mercoledì 30 maggio 2012

Non un addio!

Cinque set di pura tensione.
Striscioni pieni di foto di ragazze sorridenti.
Tribune colme di tifosi.
Abbracci degli allenatori con le proprie giocatrici.
Lacrime che si lasciano cadere dopo l’ultimo punto.
Non credo di riuscire a descrivere in modo più sintetico l’ultima partita di campionato delle ragazze della Frassati di Prima Divisione. Con il ritorno tanto atteso di Gabbio, le ragazze cremasche si ritrovano ad affrontare nell’ultima giornata di campionato, come spesso succede, in casa il Cingia De Botti, vecchia rivale col quale esito spesso e volentieri si decidono le sorti delle due squadre.
Stavolta il destino di entrambe era già scritto, l’unica motivazione per vincere era per portare a casa l’ultima partita. E la Frassati non ha mai avuto motivazione più forte se non quella di giocare INSIEME per l’ultima volta. Alti e bassi nei primi due set, con le cremasche che sembrano quasi non reagire, forse più tristi che motivate a vincere.
Poi però esce fuori la grinta, la cattiveria e la voglia di giocare, vincere e divertirsi assieme prevale. Grazie ad una buona serie di ace ed attacchi, riescono a prendere le distanze nei set successivi arrivando al tie-break, conquistato già da subito (dopo pochi minuti infatti il tabellone segnava 7-0). Dopo il punto che ha chiuso il set e la partita, l’abbraccio collettivo della squadra e lo striscione con le loro foto preparato da due compagne, non hanno più contenuto le emozioni e le lacrime di giocatrici ma soprattutto amiche, tra la gioia di aver finito l’anno tutte assieme, con una vittoria finale in aggiunta , ma anche con la tristezza, soprattutto per alcune, dovuta al fatto che non giocheranno più, anche se non per loro scelta, assieme alle proprie compagne.
La Frassati di Prima Divisione chiude così il campionato, classificandosi nona, nonostante alcuni che a metà anno la davano ormai per retrocessa. Congratulazioni a tutte..!!

Nota dell’autore:
Consapevole che questo è probabilmente il mio ultimo articolo, ringrazio ancora tutti per essersi “appassionati” (se posso dire così) ai miei 30 riassunti, anche se spesso e volentieri ero di parte, ma è anche lecita la cosa.
Approfitto del “potere dell’articolo” per ringraziare tutti: tifosi, sostenitori, sponsor, amici, allenatori.. i dirigenti non mi sento proprio di ringraziarli, anzi.. il ringraziamento più grande va alle mie compagne, per avermi fatto passare un altro anno indimenticabile.
Col cuore in mano, GRAZIE RAGAZZE, GRAZIE FRASSATI.
Concludo perché ho le lacrime agli occhi ma ci tengo ancora una volta a ribadire che… LO SQUADRONE SIAMO NOI. Sarà sempre così.
Marta

Nota della Redazione:
Ma siamo sicuri che il prossimo anno non ci sia bisogno di una tipa tosta come Marta ?
Ragazzi, pensateci su!

domenica 27 maggio 2012

Il nostro Family Day

Nell'ultima Domenica di Maggio, abbiamo molto da festeggiare. Tanto per cominciare l'ultimo incontro catechismo e qualcuno ha approfittato del solettino timido timido per chiudere l'anno sul prato della conca. Gran Bella idea!
E poi ci sono stati gli Anniversari!
Le coppie presenti in chiesa, se non contato male, superavano i 250 anni di matrimonio. Davvero un bel momento dove (e mi sono molto stupita di ciò) moltissimi fedeli si sono fermati ad applaudire alla chiamata di ciascuna coppia. Quasi un tifo da stadio! E finalmente, i protagonisti della festa erano davvero bel disposti nel volersi fare una fotografia... meno male, finora è sempre stato difficile non solo farli fermare un secondo in posa ma anche ottenere un sorriso.
Eccoli qui dunque i nostri "sposini" e tanti auguri di nuovo a tutti loro!

