lunedì 6 febbraio 2012

Il Vangelo della Domenica

Dal vangelo secondo Marco
Mc 1, 29-39
In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.
Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.
Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!».
E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

Con il brano evangelico di oggi completiamo la lettura del resoconto di marco di una giornata tipo di Gesù. Dovremmo quindi rileggere i vangeli delle ultime due domeniche per assaporare la freschezza e la novità della presenza fisica del messia in mezzo al suo popolo. Naturalmente insieme alla nostra storia personale dobbiamo tenere presente e lasciarci illuminare dalla giornata della vita che oggi viviamo nella chiesa italiana. La particolare attenzione di Gesù ai malati e alla vittoria sul male morale, testimoniata dal gesto messianico della cacciata dei demoni possiamo oggi interpretarla come la dimostrazione della sua signoria sulla vita. Dobbiamo poi riflettere sulla capacità di Gesù di preoccuparsi anche delle piccole necessità quotidiane, visto che il redentore del mondo si avvicina anche ad una semplice febbre per ristabilire un tranquillo vissuto familiare. Anche noi dobbiamo partire dai piccoli e brevi rapporti quotidiani. Prima di preoccuparci di salvare il mondo o meglio se vogliamo cambiare il mondo e la sua mentalità contraria alla vita, dobbiamo cominciare a servire la vita nei piccoli bisogni quotidiani di casa nostra, dove abbiamo magari un ammalato, un anziano o un piccolo da accudire, per dare a tutti una chiara testimonianza del nostro amore e rispetto per la vita.

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