sabato 3 settembre 2011

L'Italia vista coi piedi

In questo primo fine settimana di Settembre, l'ultimo prima della grande ripresa, la Sagra, la scuola, il lavoro e tutti i ritmi che questi si portano con sé, parliamo di Vacanze!
E' da un pò che mi ero segnata questi due articoli, usciti durante l'estate, che raccontano di quali possano essere buone idee per una vacanza fuori dagli schemi.
Il primo, "Il Belpaese a piedi", racconta l'esperienza di Enrico Brizzi, scrittore di professione ma camminatore per passione, che, passin passetto, ha attraversato tutta l'Italia dal profondo Nord al lontano Sud, da Bolzano a Capo Passero, in Sicilia. Non è la sua prima esperienza di questo tipo, ha già percorso la via Francigena, la linea gotica, ha attraverso l'Italia anche in orizzontale con una Tirreno-Adriatico e, nel 2008, è partito da Roma per arrivare a Gerusalemme. "Eppure, vista con i piedi, l'Italia è anche altro. [...] È la forza dei piedi: la fatica regala l'umiltà necessaria per guardare le cose da vicino. Toglie le parole e lascia solo il sentire.
Il secondo articolo si intitola "Il giro del mondo che non buca il cielo" e suggerisce come sia possibile vedere il mondo senza aereo, come fece Tiziano Terzani per un anno intero per poi raccontarlo nel suo libro "Un indovino mi disse". Certo, altri mezzi richiedono tempo, molto più tempo ma le vacanze possono, anzi devono essere proprio questo, un tempo diverso in cui ogni singola azione viene realizzata con i suoi tempi e scoprire che, con il treno, si raggiunge Mosca in poco meno di 4 giorni anziché poco meno di 4 ore con un aereo.
Ci sono due riflessioni in questi articoli che mi piacciono molto e che vorrei condividere.
La prima riguarda proprio il tempo e l'uso che ne facciamo; una delle frasi più ripetute (e che mi sento ripetere un pò troppo spesso) è "non ho tempo" ma spesso mi viene da pensare che la risposta esatta sia "non sono capace di usare bene il mio tempo". Facciamo delle scelte, tagliamo le attese e i ritardi, raccimoliamo ogni minutino della nostra giornata e troveremo tempo (e di qualità) per le cose che davvero ci piacciono.
La seconda riguarda proprio il nostro modo di intendere le vacanze: il riposo totale, tipo spiaggia, lettino e ombrellone o un campeggio magari in montagna? Inutile dirvi che io preferisco (e vi suggerisco caldamente) la seconda. "Stessa spiaggia stesso mare" può andare per necessità (figli piccoli ad esempio) ma le vacanze devono essere anche l'occasione per varcare i confini e non intendo solo quelli geografici. Noi siamo le esperienze che facciamo e quale migliore occasione delle vacanze per un'esperienza di vita.

PS: ringrazio Claudia che mi ha mandato questi due avvistamenti del nostro Nello Rapa. La prima è in spiaggia ed osserva Giorgia-piccola fare le boccacce mentre, nella seconda, sta visitando Venezia con il resto della famiglia.

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