venerdì 25 maggio 2012

L'Adozione... che avventura

Direi che proprio questo titolo descrive cosa una coppia deve affrontare per poter adottare un bambino, sia esso italiano o straniero.
Questo libro sdrammatizza, la butta sul ridere, con fare leggero narra questa avventura che ha portato l'autore e la sua bella Cate (che letteralmente adora) letteralmente dall'altra parte del mondo, in Colomba per incontrare Johanna e Lucy Maria, due sorelline che diventeranno, una volta finite le LUNGHE pratiche burocratiche, le loro figlie. Racconta cose intime, come la tragicomica visita in una clinica della fertilità, e fatti comuni a chiunque abbia fatto questo percorso, le sedute dallo psicologo, gli incontri con le Associazioni, le infinite carte che devono essere timbrate, firmate, vistate e protocollate in modo preciso se non si ricomincia tutto da capo, perchè non si vuole dare l'impressione che sia tutto facile! Ma ne vale la pena, è amore a prima vista fin dalle foto fatte arrivare prima della partenza, è amore senza confini che sfida i pannolini "ripieni", ai quali sono dedicate numerose pagine del libro, e le "puzze" (YO ECIO PEO!) mollate nei momenti meno opportuni, è amore smisurato anche quando che tutto va storto, quando le bambine ruzzolano per terra (YO SOY CAPAZ!) e cadono sempre sulla stessa crosta dello stesso ginocchio, quando l'avvocato non chiama e il giorno dopo devi cambiare città e cercare un nuovo albergo dove stare.
In questa occasione è venuta a trovarci Elena, una mia cara amica che questa avventura l'ha vissuta davvero ed ora è mamma di una bellissima bimba brasiliana. Non è facile amare come un figlio un'estranea, una bambina vista per foto e che, nel giro di poche ore dall'arrivo in istituto, ti viene data 24 ore su 24. Ti viene DATA e da quel momento realizzi che niente sarà più lo stesso, che questa persona ha suoi pensieri e sue preferenze, che vuole sbagliare e magari farsi anche male mentre tu vorresti proteggerla da tutto, ma la vita ha la meglio e ti rendi conto che tu non sei più la persona atterrata poche ore prima e tutto questo spaventa e non poco. E' tutto uno studiarsi, uno sperimentare, un provarci perchè in fondo uno ha bisogno dell'altro.
Amore puro o egoismo? Volere un figlio a tutti costi o accettare quello che ci capita da questa lotteria delle adozioni? Ci vuole un bel coraggio, un cuore enorme, una bella dose di fortuna e confidare nella divina provvidenza che non fa mai male!
Il libro è davvero carino, una lettura "leggera" forse già "estiva", nonostante il tema, forse troppo leggera secondo il parere di Elena, e corredato da tante belle vignette perchè Leo Ortolani (non Ottonani come chiamato da Johanna) è il disegnatore di Rat-Man, non so se mi spiego!

E il nostro rito per il prossimo libro ci dice che leggeremo.....
"Cose che nessuno sa" di Alessandro d'Avenia
Per sapere quale è stato il libro precedente, cliccate qui.

giovedì 24 maggio 2012

Ripartiamo dalle idee

Ripartire. Che già sarebbe molto
Ma Ripartire, non a caso, dalle idee.
Perché dietro a un'azienda, un business, o una start up, c'è sempre un'idea.
E, certo, non possiamo nasconderci di essere in mezzo a una tempesta: crisi, spread e austerity sono di diritto i termini più importanti del vocabolario del momento. Ma proprio sulle idee noi italiani siamo sempre stati bravi. C'è la Storia a renderne conto. Ci sono generazioni di imprenditori che nel Dopoguerra (dal nulla, ricordiamolo) hanno creato un fenomeno mondiale.[...]
E potremmo facilmente argomentare che non si vive di allori e successi passati. Ma ci sono anche nuove generazioni di startupper, declinazione moderna dell'imprenditore, che sono pronti a sfidarlo quel passato.[...]
Esiste la voglia di fare e di essere. L'ideismo concreto che rimpiazza il forse desueto idealismo. Da questo prende il via Ripartiamo dalle idee, un bando di concorso che nasce dal Corriere della Sera, dall'Agenzia pubblicitaria Armando Testa e dalla Sda Bocconi School of Management.
E visto che l'innovazione forse non si potrà insegnare come la matematica nelle aule (forse) ma può essere stimolata, il bando si propone di selezionare le migliori di queste idee di impresa per costruirci uno scheletro che le possa sostenere, con il supporto di tutti.
Vi ho incuriosito ?
Questo è solo l'inizio della presentazione di questa iniziativa che mi sembra davvero interessante. Se volete saperne di più, cliccate sull'immagine iniziale.

