Piove e questo un po' ci giustifica per trovare un ritmo diverso alla giornata. Stacchiamo la spina e per qualche ora godiamoci la Quinta Giornata Mondiale della Lentezza. Lo scopo della manifestazione è quello di riflettere sui danni economici, ambientali, sociali e culturali del vivere a folle velocità. Ognuno di noi è chiamato a cambiare il suo pezzettino di mondo con le proprie idee e il proprio entusiasmo.
Quest'anno il tema è "Ambiziosi e Altruisti - Slow life, green life, better life".
Esistono anche dei comandaLenti, 14 per la vita e 7 per la cucina, leggeteli cliccando sull'immagine iniziale e, quando l'avrete fatto, non potrete concordare che siano solo consigli di gran buon senso!
lunedì 28 febbraio 2011
Il Vangelo della Domenica
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 6,24-34)
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza. Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? E per il vestito, perché vi preoccupate?
Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede?
Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena».
Ancora una pagina complessa, anzi potremmo quasi dire ambigua, visto che Gesù, nello sforzo di farci comprendere meglio le beatitudini e lo stile di vita che ne deriva, ci propone alcune massime di carattere quasi ovvio insieme a richieste che vanno ben oltre il buon senso comune.
Questo forse per farci capire che lo stile di vita del cristiano non è sempre e comunque al di là della quotidianità dei nostri pensieri e delle nostre azioni, ma che tuttavia vuole essere una impostazione molto diversa e molto esigente rispetto al nostro modo di pensare. La sua parola oggi ci invita a rinnovare la nostra fiducia nella provvidenza di Dio, consapevoli che Dio conosce i nostri bisogni materiali ma desidera che la nostra vita sia principalmente interessata al suo regno e alla sua giustizia. Per tutti noi, immersi in un mondo fondamentalmente materialista, che ha fatto del commercio e dei centri commerciali il nuovo dio e le nuove cattedrali, questo è un richiamo forte e sconvolgente. Siamo pronti a dare il giusto valore alle cose materiali, riconoscendone la necessità concreta senza divenire schiavi del cibo, del vestito?
Imparare a servirsi delle cose vuol dire imparare a riconoscere che anche i beni materiali dipendono da Dio. Egli ci offre quanto è necessario alla nostra vita quotidiana perché anche noi sappiamo poi condividere con i fratelli tutti i suoi doni.
domenica 27 febbraio 2011
Di corsa anche se piove
Si sa, i podisti sono persone toste e un po' di pioggia e anche una temperatura più invernale che primaverile non li ferma.
E così stamattina una varia umanità di corridori hanno invaso le nostre strade, anche di campagna, per quella che loro definiscono "una corsetta". Quest'annon non ho partecipato, ma l'anno prossimo... prometto.
E così stamattina una varia umanità di corridori hanno invaso le nostre strade, anche di campagna, per quella che loro definiscono "una corsetta". Quest'annon non ho partecipato, ma l'anno prossimo... prometto.
venerdì 25 febbraio 2011
Un penultimo promemoria
MAGO HARRY
Sabato 26 Febbraio
ore 21.00
Oratorio di San Bernardino
...
...
Cos'altro devo dirvi?
NON MANCATE!
E poi arriva il "Rapanello d'Oro"!
Sabato 26 Febbraio
ore 21.00
Oratorio di San Bernardino
...
...
Cos'altro devo dirvi?
NON MANCATE!
E poi arriva il "Rapanello d'Oro"!
giovedì 24 febbraio 2011
Diverso da chi?
La notizia del "sabotaggio" della gita per un ragazzo down, orchestrata dalla preside di una scuola, mi lascia allibita e mi colpisce ancora di più il fatto che a difendere questo loro compagno sia stato il resto della classe, che non ha messo il discussione la propria "gita" ma la volontà di fare un'esperienza come "classe", quello che loro semplicemente sono e si sentono di essere.
In una società che invita all'isolamento, all'egoismo portato all'estremo, al proprio rendiconto questa BELLA notizia fa notizia, deve far notizia perchè rappresenta una speranza, perchè mina i luoghi comuni propri sulle nuove generazioni.
