... non perchè è così atletico dal saper saltare una siepe ma perchè Matteo, meglio noto come il Pedro, coordinatore di passate edizioni del nostro Grest, si è laureato in Storia pochi giorni fa.Auguri dottore!
... non perchè è così atletico dal saper saltare una siepe ma perchè Matteo, meglio noto come il Pedro, coordinatore di passate edizioni del nostro Grest, si è laureato in Storia pochi giorni fa.
Posso dire che questo libro non vale la carta su cui è stampato e anche la sua lettura è una gran perdita di tempo?"Facebook in the rain" di Paola Mastroccola

Dal vangelo secondo Giovanni Gv 12, 20-33
In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c’erano anche alcuni Greci.
Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù». Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose loro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!». La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.
e il mercatino del libro usato, sfidando il meteo che, solo sabato, annunciava pioggia!
Stenterete a riconoscerlo ma è proprio lui! Il salone dell'Oratorio è stato tirato a lustro per l'ormai imminente debutto della Compagnia Teatrale delle 4 Vie di Crema.






Ieri sera si è rinnovato l'appuntamento con una delle celebrazioni più sentite di tutta la Quaresima: la via Crucis nel Parco dell'Oratorio.
Tema di quest'anno non poteva che essere la Famiglia, e non solo per la Giornata Mondiale che si terrà a Milano il prossimo Giugno.
E' stata l'occasione, attraverso 5 stazioni ben costruite (anche la scenografia ha aiutato e non poco), per riflettere sulla nostra idea di Famiglia e sulla Famiglia di Gesù, attraverso l'incontro con Zaccheo, l'ultima cena con gli Apostoli rivisitata da coloro che faranno quest'anno la prima Comunione, il rapporto con sua madre Maria e infine il legame (non solo figurato) che ci lega a lui.
Grazie di cuore a chi ci ha lavorato e appuntamento a Venerdì prossimo, per un'altra Via Crucis, stavolta in Chiesa.
Solo un punto riescono a strappare alla squadra ospite!
E si posò leggera e leziosa,
Io credo che quando Dio creò il mondo,
E oggi è anche la Giornata Mondiale della Poesia.
Dal vangelo secondo Giovanni Gv 3, 14-21In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie.
Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».
Auguri auguri al mio papà e tutti i vostri, quelli che ci sono e quelli che non ci sono più, ma che sono belli presenti nel cuore.
Come chi?

Dal vangelo secondo Giovanni Gv 2, 13-25
Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà». Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull’uomo. Egli infatti conosceva quello che c’è nell’uomo.
Ieri alla messa delle 10.30 c'era una sorpresa, annunciata ma una sorpresa.
Il vescovo Oscar, che nella scorsa vista pastorale, aveva promesso i tornare fra noi ha mantenuto fede a questa promessa.
Una celebrazione sobria, senza troppa pompa magna, e dal tono "familiare" che ha davvero coinvolto tutti i presenti... i bambini erano più silenziosi del solito e questo non è poco!
Alla fine della celebrazione, c'è stato un momento speciale per tutte le classi di catechismo che Sua Eccellenza ha voluto salutare una per una.

Volete impiegare davvero molto bene una buona mezzoretta?
Ottima vittoria per le ragazze della Frassati che si aggiudicano la partita per 3 set a 0! 
Dal vangelo secondo Marco
Mc 9, 2-10
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro. Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
Margherita è una ragazzina "cicciottella", che guarda la vita con un occhio insolito per la sua età, che la spinge a non accontentarsi della apparenze ma indagare, sempre più incuriosita, da quello che esse nascondono. Così quando nel prato vicino a casa sua sorge un "cubo" lei inizia a farsi domande."Esco a fare due passi" di Fabio Volo
La Canavese è sempre in mezzo a noi, non solo fisicamente, occupando una grande area nel cuore del quartiere, ma anche attraverso i ricordi di ciascuno di noi. Non c'é famiglia di San Bernardino che non abbia un parente o un conoscente che vi abbia lavorato.