mercoledì 23 maggio 2012

FESTA MEDIEVALE

Un bellissimo viaggio nel tempo. Anzitutto questo è stato.
Il week end appena trascorso ha riportato l'oratorio di San Bernardino nell'antico medioevo, tra giochi, spettacoli, cucina... Ma andiamo con ordine. Una festa sicuramente ben riuscita, per chi è venuto. Già all'entrata si poteva subito respirare il clima dell'evento. Un castello davvero imponente accoglieva i partecipanti all'ingresso della conca, per catapultarli in un mondo fatto di fuoco, bancarelle e costruzioni davvero sorprendenti. Nel pomeriggio i bimbi si sono trasformati in cavalieri, per salvare il regno di "Nedal", e nemmeno il tempo avverso li ha fermati. Tra imprese epiche, guerre all'ultimo sangue sono riusciti a guarire il povero Re malato dal sortilegio del cattivissimo mago da Izano, che è stato eliminato una volta per tutte! La sera uno spettacolo meraviglioso della compagnia "teatro all'Improvvista" di Isola Dovarese: San Giorgio e il Drago. Bocche spalancate nell'ammirare il susseguirsi di danze, fuochi, mastodontici mostri e splendide dame... Il tutto, con una cena davvero all'altezza: Andrea Dossena ed il gruppo cucina hanno proposto pietanze esclusivamente medievali, con grande cura e attenzione sia nel servizio che nella scelta degli ingredienti.
Da contorno dei giochi davvero belli. Ovviamente, medievali. Corse tra i sacchi, percorsi impervi, meccanismi indomabili....
E poi, gli amici della Special Olimpics: più di 100 atleti olimpici hanno invaso la conca, con la loro simpatia, genuinità e gratitudine.
Poi, la domenica: messa nella conca tra le mura del castello ed i confratelli, concerto del coro... Che cosa chiedere di più?
Cerchiamo un difetto a questo favoloso week end? La nostra amata gente di San Bernardino. Dove era? Pochi amici si sono visti aggirarsi tra le bancarelle e la cucina, tanti forestieri. Ma, forse, la festa nasce per noi, per stare insieme, per condividere una serata diversa dal solito, all'insegna del divertimento, dell'arte e della buona cucina...
Beh, non resta che la speranza di vedere più visi noti l'anno prossimo, anche tra gli organizzatori. Paolo, Giovanni, Nadia, Martino, Andrea e il gruppo cucina, i ragazzi a servire la cena ed ai tavoli, i "salamellari" forse non bastano...
Quindi, tu che leggi, perchè l'anno prossimo non smentirmi mettendoti in gioco in prima persona?
Buon ritorno al 2012 a tutti...

martedì 22 maggio 2012

Il Vangelo della Domenica


Dal vangelo secondo Marco
Mc 16, 15-20
In quel tempo, Gesù apparve agli Undici e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura.
Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