Questi ragazzi non sono eroi, sono umani, con i loro difetti e i loro pregi, ma hanno saputo fare qualcosa di così concreto da risultare disarmante: hanno difeso il più debole senza tanti discorsoni ma con calma, tranquilla e lucida determinazione e hanno vinto loro.
martedì 22 febbraio 2011
Nulla cambia
Questo libro, vi confesso, non l'ho finito ma anche altre del Club non l'hanno finito... quindi non mi sento così in colpa. Non che sia un libro brutto, è scritto in modo esemplare, con una ricchezza di particolari esagerata, ma è lento, lento, lento.
La vicenda, come l'autore, è calata nella campagna inglese dell'Ottocento e rappresenta la società medio-borghese dell'epoca. Tutto ruota intorno al ricovero per anziani amministrato dal reverendo Harding, uomo buono e amabile che cura con un interesse più profondo del semplice dovere gli ospiti di questa casa lasciata da un benefattore locale, il signor John Hiram, ben 400 anni prima. Quando il testamento di quest'ultimo viene impugnato da John Bold, pretendente riamato della figlia dell'amministratore, la sete di soldi e di un facile guadagno trasforma gli anziani del pensionato, rendendoli bramosi di una maggiore disponibilità economica nonostante le malattie. Del quadro fanno parte anche il genero dell'amministratore, l'arcidiacono Theophilus Grantly che difende la posizione dell'amministratore e del vescovo, suo padre. In buona sostanza tutto il romanzo è l'articolata risposta alla domanda "Perché Eleanor Harding non dovrebbe amare John Bold?", insomma quanto basta ad uno scrittore dell'Ottocento inglese per riempire almeno 200 belle pagine.
Ma due cose non proprio sciocche si possono dire su questo romanzo:
1. "Nulla cambia", quando si prospetta la possibilità di avere un facile guadagno anche la persona più mite diventa vittima della "fame di ricchezza", senza valutare se questa sia legittima, se non crei danno ad altri, se sia davvero la cosa giusta. Così i nostri anziani, che per anni hanno goduto del beneficio del'eredità, si trovano, a causa abbandonata in una condizione più misera dell'inizio, beffati dalla loro stessa ingordigia.
2. "Nulla cambia" e mi riferisco a come la vicenda, una volta arrivata sui giornali, sia stata da questi montata e cavalcata per mostrare lo scandalo, mentre, quando la vicenda si chiude, sollevando l'amministratore da ogni colpa o sospetto, nessuna attenzione le viene riservata. Proprio come oggi! Finchè una notizia ha in sè qualcosa di immorale, veicolo principe per la curiosità umana, la stampa la fagocita e ce la vomita addosso ad ogni edizione di telegiornale o giornale che sia. E quando questa termina, evidenziando che tutti questi "pruriti" non c'erano o che, molto peggio, la vicenda non è stata capita nè correttamente comunicata, di essa si perde traccia, come se non fosse "corretto" mostrare un lieto fine.
Sappiate che questo romanzo ha persino una pagina Wikipedia tutta sua. Se la volete leggere, cliccate sull'immagine della copertina.
Il prossimo libro é
Per sapere quale è stato il libro precedente, cliccate qui.
La vicenda, come l'autore, è calata nella campagna inglese dell'Ottocento e rappresenta la società medio-borghese dell'epoca. Tutto ruota intorno al ricovero per anziani amministrato dal reverendo Harding, uomo buono e amabile che cura con un interesse più profondo del semplice dovere gli ospiti di questa casa lasciata da un benefattore locale, il signor John Hiram, ben 400 anni prima. Quando il testamento di quest'ultimo viene impugnato da John Bold, pretendente riamato della figlia dell'amministratore, la sete di soldi e di un facile guadagno trasforma gli anziani del pensionato, rendendoli bramosi di una maggiore disponibilità economica nonostante le malattie. Del quadro fanno parte anche il genero dell'amministratore, l'arcidiacono Theophilus Grantly che difende la posizione dell'amministratore e del vescovo, suo padre. In buona sostanza tutto il romanzo è l'articolata risposta alla domanda "Perché Eleanor Harding non dovrebbe amare John Bold?", insomma quanto basta ad uno scrittore dell'Ottocento inglese per riempire almeno 200 belle pagine.
