domenica 31 maggio 2009

Fine anno catechistico


... e come ogni anno é l'occasione per utilizzare il nostro bellissimo parco anche come luogo di preghiera. Così, la tradizionale Messa delle 10.30 si è trasferita sul campo da calcetto ed è stata introdotta NON dal canto di ingresso ma da un ... balletto!

E' uscito il quarto numero

Ecco il sommario :
#. Stupore: l'editorilare del Don
#. Via Crucis
#. Sipario Aperto
#. Facciamo cultura
#. Cresima
#. Il mercato dei GAS
#. Anteprima Grest NASINSU'
#. Discutiamo...
#. Sport
#. Terremoto: l'importanza del ricordo

lunedì 25 maggio 2009

Caccia al Tesoro


Correva l'anno??? Ecco qui una fotografia di qualche anno fa dei vincitori della caccia al tesoro di San Bernardino.
Che anno era? Chi riconoscete tra i vincitori di quell'anno?
E che ne dite se si rimettesse in piedi la macchina organizzativa della caccia al tesoro e si tentasse l'edizione 2009/2010??
(fotografia da Facebook - gruppo "Quelli che... erano e sono di San Bernardino"

domenica 24 maggio 2009

Il mercatino dei GAS


Oggi il parco del'Oratorio era particolarmente affolato!
Bancarelle che vendono saponi naturali o verdura freschissima solo di stagione, stand dove fare yoga o assaggiare salame di struzzo... di tutto un po' ma tutto molto GAS!
Non il metano ... stiamo parlando dei Gruppi di Acquisto Solidale, una diversa forma di fare compere insieme con un occhio al portafoglio ed un altro al valore ed alla provenienza delle merci coinvolte. Infatti l'acquisto in gruppo è un'occasione per spuntare prezzi competitivi, date le grandi quantità in gioco, ma anche la possibilità di scegliere dove e da chi comprare, privilegiando, ad esempio, produzioni biologiche o equosolidali.
Decisamente una bella iniziativa che si può anche ... copiare o almeno aggregarsi!

Per saperne di più,clicca QUI

giovedì 21 maggio 2009

Sagra a Maggio ?

Ieri sera, durante la riunione del consiglio pastorale, si è presentata la possibilità, neanche troppo remota, di spostare la Sagra a Maggio, dove il calendario liturgico, per la precisione il 20, festeggia il nostro santo.
Motivi a favore dello spostamento :
  1. la festa era stata spostata a Settembre perchè, nel secolo ormai scorso, a Maggio, i lavori nei campi, in particolare la raccolta del maggese, erano necessari per la sopravvivenza. Oggi non è più così!
  2. la festa verrebbe a fine dell'anno di attività e potrebbe essere un buona chiusura dello stesso.
Motivi contro lo spostamento
  1. e' ormai consolidata la tradizione della sagra alla seconda domenica di Settembre, maggese o no!
  2. la festa è un buon inizio di anno di attività e un'occasione per riprendere dopo la pausa estiva.
Diteci la vostra!

L'uomo dal Fiore in Bocca

Luigi Pirandello è uno dei miei autori preferiti. Tra le opere più famose "Uno, nessuno e centomila", "Il fu Mattia Pascal", "Sei personaggi in cerca d'autore"... Insignito del premio Nobel per la letteratura nel 1934, morì nel 1936 a Roma, all'età di 69 anni. Molte sono le novelle e le opere teatrali scritte, oltre i grandi romanzi. Ce n'è una, in particolare, che amo leggere ogni tanto, per roconciliarmi con il senso vero della vita. Riporto il testo completo, con le note di regia originali. Buona lettura

L'UOMO DAL FIORE IN BOCCA(1923)

Persone del dialogo: L'UOMO DAL FIORE IN BOCCA - UN PACIFICO AVVENTORE

Verso la fine, ai luoghi indicati, sporgerà due volte il capo dal cantone un'ombra di donna, vestita di nero, con un vecchio cappellino dalle piume piangenti.
Si vedranno in fondo gli alberi d'un viale, con le lampade elettriche che traspariranno di tra le foglie. Ai due lati, le ultime case d'una via che immette in quel viale. Nelle case a sinistra sarà un misero Caffè notturno con tavolini e seggiole sul marciapiede. Davanti alle case di destra, un lampione acceso. Allo spigolo dell'ultima casa a sinistra, che farà cantone sul viale, un fanale anch'esso acceso. Sarà passata da poco la mezzanotte. S'udrà da lontano, a intervalli, il suono titillante d'un mandolino.Al levarsi della tela, l'Uomo dal fiore in bocca, seduto a uno dei tavolini, osserverà a lungo in silenzio l'Avventore pacifico che, al tavolino accanto, succhierà con un cannuccio di paglia uno sciroppo di menta.