La festa dell’Ascensione è molto importante anche se la viviamo spesso solo come una tappa verso la Pentecoste.
In effetti uno dei motivi della sua importanza è proprio il fatto che ascendendo al cielo Gesù può mandare il dono dello Spirito. Quindi questa festa riguarda Gesù che ascende e siede alla destra del Padre, recuperando il posto che gli spetta e il ruolo di Signore del cielo e della terra, ma è anche la nostra festa perché da oggi la terra è affidata alla nostra diretta responsabilità: tocca a noi testimoniare l’insegnamento di Gesù realizzando il suo progetto di amore. La festa di oggi è come una cerniera che unisce il tempo di Gesù con il tempo della chiesa, sta al centro della storia della salvezza.
Gesù stesso promette poi i segni che accompagneranno la storia della sua chiesa.
Purtroppo noi dobbiamo subire tanti altri segni, e spesso negativi come le bombe, segno della malvagità umana, o i terremoti, segno della fragilità di noi creature in balia degli accadimenti storici e naturali. Ma Come ci suggerisce S. Paolo nella seconda lettura non dobbiamo aspettarci segni miracolosi. Dobbiamo essere noi i segni più belli della presenza del Signore attraverso la mansuetudine, l’umiltà, la ricerca della pace e dell’unità tra noi uomini.
Tutti segni che il nostro Patrono S. Bernardino ha vissuto in pienezza. Motivo in più per sentirci in prima linea nell’impegno di viverli come testimonianza concreta della presenza del Signore in mezzo a noi.

domenica 20 maggio 2012

Zaini insaguinati

Sedici anni. Anche io li ho avuti.
E quando ho visto quei libri aperti e che nessuno leggerà più, quegli zaini svuotati e abbandonati con il fardello di fatiche e sogni che accompagnano ogni sedicenne, quelle scarpe senza piedi che le portino sulle strade di una vita tutta incerta ma piena di prospettive e progetti, tutta da immaginare e assaporare, non ho potuto trattenere le lacrime. Le lacrime versate quando sedici anni li avevo io e nel giro di pochi mesi vidi nella mia città i rottami delle auto della strage di Capaci, le macerie di via D’Amelio, dove era saltato Borsellino, che incontravo tutte le domeniche nella mia parrocchia, e il sangue secco di Padre Pino Puglisi a Brancaccio, professore di religione del mio liceo. Credevo che non avrei mai più riassaporato lacrime della stessa sostanza, generate dallo stesso nonsenso. Avevano lo stesso sapore, anzi, erano ancora più amare. Perché al ricordo si è aggiunta l’evidenza che questo è accaduto in un luogo dove lavoro tutti i giorni: una scuola.

Questo è l'inizio di un pezzo struggente scritto da Alessandro d'Avenia per "La Stampa".
Se vuoi leggerlo tutto, clicca QUI

sabato 19 maggio 2012

Ultime per il Family Day

Siamo ormai vicini al VII incontro mondiale delle famiglie ed ecco un calendario di proposte della nostra diocesi per prepararsi a questo evento.

Venerdì 25 Maggio - "Il Cantico dei Cantici"
Parrocchia di S.Giacomo, ore 21.00
momento di preghiera e inaugurazione della mostra dell'artista

Sabato 26 Maggio - Veglia di Pentecoste
Chiesa di S.Bernardino in Crema, ore 21.00
Consegna del mandato alle famiglie in occasione del VII incontro mondiale

Mercoledì 30 Maggio - Pellegrinaggio diocesano
al Santuario di Santa maria della Croce, ore 21.00

Venerdì 1 Giugno - Adorazione eucaristica
Chiesa di S.Bernardino in Crema, ore 21.00

Sabato 2 Giugno - Festa delle Testimonianze
presso l'aeroporto di Bresso, ore 20.30
con tutte le famiglie e Papa Benedetto XVI

Domenica 3 Giugno - Santa Messa
presso l'aeroporto di Bresso, ore 10.00
presieduta da Papa Benedetto XVI

