Finalmente rieccomi qui: da quando è ricominciata la scuola non ho più un minuto libero! Ma ora, che sta per arrivare il pezzo forte della nostra storia, non posso mancare!
La piccola Sonia era ormai imprigionata da giorni in quell' orribile gattabuia super-tecnologica ma, come si era promessa entrandovi, non aveva intenzione di cedere. Durante i molti momenti di riflessione aveva capito che le era stato affidato un compito ben preciso che doveva per forza attuare al più presto. L'unica falla ancora aperta nel suo progetto era che non sapeva come uscire da quella prigione magica...
La soluzione al suo problema arrivò, però, durante un pomeriggio più monotono del solito quando, da un' invisibile apertura, sbucò il nano celeste tra sbuffi di polvere scintillante! Sonia vedendoselo comparire davanti senza nessun preavviso cacciò un urlo e si allontanò velocemente da lui, cercando di allargare la distanza che li separava. E questa volta c' era proprio da aver paura! Sulla bocca del nano, infatti, non c'era più neanche il falso sorriso, ma al suo posto, un' espressione di rabbia e frustrazione! L' essere magico, infatti, era inviperito perchè sembrava che il suo "trattamento intensivo" non portasse a nessun buon risultato! Ormai dopo attese e ripensamenti aveva preso una decisione: se i programmi televisivi ancora non avevano incantata quella ragazzina così "maledettamente determinata", ci avrebbe pensato qualcun'altro! Aveva deciso di trasmettere su tutti gli schermi la vita dei suoi famigliari 24h su 24, minacciandola di non farglieli più vedere dal vivo se non avesse imparato ad apprezzare la TV, o per lo meno, a guardarla regolarmente. All' udire quelle parole Sonia si raddrizzò per bene ed, assumendo l' aria più fiera che le riuscì, disse:" Io non mi arrenderò mai, non te la darò vinta!" Il nano non reagì ma uscì dalla stanza impettito e sicuro che, questa volta, il suo piano avrebbe funzionato. Appena l'essere magico fu uscito gli schermi inquadrarono un ampio salotto ben illuminato che Sonia riconobbe essere il suo. Accasiati sul divano, stavano abbracciati i suoi genitori che piangevano sommessamente. La ragazza si rese conto di non aver più pensato tanto a loro talmente era preoccupata per il proprio destino. Ora si accorgeva di quanto le erano mancati e provava un immenso dolore vedendoli piangere tutte le loro lacrime con una sua foto di quando era piccola in mano. Quindi, la ragazza, frastornata dagli ultimi eventi, si accasciò a terra sfogandosi, come i genitori, in un pianto liberatorio.
Quando, molto tempo dopo, le lacrime non le offuscarono più la vista, la prigioniera notò un leggero bagliore, un timido luccichio che proveniva dal punto in cui era scomparso il nano. Barcollante si alzò ed, evitando di osservare il viso dei suoi genitori straziati dal dolore, vide che proprio in quel punto della parete si trovava il contorno di un piccolo fiore molto simile a qualcosa che aveva già visto! All' improvviso le balenò nella mente l' immagine del ciondolo argento e, prima ancora di riuscire a pensarci, il piccolo oggetto le planò nella bianca e piccola mano. Poi, sfiorandolo con le dita, lo appoggiò dolcemente sull' impronta luccicante del muro ed un' apertura sbucò in mezzo a centinaia di televisori...
... continua...
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