorzio, l'ha accolta in casa. E' sola, non ha amici e l'unica cosa che fa è spiare le gente dal treno e immaginare le loro vite come se questi fossero usi amici, fantasticando su come vivano, su cosa facciano e come passino le loro giornate. Così inizia a speculare sulla vita di una coppia, Megan e Scott, guardandoli ogni mattina dal treno. Così quando Megan scompare e viene poi trovata morta, Rachel è incapace da stare da parte, si fa avanti fino a diventare una sospettata.
La storia si infittisce, con un ritmo da autentico thriller che giustamente conferma il fatto che questo romanzo abbia avuto tutto questo successo, tanto che ne faranno un film e con un'attrice bravissima, Emily Blunt.

Siamo in un periodo vacanziero e quindi ci sono ben due libri per farci compagnia in questa estate...
"L'analfabeta che sapeva contare"
di Jonas Jonasson

"La teologia del cinghiale"
di Gesuino Nemus

Per sapere quale è stato il libro precedente, cliccate qui

domenica 3 luglio 2016

XIV Domenica


XIV Domenica del tempo ordinario
Luca 10,1-12.17-20
Domenica scorsa Gesù ci aveva presentato le esigenze per essere suoi discepoli. Ora Gesù invia in missione un gruppo di 72 discepoli. Il numero di 72 è simbolico per dirci la Chiesa in missione verso il mondo intero. Come si svolge questa missione?
Sandali di ricambio e soprattutto come agnelli in mezzo ai lupi cioè senza atteggiamenti di prepotenza o La Chiesa di Gesù è missionaria. Gesù così l’ha fondata. Se non è missionaria non è più la Chiesa di Gesù.

Preghiamo
Signore, tu stesso oggi ci dici: “pregate il Padrone della messe perché mandi operai nella tua messe” cioè che tutti i battezzati siano apostoli nella tua Chiesa. E’ quanto ti vogliamo chiedere anche noi oggi, Signore.

Ci confrontiamo
Oggi si parla tanto della Chiesa in uscita nell’intento di arrivare alle 99 pecore che se ne sono andate dall’ovile. In America Latina si è in piena Missione Continentale. Anche da noi si moltiplicano attività pastorali di grande portata, però sempre settoriali. Come esempio, pensiamo a tutta l’attività catechistica che però non riesce a dare continuità alla vita religiosa dei ragazzi perché se in famiglia non si va in chiesa, anche il figlio farà altrettanto anche se ha fatto la Cresima.
Così si dica della grande attività estiva del Grest...e di altre formazioni di gruppi. Mai si è pensato a una missione per le famiglie che sono la cellula base di tutta la vita cristiana in una E poi se vi domandate: chi dovrebbe evangelizzare? La risposta la sappiamo: i preti... le suore...
Ma c’è nientemeno che un gruppo missionario nella parrocchia... Non siamo per tanto Eppure evangelizzare dovrebbe nascere dall’aver conosciuto e amato Gesù. Se amiamo Gesù non possiamo far finta di non conoscerlo e non parlare di Lui ad altri. E se non lo facciamo? Probabilmente la persona di Gesù non ci ha ancora ben impattato. Dobbiamo rivedere il nostro modo di credere.

Ci compromettiamo
E’ chiaro che la fede nasce e cresce con la Parola e con la Eucarestia. Però è con l’annuncio che diventa adulta. La fede si fortifica comunicandola. Da questo possiamo misurare la nostra fede cioè se amiamo o non amiamo Gesù. Qui urge formulare un proposito serio:annunciare la Parola.

venerdì 1 luglio 2016

Sabato e Domenica

Dove si mangiano i tortelli più buoni del mondo?
Da noi, a all'Oratorio di San Bernardino, questo Sabato e Domenica!
Prenotare è meglio e Sabato c'é pure il maxischermo per la partita dell'Italia.

domenica 26 giugno 2016

XIII Domenica


XII Domenica del Tempo ordinario
Gesù incomincia il cammino verso Gerusalemme dove terminerà la sua missione sulla croce. Questo viaggio occuperà 9 capitoli di questo Vangelo di Luca. E’ necessario prima leggere il Vangelo.