mercoledì 16 maggio 2012

Medioevo atto II

Mancano ormai pochi giorni alla nostra Seconda Festa medioevale, e il programma è davvero ricco!
Si inizia VENERDI' 18 con il Parco Giochi Medievale, nel nostro parco saranno istallate gigantesche giostre in legno che riprendono i vecchi modelli dei “ludus” del passato.
SABATO 19, nel pomeriggio si svolgerà il Grande Gioco dedicati ai più piccoli. Ma abbiamo disponibili SOLO 40 posti e chi prima si iscrive meglio sta: infatti, pagando la quota di iscrizione al gioco, che è € 10,00, non solo si avrà la certezza di poter partecipare alla disfida ma lo scuso e la spada (o la lancia) resteranno al provetto cavaliere. Alle ore 19.00, aprirà il Mercato, cioè uno spazio di mostra e vendita di prodotti che si sarebbero potuti trovare nel Medioevo durante una festa o una fiera. A seguire ci sarà la Cena Medievale per la quale è richiesta la prenotazione. Andate al Bar dell'Oratorio per avere maggiori informazioni.
Dalle ore 21.00, il parco dell’Oratorio diventerà il palcoscenico per uno strabiliante Spettacolo de foco della Compagnia del “Teatro dell’Improvvista” di Isola Dovarese, già nostri graditi ospiti lo scorso anno, veri intrattenitori che ci introdurranno al mondo del teatro di strada in modo divertente e originale.
La festa si chiuderà DOMENICA 20 con la parte più formale e religiosa della manifestazione; la S.Messa delle 10.30 si svolgerà nel parco dell'Oratorio. Alle ore 18.00, si terrà la celebrazione eucaristica seguita dalla Processione a cura della Confraternita del Santo e in collaborazione con la Banda di Trigolo e San Bassano.
A chiudere la serata, alle ore 21.00, nella chiesa parrocchiale, il Coro di San Bernardino e quello di San benedetto si esibiranno in un Concerto.
Siamo pronti, vi aspettiamo!

martedì 15 maggio 2012

Il Vangelo della Domenica

Dal vangelo secondo Giovanni                                            Gv 15, 9-17
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

La parola di Gesù oggi è così chiara ed esplicita che qualsiasi riflessione può sembrare superflua. Anzi si corre il rischio di annacquare o complicare l’insegnamento di Gesù. Oltretutto ci troviamo tutti in difficoltà al pensiero di quanto siamo coerenti con la nostra fede e della difficoltà a mettere in pratica il comandamento di Gesù. Certamente per il contesto e per la forma si tratta del più grande insegnamento di Gesù e quindi del cardine della nostra fede in lui. La riflessione di S. Giovanni, proposta dalla seconda lettura, ci aiuta poi a capire che il centro della fede cristiana non è tanto il comandamento dell’amore, e neanche l’esempio concreto di Gesù, che ha dato la vita per i suoi amici, ma piuttosto che l’essenza stessa di Dio è proprio l’amore: Dio è amore. Tutto qui. E da qui tutto. Dovremmo ricordarcelo ogni volta che recitiamo il credo. Tutte le verità della nostra fede possono essere riassunte in questa: Dio è amore. Da qui nasce, per noi figli, l’impegno a mettere in pratica il suo comando, seguendo l’esempio che ci ha dato Gesù. La coincidenza con la festa della mamma ci aiuta a riconoscere come le parole di Gesù non sono una felice utopia. Almeno le mamme, lo sappiamo per certo, sanno imitare Gesù fino a dare la vita. Quindi si può. Anche per noi uomini è davvero possibile amarci gli uni gli altri fino a dare la vita per i propri amici.


sabato 12 maggio 2012

Lo squadrone siamo noi!

