Il nostro plotone di olimpionici, tutto vestito Armani, si è anche difeso, portando a casa molte più medaglie della passata edizione, molte di legno e nessuna (al momento) d'oro.
Io ho fatto un tifo esagerato la Kostner ma la medaglia più preziosa sarebbe stata possibile solo fuori dalla Russia. Per chi non ha seguito questa categorie di gare, la mia frase risulterà misteriosa e quindi richiede una spiegazione.
Mettetevi comodi.
La Russia si presenta alla gara a squadre con una batteria di campioni da far tremare la concorrenza, dallo "zar" Evgeni Plushenko alla 15enne Yulia Lipnitskaya. Già da soli sono medagliati per 8 Olimpiadi ma non conta, bisogna vincere in casa. Nella gara a coppie non c'é storia, la coppia russa Tatiana Volosozhar - Maxim Trankov, lei ucraina e lui russo, costruita a tavolino proprio per l'oro di Sochi ha funzionato.
Ma... ogni buon giallo ha un imprevisto che cambia la storia... Plushenko si ritira per problemi alla schiena e la scena è tutta per Yuzuru Hanyu, di soli 19 anni ma dall'enorme talento. Vince questo pattinatore giapponese a mani basse, stabilendo anche il record del mondo nel programma corto. Nella gara di danza, i posti alti del podio sono inarrivabili, saldamende occupati dagli americani e dai canadesi, per la coppia russa resta solo il terzo posto; i nostri italiani sesti... mica male.
Resta solo la gara femminile. La campionessa coreana Kim Yuna è messa nelle condizioni peggiori, pattina sempre per ultima con una pressione psicologica alle stelle e il pubblico che esattamente non la sostiene. Ma è una campionessa vera, che si guarda bene dal commentare il risultato, ma non ci voleva proprio tanto a capire che su quel podio non era il ritratto della felicità. Il giro d’onore lasciato a metà parla da solo. Questo posto fa male perchè a Kim è stata rubata quella medaglia, non ha sbagliato nulla. Adelina Sotnikova è la prima russa a vincere nel pattinaggio femminile ai Giochi e vince in casa (!). Anche lei non ha sbagliato niente, la differenza è di 5.48 punti su un totale che passa i 224, una vera miseria in sfumature, impressioni e scelte che si possono dibattere all'infinito e arrivando ad una sola conclusione: "il fattore campo".
Carolina è bravissima, la sua interpretazione dell'Ave Maria" (programma corto) è commovente e il suo "Bolero" (il programma lungo) è coinvolgente anche per il pubblico decisamente di parte.
E' proprio vero che non c'é Olimpiade senza un dramma. Ci si può consolare pensando che la prossima edizione invernale dei giochi sarà in Corea e allora...
Comunque, in attesa delle ultime gare e della cerimonia di chiusura, vi suggerisco di guardare il video qui sotto. Lo so, lo so è una pubblicità ma è talmente azzeccata che ci sta proprio!
E se volete conoscere la mamma della grande Carolina Kostner, bronzo (finalmente) olimpico, basta cliccare QUI.
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