Ma due cose non proprio sciocche si possono dire su questo romanzo:
1. "Nulla cambia", quando si prospetta la possibilità di avere un facile guadagno anche la persona più mite diventa vittima della "fame di ricchezza", senza valutare se questa sia legittima, se non crei danno ad altri, se sia davvero la cosa giusta. Così i nostri anziani, che per anni hanno goduto del beneficio del'eredità, si trovano, a causa abbandonata in una condizione più misera dell'inizio, beffati dalla loro stessa ingordigia.
2. "Nulla cambia" e mi riferisco a come la vicenda, una volta arrivata sui giornali, sia stata da questi montata e cavalcata per mostrare lo scandalo, mentre, quando la vicenda si chiude, sollevando l'amministratore da ogni colpa o sospetto, nessuna attenzione le viene riservata. Proprio come oggi! Finchè una notizia ha in sè qualcosa di immorale, veicolo principe per la curiosità umana, la stampa la fagocita e ce la vomita addosso ad ogni edizione di telegiornale o giornale che sia. E quando questa termina, evidenziando che tutti questi "pruriti" non c'erano o che, molto peggio, la vicenda non è stata capita nè correttamente comunicata, di essa si perde traccia, come se non fosse "corretto" mostrare un lieto fine.
Sappiate che questo romanzo ha persino una pagina Wikipedia tutta sua. Se la volete leggere, cliccate sull'immagine della copertina.
Il prossimo libro é
"Agnes Browne" di Bredan O'Carroll
lunedì 21 febbraio 2011
Il Vangelo della Domenica
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5,38-48)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle. Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
Continuando l’ascolto del discorso della montagna le esigenze di Gesù crescono. Oggi probabilmente raggiungiamo il massimo. Non solo per le richieste di comportamenti così contrari al nostro buon senso comune. Cedere infatti all’avversario tutto quanto richiede, anzi dandogli anche di più fino o porgergli l’altra guancia, non fa certo parte del nostro bagaglio culturale. Per non parlare dell’amore verso i nemici. La prima lettura, dal Levitico, più che citare una legge dell’antico testamento sembra riferire del nostro modo comune di agire. Ma la vera richiesta scandalosa di Gesù è quella di scegliere come termine di riferimento ed esempio da imitare Dio stesso. Già avremmo molte difficoltà ad imitare i santi, ma Gesù supera la nostra disponibilità proponendoci di essere perfetti come il Padre celeste.
Oltre tutto per noi non c’è più nessuna scusante perché Gesù stesso non solo ci ha detto come dobbiamo fare, ma concretamente ha compiuto quello che chiede a noi. Se vogliamo davvero essere suoi seguaci quindi non basta essere battezzati e neanche avere la fede, ma dobbiamo completare questo con le nostre opere, imitando Gesù che è stato obbediente al Padre fino alla morte in croce.
sabato 19 febbraio 2011
Non tutti i ladri vengono per nuocere
Siamo arrivati al terzo appuntamento della rassegna teatrale organizzata dall'Oratorio in collaborazione con la Compagnia delle Quattro Vie. Compagnia Cremonese, la Spazio Mythos di Cremona, che porta in scena la commedia "Non tutti i ladri vengono per nuocere". Testo di Dario Fo, il nostro premio Nobel alla letteratura, che ha messo in scena la piece per la prima volta nel 1958 al Piccolo Teatro di Milano.
Insomma, una impresa non proprio semplice: confesso che ero molto scettico sulla buona riuscita della rappresentazione teatrale. Il testo è impegnativo, molto ritmato, divertente e al tempo stesso carico di significato. Ma di certo non facile.