So che è un PO' lungo..
Ma dedicatemi 2 minuti del vostro tempo x leggere questa mia dedica a VOI..♥:
Ho iniziato a giocare 14 anni fa a pallavolo; all’inizio era solo un gioco, poi è diventata una sfida, una lotta a fare bene. Divenne passione e amore con il passare del tempo tanto che non potrò mai farne a meno. Uno dei motivi per cui è nato questo amore è sicuramente anche per le innumerevoli persone con cui son entrata in contatto. La Frassati mi accolse 3 anni fa, mentre abbandonavo una società che mi aveva cresciuta e nella quale avevo giocato la bellezza di 11 anni. MAI avrei pensato di poter trovare una squadra migliore; questa società mi ha presentato non solo compagne di squadra ma vere e proprie amiche, leali e sincere. E ora, che il campionato sta giungendo al termine e, con lui, anche la nostra triennale avventura, ci tengo a ringraziarvi; si perché anche se solo in parte, la squadra cambierà, non vedrò più le stesse teste di cavolo (in modo affettuoso) nello stesso campo da gioco, ma magari le vedrò al di là della rete o,sicuramente,al di fuori dell’ambito sportivo. Questo è poco ma sicuro. Si sono coltivate amicizie troppo importanti da poter essere ignorate solo per una divisa diversa.
La Frassati mi ha presentato una “mamma”, alla quale sta sempre a cuore il bene della squadra e che mi ha fatto innamorare di una dolce e pestifera bambina; mi ha fatto conoscere persone nuove ed incontrare vecchie conoscenze, che giocavano con me anni prima o che conoscevo per vie traverse, con le quali all’inizio non volevo approcciarmi più di tanto e che invece si sono rivelate simpatiche e il fatto che siano milaniste ha aiutato, soprattutto quest’anno, la mia voglia di vederle, solo per poter rinfacciare loro chi è campione d’Italia o, per alcune, per prenderle un po a schiaffi; mi ha proposto persone che fanno versi discutibili durante gli allenamenti e che paragono a gnomi da giardino per l’altezza ma che di basso alla fine han solo quello;mi ha concesso un capitano che perde sempre il possesso palla a inizio set e che nonostante si imbarazzi ad avere l’attenzione su di se, si fa valere in campo e con le “autorità” quali gli arbitri o altro; mi ha fatto affezionare alla piccola della squadra ma solo per età, che deve solo rendersi conto di quanto può fare se crede un po’ di più nelle sue capacità; mi ha concesso un’amante, come la chiamo io, che oltre ad essere una compagna mi ha accolto nel suo mondo tanto da far diventare la sua compagnia di amici, la mia; mi ha permesso di ritrovare vecchie amiche d’infanzia, rispolverando quella che alle elementari era simpatia mutandola in amicizia vera; e ultime ma non ultime, mi ha presentato quelle che ormai reputo compagne di vita, perché amiche così non ne trovi; c’è la “nonna” che mi fa da autista (o anche viceversa) e oltre a subirsi tutto il mio nervosismo e la mia acidità, è riuscita a guadagnarsi i miei sfoghi, i miei pensieri e la mia fiducia; c’è l’amica “bulla”, con la quale purtroppo pallavolisticamente parlando non ho potuto condividere molto quest’anno ma che è sempre stata con noi, con me, sempre e comunque, anche se ha un caratteri no particolare e anzi, mi piace proprio per questo; c’è colei che mi dedica i punti, mi commuove e quando gioca ha uno stile tutto suo, unico e che funziona, sia nel gioco che nella vita, specialmente come amica; e c’è la mia metà, che non vedo come rivale di ruolo anzi, sia a livello di squadra che d’amicizia, non vorrei essere seconda a nessun’altra,Anche se è una F.U. !
Grazie anche agli allenatori sono riuscita ad integrarmi così bene; con uno divido poi la stessa passione calcistica e alcuni interessi che mi han permesso di creare un buon rapporto di confidenza e amicizia; l’altro mi ha fatto quasi da secondo padre, interessandosi anche fuori dal contesto pallavolistico e standomi vicino nei momenti peggiori della mia vita alla quale purtroppo, lui e tutte le altre hanno partecipato.
Insomma in tre anni posso dire senza difficoltà di aver trovato una grande famiglia a tutti gli effetti! E per questo motivo, anche se alcune strade si divideranno, so che rimarrà sempre tale. Per cui grazie di tutto cuore per l’avventura, la migliore fin’ora della mia carriera (se così posso permettermi di chiamarla). E qualsiasi cosa ci aspetta nel futuro ricordatelo: LO SQUADRONE SIAMO NOI. ♥
Vi voglio bene ...!!
Marta

venerdì 11 maggio 2012

Terzo incontro

La marcia di avvicinamento al prossimo family Day è ormai quasi alla fase finale e Domenica 13 si terrà un incontro, presso l'Oratorio di Castelnuovo, dalle 14.30 alle 17.30, coordinato da Marta Rabbiosi, sul tema dell'Accoglienza, coinvolgendo in prima persona proprio i più piccoli. Ci sarà anche un incontro-testimonianza con una famiglia che vive l'esperienza dell'Affido.
Intanto godetevi questo video, realizzato dagli studenti di 3B dell'istituto "Don Lorenzo Milani" di Tradate (Va) e premiato fra le 9 opere migliori del concorso "Racconta Family", a cui hanno partecipato 5mila ragazzi di 256 scuole.

