
Molti di noi sanbernardinesi lo ricorderanno, fino a qualche anno fa, in giro in bicicletta per il quartiere, dove la sua famiglia e quella della moglie hanno da sempre vissuto, o come padre di quel monello di Marcello, ora cresciuto, ma con un passato glorioso di peste alle spalle. Io lo ricorderò anche come collega, premuroso in modo smisurato, generoso fin quasi all'esagerazione ma sempre sinceramente onesto nel suo modo di fare. Oggi, in sala insegnanti, al suo posto, quello dove era solito sedersi a correggere i compiti, lamentandosi continuamente degli errori dei suoi studenti, o dividendo l'attesa per un'ora buca, c'era una rosa e un compito di Fisica, la materia da lui insegnata.
Mi mancherà... lo confesso e mancherà anche a tutti i suoi studenti, soprattutto a quelli che più ha fatto penare, perchè sotto il professore c'era un uomo, complicato, stravagante ma profondamente sincero.
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