giovedì 2 gennaio 2014

La fragilità delle cose semplici

Forse qualcuno lo sa, forse qualcun'altro no ma, nella notte di Capodanno, dei vandali hanno distrutto il Presepe che era stato installato nell'Oratorio della Chiesina della Pietà.
Veri e autentici teppisti che, forse per gioco, per noia o per dispetto, hanno distrutto tanto lavoro fatto gratuitamente e con passione da poche persone di buona volontà che, nonostante il freddo e il disagio del posto, ogni anno ci ripropone questa bella iniziativa. Appunto... la fragilità delle cose semplici, di quanto poco basti per rovinare un gesto fatto con il cuore, di come si possa calpestare in un attimo un sentimento di pace e di meraviglia allo stesso tempo che il Presepe sa infondere.
E mi fa arrabbiare soprattutto che tutto questo, alla fine, quasi certamente, resterà impunito, bollato come una marachella senza importanza mentre non lo è per niente. Il presepe non è solo la rappresentazione, più o meno artistica, della Natività, è soprattutto un simbolo di quella fede che forse più non brilla, di un sentimento di fratellanza che, almeno per un giorno, ci unisce nella visita alla grotta di Betlemme, anche se questa è fatta da cartapesta. E' la nostra storia, perchè tutti noi abbiamo avuto e abbiamo forse ancora un Presepe nelle nostra case a ricordarci quello che siamo, da dove veniamo e, soprattutto, dove vogliamo andare.
E quello che più mi rattrista è che hanno colpito, in modo involontario o meno non saprei dire, un luogo della nostra Comunità un po' dimenticato e che, grazie proprio al suo presepe, viene ogni anno riscoperto. Un luogo di fede e di devozione alla Madonna che merita molto di più delle "imprese" di qualche balordo.

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