Eppure, molto presto tutte le mie perplessità vengono dissolte. Gli attori abbracciano subito il pubblico presente (non tantissimo, ma molto attento) con un ritmo incessante di movimenti, parole, musiche. Personaggi divertenti, mai eccessivi nella loro pittoresca caratterizzazione, pause musicali nei momenti giusti e mimica davvero apprezzabile. Se a questo si aggiunge una storia divertente e piacevole, con un messaggio sotteso che regala la giusta riflessione tra un sorriso e l'altro. In definitiva, una serata davvero ben riuscita, ed una consapevolezza in più: nonostante i tagli, la mancanza di sovvenzioni, di opportunità di crescita, la cultura nella provincia di Cremona è viva, e sta davvero bene. Un'altra compagnia giovane (nata 3 anni fa) si affaccia sul panorama teatrale locale.
E potrà contare sul nostro sostegno!Appuntamento alla prossima settimana.... un "magico" incontro carevalesco in attesa del "Rapanello d'oro"!
Insomma, una impresa non proprio semplice: confesso che ero molto scettico sulla buona riuscita della rappresentazione teatrale. Il testo è impegnativo, molto ritmato, divertente e al tempo stesso carico di significato. Ma di certo non facile.
Eppure, molto presto tutte le mie perplessità vengono dissolte. Gli attori abbracciano subito il pubblico presente (non tantissimo, ma molto attento) con un ritmo incessante di movimenti, parole, musiche. Personaggi divertenti, mai eccessivi nella loro pittoresca caratterizzazione, pause musicali nei momenti giusti e mimica davvero apprezzabile. Se a questo si aggiunge una storia divertente e piacevole, con un messaggio sotteso che regala la giusta riflessione tra un sorriso e l'altro. In definitiva, una serata davvero ben riuscita, ed una consapevolezza in più: nonostante i tagli, la mancanza di sovvenzioni, di opportunità di crescita, la cultura nella provincia di Cremona è viva, e sta davvero bene. Un'altra compagnia giovane (nata 3 anni fa) si affaccia sul panorama teatrale locale.
E potrà contare sul nostro sostegno!Appuntamento alla prossima settimana.... un "magico" incontro carevalesco in attesa del "Rapanello d'oro"!
venerdì 18 febbraio 2011
M'illumino di meno
“Spegni la luce e accendi il tricolore”.
Con questo slogan, oggi torna la campagna di sensibilizzazione sul risparmio energetico, di cui è promotore il programma Caterpilla, Rai 2. L’edizione di quest’anno è dedicata ai 150 anni dell’Unità d’ Italia ed è il settimo appuntamento, mica male!
Le iniziative sono tante in tutta Italia il cui unico scopo è spegnere qualche luce inutile, come gli stand-by degli elettrodomestici e in questo modo migliorare la qualità della nostra vita.
Oggi è pure una bella giornata di sole, ci sarà qualcosa che possiamo fare per sprecare meglio energia, no?
Se cliccate sull'immagine iniziale, potete informarvi meglio e anche aderire alla campagna.
Con questo slogan, oggi torna la campagna di sensibilizzazione sul risparmio energetico, di cui è promotore il programma Caterpilla, Rai 2. L’edizione di quest’anno è dedicata ai 150 anni dell’Unità d’ Italia ed è il settimo appuntamento, mica male!
Le iniziative sono tante in tutta Italia il cui unico scopo è spegnere qualche luce inutile, come gli stand-by degli elettrodomestici e in questo modo migliorare la qualità della nostra vita.
Oggi è pure una bella giornata di sole, ci sarà qualcosa che possiamo fare per sprecare meglio energia, no?
Se cliccate sull'immagine iniziale, potete informarvi meglio e anche aderire alla campagna.
giovedì 17 febbraio 2011
Promemoria... ancora!
Questo sabato, sempre fra DUE giorni, per la rassegna d'inverno la nostra proposta è una commedia brillante in italiano, non più dialetto cremasco.
La compagnia Spazio Mythos di Cremona ci allieterà con un lavoro di Dario Fo, il nostro più recente premio Nobel per la letteratura, dal titolo "Non tutti i ladri vengono per nuocere".
Partendo da un fatto che si potrebbe definire criminale, ossia un furto in una casa lasciata per le vacanze da una coppia benestante, la vicenda si colora subito con un tratto comico, quando la moglie del ladro lo chiama al telefono per fargli una scenata di gelosia ed il proprietario della casa vi fa ritorno con l’amante. Un classico gioco di equivoci che già il titolo lascia anticipare.