Come ci si presenta Gesù
Saltiamo la prima parte e ci fermiamo a riflettere su i tre incontri avuti da Gesù descritti in questo vangelo.
--Un tale gli disse a Gesù: “ti seguirò ovunque tu vada”. E Gesù gli rispose: ” Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli i loro nidi, ma il Figlio dell’ Uomo non ha dove posare il capo”. E’ più che chiaro: ricchezze, carriera, benessere impediscono una qualsiasi esperienza di amore e tanto più una amicizia con Gesù il quale è venuto non per essere servito ma per servire e dare la su vita per gli altri.
–A un altro Gesù stesso gli disse: “Seguimi“. E costui rispose : “Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre”. E Gesù: “Lascia che i morti seppelliscano i loro morti. Tu invece và e annuncia il Regno di Dio”.
Seguire Gesù e annunziare il Regno di Dio ha la precedenza sulla stessa nostra famiglia. Gesù lo ha detto: chi ama il padre e la madre più di me non è degno di me. Pero Gesù ha anche detto: chi lascia padre, madre, fratelli riceverà cento volte tanto in quello che ha lasciato già in questa vita e la vita.
-- Un altro disse: ”Ti seguirò, Signore,: prima però lascia che mi congedi da quelli di casa mia”. Ma Gesù gli rispose: “Chi mette mano all’aratro e poi si volta indietro,non è adatto per l Regno di Dio”. Anche questa è una esigenza dell’amore. Dice Gesù ancora: no si può servire a due padroni: o si amerà l’uno e si odierà l’altro o al contrario. Le mezze misure uccidono l’amore .
Signore, ci hai fatto capire che solo se si è capaci di amare si può essere tuoi discepoli. Per questo non ci resta che chiederti di aiutarci a crescere nell’amore con esercizi di piccole rinunzie e di servizio ogni giorno.

Ci confrontiamo
E’ scontato che saper amare è la condizione per seguire Gesù. Lo ha detto chiaramente: chi vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso , prenda la sua croce e mi segua. E poi nell’Ultima Cena Gesù ci dice: Amatevi come io vi ho amato cioè anche voi sappiate amare fino a dare la vita come faccio io.
Purtroppo la cultura dominante ci ha resi individualisti:ognuno pensi a se stesso. E questo ha messo in crisi il Cristianesimo: poche vocazioni sacerdotali e religiose, una pratica religiosa staccata dalla vita, indifferenza e a volte ostilità verso chi è in problema,vedi i rifugiati...Molto egoismo e poco amore

Ci compromettiamo .
–Urge conoscere Gesù. Non si può amare chi non si conosce. E questo è la causa principale della nostra resa religiosa di fronte all’imperversar dell’individualismo
-Ricuperare il valore dell’ Eucarestia: Gesù dopo di aver detto: Questo è il mio Corpo offerto in sacrificio per voi. Aggiunge: Fate questo in memoria di me:rendetemi presente amandovi fino a dar la vita come me

don Erminio

sabato 25 giugno 2016

Brexit vista da Gramellini

Per conoscere un po' meglio cos'é e cosa porta con sé l'uscita del Regno Unito ("unito" mica tanto!) dall'Europa, vi suggerisco questo editoriale di Gramellini che inizia così...
Per un ragazzo di Londra, l’Europa è la fidanzata spagnola con cui ha amoreggiato durante l’estate del corso Erasmus a Barcellona. Per la vecchietta di Bristol citata dal capo degli ultrà nazionalisti Farage, l’Europa è il migrante nigeriano che attraversa la Manica per togliere il lavoro al figlio inglese della sua vicina.
Ha vinto la vecchietta di Bristol, perché ci sono più vecchiette che ragazzi, in questa Europa che non fa più bambini. Non è sconvolgente che a decretare la Brexit sia stata proprio la generazione dei Beatles e dei Rolling Stones, quella che voleva cambiare il mondo e oggi in effetti lo ha cambiato, ma nel senso che se lo è chiuso dietro le spalle a doppia mandata?