L'UOMO DAL FIORE. Ah, lo volevo dire! Lei dunque un uomo pacifico è... Ha perduto il treno?
L'AVVENTORE. Per un minuto, sa? Arrivo alla stazione, e me lo vedo scappare davanti.
L'UOMO DAL FIORE. Poteva corrergli dietro!
L'AVVENTORE. Già. E` da ridere, lo so. Bastava, santo Dio, che non avessi tutti quegli impicci di pacchi, pacchetti, pacchettini... Più carico d'un somaro! Ma le donne - commissioni... commissioni... - non la finiscono più. Tre minuti, creda, appena sceso di vettura, per dispormi i nodini di tutti quei pacchetti alle dita; due pacchetti per ogni dito.
L'UOMO DAL FIORE. Doveva esser bello! Sa che avrei fatto io? Li avrei lasciati nella vettura.
L'AVVENTORE. E mia moglie? Ah sí le mie figliuole? E tutte le loro amiche?
L'UOMO DAL FIORE. Strillare! Mi ci sarei spassato un mondo.
L'AVVENTORE. Perché lei forse non sa che cosa diventano le donne in villeggiatura!
L'UOMO DAL FIORE. Ma sí che lo so. Appunto perché lo so.
Pausa
Dicono tutte che non avranno bisogno di niente.
L'AVVENTORE. Questo soltanto? Capaci anche di sostenere che ci vanno per risparmiare. Poi, appena arrivano in un paesello qua dei dintorni, piú brutto è, piú misero e lercio, e piú imbizzarriscono a pararlo con tutte le loro galanterie più vistose! Eh, le donne, caro signore! Ma del resto è la loro professione... - "Se tu facessi una capatina in città, caro! Avrei proprio bisogno di questo... di quest'altro... e potresti anche, se non ti secca (caro, il "se non ti secca") ... e poi, giacché ci sei, passando di là..." - Ma come vuoi, cara mia, che in tre ore ti sbrighi tutte codeste faccende? - "Uh, ma che dici? Prendendo una vettura..." - Il guajo è che, dovendo trattenermi tre ore sole, sono venuto senza le chiavi di casa.
L'UOMO DAL FIORE. Oh bella! E perciò?
L'AVVENTORE. Ho lasciato tutto quel monte di pacchi e pacchetti in deposito alla stazione; me ne sono andato a cenare in trattoria; poi, per farmi svaporar la stizza, a teatro. Si crepava dal caldo. All'uscita, dico, che faccio? Sono già le dodici; alle quattro prendo il primo treno; per tre orette di sonno, non vale la spesa. E me ne sono venuto qua. Questo caffè non chiude, è vero?
L'UOMO DAL FIORE. Non chiude, nossignore.
Pausa
E cosí ha lasciato tutti quei pacchetti in deposito alla stazione?
L'AVVENTORE. Perché me lo domanda? Non vi stanno forse sicuri? Erano tutti ben legati...
L'UOMO DAL FIORE. No, no, non dico!
Pausa
Eh, ben legati, me l'immagino: con quell'arte speciale che mettono i giovani di negozio nell'involtare la roba venduta...
Pausa
Che mani! Un bel foglio grande di carta doppia, rossa, levigata... ch'è per se stessa un piacere vederla... cosí liscia, che uno ci metterebbe la faccia per sentirne la fresca carezza... La stendono sul banco e poi con garbo disinvolto vi collocano su, in mezzo, la stoffa lieve, ben piegata. Levano prima da sotto, col dorso della mano, un lembo; poi, da sopra, vi abbassano l'altro e ci fanno anche, con svelta grazia, una rimboccaturina, come un di piú per amore dell'arte; poi ripiegano da un lato e dall'altro a triangolo e cacciano sotto le due punte; allungano una mano alla scatola dello spago; tirano per farne scorrere quanto basta a legare l'involto, e legano cosí rapidamente, che lei non ha neanche il tempo d'ammirar la loro bravura, che già si vede presentare il pacco col cappio pronto a introdurvi il dito.
L'AVVENTORE. Eh, si vede che lei ha prestato molta attenzione ai giovani di negozio.
L'UOMO DAL FIORE. Io? Caro signore, giornate intere ci passo. Sono capace di stare anche un'ora fermo a guardare dentro una bottega attraverso la vetrina. Mi ci dimentico. Mi sembra d'essere, vorrei essere veramente quella stoffa là di seta... quel bordatino... quel nastro rosso o celeste che le giovani di merceria, dopo averlo misurato sul metro, ha visto come fanno? se lo raccolgono a numero otto intorno al pollice e al mignolo della mano sinistra, prima d'incartarlo.
Pausa
Guardo il cliente o la cliente che escono dalla bottega con l'involto appeso al dito o in mano o sotto il braccio... Li seguo con gli occhi, finché non li perdo di vista... immaginando... - uh, quante cose immagino! Lei non può farsene un'idea.
Pausa - Poi, cupo, come a se stesso:
Ma mi serve. Mi serve questo.
L'AVVENTORE. Le serve? Scusi... che cosa?
L'UOMO DAL FIORE. Attaccarmi cosí - dico con l'immaginazione - alla vita. Come un rampicante attorno alle sbarre d'una cancellata.
Pausa
Ah, non lasciarla mai posare un momento l'immaginazione: - aderire, aderire con essa, continuamente, alla vita degli altri... - ma non della gente che conosco. No, no. A quella non potrei! Ne provo un fastidio, se sapesse, una nausea. Alla vita degli estranei, intorno ai quali la mia immaginazione può lavorare liberamente, ma non a capriccio, anzi tenendo conto delle minime apparenze scoperte in questo e in quello. E sapesse quanto e come lavora! fino a quanto riesco ad addentrarmi! Vedo la casa di questo e di quello; ci vivo; mi ci sento proprio, fino ad avvertire... sa quel particolare alito che cova in ogni casa? nella sua, nella mia. - Ma nella nostra, noi, non l'avvertiamo più, perché è l'alito stesso della nostra vita, mi spiego? Eh, vedo che lei dice di sí...