Mi raccomando, non mancate.
L'ingresso è libero e PASSATE PAROLA!
mercoledì 16 febbraio 2011
Ce l'ho, ce l'ho!
Grazie mille e ancora mille al pimpante gruppo "Amici delle Missioni", che vedete qui ritratti allo scorso mercatino dell'Antiquariato di Castelleone, che, dopo mesi di paziente caccia, appostamenti, pasture e ami gettati, hanno finalmente catturato una copia del "Manuale di Nonna Papera". Ci tenevo tantissimo ad averlo ed ora eccolo qua, nella mia cucina, che fa bella mostra di sé inseme agli altri libri meno "disegnati" ma altrettanti efficaci.
Speriamo che l'Artusi non si offenda!
Questo successo mi dà modo di parlarvi del gruppo di volontari che non perdono occasione per fare del bene. Sono stata in negozio da Antonio (Garatti, in via Brescia) e, complice il prossimo orario di chiusura, mi ha dato la possibilità di conoscere meglio degli ultimi progetti chiusi e di quelli in corso che Antonio mi ha raccontato oserei dire anche con un pò di imbarazzo. Azioni concrete in diretto contatto con chi ha bisogno, i missionari che sono dove è vera e concreta l'emergenza con la raccolta fondi per l'acquisto di barche per la pesca in un lago infestato da coccodrilli. Le pesca è l'unico sostentamento per la popolazione che viene sulle sue rive e dove l'HIV ha colpito una percentuale enorme della popolazione.
La determinazione ed il coraggio di pochi missionari possono fare molto ma non abbastanza se noi, il mondo ricco e opulento, non diamo una mano, anche solo comprando un libro usato ma meglio ancora dandola davvero questa mano, facendo un pò di volontariato, magari proprio con questi nostri amici.
PS: la tortina nella foto è ovviamente tratta dall'ambito manuale. La potete trovare con l'altisonante nome de "Il bel piatto di Carlo Magno". E' di carote ed è buonissima... chiedete a chi l'ha mangiata!
Speriamo che l'Artusi non si offenda!
Questo successo mi dà modo di parlarvi del gruppo di volontari che non perdono occasione per fare del bene. Sono stata in negozio da Antonio (Garatti, in via Brescia) e, complice il prossimo orario di chiusura, mi ha dato la possibilità di conoscere meglio degli ultimi progetti chiusi e di quelli in corso che Antonio mi ha raccontato oserei dire anche con un pò di imbarazzo. Azioni concrete in diretto contatto con chi ha bisogno, i missionari che sono dove è vera e concreta l'emergenza con la raccolta fondi per l'acquisto di barche per la pesca in un lago infestato da coccodrilli. Le pesca è l'unico sostentamento per la popolazione che viene sulle sue rive e dove l'HIV ha colpito una percentuale enorme della popolazione.
La determinazione ed il coraggio di pochi missionari possono fare molto ma non abbastanza se noi, il mondo ricco e opulento, non diamo una mano, anche solo comprando un libro usato ma meglio ancora dandola davvero questa mano, facendo un pò di volontariato, magari proprio con questi nostri amici.
PS: la tortina nella foto è ovviamente tratta dall'ambito manuale. La potete trovare con l'altisonante nome de "Il bel piatto di Carlo Magno". E' di carote ed è buonissima... chiedete a chi l'ha mangiata!
martedì 15 febbraio 2011
lunedì 14 febbraio 2011
Il Vangelo della Domenica
Dal vangelo secondo Matteo Mt 5, 17-37
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli. Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio”. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo! Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore. Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna. Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio. Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno».
Pagina complessa, ricca ed esigente. Nello sforzo di esplicitare le conseguenza della nuova legge del muovo popolo di Dio, le beatitudini, le richieste di rinnovamento e cambiamento di stile sono tante e radicali.
Gesù si rende conto che lo stile del cristiano non solo completa la legge ma la supera con una disponibilità tutta nuova.
Per noi che già conosciamo in pienezza il messaggio evangelico è facile comprendere come la legge del dovere debba essere superata dalla legge dell’amore, che nulla costringe a fare se non quello che ciascuno semte come necessario per amore di Dio e dei fratelli.
