domenica 15 novembre 2015

Je suis Paris

Quelli che sono usciti dallo stadio cantando la Marsigliese
I musicisti di strada che davanti al Bataclan hanno suonato We shall overcome
I commessi di Hermes e Kenzo che stamattina hanno detto ai direttori dei negozi che sarebbe stato meglio chiudere per lutto
I verdurieri che nonostante i consigli della prefettura hanno aperto il banco ai mercati rionali
I ragazzi in fila per donare il sangue
Quelli che hanno messo on line il video dei ragazzi che uscivano dallo stadio cantando la Marsigliese
I dipendenti comunali che hanno passato il giorno libero a pulire il sangue sui marciapiedi
Quelli che su Facebook aggiornano la bacheca «dimmi che sei vivo»
Gli anziani che nella notte hanno aperto la porta di casa a sconosciuti che avrebbero potuto essere i loro nipoti
I 400mila che hanno cliccato il video dei ragazzi che escono dallo stadio cantando la Marsigliese
Quelli che si sono alzati con l’idea di restare in casa tutto il giorno e al pomeriggio sono usciti
I terapeuti che hanno aperto un ufficio di «psicological help» nel municipio del quartiere più colpito
I poliziotti che alle 5 di sera hanno placato una rissa tra neri e algerini in rue de Rivoli dicendo: «Vi rendete conto che sono successe cose più importanti della vostra rissa?»
Quelli che hanno messo in place de la République lo striscione nero con il motto di Parigi: «FLUCTUAT NEC MERGITUR», la barca oscilla tra le onde ma non affonda
Chi ha scritto sui muri del Marais «alla fine non vincerete voi»
L’immigrato cambogiano con la fisarmonica che sulla passerella di fronte al Louvre suona la Vie en rose
Aldo Cazzullo per "Il Corriere della Sera"

...ma anche l'editoriale di Mario Calabresi fa riflettere!

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