L'AVVENTORE. Sí, perché... dico, deve essere un bel piacere codesto che lei prova, immaginando tante cose...
L'UOMO DAL FIORE (con fastidio, dopo averci pensato un po'). Piacere? Io?
L'AVVENTORE. Già... mi figuro...
L'UOMO DAL FIORE. Mi dica un po'. E` stato mai a consulto da qualche medico bravo?
L'AVVENTORE. Io no, perché ? Non sono mica malato!
L'UOMO DAL FIORE. Non s'allarmi! Glielo domando per sapere se ha mai veduto in casa di questi medici bravi la sala dove i clienti stanno ad aspettare il loro turno per essere visitati.
L'AVVENTORE. Ah, sí. Mi toccò una volta d'accompagnare una mia figliuola che soffriva di nervi.
L'UOMO DAL FIORE. Bene. Non voglio sapere. Dico, quelle sale...
Pausa
Ci ha fatto attenzione? Divano di stoffa scura, di foggia antica... quelle seggiole imbottite, spesso scompagne... quelle poltroncine... E` roba comprata di combinazione, roba di rivendita, messa lí per i clienti; non appartiene mica alla casa. Il signor dottore ha per sé, per le amiche della sua signora, un ben altro salotto, ricco, bello. Chi sa come striderebbe qualche seggiola, qualche poltroncina di quel salotto portata qua nella sala dei clienti a cui basta questo arredo cosi, alla buona, decente, sobrio. Vorrei sapere se lei, quando andò con la sua figliuola, guardò attentamente la poltrona o la seggiola su cui stette seduto, aspettando.
L'AVVENTORE. Io no, veramente...
L'UOMO DAL FIORE. Eh già; perché non era malato...
Pausa
Ma neanche i malati spesso ci badano, compresi come sono del loro male.
Pausa
Eppure, quante volte certuni stanno lí intenti a guardarsi il dito che fa segni vani sul bracciuolo lustro di quella poltrona su cui stan seduti! Pensano e non vedono.
Pausa
Ma che effetto fa, quando poi si esce dalla visita, riattraversando la sala, il rivedere la seggiola su cui poc'anzi, in attesa della sentenza sul nostro male ancora ignoto, stavamo seduti! Ritrovarla occupata da un altro cliente, anch'esso col suo male segreto; o là, vuota, impassibile, in attesa che un altro qualsiasi venga a occuparla.
Pausa
Ma che dicevamo? Ah, già... Il piacere dell'immaginazione. - Chi sa perché, ho pensato subito a una seggiola di queste sale di medici, dove i clienti stanno in attesa del consulto!
L'AVVENTORE. Già... veramente...
L'UOMO DAL FIORE. Non vede la relazione? Neanche io.
Pausa
Ma è che certi richiami d'immagini, tra loro lontane, sono cosí particolari a ciascuno di noi; e determinati da ragioni ed esperienze cosí singolari, che l'uno non intenderebbe più l'altro se, parlando, non ci vietassimo di farne uso. Niente di piú illogico, spesso, di queste analogie.
Pausa
Ma la relazione, forse, può esser questa, guardi: - Avrebbero piacere quelle seggiole d'immaginare chi sia il cliente che viene a sedere su loro in attesa del consulto? che male covi dentro? dove andrà, che farà dopo la visita? - Nessun piacere. E cosí io: nessuno! Vengono tanti clienti, ed esse sono là, povere seggiole, per essere occupate. Ebbene, è anche un'occupazione simile la mia. Ora mi occupa questo, ora quello. In questo momento mi sta occupando lei, e creda che non provo nessun piacere del treno che ha perduto, della famiglia che lo aspetta in villeggiatura, di tutti i fastidi che posso supporre in lei.
L'AVVENTORE. Uh, tanti, sa!
L'UOMO DAL FIORE. Ringrazii Dio, se sono fastidi soltanto.
Pausa
C'è chi ha di peggio, caro signore.
Pausa
Io le dico che ho bisogno d'attaccarmi con l'immaginazione alla vita altrui, ma così, senza piacere, senza punto interessarmene, anzi... anzi... per sentirne il fastidio, per giudicarla sciocca e vana, la vita, cosicché veramente non debba importare a nessuno di finirla.
Con cupa rabbia:
E questo è da dimostrare bene, sa? con prove ed esempi continui, a noi stessi, implacabilmente. Perché, caro signore, non sappiamo da che cosa sia fatto, ma c'è, c'è, ce lo sentiamo tutti qua, come un'angoscia nella gola, il gusto della vita, che non si soddisfa mai, che non si può mai soddisfare, perché la vita, nell'atto stesso che la viviamo, è cosí sempre ingorda di se stessa, che non si lascia assaporare. Il sapore è nel passato, che ci rimane vivo dentro. Il gusto della vita ci viene di là, dai ricordi che ci tengono legati. Ma legati a che cosa? A questa sciocchezza qua... a queste noje... a tante stupide illusioni... insulse occupazioni... Sí, sí. Questa che ora qua è una sciocchezza... questa che ora qua è una noja... e arrivo finanche a dire, questa che ora è per noi una sventura, una vera sventura... sissignori, a distanza di quattro, cinque, dieci anni, chi sa che sapore acquisterà... che gusto, queste lagrime... E la vita, perdio, al solo pensiero di perderla... specialmente quando si sa che è questione di giorni. .
A questo punto dal cantone a destra sporgerà il capo a spiare la donna vestita di nero.
Ecco... vede là? dico là, a quel cantone... vede quell'ombra di donna? - Ecco, s'è nascosta!
L'AVVENTORE. Come ? Chi. . . chi era ?...
L'UOMO DAL FIORE. Non l'ha vista? S'è nascosta.
L'AVVENTORE. Una donna?
L'UOMO DAL FIORE. Mia moglie, già.
L'AVVENTORE. Ah! la sua signora ?
L'UOMO DAL FIORE (dopo una pausa). Mi sorveglia da lontano. E mi verrebbe, creda, d'andarla a prendere a calci. Ma sarebbe inutile. E` come una di quelle cagne sperdute, ostinate, che piú lei le prende a calci, e piú le si attaccano alle calcagna.
