Tradizione a parte, finalmente questo inverno sembra far sul serio e, in onore alla tradizione,
venerdì 31 gennaio 2014
La merla
Tradizione a parte, finalmente questo inverno sembra far sul serio e, in onore alla tradizione,
martedì 28 gennaio 2014
Sdraiati a chi?
Questo libro non è un vero e proprio romanzo, assomiglia ad una serie di riflessioni che un padre fa nei confronti del figlio adolescente mostrando e evidenziando tutte le difficoltà insite in questo rapporto. Un padre... quasi una specie protetta che, per generazioni, non ha badato a come i figli crescevano, semplicemente crescevano.
Sicuramente le nuove forme di famiglie, che l'ultimo secolo ci ha portato, con quella confusione di ruoli e di responsabilità è il terreno da cui il libro prende spunto: un padre divorziato, un adolescente indolente, una società basata sull'immagine e sull'apparire.
E' anni dopo, è quando tuo figlio (l'angelo inetto che ti faceva sentire dio perchè lo nutrivi e lo proteggevi [...]) si trasforma in tuo simile, in un uomo, in una donna, insomma uno come te, é allora che amarlo richiede virtù che contano. La pazienza (in dosi industriali aggiungo io!), la forza d'animo, l'autorevolezza, la severità, la generosità, l'esemplarità... troppe, troppe virtù per chi nel frattempo cerca di continuare a vivere.
Non che ci sia una storia che faccia da filo conduttore fra le pagine, ma una serie di fatti nei quali tutti noi genitori possiamo senza dubbio riconoscere noi e i nostri figli: il cellulare perennemente accesso, in vibrazione, in stand-by in attesa del prossimo sms, la televisione, il Pc, la radio e ogni altra possibile tecnologia di 11-esima o 12-esima generazione lì sul tavolo dove stanno anche i libri di scuola, quasi fossero loro gli estranei, le docce infinite, lunghissime che riempiono il bagno di una nebbia fitta fitta, quella che noi non si vede più, e la lista è solo all'inizio. E poi che dire dell'imbarazzo durante i colloqui con gli insegnanti, quando in coda si ascolta senza voler ascoltare le disgrazie altrui... devo dire che, avendone vissuti entrambi i ruoli, trovo questa la pagina più... memorabile o comunque quella su cui riflettere, come mamma e come insegnante.
Più che un libro sui ragazzi e un libro sul tentativo / esperimento / fallimento di una generazione (soprattutto di padri) che si trova ad avere un ruolo per cui non è pronto e sicuramente non "attrezzato".
Per il prossimo appuntamento, abbiamo pensato ad un classico e quindi che classico sia!
Il prossimo libro é...
Per sapere quale è stato il libro precedente, cliccate qui
Sicuramente le nuove forme di famiglie, che l'ultimo secolo ci ha portato, con quella confusione di ruoli e di responsabilità è il terreno da cui il libro prende spunto: un padre divorziato, un adolescente indolente, una società basata sull'immagine e sull'apparire.
E' anni dopo, è quando tuo figlio (l'angelo inetto che ti faceva sentire dio perchè lo nutrivi e lo proteggevi [...]) si trasforma in tuo simile, in un uomo, in una donna, insomma uno come te, é allora che amarlo richiede virtù che contano. La pazienza (in dosi industriali aggiungo io!), la forza d'animo, l'autorevolezza, la severità, la generosità, l'esemplarità... troppe, troppe virtù per chi nel frattempo cerca di continuare a vivere.
Non che ci sia una storia che faccia da filo conduttore fra le pagine, ma una serie di fatti nei quali tutti noi genitori possiamo senza dubbio riconoscere noi e i nostri figli: il cellulare perennemente accesso, in vibrazione, in stand-by in attesa del prossimo sms, la televisione, il Pc, la radio e ogni altra possibile tecnologia di 11-esima o 12-esima generazione lì sul tavolo dove stanno anche i libri di scuola, quasi fossero loro gli estranei, le docce infinite, lunghissime che riempiono il bagno di una nebbia fitta fitta, quella che noi non si vede più, e la lista è solo all'inizio. E poi che dire dell'imbarazzo durante i colloqui con gli insegnanti, quando in coda si ascolta senza voler ascoltare le disgrazie altrui... devo dire che, avendone vissuti entrambi i ruoli, trovo questa la pagina più... memorabile o comunque quella su cui riflettere, come mamma e come insegnante.
Più che un libro sui ragazzi e un libro sul tentativo / esperimento / fallimento di una generazione (soprattutto di padri) che si trova ad avere un ruolo per cui non è pronto e sicuramente non "attrezzato".
Per il prossimo appuntamento, abbiamo pensato ad un classico e quindi che classico sia!
Il prossimo libro é...
"Le avventure di Tom Sawyer"
di Mark Twain
Per sapere quale è stato il libro precedente, cliccate qui
lunedì 27 gennaio 2014
Il giorno della Memoria
La violenza «utile» o «inutile», è sotto i nostri occhi: serpeggia, in episodi saltuari e privati, o come illegalità di stato [...]. Attende solo il nuovo istrione (non mancano i candidati) che la organizzi, la legalizzi, la dichiari necessaria e dovuta e infetti il mondo.
