lunedì 1 dicembre 2014

L'infanzia secondo Pennac

Daniel Pennac, autore titolato, autorevole, famoso e sicuramente celebrato non ci ha convinto.
Questo romanzo parte lento, complicato, con un continuo rimbalzo fra i protagonisti. La lettura non è facile e entrare nella vicenda oserei dire che affatica, nonostante le critiche raccolte siano positive.
Chi non ha sognato da piccolo diventare improvvisamente grande? E' un tema navigato anche al cinema (mi vengono in mente almeno 4 o 5 film che partono da questa idea) e che tuttavia affascina.
Cosa faremmo noi bambini se fossimo grandi?
L'apparente libertà degli adulti ci soddisferà?
Somiglieremo ai nostri genitori?
I tre ragazzini protagonisti, Igor, Joseph e Nourdine, ricevono dal loro professore Crastaing, che tra l'altro è stato il professore anche dei loro genitori, assegna loro unu compito di castigo per una monellata fatta in classe, il cui titolo recita "una mattina ti svegli e ti accorgi che durante la notte, sei stato trasformato in adulto. In preda al panico, ti precipiti in camera dei tuoi genitori. Loro sono stati trasformati in bambini. Racconta il seguito”.
Inizia così il racconto di un'esperienza surreale e che definirei, a tratti, anche un po' allucinata su come ciascun di loro vive ed interpreta l'essere diventato improvvisamente adulto, per poi risvegliarsi e scoprire (fortunatamente) che si è trattato di un solo di sogno inquietante ma tremendamente reale.
La frase più bella del libro? Il monito ripetuto all'infinito dal professore: immaginazione non significa menzogna!

A gran richiesta, l'urna è stata riesumata e ci ha dato da leggere ...
"L'amore è un difetto meraviglioso"
di Graeme Simsion

Per sapere quale è stato il libro precedente, cliccate qui

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