Pausa
Ciò che quella donna sta soffrendo per me, lei non se lo può immaginare. Non mangia, non dorme piú. Mi viene appresso, giorno e notte, cosí, a distanza. E si curasse almeno di spolverarsi quella ciabatta che tiene in capo, gli abiti. - Non pare piú una donna, ma uno strofinaccio. Le si sono impolverati per sempre anche i capelli, qua sulle tempie; e ha appena trentaquattro anni.
Pausa
Mi fa una stizza, che lei non può credere. Le salto addosso, certe volte, le grido in faccia: - Stupida! - scrollandola. Si piglia tutto. Resta lí a guardarmi con certi occhi... con certi occhi che, le giuro, mi fan venire qua alle dita una selvaggia voglia di strozzarla. Niente. Aspetta che mi allontani per rimettersi a seguirmi a distanza.
Di nuovo a questo punto, la donna sporgerà il capo.
Ecco, guardi... sporge di nuovo il capo dal cantone.
L'AVVENTORE. Povera signora!
L'UOMO DAL FIORE. Ma che povera signora! Vorrebbe, capisce? ch'io me ne stessi a casa, quieto, tranquillo, a coccolarmi in mezzo a tutte le sue più amorose e sviscerate cure; a godere dell'ordine perfetto di tutte le stanze, della lindura di tutti i mobili, di quel silenzio di specchio che c'era prima in casa mia, misurato dal tic-tac della pendola del salotto da pranzo. - Questo vorrebbe! Io domando ora a lei, per farle intendere l'assurdità... ma no, che dico l'assurdità! la màcabra ferocia di questa pretesa, le domando se crede possibile che le case d'Avezzano, le case di Messina, sapendo del terremoto che di lí a poco le avrebbe sconquassate, avrebbero potuto starsene tranquille sotto la luna, ordinate in fila lungo le strade e le piazze, obbedienti al piano regolatore della commissione edilizia municipale. Case, perdio, di pietra e travi, se ne sarebbero scappate! Immagini i cittadini di Avezzano, i cittadini di Messina, spogliarsi placidi placidi per mettersi a letto, ripiegare gli abiti, mettere le scarpe fuori dell'uscio, e cacciandosi sotto le coperte godere del candor fresco delle lenzuola di bucato, con la coscienza che fra poche ore sarebbero morti. - Le sembra possibile?
L'AVVENTORE. Ma forse la sua signora...
L'UOMO DAL FIORE. Mi lasci dire ! Se la morte, signor mio, fosse come uno di quegli insetti strani, schifosi, che qualcuno inopinatamente ci scopre addosso... Lei passa per via; un altro passante, all'improvviso, lo ferma e, cauto, con due dita protese le dice: "Scusi, permette? lei, egregio signore, ci ha la morte addosso ". E con quelle due dita protese, la piglia e butta via... Sarebbe magnifica! Ma la morte non è come uno di questi insetti schifosi. Tanti che passeggiano disinvolti e alieni, forse ce l'hanno addosso; nessuno la vede; ed essi pensano quieti e tranquilli a ciò che faranno domani e doman l'altro. Ora io,
Si alzerà.
caro signore, ecco... venga qua...
Lo farà alzare e lo condurrà sotto il lampione acceso.
qua sotto questo lampione... venga... le faccio vedere una cosa... Guardi, qua, sotto questo baffo... qua, vede che bel tubero violaceo? Sa come si chiama questo? Ah, un nome dolcissimo... più dolce d'una caramella: - Epitelioma, si chiama. Pronunzii, sentirà che dolcezza: epitelioma... La morte, capisce? è passata. M'ha ficcato questo fiore in bocca, e m'ha detto: - "Tientelo, caro: ripasserò fra otto o dieci mesi!"
Pausa
Ora mi dica lei, se con questo fiore in bocca, io me ne posso stare a casa tranquillo e quieto, come quella disgraziata vorrebbe.
Pausa
Le grido: - Ah sì, e vuoi che ti baci? - "Sì, baciami" - Ma sa che ha fatto? Con uno spillo, l'altra settimana, s'è fatto uno sgraffio qua, sul labbro, e poi m'ha preso la testa e mi voleva baciare... baciare in bocca... Perché dice che vuol morire con me.
Pausa
E` pazza...
Poi con ira:
A casa io non ci sto. Ho bisogno di starmene dietro le vetrine delle botteghe, io, ad ammirare la bravura dei giovani di negozio. Perché, lei capisce, se mi si fa un momento di vuoto dentro... lei lo capisce, posso anche ammazzare come niente tutta la vita in uno che non conosco... cavare la rivoltella e ammazzare uno che come lei, per disgrazia, abbia perduto il treno...
Riderà.
No no, non tema, caro signore: io scherzo!
Pausa
Me ne vado.
Pausa
Ammazzerei me, se mai...
Pausa
Ma ci sono, di questi giorni, certe buone albicocche... Come le mangia lei? con tutta la buccia, è vero? Si spaccano a metà; si premono con due dita, per lungo... come due labbra succhiose... Ah, che delizia!
Riderà. - Pausa
Mi ossequi la sua egregia signora e anche le sue figliuole in villeggiatura.
Pausa
Me le immagino vestite di bianco e celeste, in un bel prato verde in ombra...
Pausa
E mi faccia un piacere, domattina, quando arriverà. Mi figuro che il paesello disterà un poco dalla stazione. - All'alba, lei può fare la strada a piedi. - Il primo cespuglietto d'erba su la proda. Ne conti i fili per me. Quanti fili saranno, tanti giorni ancora io vivrò.
Pausa
Ma lo scelga bello grosso, mi raccomando.
Riderà. Poi:
Buona notte, caro signore.
E s'avvierà, canticchiando a bocca chiusa il motivetto del mandolino lontano, verso il cantone di destra; ma a un, certo punto, pensando che la moglie sta li ad aspettarlo, volterà e scantonerà dall'altra parte, seguito con gli occhi dal pacifico avventore quasi basito.