Per leggerlo tutto cliccate qui

mercoledì 22 giugno 2016

E siamo al via

Metà Giugno... stagione di Esame di Stato, perchè è così che si chiama ora la Maturità.
E si parte con il tema. Sorprendentemente le tracce sono proprie belle, che lasciano spazio all'attualità, vedi il tema dei confini, ma anche a propongono riflessioni profonde, come quella sul valore del paesaggio.
Incredibile poi che il tototracce ci abbia anche un po' preso, indovinando il testo di Umberto Eco, il voto alla donne e suggerendo il tema dello spazio visto da Samantha Cristoforetti.
Io personalmente avrei fatto quello sulla misura del PIL, partendo da una citazione di J.F.Kennedy, perchè sono convinta che la felicità di un paese non passi da questo parametro. Altrimenti non si spiegherebbe perchè, ad esempio, la Danimarca sia il paese più felice al mondo e anche quello che paga più tasse!
Per conoscere tutte le tracce 2016, cliccate qui.

martedì 14 giugno 2016

In settimana...

Vi segnalo due iniziative.
Iniziamo con il Mercatino dei Libri che Domenica prossima sarà sulla piazza della Chiesa, tempo permettendo ovviamente!
E poi da questo Mercoledì, e per quattro settimana, ci sarà una passeggiata per il nostro quartiere. L'appuntamento è in via Vittorio Veneto al numero 30.

domenica 12 giugno 2016

11a Domenica


XI Domenica del tempo ordinario
Il vangelo di oggi parla di una donna peccatrice nella casa dello scriba Simon.
Come si presenta Gesù? Dio ci ama perdonando- Dio non può restare indifferente al peccato che rende l'uomo infelice. Ancor più il peccato allontana da Dio l’uomo che è suo figlio, creato a sua immagine e somiglianza. Perciò Dio fa tutto il possibile per recuperare l'uomo fino a mandare il suo Figlio per salvarlo dal potere del peccato. Quando Dio riesce a liberare l'uomo dal peccato è il suo amore che trionfa. Dio ci ama perdonando.
Questo amore di Dio che ci ama perdonando lo vediamo nel Vangelo di oggi, dove una donna peccatrice della strada entra in casa di Simone dove c’era anche Gesù.
Perché è venuta questa donna? Per ringraziare Gesù per averle perdonato i suoi molti peccati e liberata dalle umiliazioni della sua vita di strada. Certamente questa donna già conosceva Gesù e ne è rimasta impressionata per il suo modo di trattare i peccatori e gli ultimi. E questo l’ha portata alla conversione. E ora eccola qui per dire a Gesù il suo grazie e tutta la sua gioia per essere stata perdonata.
Dio perdona all’istante quando con il suo amore riesce a portare un peccatore al Pure Interessante vedere come questa donna manifesta questa sua riconoscenza a Gesù con gesti propri di una donna, come piangere lacrime di gioia, asciugare i piedi di Gesù con i suoi cappelli, baciarli come segno dell’amore che Gesù ha avuto per lei e poi spargendo un vaso di profumo per dire la gioia della festa. E tutto questo perché i suoi molti peccati sono stati perdonati perché molto ha amato.
Il perdono diventa una festa.
Notiamo come tutto questo si dà nella casa di uno scriba, Simone, che si riteneva giusto perché osservante della legge e per questo si scandalizzava vedendo Gesù con tanta confidenza con la peccatrice. E’ per lui che Gesù racconta la parabola dei due debitori per dirgli che solo riconoscendosi peccatore saprà amare.
Signore, oggi ci fai sapere che tu manifesti il tuo amore a chi si riconosce peccatore. Pertanto aiutaci a prendere coscienza dei nostri peccati perché possiamo sperimentare il tuo amore nel perdono.
Oggi purtroppo si sta perdendo la coscienza del peccato. Tutto è lecito se ti è utile. E le conseguenze della presenza del peccato in noi e nella società sono disastrose. Le vediamo ogni giorno. Perdendo la coscienza del peccato il primo a scomparire dalla scena è Dio. E’ proprio quando sentiamo in noi la forza distruttiva del peccato che ricorriamo a Dio per sentire la gioia del suo amore che ci perdona e ci ridà la gioia di vivere.

