lunedì 14 marzo 2016

L'avvocato canaglia

Mi chiamo Sebastian Rudd e, anche se sono un noto avvocato di strada, non vedrete mai il mio nome strillarvi in faccia dalle pagine gialle, né lo vedrete sui cartelloni pubblicitari o sulle panchine alle fermate degli autobus. Non pago per andare in televisione, anche se ci finisco spesso. Non compaio sull’elenco telefonico. Non ho uno studio tradizionale. Vado in giro con una pistola, legalmente, perché il mio nome e la mia faccia tendono ad attirare l’attenzione del tipo di gente che a sua volt se ne va in giro con una pistola e non ha problemi a usarla. Vivo solo, di solito dormo da solo e non ho né la pazienza né la comprensione necessarie per coltivare delle amicizie. La mia vita è la legge, sempre appassionante e ogni tanto appagante. Non la definirei un'”amante gelosa”, come disse una volta con una frase diventata famosa un personaggio ormai dimenticato. È più come una moglie dispotica che ha il controllo del libretto degli assegni. Non c’è via di scampo.
Di questi tempi mi ritrovo a dormire in motel a buon mercato che cambiano ogni settimana. Non sto cercando di risparmiare: sto cercando di restare vivo. Ci sono moltissime persone che sarebbero felici di ammazzarmi e alcune l’hanno anche detto esplicitamente. Alla facoltà di legge non ti spiegano che un giorno potresti ritrovarti a difendere un soggetto accusato di un crimine così ripugnante che cittadini altrimenti pacifici potrebbero arrivare ad armarsi e a minacciare di uccidere l’imputato, il suo avvocato e perfino il giudice.
Ma sono già stato minacciato in passato. Fa parte dell’essere un avvocato canaglia

Inizia così l'ultimo romanzo di John Grisham, la 30-esimo opera di questo scrittore davvero prolifico, e l'ambientazione è un suo classico... un avvocato davvero fuori dal comune: non ha uno studio, ma lavora a bordo di un furgone blindato (che gli fanno pure saltare in aria) con tanto di poltrone, frigo per i superarcolici e armi da fuoco. Ha un aiutante (armato fino ai denti e molto di più), confidente (anche se partner parla davvero pochissimo) e tuttofare (gli porta le mazze quando va a giocare a golf).
Quello che lo rende "speciale" è la scelta dei clienti, solo e soltanto casi disperati e persone davvero molto ma molto cattiveutto hanno diritto ad una difesa" e soprattutto usando metodi poco convenzionali.
E' un romanzo che si legge bene, avvincente se piace il genere e sempre ben scritto.

E mentre si avvicina il compleanno del Club e i piani per il suo festeggiamento, dall'urna magica abbiamo pescato...
"La storia infinita"
di Michael Ende

Per sapere quale è stato il libro precedente, cliccate qui

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