Pochi paesi possono essere garantiti immuni da una futura marea di violenza, generata da intolleranza, da libidine di potere, da ragioni economiche, da fanatismo religioso o politico, da attriti razziali. Occorre quindi affinare i nostri sensi, diffidare dai profeti, dagli incantatori, da quelli che dicono e scrivono «belle parole» non sostenute da buone ragioni.
Primo Levi
venerdì 24 gennaio 2014
Gita bagnata a...
Bella anche perchè il gruppo era guidato da una bravissima storica dell'Arte. Che bella cosa la cultura!
martedì 21 gennaio 2014
Appuntamento al S.Luigi
L'appuntamento si colloca nel mese tradizionalmente dedicato alla pace, ai margini della giornata della memoria e vuole approfondire i più recenti sviluppi all'interno di questi celebri territori con gli occhi di un suo profondo e attento visitatore.
lunedì 20 gennaio 2014
Grazie maestro!
Nella musica credeva fermamente come mezzo principe per la trasmissione di valori positivi, quali lo spirito di sacrificio,l'impegno, la solidarietà, dedicando moltissime energie alla creazione di varie orchestre giovanili, sul modello venezuelano che tanto ha meravigliato e meraviglia ancor oggi il mondo; il direttore dell'ultimo concerto di Capodanno dalla Fenice arriva proprio da lì.
Un uomo di cultura fiero di essere italiano nel mondo ma certo di poter fare molto per i giovani, tanto che, dopo esser stato nominato senatore a vita, ha devoluto il suo emolumento per creare borse di studio alla Scuola di Musica di Fiesole.
Decisamente un gran bell'esempio !
mercoledì 15 gennaio 2014
Happy Days
Sembra incredibile quanto una serie TV sia entrata così in profondità nei nostri ricordi, sorridendo al minimo accenno di quella sigla per noi ormai indelebile. E allora eccola qua, per sorridere dei nostri ricordi ancora per un po'.
domenica 12 gennaio 2014
Su e giù dall'altare
Infatti si sono presentai alla comunità i ragazzi che riceveranno quest'anno i sacramenti.
Complimenti ragazzi e che sia l'inizio di una grande avventura!
sabato 11 gennaio 2014
Tutti a teatro
"I giocolieri della scienza", "Fior di teatro", "Kosmocomico", "Teatro Oplà" e "Ditta Gioco Fiaba" sono i titoli di questi pomeriggi e, nella serata del 15 marzo, gran finale con un concerto-spettacolo di... bolle di sapone! Per maggiori informazioni, potete visitare la pagina dedicata sul sito del Teatro.
giovedì 9 gennaio 2014
Musica di inizio anno
E grazie per la bella serata.
venerdì 3 gennaio 2014
60 anni di RAI
Sessantanni fa, il 3 gennaio del 1954, la Rai Radiotelevisione Italiana iniziava la messa in onda regolare delle prime trasmissioni televisive. In poche case degli italiani c’erano degli enormi televisori in bianco e nero a valvole, che prima di avviarli occorreva accendere il trasformatore. Poi sono arrivati i transistor, il colore, lo stereo, il sedici noni , l’alta definizione, gli schermi al plasma, Lcd e il digitale. Ma quale sarà il modo di vedere la Tv di domani?
Per saperne di più, guarda il video qui sotto e segui lo speciale programmato per stasera sulla TV nazionale.
giovedì 2 gennaio 2014
La fragilità delle cose semplici
Veri e autentici teppisti che, forse per gioco, per noia o per dispetto, hanno distrutto tanto lavoro fatto gratuitamente e con passione da poche persone di buona volontà che, nonostante il freddo e il disagio del posto, ogni anno ci ripropone questa bella iniziativa. Appunto... la fragilità delle cose semplici, di quanto poco basti per rovinare un gesto fatto con il cuore, di come si possa calpestare in un attimo un sentimento di pace e di meraviglia allo stesso tempo che il Presepe sa infondere.
E mi fa arrabbiare soprattutto che tutto questo, alla fine, quasi certamente, resterà impunito, bollato come una marachella senza importanza mentre non lo è per niente. Il presepe non è solo la rappresentazione, più o meno artistica, della Natività, è soprattutto un simbolo di quella fede che forse più non brilla, di un sentimento di fratellanza che, almeno per un giorno, ci unisce nella visita alla grotta di Betlemme, anche se questa è fatta da cartapesta. E' la nostra storia, perchè tutti noi abbiamo avuto e abbiamo forse ancora un Presepe nelle nostra case a ricordarci quello che siamo, da dove veniamo e, soprattutto, dove vogliamo andare.
E quello che più mi rattrista è che hanno colpito, in modo involontario o meno non saprei dire, un luogo della nostra Comunità un po' dimenticato e che, grazie proprio al suo presepe, viene ogni anno riscoperto. Un luogo di fede e di devozione alla Madonna che merita molto di più delle "imprese" di qualche balordo.
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