lunedì 18 maggio 2009

Crespiatica - Frassati 2-1

Niente....purtroppo è andata male, ma per noi è stata comunque una festa...Ci abbiamo creduto fino in fondo, sembrava fosse tutto finito a metà aprile, ma con un grande spirito di squadra ed un invidiabile tenacia siamo arrivati fino alla finale. Abbiamo perso è vero, ma con onore, senza regalare niente a nessuno, con una grinta ineguagliabile, spinti da una grande cornice di pubblico che ci ha accompagnato in quel di Crespiatica sotto un sole cocente, e per questo voglio ringraziare tutti.
Veniamo alla partita per chi non c'era, anche se chi è rimasto a casa si conta sulle dita di una mano!
La Frassati guidata dal Tenente Maccalli si schiera così in campo:
Carniti, Martinenghi, Dossena, Carelli, Bassoricci, Confuorto, Guerini Rocco, Ferrari, Birocchi, Barbati, Peroni. A DISP. Giavaldi, Malosio, Aliprandi, Dedè, Laccarini, Silvatico. All. Maccalli Guardalinee Peroni, Dirigenti Accompagnatori Plizzari-Cantoni
Ore 16.30 il fischio di inizio.
E' normale, la posta in palio è alta e il primo quarto d'ora viene prevalentemente giocato a metàcampo, anche se la Frassati sembra partire con il piglio giusto, ovvero, come richiesto dal Mister, grinta e determinazione.
Bassoricci riceve palla sulla sinistra, traversone verso destra, il difensore locale non ci arriva, Birocchi lascia partire un tiro-cross dove arriva Barbati che calcia addosso al portiere.
Un minuto più tardi ancora Bassoricci gioca palla alla volta di Confuorto, che serve Barbati, tiro di prima intenzione ben parato dal portiere.
Al 20' escono i locali. Lancio lungo da sinistra verso destra, cross che taglia l'area, ma nessuno riesce a colpire.
Arriviamo al 25', il pallone passa ancora da sinistra verso destra, il numero 8 avversario colpisce di prima intenzione, il pallone sembra uscire di molto, ma interviene il numero 7 locale e devìa la palla in rete. 1-0
Due minuti più tardi, ancora azione dalla sinistra cross in mezzo del numero 9 a servire il numero sette che tira, Carniti sembra ben posizionato, ma Dossena nel tentativo di deviare la palla la infila alle spalle dell'incolpevole portiere Sanbernardinese.
Sembriamo andare incontro ad una disfatta.
Invece prendiamo coraggio ed iniziamo a guadagnare metri avvicinandoci pericolosamente in un paio di occasioni alla porta avversaria, ottenendo anche un paio di calci d'angolo.
39' Lancio di Guerini Rocco a liberare Peroni, si allarga sulla destra, tira il portiere respinge, Birocchi calcia di prima intenzione, un difensore devìa la palla arriva Confuorto che tutto solo e a porta libera insacca la rete del 2-1.
Subito dopo, la Frassati rischia di capitolare. Lancio dalla difesa lodigiana per il numero 9 che, in netta posizione di fuorigioco non ravvisata dall'arbitro calcia sopra la traversa.
Andiamo al riposo.
In avvio di ripresa la Frassati esce coraggiosa come nel finale del primo tempo, e prova più e più volte ad inpensierire il portiere lodigiano anche se con scarsi risultati.
Lo scandaloso arbitraggio a senso unico porta all'espulsione di Carniti al 30' della ripresa. Pallone filtrante per il numero 7 in fuorigioco di 5mt circa, Carniti esce e lo travolge, fallo da ultimo uomo ed espulsione. Esce Dossena e tra i pali entra Giavaldi, che sulla conseguente punizione compie una prodigiosa parata che tiene vive le speranze Sanbernardinesi.
Si prova ancora, con Laccarini che tenta con un debole colpo di testa, poi ancora con Barbati che calcia fuori e con Guerini Rocco che costringe l'estremo lodigiano a deviare in angolo.
I lodigiani potrebbero rimanere in 10 in diverse occasioni, ma l'arbitro preferisce dispensare cartellini gialli solo per la compagine cremasca.
Viene inserito anche Malosio per dare una spinta in più dalla sinistra, ci prova con un paio di cross, ma non vanno a buon fine.
L'ultima emozione ce la regala Martinenghi. Calcio d'angolo dalla sinistra, colpo di testa, portiere battuto, ma un difensore salva sulla riga.
Arriva il fischio finale, la festa è tutta lodigiana, per i Sanbernardinesi c'è il rammarico per non esserci riusciti, ma si esce a testa alta per avercela messa tutta.
Loro e altre squadre nel nostro girone annoveravano giocatori di categorie superiori, magari anche pagati per praticare questo sport!
Noi siamo un gruppo composto da ragazzi del paese, la maggior parte dei quali ha visto al massimo la seconda categoria, ma che ha dimostrato che entrando in campo con la voglia di fare, si ottengono dei grandissimi risultati, anche senza avere qualità che hanno altre squadre. Abbiamo fatto della 3 categoria la nostra serie A, ed è per questo che siamo arrivati fino in fondo, per cui onore al merito.
La forza del gruppo è stata dimostrata dai festeggiamenti in serata, consci di aver fatto qualcosa di grande, trascinati da un grande Mister, e, dalla gente che ha ritrovato la voglia di venire a vedere le nostre partite.
Detto questo, non ci rimane che aspettare agosto per l'inizio della preparazione, con la promessa di riprovarci!

