Due persone che nella loro vita hanno lottato, pagando anche di persona, a favore del loro diritto all’istruzione dei bambini. "I bambini - si legge nel comunicato che accompagna il Premio - devono poter andare a scuola e non essere sfruttati per denaro. Nei Paesi più poveri del mondo, il 60 per cento della popolazione ha meno di 25 anni d’eta; ed è un prerequisito per lo sviluppo pacifico del mondo che i diritti dei bambini e dei giovani vengano rispettati. Nelle aree devastate dalla guerra, in particolare - si legge ancora nella motivazione- gli abusi sui bambini portano al perpetuarsi della violenza generazione dopo generazione".
Malala Yousafzay ora ha 17 anni e vive in Inghilterra, dove si trasferì dal Pakistan dopo essere stata ferita dai talebani che non accettavano la sua protesta a favore dell'istruzione femminile. La sua storia ha fatto il giro del mondo due anni fa e il suo esempio ha smosso molto coscienze.
Kailash Satyarthi è invece indiano e, con la sua organizzazione Bachpan Bachao Andolan, ha finora più di 80.000 bambini a sfuggire dalla schiavitù del lavoro minorile, fornendo loro supporto ma soprattutto istruzione. Non vi dice niente "Rugmark"? E' un sistema volontario di etichettatura, monitoraggio e certificazione di tappeti fabbricati senza l'utilizzo di lavoro minorile ed è stata una delle sue iniziative di maggiore successo.
Vi invito a leggere questo editoriale di Francesca Sforza, bellissimo e che inizia così "Nella decisione di dare il Nobel per la Pace a Malala e Kailash Satyarthi è contenuto un messaggio tanto forte quanto semplice: non c’è pacificazione senza istruzione.".
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