Si sa, noi italiani siamo un popolo di esperti del giorno dopo. Siamo tutti CT della nazionale il lunedì mattina. Abbiamo bisogno di esprimere sempre il nostro parere, richiesto o no e, soprattutto, abbiamo necessità di trovare un cattivo da incolpare e di un buono da santificare. Così la telefonata fra il capitano della nave e il responsabile della capitaneria di porto, nella notte della tragedia all'isola del Giglio, ricalca alla perfezione questo quadro, quasi da manuale. Il risultato è descritto, oserei dire in modo esemplare, Massimo Gramellini su La Stampa di qualche giorno fa: "un capro espiatorio per sfogare la rabbia, un eroe senza macchia per placarla".
Una vicenda che coinvolge così tante persone e che implica così tanti risvolti è ridotta ad un trito copione che con la vita vera ha poco a che fare. Lasciano le parole agli esperti e lasciamo che gli organi competenti lavorino, forse se la tensione dei media si allentasse un po' sarebbe meglio per tutti.
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