domenica 17 maggio 2009

Festa degli Anniversari

La Messa delle 10.30 si è trasformata nella celebrazione degli anniversari di matrimonio della nostra Parrocchia: da 10 a 68 anni di vita insieme, tutti felici e un pò commossi per questa occasione davvero speciale da vivere insieme!

lunedì 11 maggio 2009

Sonnambul Cup 2009


E' ora archiviata la 12^ edizione della Sonnambul Cup, la 24 ore di calcetto, vinta dalla formazione del Bar dei Fiori. Complimenti ai vincitori ed alle altre squadre partecipanti e un sentito ringraziamento a chi ha reso possibile la manifestazione, dagli organizzatori agli arbitri, dai baristi e agli addetti alla griglia delle salamelle!
Guarda anche le altre fotografie della manifestazione
Squadra Real Sabiù : Secondo Classificato
Miglior Giocatore
Miglior Portiere
I ringraziamenti del Presidente
I volontari al lavoro
Un momento della competizione
Ancora al lavoro !
Squadra FIMI: Terzo Classificato
Squadra Valentino Tessuti: Quarta Classificato

domenica 10 maggio 2009

Vaiano - FRASSATI 1 - 4

Ore 15.00 l'allegra truppa di Mister Maccalli è pronta a partire alla volta di Vaiano.
Sembriamo tutti abbastanza sereni, fino a quando si entra negli spogliatoi, è vero che non abbiamo niente da perdere, anche perchè ci presentiamo ai play-off come 5 classificata, ma l'obbiettivo è vicino, e raggiungerlo....non fa schifo!
Sembra tutto molto difficile, visto che il Vaiano si è classificato secondo, perdendo lo spareggio con il Sergnano per la promozione diretta.
E' qui che si incomincia a sentire il clima di una partita importante, dopo le indicazioni di mister Maccalli riguardo alla formazione, ci si riscalda e alle 16.30 si è pronti a scendere in campo così schierati: Carniti, Martinenghi, Carelli, Dossena, Bassoricci, Confuorto, Guerini Rocco, Ferrari, Birocchi, Barbati, Peroni.
Si parte con il giusto piglio: aggressività come richiesto dal mister e dopo appena 2 minuti Confuorto trova il corridoio giusto, fa partire un destro che sembra assomigliare più a un cross che a un tiro infatti è destinato ad uscire, si inserisce Peroni che insacca....ma l'arbitro annulla per fuorigioco.
Il Vaiano prova a mettere il naso fuori dalla propria metà campo, ma resta spesso impigliato tra le maglie della formazione ospite ben disposta in campo. Intorno al 10 minuto ancora Frassati in avanti; lancio per Peroni che calcia a rete, un difensore devìa il pallone, il portiere para, arriva Barbati, altro tiro, altra deviazione, palla sulla traversa, interviene Confuorto spara su un difensore, infine anche Birocchi ci prova, ancora su un difensore e la palla viene messa in calcio d'angolo.
Si cresce, si cresce, eccome....fino al minuto 26, Confuorto prova a sfondare centralmente, e viene atterrato al limite dell'area. Si incarica Peroni della battuta, la palla colpisce un difensore in barriera e spiazza il portiere.....Frassati in vantaggio!!! Ora si che ci si crede veramente....
Come al solito però, dopo il goal la squadra si smarrisce e lascia spazi agli avversari, che si avvicinano più volte pericolosamente alla porta difesa da Carniti, colpendo anche una traversa.
Inizia il secondo tempo e purtroppo la Frassati riprende come aveva concluso il primo tempo, ovvero in evidente affanno....infatti al 2 minuto della ripresa arriva il goal del Vaiano...lancio dalla difesa locale, difensori ospiti scavalcati, e il nr 7 avversario a tu per tu con Carniti lo infila inesorabilmente.
Qualcuno potrebbe pensare ad una disfatta....o ad un pareggio finale, il che vorrebbe dire eliminazione....e invece....
Si riprende coraggio, si trova la forza, che a volte in campionato è mancata e si riprende ad attaccare rischiando poco e niente....
Intorno al 15 minuto della ripresa si torna in avanti....lancio lungo per Ferrari sul versante di destra...temporeggia....si appoggia indietro all'accorrente Birocchi che fa partire un cross dritto sulla testa di Peroni che colpisce benissimo (non come domenica scorsa n.d.r.) angolando nel migliore dei modi, ma il portiere avversario compie un vero miracolo deviando la palla sul palo e poi in angolo....
Cinque minuti più tardi ancora azione dalla destra, Birocchi si accentra e calcia di sinistro ( che non è il suo piede), la palla prende una traettoria improponibile, ma arriva comunque sulla testa di Barbati, che mette in mezzo per Peroni che di piatto batte il portiere....GOL??? Macchè, l'arbitro per la seconda volta annulla per fuorigioco, palla fuori boh....non si è ben capito, vabbè facciamo su le maniche e riproviamoci....
Incominciano le sostituzioni: Malosio avvicenda uno stremato Bassoricci colto da crampi, idem Dossena che viene sostituito da Aliprandi.
Al 90'+2 il Vaiano resta in dieci per un brutto fallo da dietro su Martinenghi...molto bene....si va ancora ai supplementari. Viene sostituito Barbati con Laccarini che rientra dopo un mese di inattività.
Il primo tempo supplementare non regala particolari emozioni, anche se la Frassati attacca molto in particolar modo dalla sinistra con il neoentrato Malosio. Altro cambio Giavaldi per Peroni
ULTIMO QUARTO D'ORA....di speranze....il Vaiano batte a centrocampo, Maccalli dalla panchina sbraita per caricare a mille la squadra ( si narra che la frase al calcio d'inizio: "Questo potrebbe essere il vostro ultimo quarto d'ora" si siano sentite fin oltre Pantigliate ). I locali dopo 15 secondi fanno un lancio lungo, la Frassati recupera palla con Carelli che la gioca alla volta di Guerini Rocco, il quale di prima lancia lungo per Ferrari che si invola sulla fascia destra, colpo di tacco per Birocchi che crossa verso il centro, Giavaldi spizza di testa e Laccarini al volo insacca....GOOOOL.....stavolta l'arbitro non annulla, è una bolgia e il Vaiano sembra aver subito il KO definitivo....invece su un cross da dx verso sinistra ci deve mettere la sua gigantesca testa Aliprandi per deviare in angolo...brivido sulla schiena dei presenti...
Il susseguente calcio d'angolo regala alla Frassati un contropiede....palla a Giavaldi che serve Laccarini, solo davanti al portiere con un pregevole pallonetto regala alla squadra il gol dell' 1- 3 che chiude definitivamente i giochi....nessuno riesce a credere a quello che abbiamo fatto, a che impresa è stata compiuta....ma non è finita, il Vaiano preso dalla frustrazione, rimane in 9 uomini per una seconda espulsione....la Frassati ne approfitta ancora....Giavaldi, ancora per Laccarini che si presenta in area e scarta il portiere per il goal dell' 1 a 4.....qui l'arbitro fischia la fine e può scattare la festa per il raggiungimento della finale play-off......
Ci abbiamo creduto fino in fondo, onore anche ai non menzionati Dedè, Edallo e Fusar Poli oltre ai dirigenti Plizzari, Cantoni, Maestri e al guardalinee Peroni, ai giocatori in tribuna infortunati Calzi e Zagheno, e Silvatico che era alla Malpensa, ma domenica sarà certamente con noi
Ora possiamo credere veramente al raggiungimento dell'obbiettivo pieno....la vittoria dei play-off. Domenica 17-05 alle ore 16.30 vi aspettiamo a Crespiatica.....Questà sarà veramente la partita dell'anno!