Ponendo poi a fondamento del retto agire anche la retta intenzione giunge a dare valore alle nostre motivazioni più profonde. Di fronte a tale programma non ci resta che armarci di tanta buona volontà pronti a seguire la novità del vangelo nelle intenzioni e nelle opere senza indugiare nel consolarci pensando a quanti vivono sprezzanti anche della legge. Noi vogliamo vivere bene non solo perché compiamo il nostro dovere, ma perché vogliamo amare tutti secondo lo stile di Gesù, lo stile delle beatitudini.
domenica 13 febbraio 2011
Un vecchio adagio
... ma sempre vero! "An pir al fa mia an pom" cioé siamo il frutto della nostra famiglia, di come siamo stati cresciuti, allevati, castigati e coccolati, che ci piaccia o no.
Un bel messaggio, anche educativo, che sta al centro della commedia che ci ha fatto ridere fino alle lacrime ieri sera all'Oratorio. E bravi i nostri amici di Bolzone, ormai affezionati "protagonisti" della rassegna d'inverno, per non citare le collaborazioni della scorsa estate al Palio delle Contrade.Davvero bravi in una commedia che ha offerto a tutti i protagonisti la possibilità di dare il meglio di sé, bravi a divertirci con una simpatia naturale perchè sanno divertirsi loro per primi in scena e spesso le "papere" sono anche più divertenti del testo stesso.
Un bel messaggio, anche educativo, che sta al centro della commedia che ci ha fatto ridere fino alle lacrime ieri sera all'Oratorio. E bravi i nostri amici di Bolzone, ormai affezionati "protagonisti" della rassegna d'inverno, per non citare le collaborazioni della scorsa estate al Palio delle Contrade.Davvero bravi in una commedia che ha offerto a tutti i protagonisti la possibilità di dare il meglio di sé, bravi a divertirci con una simpatia naturale perchè sanno divertirsi loro per primi in scena e spesso le "papere" sono anche più divertenti del testo stesso.
venerdì 11 febbraio 2011
Promemoria
Questo sabato, cioé fra DUE giorni, ci aspetta in Oratorio, per la rassegna d'inverno, la nuova commedia della Compagnia dello SchizzaIdee. Questo ragazzi li conosciamo perchè, già nelle passate edizioni, ci hanno fatto davvero divertire moltissimo.
Mi raccomando non mancate e ... passate parola!
martedì 8 febbraio 2011
Il Vangelo della Domenica
Dal vangelo secondo Matteo Mt 5, 13-16In questa e nelle prossime domeniche il brano evangelico, seguendo la lettura continua del discorso della montagna viene sempre illuminato dal brano delle Beatitudini. Come per i beati della nuova legge del popolo di Dio Gesù non ha molti dubbi: siamo sale e luce del mondo. Ma sappiamo bene che essere sale e luce dipende da come viviamo lo stile delle beatitudini.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».
In particolare le due immagini presentate oggi sono ben diverse, ma non per lasciarci la possibilità di scegliere l’una o l’altra, quanto piuttosto per vivere in modo complementare gli atteggiamenti che suggeriscono.
Infatti da una parte essere come il sale vuol dire vivere nel mondo in modo nascosto proprio come fa il sale che da sapore alle pietanze sciogliendosi in esse, senza farsi sentire in modo appariscente. Dall’altra Gesù sottolinea che dobbiamo essere come la luce che fa vedere, attraverso le nostre opere buone, la presenza di Dio che ama il mondo. Noi siamo tentati invece di muoverci in modo apodittico nell’uno o nell’altro modo. Le beatitudini chiedono invece l’umiltà di chi si mette a servizio senza pretendere nulla e nello stesso tempo la capacità di testimoniare pubblicamente la propria fede. Proprio come richiede la giornata della vita giunta alla trentatreesima edizione. Mentre chiediamo pubblicamente interventi a favore della vita, comprese delle leggi adeguate, non dobbiamo far mancare la nostra umile testimonianza quotidiana a favore della vita e delle persone che hanno bisogno del nostro sostegno. Cosi costruiamo il regno di Dio secondo le Beatitudini.
domenica 6 febbraio 2011
Si inizia dalla musica
Inizia la rassegna d'inverno e stavolta con la musica.
