Qui sotto, invece, osserviamo con golosità la baguette che sta per addentarsi questa cremasca DOC ai piedi della Tour Eiffel. Dove? Ma a Parigi!
sabato 30 agosto 2014
Foto delle Vacanze / 2
Qui sotto, invece, osserviamo con golosità la baguette che sta per addentarsi questa cremasca DOC ai piedi della Tour Eiffel. Dove? Ma a Parigi!
martedì 19 agosto 2014
Una storia tenera e intensa
"Ti ho sognato la notte scorsa», disse Keiko (...) «Era un sogno carino. C'era Oscar Holden che suonava. E noi ballavamo..."
"Ma io non so ballare", protestò Henri.
"Be', nel mio sogno sì. Ballavamo in non so che locale, c'era gente di tutti i tipi, e la musica... era la canzone che Oscar suonò per noi. La canzone del disco che abbiamo comprato. Ma in qualche modo era più lenta... noi ci muovevamo più lentamente."
"È un bel sogno." Henry ne era emozionato quanto lei. (...) Posò le mani sul filo spinato. "Forse adesso lo sognerò anch'io."
"No, tu non devi, Henry. Qui dentro, credo che il mio sogno sia grande abbastanza per tutti e due."
Non importa quanto bella sia una casa, conta solo sentire di esserci, a casa.
Una volta suo padre aveva detto che le scelte più difficili nella vita non sono quelle fra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, bensì quelle fra ciò che è giusto e ciò che è meglio.
Se questa poche frasi vi hanno conquistato allora questo libro vi lascerà senza fiato!
Jamie Ford ci racconta una storia passata inosservata troppi anni e che vede le persone orientali, come la sua famiglia d'origine, discriminate. La vicenda si svolge a Seattle in piena II guerra mondiale e Henry, il protagonista della storia, è un bambino di dodici anni che va in giro con una spilla con scritto sopra "io sono cinese". Cinese in una società che ha appena dichiarato guerra al Giappone e dove il razzismo è palpabile ogni giorno. Un giorno incontra una ragazza americana di origine giapponese, Keiko e con la quale condivide tutte le angherie dell'avere gli occhi a mandorla. Nasce una profonda amicizia che, solo quando Keiko e la sua famiglia vengono cacciati dalla città e rinchiusi nei campi di prigionia, Henry realizza di aver trovato l'amore della sua vita. Ma la vita e l'amore è più forte e questo romanzo ci ridà speranza.
E la fine? Mai letta un finale così perfetto, credetemi.
Per il prossimo appuntamento un libro da ombrellone da leggere con calma e solo per rilassarsi. Il suo titolo é...
Per sapere quale è stato il libro precedente, cliccate qui
"Ma io non so ballare", protestò Henri.
"Be', nel mio sogno sì. Ballavamo in non so che locale, c'era gente di tutti i tipi, e la musica... era la canzone che Oscar suonò per noi. La canzone del disco che abbiamo comprato. Ma in qualche modo era più lenta... noi ci muovevamo più lentamente."
"È un bel sogno." Henry ne era emozionato quanto lei. (...) Posò le mani sul filo spinato. "Forse adesso lo sognerò anch'io."
"No, tu non devi, Henry. Qui dentro, credo che il mio sogno sia grande abbastanza per tutti e due."
Non importa quanto bella sia una casa, conta solo sentire di esserci, a casa.
Una volta suo padre aveva detto che le scelte più difficili nella vita non sono quelle fra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, bensì quelle fra ciò che è giusto e ciò che è meglio.
Se questa poche frasi vi hanno conquistato allora questo libro vi lascerà senza fiato!
Jamie Ford ci racconta una storia passata inosservata troppi anni e che vede le persone orientali, come la sua famiglia d'origine, discriminate. La vicenda si svolge a Seattle in piena II guerra mondiale e Henry, il protagonista della storia, è un bambino di dodici anni che va in giro con una spilla con scritto sopra "io sono cinese". Cinese in una società che ha appena dichiarato guerra al Giappone e dove il razzismo è palpabile ogni giorno. Un giorno incontra una ragazza americana di origine giapponese, Keiko e con la quale condivide tutte le angherie dell'avere gli occhi a mandorla. Nasce una profonda amicizia che, solo quando Keiko e la sua famiglia vengono cacciati dalla città e rinchiusi nei campi di prigionia, Henry realizza di aver trovato l'amore della sua vita. Ma la vita e l'amore è più forte e questo romanzo ci ridà speranza.
E la fine? Mai letta un finale così perfetto, credetemi.