venerdì 8 maggio 2009

Terra Madre


Ieri sera allo "Spazio Oberdan", in anteprima milanese (il film uscirà nelle sale domani) è stato proiettato il nuovo film-documentario di Ermanno Olmi, con la collaborazione del grande documentarista Franco Piavoli, "Terra Madre", presentato all'ultimo festival del cinema di Berlino in rappresentanza dell'Italia. Come prevedibile, tutti esauriti i posti in pochi minuti (io sono fortunatamente riuscito a guadagnare un posto in seconda fila) per assistere alla proiezione ed ascoltare le parole di Piavoli, presente in sala. "Quando Ermanno è possato a casa mia (Pozzaglio, ndr) mi ha detto che ero il più indicato per il tipo di progetto che stava realizzando insieme a Slow Food, e non ho potuto dire di no! La terra è la nostra grande madre".
Un film davvero bello, in grado di coinvolgere lo spettatore in ambientazioni rilassanti ad allo stesso tempo emozionanti, con una fotografia ben curata, insieme a musiche e suoni (il "Rumore" della terra la fa da padrone per buona parte della proiezione). Il film è suddivisibile sostanzialmente in quattro micro-storie: il racconto della conferenza di Terra Madre (organizzato da Slow Food a Torino) che ha visto la presenza dei contadini di tutto il mondo, con i loro volti (primi piani splendidi!), le loro emozioni, i loro racconti, il racconto del progetto avviato dall'Unione Europea in un'isola norvegese dove è stata creata una "banca delle sementi", per preservare dal cambiamento climatico le migliaia di varietà vegetali, la vita di un uomo, in un paesino del Veneto, che per 35 anni ha vissuto in un casale solamente dei prodotti della sua terra, senza alcun "aiuto" esterno (non aveva elettricità, telefono, riscaldamento, non faceva la spesa...) ed infine la storia dell'Ortolano (firmata Piavoli): il passaggio, a mio avviso, più bello del film. Venti minuti in cui la telecamera accompagna un uomo della val d'Adige nella produzione degli ortaggi, passando attraverso le stagioni, con i suoni della natura interrotti solamente dal fastiodioso passaggio degli aerei, attraverso le fasi dell'aratura, la semina, il raccolto, la selezione delle sementi. Può apparire un argomento semplice e banale, forse noiso. Ma la scelta delle immagini, dei particolari sui quali il regista si sofferma, i passaggi ben calibrati rendono questa piccola storia nella storia un vero capolavoro. Anche per chi, e forse sono i più, non hanno mai vissuto la vita contadina ed i suoi passaggi (e credo che ieri a Milano, a parte pochi fortunati, nessuno conoscesse le operazioni narrate). Come prevedibile, per chi conosce Olmi, un capolavoro nel settore del film-documentario. Gli effetti speciali, in Terra Madre, sono forniti dalla Terra stessa.
Clicca sull'immagine della locandina per vedere il trailer del film

