Il signor Fry è un pensionato tranquillo, forse anche un po' noioso, non frequenta il pub, non ha grandi rapporti coi vicini. Lui e sua moglie Maureen vivono nella loro casetta anonima conducendo una vita altrettanto anonima. Ma un giorno riceve una lettera da Queenie, una sua ex-collega, che lo saluta perchè sta morendo di cancro un in ospedale scozzese. Harold, da uomo educato quale è, gli scrive una lettera in risposta ed esce per imbucarla. "Ci metterai molto?" gli chiede Maureen e lui le risponde "Arrivo solo in fondo alla strada". Ma è così una bella giornata che pensa di arrivare fino alla buca delle lettere successiva... e poi alla successiva... e poi alla successiva ancora. Inizia così il pellegrinaggio di Harold, senza nessun progetto, semplicemente mettendo un piede davanti all’altro, percorrendo mille chilometri con le scarpe da vela che indossava quando è uscito di casa, senza cellulare, ne’ cartina geografica e, da un certo punto in poi, anche senza soldi.
La sua impresa desta curiosità rendendolo, contro il suo volere, famoso, finisce sui giornali e il piccolo stuolo di disperati lo "pedinano" perché vogliono condividere l'impresa; "Credevano in lui. Lo avevano guardato con le sue scarpe da vela ai piedi, avevano ascoltato ciò che aveva detto, e nelle loro menti e nei loro cuori avevano deciso di ignorare l’evidenza e immaginare qualcosa di più grande e di infinitamente più bello dell’ovvio." Il viaggio è durissimo, le vesciche ai piedi, la stanchezza, spesso la pioggia battente che non dà tregua ma Harold non cede perché è assolutamente certo che finché lui camminerà Queenie starà ad aspettarlo. Questo viaggio lo cambia nel profondo facendogli ricordare e rivivere momenti gioiosi ma altri anche molto dolorosi, ma deve farcela perchè lui ci crede.
Maureen resta prima attonita e incredula che suo marito possa aver deciso per un'avventura così lontana dal suo modo di vivere, poi sconvolta perchè scopre dentro di sé un vuoto tale da farla sentire invisibile, non sa darsene una ragione e non sa giustificare, soprattutto nei confronti del vicino molto attento, l'assenza del marito partito all'avventura e infine sollevata e rinata perchè ritrova l'uomo di cui si era innamorata, l'uomo che sapeva farla ridere e che è rimasto al suo fianco nonostante le sue recriminazioni ed il suo totale silenzio sul figlio tanto amato e perso. Ne esce rinvigorita, più forte, convinta che il rapporto con Harold si sia come ringiovanito proprio perchè lei gli è stata accanto, l'ha convinto a continuare fino alla meta e dove lo aspettava per riabbracciarlo e potarselo a casa.
E' una storia tenera ma "densa" allo stesso tempo che inganna nel suo inizio, facendolo passare un un racconto leggero, che ha qualcosa da dire e che vale la pena di leggere.
E ovviamente qualcuno ha già pensato a rifare il viaggio di Harold Fry e ci ha fatto pure un bel blog fotografico, cliccate qui per vederlo!
E ogni volte che leggiamo un libro che parla di viaggi, ma soprattutto di autentici pellegrinaggi come quello delle donne del Martedì, ci diciamo "Facciamolo anche noi, facciamolo anche noi" ma siamo ancora qui... anche se prima o poi...
E adesso parliamo di noi.
Non c'è un nuovo libro, ci siamo prese una vacanza e, in questo periodo, ognuno ha letto quel che più gli andava (io sto impantanata in una biografia noiosa da morire ma devo resistere!). Questo perchè per il compleanno del Club abbiamo invitato un'esperta e il suo intervento si intitola "Elogio della Lettura".
Direi proprio caduto a fagiolo!
Per sapere quale è stato il libro precedente, cliccate qui
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