Per il prossimo appuntamento un libro da ombrellone da leggere con calma e solo per rilassarsi. Il suo titolo é...
"Un tramonto a Parigi"
di Jenny Colgan
Per sapere quale è stato il libro precedente, cliccate qui
sabato 16 agosto 2014
Foto dalle vacanze
Quindi ecco qui un primo aggiornamento di immagini delle vostre vacanze che (confesso) ho "rubato" da Facebook.
E qui sotto tira aria di mare, o meglio di pieno Atlantico perchè l'allegra brigata è addirittura alle Canarie.
giovedì 7 agosto 2014
50 città da visitare
Sia o non siano in vacanza o almeno in periodo di ferie?
Per chi è già partito, per chi è in vacanza e per coloro (come me!) che non l'hanno ancora fatto, ecco qua un post di meraviglie: "50 città da visitare almeno una volta nella vita".
E per ciascuna di esse c'é un link ad altre immagini. Ovvio scoprire che l'Italia fa la parte del leone, del resto solo noi abbiamo il patrimonio storico-culturale più grande al mondo... basterebbe ricordarlo, ogni tanto, e non trattare il turista come un pollo da spennare!
Per chi è già partito, per chi è in vacanza e per coloro (come me!) che non l'hanno ancora fatto, ecco qua un post di meraviglie: "50 città da visitare almeno una volta nella vita".
E per ciascuna di esse c'é un link ad altre immagini. Ovvio scoprire che l'Italia fa la parte del leone, del resto solo noi abbiamo il patrimonio storico-culturale più grande al mondo... basterebbe ricordarlo, ogni tanto, e non trattare il turista come un pollo da spennare!
mercoledì 6 agosto 2014
Guarda che albero !
Gli alberi sono meravigliosi in ogni stagione e n'é per tutti i gusti. Io personalmente adoro i Ginko di Piazzale Rimenbranze quando, a Novembre, diventano tutti gialli gialli ma anche il faggio che c'é nel mio giardino così maestoso.
Di sicuro, il grande platano che stava in Oratorio avrebbe sicuramente attirato l'attenzione e chissà se sarebbe entrano in questa compagnia? Guardate qui che meraviglia di alberi!
Di sicuro, il grande platano che stava in Oratorio avrebbe sicuramente attirato l'attenzione e chissà se sarebbe entrano in questa compagnia? Guardate qui che meraviglia di alberi!
martedì 5 agosto 2014
Donne nell'arte
Le donne sono senza dubbio fonte di ispirazione per l'arte e in qualunque epoca storica e questo video ne è la prova!
domenica 3 agosto 2014
Le cose che NON ho
“Di cosa è fatta la vita? Di sogni, desideri, realtà e ancora sogni”
Questa il breve è il sunto di questo romanzo perchè parlaproprio di sogni, di sogni infranti e di sogni anche se diversi realizzati.
Jo, la protagonista di questo romanzo, è una donna che vive un'esistenza tranquilla che, all'improvviso proprio un vero scherzo del destino, vince il Lotto, un'enorme fortuna in grado di permetterle di realizzare quei sogni da anni riposti in fondo al cuore. E invece cosa fa? Tiene in una vecchia scarpa nascosta sul fondo dell'armadio un assegno da 18.547.301 euro e 28 centesimi che, senza dirlo a nessuno, è passata a ritirare con la massima segretezza. Invece di iniziare a spendere, lei aspetta e pensa, fa liste su liste di desideri e, soprattutto, non ne parla con nessuno perchè tutti quei soldi la spaventano. Vive come niente fosse perchè, in fondo, la vita che ha le piace non chiede di più nonostante le difficoltà: un padre anziano che ogni sei minuti perde la memoria, una mamma morta troppo presto, due figli grandi e lontani, il blog e il negozio di merceria e anche un marito grossolano che la trascura. Ma un giorno tutto questo cambia (e non vi dico come) e questo la costringe a muoversi, a decidere cosa fare dell'enorme fortuna vinta e finalmente a dare una svolta, anche se non è quella progettata, alla sua vita.
La grandezza di questa libro è, a mio modesto parere, nella sua delicatezza ma con molto da dire. Mi ha sorpreso che un libro così vicino all'animo femminile sia stato scritto da un uomo, Gregoire Delacourt il quale sostiene che la sua carriera da pubblicitario lo abbia davvero aiutare a comprendere l'animo femminile.