giovedì 7 maggio 2009

Excelsior Vaiano - Frassati


Domenica 10 Maggio, alle ore 16.30 presso il Campo Comunale di Vaiano, si terrà la semifinale play-off.
I ragazzi allenati da Alberto Maccalli, hanno raggiunto questo notevole traguardo grazie alla vittoria ottenuta ai calci di rigore contro un agguerrito San Francesco, in quel di Romanengo domenica scorsa.
Nessuno ormai ci credeva più, fino a 1 mese fa eravamo a -7 punti dal Crema che occupava l'ultimo posto della zona play-off. Ma i ragazzi, sempre presenti agli allenamenti e con tanta voglia di fare incameravano ben 12 punti in 4 partite. Con questo bottino pieno terminavano il campionato a quota 38 punti, a parimerito con il San Francesco. Così si arriva allo spareggio che si conclude sull' 1-1 dopo 120 minuti estenuanti ben giocati da entrambe le formazioni
La Frassati si illude al 38' minuto del secondo tempo quando Moris Peroni, ben servito dal nostro centrale Michele Martinenghi trafigge il portiere avversario con un preciso diagonale. La gioia dei Raanei dura però pochi minuti, infatti al 42' il San Francesco agguanta il pareggio risolvendo una mischia in area.
Non è finita però, un minuto più tardi il capitano Alessandro Ferrari serve con un tiro cross il bomber Moris Peroni, che la butta dentro, scatta la festa.....e invece no....l'arbitro annulla per fuorigioco. Si va ai supplementari. Buona azione d'attacco ancora della Frassati, cross in mezzo di capitan Ferrari ancora per Moris Peroni che di testa colpisce debolmente tra le braccia del portiere. Girandola di cambi per mister Maccalli....tra i quali vediamo Egon Calzi da Vaiano che prova da fuori....il portiere resta fermo.....ma la palla va a sbattere sulla traversa.......Subito dopo rischiamo di capitolare. Lancio lungo dalla difesa avversaria, Aliprandi salta, ma non arriva ad impattare il pallone, per tutti è fuorigioco, ma l'arbitro non fischia e il nr. 10 avversario tutto solo si fa ipnotizzare da SAN Nicolas Carniti da S.Bernardino che è bravissimo a restare in piedi fino alla fine e a respingere il pallone con il piede.
Niente si va ai rigori, e la tensione sale, il dirigente Plizzari Luca fatica a respirare, Maestri perde 3 Kg, e Cantoni si deposita dietro la porta. Dossena per non tirare toglie le scarpe e Mister Maccalli si siede per terra
Parte il San Francesco.....................GOL
E' il momento di SAN Nicolas Carniti, portiere rigorista..........GOL
San Francesco............GOL
Ora sotto con Paolo Carelli da Crema...............GOL
San Francesco...................SAN Nicolas Carniti da San Bernardino PARA
Ora Egon Calzi da Vaiano........GOL
San Francesco........GOL
Andrea Giavaldi.............GOL
San Francesco..............GOL
Rigore decisivo di Moris Peroni..........GOOOOOOOOOL
E scatta la festa per l'obbiettivo raggiunto.....non c'è molto tempo per i festeggiamenti però, ora la testa va a Vaiano!
Gli artefici dell'impresa erano così schierati in campo: Carniti; Carelli; Dossena; Martinenghi; Bassoricci; Confuorto; Guerini Rocco; Ferrari; Birocchi; Peroni; Barbati. ALL. Maccalli
A Disposizione: FusarPoli; Calzi; Dedè; Giavaldi; Malosio; Edallo; Aliprandi.
Dirigenti Accompagnatori: Plizzari; Maestri; Cantoni
La gente accorsa dal paese per assistere i ragazzi era molta, e speriamo vivamente che domenica si ripetano in quel di Vaiano.

mercoledì 6 maggio 2009

Una Canzone per L'Abruzzo

Dopo la raccolta fondi organizzata per il concerto di Giovanni Bressanelli e della sua band, che ha permesso a San Bernardino di inviare ben 1.100 € agli amici abruzzesi, è ancora la musica a farla da padrona.
A un mese dal sisma, sono ben 56 gli artisti italiani che hanno risposto alla chiamata di Max Pagani e Lorenzo Jovanotti per incidere a Milano la canzone "DOMANI 21 04 09". Un pezzo inevitabilmente semplice, visto il numero di voci che vi partecipano, ma ben curato e piacevole all'ascolto. Ma a parte le note di stile, la cosa importante è che i proventi della vendita del singolo (sia online che nei negozi di dischi) saranno interamente devoluti ai terremotati dell'Aquila. Motivo sufficente quindi per fare un piccolo sacrificio (il costo del cd è 5€) e dimostrare la solidarietà degli italiani.
Per un primo ascolto, clicca QUI !

venerdì 1 maggio 2009

Apertura della stagione delle gite

Non è un errore!
Vernazza sta in Liguria, per la precisione è una delle perle chiamate 5 terre, e San Bernardino ... pure!
Già, la stagione delle gite del don quest'anno si apre ... in casa... alle cinque terre e San Bernardino è parte di questo meraviglioso paesaggio.
Ovviamente NON è il nostro San Bernardino ma sapere che esiste un "gemello" in un posto così ....sole, mare, cos'altro chiedere?