mercoledì 9 maggio 2012

Un'altra vittoria

Tesissima partita quella giocatasi a Bagnolo sabato pomeriggio!
Le due squadre, legate da sempre da una certa antipatia e rivalità, hanno offerto al pubblico una grande ed emozionante pallavolo, arrivando fino al quinto set! Parte bene la squadra di casa che però viene presto recuperata dalle cremasche vincendo il primo set, scivolando però nel secondo, perdendo 29-27, grazie anche forse ad un errore arbitrale sul finale. Questo non va a giustificare il terzo parziale, praticamente non giocato dalle ragazze della Frassati, che permette con poca difficoltà al Bagnolo di concludere 25-15. Ma la reazione della squadra di Vergine arriva subito e con prepotenza: dopo i primi minuti, il tabellone segna 1-11!Hanno ingranato alla grande, lasciando a bocca asciutta le avversarie che però recuperano, grazie anche alla tranquillità che la Frassati aveva conquistato, forse troppa, visto che riescono a concludere il set 23-25. Nel tie break però non c’è stata storia: 1-8 è il risultato nel momento del cambio campo. Grazie alla buona inventiva e grandi giocate del palleggiatore e capitano Dossena, ad un ottima difesa della coppia Fusari-Martelli ed al terzetto di attacco Cominesi-Calligari-Cazzola, molto forte soprattutto a muro, il Bagnolo nulla può fare di più se non accontentarsi dell’unico punto concessogli dalle ragazze cremasche, sempre più vicine alla tranquillità della salvezza : 4-15 il risultato dell’ultimo set ed è subito festa!
La squadra ha giocato nel complesso molto bene, ottimo gioco da parte di tutte; ora, a due partite dalla fine, bastano questi 3 punti per poter stare tranquille e finire l’anno a testa alta. La Frassati non deluderà nemmeno stavolta.
Marta

martedì 8 maggio 2012

Il Vangelo della Domenica

Dal vangelo secondo Giovanni
Gv 15, 1-8
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».
La parabola che ci propone oggi Gesù ci richiama il dovere di portare frutto come prova della nostra fede in Lui risorto. Forse ci stupisce che solo alla quinta domenica di Pasqua ci viene ricordata questa conseguenza fondamentale della risurrezione di Gesù. La Chiesa ci ha chiesto però di confermare e irrobustire la nostra fede in Gesù prima di chiedere la nostra risposta fattiva. Certo i riferimenti alla vigna del Signore sono abbondanti anche nell’Antico Testamento e in tanti passi dei vangeli, ma oggi Gesù vuole sottolineare un aspetto preciso. Anzi sono due per quanto espressi simultaneamente. Infatti l’esempio del tralcio ci dice innanzitutto che per portare frutto dobbiamo essere innestati a Gesù, partecipi della sua stessa vita, alimentati dalla fede e dalla partecipazione ai sacramenti. Nello stesso tempo ci richiama al dovere di portare frutto lontano dalla vite, non qui in chiesa, vicini a Gesù. ma là dove viviamo ogni giorno, nella città degli uomini. Noi dobbiamo venire al Signore per ricevere la sua linfa e la sua forza, specialmente nella eucarestia, facendo comunione con lui, ma tutto questo è necessario per poter portare frutti di pace, gioia e amore nella nostra vita quotidiana a favore dei nostri fratelli e di tutti gli uomini.