In una sua intervista, sostiene che «San Tommaso d’Aquino diceva che la felicità è continuare a desiderare ciò che si possiede. La vera felicità è gratuita. È nell’eleganza di una donna, nelle parole, nello humour, nel riso di un bambino, in un cane che ci viene incontro scondinzolando, nello spettacolo di un’alba… Andiamo troppo in fretta: vogliamo, in fretta, un’auto nuova, una bella donna, un nuovo iPhone. Non si ha il tempo di avere il piacere delle cose. Io credo che dovremmo ritrovarlo. Il denaro ci assicura una vita più confortevole. Non a caso, nel titolo del libro "Le cose che non ho" l'avverbio "non" è scritto in modo diverso dal resto come ad indicare una possibile lettura doppia proprio del titolo stesso, a sottolineare come quella parola possa cambiare e in modo drastico il suo senso.
Per il prossimo appuntamento, ormai di piena estate, l'urna ci ha regalato un romanzo che ci porta dall'altra parte dell'oceano, stiamo per leggere ...
Per sapere quale è stato il libro precedente, cliccate qui
Jo, la protagonista di questo romanzo, è una donna che vive un'esistenza tranquilla che, all'improvviso proprio un vero scherzo del destino, vince il Lotto, un'enorme fortuna in grado di permetterle di realizzare quei sogni da anni riposti in fondo al cuore. E invece cosa fa? Tiene in una vecchia scarpa nascosta sul fondo dell'armadio un assegno da 18.547.301 euro e 28 centesimi che, senza dirlo a nessuno, è passata a ritirare con la massima segretezza. Invece di iniziare a spendere, lei aspetta e pensa, fa liste su liste di desideri e, soprattutto, non ne parla con nessuno perchè tutti quei soldi la spaventano. Vive come niente fosse perchè, in fondo, la vita che ha le piace non chiede di più nonostante le difficoltà: un padre anziano che ogni sei minuti perde la memoria, una mamma morta troppo presto, due figli grandi e lontani, il blog e il negozio di merceria e anche un marito grossolano che la trascura. Ma un giorno tutto questo cambia (e non vi dico come) e questo la costringe a muoversi, a decidere cosa fare dell'enorme fortuna vinta e finalmente a dare una svolta, anche se non è quella progettata, alla sua vita.
La grandezza di questa libro è, a mio modesto parere, nella sua delicatezza ma con molto da dire. Mi ha sorpreso che un libro così vicino all'animo femminile sia stato scritto da un uomo, Gregoire Delacourt il quale sostiene che la sua carriera da pubblicitario lo abbia davvero aiutare a comprendere l'animo femminile.
In una sua intervista, sostiene che «San Tommaso d’Aquino diceva che la felicità è continuare a desiderare ciò che si possiede. La vera felicità è gratuita. È nell’eleganza di una donna, nelle parole, nello humour, nel riso di un bambino, in un cane che ci viene incontro scondinzolando, nello spettacolo di un’alba… Andiamo troppo in fretta: vogliamo, in fretta, un’auto nuova, una bella donna, un nuovo iPhone. Non si ha il tempo di avere il piacere delle cose. Io credo che dovremmo ritrovarlo. Il denaro ci assicura una vita più confortevole. Non a caso, nel titolo del libro "Le cose che non ho" l'avverbio "non" è scritto in modo diverso dal resto come ad indicare una possibile lettura doppia proprio del titolo stesso, a sottolineare come quella parola possa cambiare e in modo drastico il suo senso.
Per il prossimo appuntamento, ormai di piena estate, l'urna ci ha regalato un romanzo che ci porta dall'altra parte dell'oceano, stiamo per leggere ...
"Il gusto proibito dello zenzero"
di Jamie Ford
Per sapere quale è stato il libro precedente, cliccate qui
venerdì 1 agosto 2014
Schiappa a chi ?
Mi ha molto colpito questa lettera scritta da un allenatore di una squadretta amatoriale alla mamma che ha deciso di non mandare più il figlio a calcio perchè scarso.
In questo scritto, che vi invito caldamente a leggere, c'è la volontà di rivendicare il diritto a poter fare sport anche se non si è un fenomeno ma perchè é un piacere: il piacere della compagnia della squadra, della fatica ma soprattutto delle piccole o grandi soddisfazioni che tutti hanno. Meraviglioso!
In questo scritto, che vi invito caldamente a leggere, c'è la volontà di rivendicare il diritto a poter fare sport anche se non si è un fenomeno ma perchè é un piacere: il piacere della compagnia della squadra, della fatica ma soprattutto delle piccole o grandi soddisfazioni che tutti hanno. Meraviglioso!
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