domenica 4 marzo 2012

Margherita dolcevita

Margherita è una ragazzina "cicciottella", che guarda la vita con un occhio insolito per la sua età, che la spinge a non accontentarsi della apparenze ma indagare, sempre più incuriosita, da quello che esse nascondono. Così quando nel prato vicino a casa sua sorge un "cubo" lei inizia a farsi domande.
"Somigliava al deposito di Zio Paperone, un cubo gigantesco di vetro nero, non si vedevano nè porte nè finestre. Era alta il doppio della nostra casina che si specchiava dentro, e sembrava galleggiare in un acquario fumè. [...] Intorno, una siepe recintata tipo Fort Alamo e un cancello d'acciaio, mancava solo il ponte levatoio. Ho guardato il citofono e c'era scritto:
NIENTE PUBBLICITA'- NIENTE AMBULANTI- ATTENTI AL CANE- CANCELLO CON ALLARME.
E poi una fila di tasti bianchi, senza cognomi. Piccole lapidi della morta cordialità"

Tutti nelle sua famiglia sembravo impazzire per i nuovi vicini. Il fratello grande, Giacinto, buzzurro di prima categoria, letteralmente sbava dietro Labella, la figlia perfetta, tanto da cambiare addirittura squadra del cuore. La mamma, Emma, diventa succube di Lenora e delle sue mode, dalle soap opera ai capelli cotonati. Guido, il papà, si mette in affari "poco chiari" con Frido, il capofamiglia dei DelBene che riesce a incantare anche il fratellino più piccolo, Eraclito, con video giochi non ancora disponibili sul mercato. Anche Margherita ha la sua dose di DelBene, prendendosi una cotta per Angelo il figlio ribelle che non si conforma a questa perfezione fatta persona. Solo il nonno è sospettoso senza timore ma un insolito incidente d'auto lo allontana da casa, costringendolo in una casa di riposo. La situazione diventa sempre più ingarbugliata fino ad arrivare ad un'esplosione finale (non è un modo di dire!) a cui non si capisce bene chi sopravvive, fatta eccezione della protagonista.
Questo libro è carino ma non ci ha convinto fino in fondo, ultimamente siamo di gusti difficili. La storia è avvincente e davvero molto divertente fino alla metà del libro mentre sembra un po' trascinarsi nella parte finale. E' la stessa impressione che ho avuto leggendo "Bar Sport", sempre dello stesso autore, inizia bene in modo scoppiettante ma poi sembra non riuscire a tenere questo registro.
Una lettura leggera ma che ha comunque alcuni temi che vale la pena approfondire: il rispetto della natura, la cementificazione sempre più pressante, lo sforzo per apparire sempre belli e in forma, l'abbandono degli anziani, la mancanza di tolleranza verso i diversi, siano questi anche nostri familiari, ed infine il potere che é possibile esercitare su chi è ingenuo, sfruttando le sue debolezze.

Dopo Benni, ci dedichiamo ad un altro autore contemporaneo italiano... vedremo come va'.
Il prossimo libro é
"Esco a fare due passi" di Fabio Volo
Per sapere quale è stato il libro precedente, cliccate qui.

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