martedì 22 maggio 2012

Il Vangelo della Domenica


Dal vangelo secondo Marco
Mc 16, 15-20
In quel tempo, Gesù apparve agli Undici e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura.
Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

La festa dell’Ascensione è molto importante anche se la viviamo spesso solo come una tappa verso la Pentecoste.
In effetti uno dei motivi della sua importanza è proprio il fatto che ascendendo al cielo Gesù può mandare il dono dello Spirito. Quindi questa festa riguarda Gesù che ascende e siede alla destra del Padre, recuperando il posto che gli spetta e il ruolo di Signore del cielo e della terra, ma è anche la nostra festa perché da oggi la terra è affidata alla nostra diretta responsabilità: tocca a noi testimoniare l’insegnamento di Gesù realizzando il suo progetto di amore. La festa di oggi è come una cerniera che unisce il tempo di Gesù con il tempo della chiesa, sta al centro della storia della salvezza.
Gesù stesso promette poi i segni che accompagneranno la storia della sua chiesa.
Purtroppo noi dobbiamo subire tanti altri segni, e spesso negativi come le bombe, segno della malvagità umana, o i terremoti, segno della fragilità di noi creature in balia degli accadimenti storici e naturali. Ma Come ci suggerisce S. Paolo nella seconda lettura non dobbiamo aspettarci segni miracolosi. Dobbiamo essere noi i segni più belli della presenza del Signore attraverso la mansuetudine, l’umiltà, la ricerca della pace e dell’unità tra noi uomini.
Tutti segni che il nostro Patrono S. Bernardino ha vissuto in pienezza. Motivo in più per sentirci in prima linea nell’impegno di viverli come testimonianza concreta della presenza del Signore in mezzo a noi.

Nessun commento: