giovedì 4 febbraio 2016

Il museo dell'innocenza

Me lo sentivo... come vi avevo già detto, quando un autore riceve un premio non sempre questo è garanzia che il romanzo o la sua opera in generale sia davvero così eccezionale. Non nego la mia profonda ignoranza, ossia che di questo autore ho letto solo questo libro... anzi non l'ho neanche letto tutto... l'ho abbandonato più o meno intorno a pagina 60-70 perché davvero non me potevo più!
E' un romanzo leeento leeento, pesaaante pesaaante... insomma proprio un mattone!
L'idea di base non era male, mi aveva quasi convinto. "Se un uomo sognasse di trovarsi in paradiso e gli venisse dato un fiore come prova che la sua anima è stata lì, e al suo risveglio avesse quel fiore in mano cosa accadrebbe?" Questa idea, rubata a Samuel Coleridge, mi ha tratto in inganno perché, almeno per la parte di romanzo che ho avuto il dispiacere di leggere, questa idea molto romantica non l'ho trovata, anzi. La storia è morbosa e immobile e se immaginare un museo noioso e polveroso... beh, ci siamo!
Racconta la storia di un uomo di trent’anni ricco, bello, istruito, con la gran carriera davanti e che sta per sposarsi con una donna altrettanto bella, ricca e istruita (ha addirittura studiato alla Sorbona). L'uomo va a comprare il regalo di fidanzamento e qui incontra una lontana parente, ovviamente povera in canna ma bellissima e pure "disinvolta" (diciamo così!). Con la scusa di aiutarla negli studi, i due si danno appuntamento in una casa di lui e diventano amanti, incontrandosi quasi quotidianamente. Insomma il classico triangolo di cui la letteratura è piena. Quando lei sparisce ( e vorrei ben vedere, ti sei appena fidanzato ufficialmente con un'altra!) lui va fuori di testa, comincia a bere e non combina più niente di buono. Il suo progetto diventa questo "museo" in cui raccoglie tutti gli oggetti che ricordano la ragazza e la folle passione che li ha coinvolti.
Ma volete saperne una bella? Questo posto esiste davvero! Quella qui sopra è una foto ufficiale perché "il museo è parte integrante di un progetto realizzato dallo scrittore turco Orhan Pamuk, premio Nobel per la Letteratura nel 2006, nell’arco di più di dieci anni. Tappe basilari ne sono state la pubblicazione del romanzo “Il museo dell’innocenza” nel 2008, l’inaugurazione del museo vero e proprio nell’aprile del 2012". Mah!
Dopo aver scoperto questo ultimo elemento, sono giunta a due semplici considerazioni:
1. se dovessi mai tornare ad Istanbul (città bellissima-super-bellissima!), mi guarderei bene dal visitare questo posto,
2. per fortuna di Pamuk, il Nobel glielo avevano dato prima... prometto di leggere qualcosa di suo (ma precedente al premio) per capire se ha scritto di meglio!
Mi consola inoltre solo una persona del club l'ha finito, devo proprio chiederle come ha fatto.

Riprendiamo la lettura con un nuovo libro, oserei direi anche un po' consolatorio, visto che l'autore fortunato non è uno qualunque. Un bel giallo non si nega mai e il libro scelto è...
"L'avvocato canaglia"
di John Grishman

Per sapere quale è stato il libro precedente, cliccate qui

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