Ci compromettiamo
di imitare l’esempio della donna peccatrice di cui parla il Vangelo di oggi a
--conoscere Gesù nel suo amore verso i peccatori per aiutarli a rifarsi una vita felice libera dal peccato;
--fare ogni sera un esame di coscienza per renderci conto di come il peccato ci delude;
--saper gridare al Signore tutte le delusioni create dal peccato con il Sacramento della Confessione dove si celebra la gioia del perdono.

don Erminio

giovedì 9 giugno 2016

Pronti, via?

E' finita la scuola e da oggi è possibile vivere un "assaggio" di Grest!
"Perdiqua" è il titolo, parole che gonfiandosi riempiono di aria il pallone della nostra mongolfiera e ci permettono di volare in alto. Ma stiamo volando o stiamo navigando? Sono nuvole quelle intorno a noi oppure onde del mare? Scrutiamo l’orizzonte, allunghiamo lo sguardo oltre le nuvole e adocchiamo la cartina: siamo pronti per lasciarci trasportare, con la fiducia e il coraggio dei viaggiatori, in questa nuova avventura estiva?
"Perdiqua" ci invita anche a lasciare qualcosa di noi prima di intraprendere il cammino: per partire più leggeri e lasciare che siano i nuovi passi che stiamo per compiere e i nuovi volti che stiamo per incontrare a riempire i nostri sguardi, i nostri ricordi, le nostre giornate.
E allora ? Buon viaggio a tutti!

domenica 5 giugno 2016

10a Domenica del tempo ordinario


10a Domenica del Tempo Ordinario
Luca 7,11-17
La Liturgia ci presenta l’incontro di Gesù con la vedova di Nain che accompagnava alla sepoltura il suo unico figlio. Leggiamo il Vangelo per meditarlo
Come si presenta Gesù ?
Vedendo la mamma,Gesù fu preso da una grande compassione per lei e le disse “non piangere”. Gesù sente come proprio il dolore della madre vedova: fu preso da una grande compassione. E’una costante della sua umanità. Si commuove davanti alla folla che ha fame, alle folle come pecore senza pastore, agli ammalati. E’ espressione della Misericordia di Dio.
Dio è Padre nostro e non può restare indifferente alla sofferenza dei suoi figli. Gesù è venuto proprio a dirci questo. Il dolore non è voluto da Dio ma è frutto del peccato dell’uomo. E Gesù è venuto non a togliere il dolore ma ad aiutarci a portar la croce del dolore e a farne un mezzo di purificazione.
Si avvicinò e toccò la bara, poi disse: “ragazzo, dico a te, alzati”. Il morto si mise seduto e incominciò a parlare. E Gesù lo restituì a sua madre. Gesù ha potere sulla morte. E’ una grande rivelazione per noi dominati dalla paura della morte. Lo dirà poi apertamente alla sorella di Lazzaro, Marta: Io sono la resurrezione e la vita. Chi crede in me, anche se muore, vivrà. Con questo Gesù ci ridà serenità e dà un senso alla vita di ogni giorno con le sue pene e sue gioie.
Signore, ti chiediamo la fede sufficiente perché il Paradiso che ci aspetta diventi per tutti una forza per resistere alle illusorie felicità di questo mondo e ancor più per dare un senso alla sofferenza.

