mercoledì 29 ottobre 2014

Due per uno

Questa è una volta di quelle in cui mi prometto di fare qualcosa e poi ... puf... in un battibaleno il tempo si è vaporizzato. A volte penso che sia bello poter godere del ritorno all'ora solare ripetutamente, così da avere quell'ora-bonus in cui tirarsi pari.
Insomma, non solo sono arrivata all'appuntamento del Club del libro senza averlo letto... molto peggio, l'ho fatto per due volte di fila e il romanzo di Gramellini non l'ho nemmeno iniziato. Altro che "ultima riga delle favole", è il caso di dire "ma nemmeno la riga numero uno"!
Quindi ho chiesto, supplicato, implorato aiuto e voilà... qualcun altro ha fatto i compiti al posto mio. Grazie, grazie, grazie. Prometto davvero (niente dita incrociate dietro la schiena) di leggere il prossimo titolo.

UN TRAMONTO A PARIGI
“Nell’ora in cui il sole sorge su Pont Neuf – il ponte dei lucchetti – e le stradine di Parigi cominciano pian piano a risvegliarsi, Anna Trent è già al lavoro: immersa nel profumo di zucchero e cacao, inventa e prepara le sue creazioni di cioccolato finissimo. Deliziose prelibatezze che abbelliranno la vetrina dell’antica bottega dove ha cominciato da poco a lavorare, per poi finire sulle tavole imbandite delle più belle case di Parigi. Ma questa passione, per Anna, è cominciata molto prima – a casa sua, nel Nord dell’Inghilterra, e nella fabbrica di cioccolato industriale dove un brutto incidente ha imposto una fermata obbligatoria alla sua vita, facendole perdere il lavoro e l’allegria. Ma quando tutto sembra perduto, c’è sempre Parigi. E così, grazie all’aiuto della cara, vecchia professoressa di francese – l’unica materia in cui Anna aveva qualche voto decente – addio pioggerella fine e insistente dei sobborghi inglesi, addio cioccolato industriale… Nella bottega del maestro cioccolataio Thierry la vita ha un altro sapore, e i sogni anche. Riuscirà Anna a realizzarli tutti, compreso quello di trovare il grande amore? La sola cosa che sa per certo, mentre al tramonto passeggia per le viuzze della città, è che quando Parigi chiama, l’amore risponde. “
Un dolce romanzo sia per le storie d’amore presenti nella trama che per la finissima pasticceria a base di cioccolato di cui sono tessute tante pagine (e non manca una raffica di ricette finali da sperimentare). E’ una storia però poco credibile: troppe e tante volte troppo inverosimili le coincidenze. E’ presente anche il tema delle ingerenze dei genitori nella vita dei figli, le difficili scelte sull’indipendenza: c'è da augurarsi, come dice il poeta Gibran, di saper essere l’arco dal quale, come frecce vive, i propri figli sono lanciati in avanti.
Una lettura comunque piacevole adatta al periodo vacanziera in cui era stata proposta.

L'ULTIMA RIGA DELLE FAVOLE
Tomàs è una persona come tante. E, come tante, crede poco in se stesso, subisce la vita ed è convinto di non possedere gli strumenti per cambiarla. Ma una sera si ritrova proiettato in un luogo sconosciuto che riaccende in lui quella scintilla di curiosità che langue in ogni essere umano.
Incomincia così un viaggio simbolico che, attraverso una serie di incontri e di prove avventurose, lo condurrà alla scoperta del proprio talento e alla realizzazione dell'amore: prima dentro di sé e poi con gli altri. Che delusione questo libro del bravo Gramellini. Una favola moderna stranissima in cui il protagonista trova alla fine di un percorso astruso la forza dell'amore che dà senso alla vita.
Nonostante l'agilità di scrittura dell'autore e la sua indubbia abilità linguistica, il libro si legge con fatica: sembra il frutto di un periodo di allucinazioni pesanti e disagio profondo.

Cristina


Questa volta il rito dell'estrazione non si è ripetuto, stiamo sperimentando cose nuove quindi la scelta è stata fatta chiedendo direttamente a una persona cosa volesse leggere e il prossimo libro sarà...
"Signori bambini"
di Daniel Pennac

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