"Ma io non so ballare", protestò Henri.
"Be', nel mio sogno sì. Ballavamo in non so che locale, c'era gente di tutti i tipi, e la musica... era la canzone che Oscar suonò per noi. La canzone del disco che abbiamo comprato. Ma in qualche modo era più lenta... noi ci muovevamo più lentamente."
"È un bel sogno." Henry ne era emozionato quanto lei. (...) Posò le mani sul filo spinato. "Forse adesso lo sognerò anch'io."
"No, tu non devi, Henry. Qui dentro, credo che il mio sogno sia grande abbastanza per tutti e due."
Non importa quanto bella sia una casa, conta solo sentire di esserci, a casa.
Una volta suo padre aveva detto che le scelte più difficili nella vita non sono quelle fra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, bensì quelle fra ciò che è giusto e ciò che è meglio.
Se questa poche frasi vi hanno conquistato allora questo libro vi lascerà senza fiato!
Jamie Ford ci racconta una storia passata inosservata troppi anni e che vede le persone orientali, come la sua famiglia d'origine, discriminate. La vicenda si svolge a Seattle in piena II guerra mondiale e Henry, il protagonista della storia, è un bambino di dodici anni che va in giro con una spilla con scritto sopra "io sono cinese". Cinese in una società che ha appena dichiarato guerra al Giappone e dove il razzismo è palpabile ogni giorno. Un giorno incontra una ragazza americana di origine giapponese, Keiko e con la quale condivide tutte le angherie dell'avere gli occhi a mandorla. Nasce una profonda amicizia che, solo quando Keiko e la sua famiglia vengono cacciati dalla città e rinchiusi nei campi di prigionia, Henry realizza di aver trovato l'amore della sua vita. Ma la vita e l'amore è più forte e questo romanzo ci ridà speranza.
E la fine? Mai letta un finale così perfetto, credetemi.
Per il prossimo appuntamento un libro da ombrellone da leggere con calma e solo per rilassarsi. Il suo titolo é...
"Un tramonto a Parigi"
di Jenny Colgan
Per sapere quale è stato il libro precedente, cliccate qui
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