Ci confrontiamo
Chi vive nel benessere non è più in grado di sopportare sofferenze, sconforti, delusioni. Il paradiso terrestre illude moltissimo. Prova ne sono i suicidi in aumento. Chi vive nella povertà è più incline a credere e a sperare nel Paradiso anche se a volte si può essere poveri con un cuore da ricco. Comunque per tutti la speranza del Paradiso è la grande risposta del perché viviamo. E’ molto triste vivere senza sapere perché viviamo e dove andiamo.

Ci compromettiamo
Per evitare di vivere la vita nell’anonimato è molto utile prenderci l’impegno ogni sera di questionarci su come abbiamo vissuto la giornata domandandoci: che cosa mi porterò nell’aldilà di questa giornata? Ricordiamoci di quanto Gesù oggi ci ha insegnato: saperci commuovere e fermarci davanti a chi soffre.
don Erminio

E auguri di Buon compleanno a don Erminio !

giovedì 2 giugno 2016

70 anni di Repubblica

Era il 2 giugno 1946 il giorno in cui i cittadini e le cittadine italiane furono chiamati alle urne per il referendum istituzionale per scegliere tra monarchia e repubblica.
Il 2 giugno 2016 la Repubblica Italiana compie 70 anni.

mercoledì 1 giugno 2016

Esame ed esami

Parafrasando Venditti... ecco a voi la S.Messa "prima degli esami".

domenica 29 maggio 2016

Corpus Domini


Festa del Corpus Domini
Luca 9,11-17
Siamo dinnanzi a una folla che ha fame. Gesù respinge le due soluzioni dei discepoli: che vadano al mercato o che noi compriamo qualcosa. Ed ecco Gesù che prende i cinque pani...recita su di essi la benedizione, li spezza e li dà ai suoi discepoli perchè li distribuissero alla folla. E tutti ne mangiarono a sazietà.
Il senso è chiaro: la fame si affronta non facendo miracoli, moltiplicando il pane ma condividendo ciò che abbiamo. Il gesto di Gesù che spezza il pane, rende grazie e lo dà ai suoi discepoli ci ricorda il Gesù nella Ultima Cena con i suoi discepoli:
prese il pane, lo spezzò, lo diede ai suoi discepoli
Questo è il mio Corpo offerto in sacrificio per voi.
Il Gesù della Ostia è il Gesù offerto in sacrificio, cioè il Gesù della Croce. Fate questo in memoria di me cioè rendetemi presente in mezzo a voi come Corpo offerto in sacrificio ma pero con voi perchè con me anche voi vi offriate in sacrificio per la salvezza di tutti. Questo è il senso del fate questo in memoria di me, anche voi con me sacrificate la vostra vita per gli altri.
Difatti il Gesù presente nella Ostia è il Gesù Resuscitato che forma con noi un solo corpo che è la Chiesa. questo è il mio Corpo ci vuole dire: Io sono presente nella Ostia non da solo ma con voi perchè voi siete il mio Corpo.
Nella messa raggiungiamo il massimo della nostra unione con Gesù, partecipi del sacrificio della sua vita sulla croce per la salvezza del mondo.

Preghiamo
Signore, ci riesce difficile capire tanto amore tuo nel segno povero di un pezzo di pane che è la Eucarestia. Per questo chiediamo l'aiuto del tuo Spirito perchè ci illumini.

Ci confrontiamo
La Eucarestia è l'alternativa alla cultura dominante del "fai da te", "pensa a te stesso".
Basta solo pensare quanto ci comanda Gesù: Se tu stai per fare la tua offerta, in questo caso la Eucarestia, e t'accorgi che tuo fratello ha qualcosa contra di te, lascia la tua offerta e va riconciliarti e poi vieni. La socialità e la fraternità è punto di partenza e di arrivo della Eucarestia.

Ci compromettiamo
Il grande pericolo per la Eucarestia è il devozionismo cioè la Eucarestia come una delle tante devozioni in cui uno prega il Santo e poi se ne va tranquillo. Difatti osservate al terminar di una messa: segue subito il mercatino dei commenti più curiosi del giorno. Nessun segno di stupore per aver incontrato Gesù vivo.
don Erminio