lunedì 20 febbraio 2012

Il Vangelo della Domenica

Dal vangelo secondo Marco - Mc 2, 1-12
Gesù entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola. Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati».
Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?». E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate queste cose nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua». Quello si alzò e subito prese la sua barella e sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!».

Con il brano evangelico di oggi passiamo al secondo capitolo del vangelo di Marco ma notiamo subito che ci troviamo sempre nella stessa situazione. In effetti la divisione in versetti e capitoli è avvenuta molto tempo dopo la stesura. Possiamo pensare infatti il primo capitolo secondo Marco svolto nei primi tre. Qui Gesù si presenta come il Messia, il figlio di Dio venuto a realizzare le promesse degli antichi profeti, e lo dimostra compiendo i Segni promessi, le guarigioni. Ma Gesù, e anche l’evangelista, sono preoccupati perché sia compreso realmente chi Lui è: non solo un guaritore, ma soprattutto il salvatore. Oggi infatti prima di compiere il segno, Gesù perdona i peccati, cosa che solo Dio può fare. Marco ci fa notare la sorpresa dei presenti, sia della folla, come degli scribi e forse anche dello stesso paralitico. Dovremmo provare a leggere il brano con gli occhi chiusi, cioè immaginando di essere presenti alla scena per lasciarci stupire anche noi. E dopo lo stupore esser pronti a riconoscere la vera realtà di Gesù, il salvatore dal male che chiede la nostra fede nella bontà misericordiosa di Dio che attraverso i segni della Chiesa ci dona il suo perdono. Con questa fede possiamo iniziare il periodo della Quaresima pronti a compiere gesti di conversione perché siamo certi della risposta di Dio, sempre pronto a perdonare il nostro male, fino a vincerlo definitivamente con la morte e risurrezione di Gesù.

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