domenica 6 maggio 2012

Papa Giovanni Paolo II° a Crema

Sono passati vent'anni da quel 20 Giugno del '92, quando Papa Giovanni Paolo II° è venuto in visita alla città di Crema nell'ambito di un pellegrinaggio in tutti i santuari della nostra zona.
Come Lui ha affermato rivolgendosi ai cremaschi, infatti:" merita un cenno singolare la (vostra) devozione alla Vergine che ha segnato le vicende del vostro popolo e ha costellato il territorio di numerose immagini mariane".
Il suo arrivo nella città è stato accolto da una popolazione in fermento che l'ha salutato con esclamazioni di grande gioia.In ricordo di questa giornata è stata istituita una bellissima mostra con foto e ricordi di chi ha partecipato alla manifestazione nell'edificio vicino al museo civico che ospita la Cittadella della Cultura. Da questa, emergono il sincero affetto e rispetto nei confronti di un Papa molto vicino ai fedeli, in particolare ai bambini, che non è stato definito a caso Papa buono!
A conclusione di questa esperienza ecco le parole di benedizione che il Santo Padre ha pronunciato rivolto a tutta la città di Crema:
"...Ti guidi la forza rinnovatrice dello Spirito Santo, perché possa recare agli uomini d’oggi l’eterno messaggio della salvezza.
A tutti la mia benedizione!"

giovedì 3 maggio 2012

27-esima giornata

Le aspettative sulla partita di Sabato sono state rispettate; facile vittoria della Frassati che espugna il Pizzighettone per 3 set a 0, guadagnandosi altri 3 punti in classifica e avvicinandosi sempre più all’obiettivo salvezza.
Buona partita, nonostante in alcuni tratti la squadra di casa abbia abbassato la guardia adeguandosi al ritmo e al gioco delle avversarie. Ciò comunque non ha permesso alla squadra cremasca di lasciarsi portare via nemmeno un set e ora, a tre partite dalla fine del campionato, deve dimostrarer ancora di più quanto il suo posto è qui, in Prima Divisione.
Marta

mercoledì 2 maggio 2012

A Vergonzana

Abbiamo sfidato la pioggia ma noi c'eravamo!
Nonostante il nubifragio, un manipolo di fedeli ha fatto "gita" a Vergonzana per iniziare la tradizionale celebrazione di Maggio nelle santelle. Un'occasione per trovarci insieme, insieme le due parrocchie unite sulla carta ma non nella sostanza.
E un'occasione anche per far visita a don Gabriele nel vicinissimo seminario.

martedì 1 maggio 2012

Il Vangelo della Domenica

Dal vangelo secondo Giovanni
Gv 10, 11-18

In quel tempo, Gesù disse: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.
Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore. Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».

La quarta Domenica di Pasqua propone sempre il brano del Buon Pastore.
Da 49 anni è l’occasione per la giornata mondiale di preghiera per le vocazioni sacerdotali. Per riflettere e pregare in modo adeguato per le vocazioni di speciale consacrazione dobbiamo prima tener presente che tutta la vita cristiana, e quindi anche la via del matrimonio, è una risposta ad una vocazione. Se riflettiamo infatti sulla parabola proposta da Gesù possiamo innanzitutto notare che nel testo originale il buon pastore dovrebbe essere tradotto come “il pastore quello bello”. Naturalmente la bellezza è da intendere nel senso voluto dalla cultura greca del tempo quando era sinonimo di ordine, di misura e proporzione nelle forme. L’opera dell’artista era bella in quanto rispecchiava il progetto presente nella mente dell’artista. Gesù quindi è il pastore bello perché realizza il progetto pensato da Dio Padre.
Questo è il comando ricevuto da Gesù e lui lo realizza: dare la vita per le pecore. Tutta la vita di Gesù è stata la realizzazione della volontà del Padre. Anche per i giovani chiamati al sacerdozio, come per tutti noi nella nostra vita, si tratta dunque di rispondere ad una chiamata, ad una vocazione, a realizzare un progetto di Dio pensato per ciascuno di noi. E se osiamo pregare Dio perché tanti giovani ancora seguano la sua volontà dobbiamo prima pregarlo per essere capaci noi di seguire il suo progetto.