Sul palco ragazzi e non più ragazzi ma che sanno divertirsi davvero con la musica, non serve essere perfetti ma suonare uno strumento col cuore. Non servono canzoni gettonate, reduci dalla top ten, ma brani che hanno fatto la nostra storia, la nostra comune giovinezza, quando in Oratorio bastava una chitarra e partiva, senza dire una parola, un coro di voci.
Basta davvero poco per sentirsi parte di un'insieme più grande e penso sia proprio questo il motivo che spinge i giovanotti di ritorno della 591bis a mettersi in gioco, a salire sul palco e, in questo modo, con l'esempio, la lezione più grande ed efficace, far nascere nuove passioni per la musica come quella che hanno dimostrato di avere i "supporter", la band dei "Sound Station", 3 ragazzi che insieme fanno a malapena 50 anni ma che hanno già un proprio repertorio personale. Canzoni semplici ma chi lo dice che un brano deve essere complicato per essere efficace, non è forse vero che i ritornelli che abbiamo in testa sono tutt'altro che virtuosismi?
Unico rammarico... lo scarso pubblico, non neghiamolo!
Sappiamo fare di meglio.
Settimana prossima tocca alla commedia in dialetto della compagnia "Lo Schizzaidee" dei ragazzi di Bolzone, mi raccomando... non mancate.
Sul palco ragazzi e non più ragazzi ma che sanno divertirsi davvero con la musica, non serve essere perfetti ma suonare uno strumento col cuore. Non servono canzoni gettonate, reduci dalla top ten, ma brani che hanno fatto la nostra storia, la nostra comune giovinezza, quando in Oratorio bastava una chitarra e partiva, senza dire una parola, un coro di voci.
Basta davvero poco per sentirsi parte di un'insieme più grande e penso sia proprio questo il motivo che spinge i giovanotti di ritorno della 591bis a mettersi in gioco, a salire sul palco e, in questo modo, con l'esempio, la lezione più grande ed efficace, far nascere nuove passioni per la musica come quella che hanno dimostrato di avere i "supporter", la band dei "Sound Station", 3 ragazzi che insieme fanno a malapena 50 anni ma che hanno già un proprio repertorio personale. Canzoni semplici ma chi lo dice che un brano deve essere complicato per essere efficace, non è forse vero che i ritornelli che abbiamo in testa sono tutt'altro che virtuosismi?
Unico rammarico... lo scarso pubblico, non neghiamolo!
Sappiamo fare di meglio.
Settimana prossima tocca alla commedia in dialetto della compagnia "Lo Schizzaidee" dei ragazzi di Bolzone, mi raccomando... non mancate.
giovedì 3 febbraio 2011
Da questo sabato...
in Oratorio e per ben 5 sabato sera, è di scena programma la rassegna d'inverno. Non mi viene in mente nessun altro nome ma la sostanza non cambia!
Questo sabato iniziano i 591bis, una band musicale davvero speciale... degli amici che suonano per l'amore per la musica che da "piccoli" li ha contagiati. Suonano con passione e questo sembra davvero molto.
Inoltre hanno un gruppo "supporter", uno di quei gruppi sconosciuti che suonano prima dei grandi eventi musicali per "riscaldare il pubblico". Per la verità, il gruppo è "imparentato" con la band ufficiale ma (ci hanno garantito) sono un talento che ha voglia di crescere.
Vi aspettiamo, l'ingresso è GRATUITO quindi passate parola!
Questo sabato iniziano i 591bis, una band musicale davvero speciale... degli amici che suonano per l'amore per la musica che da "piccoli" li ha contagiati. Suonano con passione e questo sembra davvero molto.
Inoltre hanno un gruppo "supporter", uno di quei gruppi sconosciuti che suonano prima dei grandi eventi musicali per "riscaldare il pubblico". Per la verità, il gruppo è "imparentato" con la band ufficiale ma (ci hanno garantito) sono un talento che ha voglia di crescere.
Vi aspettiamo, l'ingresso è GRATUITO quindi passate parola!
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