domenica 26 marzo 2017
4a di Quaresima
Come ci si presenta Gesù
Gesù guarisce un cieco dalla nascita e si presenta come Luce del mondo.
Vediamo il cammino di fede di questo cieco guarito. Ai farisei che gli chiedevano: Tu che dici di questo uomo che ti ha aperto gli occhi? “E’ un profeta”! E interrogato un’altra volta, dopo di essere stato insultato, risponde: “Da che mondo è mondo, non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla”.
E lo cacciarono fuori. Gesù lo seppe e quando lo trovò gli disse: “Tu credi nel Figlio dell’uomo?” Egli rispose: ”E chi è, Signore, perché io creda in lui?”. Gli disse Gesù: “Lo hai visto: è colui che parla con te”. Ed egli disse: ”Credo, Signore!”.
E si prostrò davanti a lui. Il Gesù-Luce che guarì a questo cieco dalla cecità corporale lo rese poi capace di testimoniare in suo favore fino a portarlo alla luce grande della fede: Credo, Signore.
Attorno a questa Luce che ha illuminato la vita del cieco nato ci sono però molte cecità.
La cecità di coloro che vedono il cieco nato guarito però non vanno più in là della sorpresa, indifferenti.
La cecità dei farisei: “questo uomo non viene da Dio perchè non osserva il sabato.
Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sapiamo di dove sia”. Il potere li rendeva incapaci di capire. La cecità degli stessi genitori che non presero posizione in favore del figlio guarito per paura dei farisei che avevano dichiarato che chi avesse riconosciuto Gesù come il Cristo venisse espulso dalla sinagoga.
Preghiamo
Signore, ti sei rivelato come Luce che ci libera da ogni forma di cecità. Ora ci ricordiamo quanto hai detto: ”La Luce è venuta al mondo pero gli uomini han preferito le tenebre alla Luce perché le loro opere erano cattive”. Liberaci, ti preghiamo, dal potere del peccato che ci mantiene ciechi anche di fronte alla Luce.
Ci confrontiamo
Gesù-Luce oggi ci invita a scoprire tutte le forme di cecità in corso nel nostro tempo. Il Papa Francesco nel messaggio della Quaresima ci fa un elenco di alcune cecità commentando la parabola del ricco e Lazzaro.
- La cecità del denaro. San Paolo ci dice che l’avidità del denaro è la radice di tutti i mali. Ci acceca e ci rende incapaci di amare.
- La cecità della vanità, preoccupati di far vedere agli altri ciò che possiamo permetterci.
- La cecità della superbia che ci fa dimenticare che siamo mortali.
– La cecità del potere che ci porta a servirci degli altri. Le conseguenze sono deleterie: incapaci di vedere Dio e di amarci come fratelli.
Ci compromettiamo
Come può oggi Gesù guarire tante cecità in corso nel nostro tempo?
Con ciascuno di noi. Come? Con la evangelizzazione. Per evangelizzare abbiamo bisogno di una pastorale più missionaria, come ci dice il Papa, di una chiesa in uscita. La evangelizzazione è possibile sempre se Gesù è diventato per noi una Buona Notizia che ci abbia entusiasmati. E a tanto si può arrivare con una lettura costante e attenta del Vangelo.
L’incontro poi con Gesù nell’Eucarestia ci aiuterà a mettere in pratica quanto Gesù ci ha detto nel Vangelo che abbiamo letto. E quando la Parola si fa vita in noi nasce il desiderio di condividerla.
Pino Lodetti,missionario che diffuse la Luce di Gesù in Venezuela e Guatemala per 45 anni
don Erminio
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