E' affascinante ascoltarlo perchè sa trasmettere, con parole semplici, concetti non sempre immediati,illustrando anche i passaggi difficili che interconnettono la nostra vita alla "paternità di Dio". Soprattutto questo ultimo pensiero, fonte e sorgente di una fede cristiana autentica, è stata spesso soggetto delle sue frasi, invitando a riflettere su questo "bene" che si riversa su di noi.
La missionarietà della Chiesa è conseguenza evidente della missionarietà di Gesù, personaggio rivoluzionario che predicava la fratellanza, l'uguaglianza ed il perdono, che invia i suoi discepoli per le strade del mondo, con la capacità di parlare lingue nuove, dono della Pentecoste, e forti della consapevolezza che il mondo non conosce Gesù e la sua Parola. I cristiani sono una minoranza non capita e perseguitata ma questo non li scoraggia perchè essere minoranza significa "fare da lievito" alla Parola.
La Chiesa sta riflettendo e riscoprendola sua missione in un mondo che cambia, cominciando proprio dalla sua unità più piccola, la Parrocchia. Oggi abbiamo, nel nostro quartiere, persone che non conosco Gesù perchè immigrati, con i quali è necessario confrontarci senza perdere la rispettiva dignità e fede. Ma la sfida più grande, e sembra strano, è "evangelizzare i battezzati", ossia coloro che hanno ricevuto il Battesimo da piccoli ma che sono sempre stati lontani dalla Chiesa, non hanno mai avuto un'esperienza autentica di Dio, e riaccedere la fede nei "frequentanti appiattiti", tutti coloro che vanno in Chiesa per abitudine, senza mettere in gioco il loro essere cristiano nella quotidianità, che non sanno dar ragione della propria fede. Serve quindi portare l'essere Parrocchia FUORI dalla Chiesa e dall'Oratorio, andando incontro agli altri e fornendo una testimonianza attiva e motivata nel nostro agire quotidiano.
Padre Ricardo ha poi raccontato la sua esperienza in Messico fino all'approdo in Italia, dove ha capito che qui c'è più bisogno di essere missionari, dove serve proprio il dinamismo missionario delle prime comunità perchè, e questo lo crede fermamente e glielo si legge negli occhi, Gesù è una ricchezza da trasmettere.
Il prossimo appuntamento è per Venerdì 19 Marzo dove, alle ore 21.00, si svolgerà la Via Crucis nel Parco dell'Oratorio.
La Pasqua si avvicina... facciamo qualcosa!
La Chiesa sta riflettendo e riscoprendola sua missione in un mondo che cambia, cominciando proprio dalla sua unità più piccola, la Parrocchia. Oggi abbiamo, nel nostro quartiere, persone che non conosco Gesù perchè immigrati, con i quali è necessario confrontarci senza perdere la rispettiva dignità e fede. Ma la sfida più grande, e sembra strano, è "evangelizzare i battezzati", ossia coloro che hanno ricevuto il Battesimo da piccoli ma che sono sempre stati lontani dalla Chiesa, non hanno mai avuto un'esperienza autentica di Dio, e riaccedere la fede nei "frequentanti appiattiti", tutti coloro che vanno in Chiesa per abitudine, senza mettere in gioco il loro essere cristiano nella quotidianità, che non sanno dar ragione della propria fede. Serve quindi portare l'essere Parrocchia FUORI dalla Chiesa e dall'Oratorio, andando incontro agli altri e fornendo una testimonianza attiva e motivata nel nostro agire quotidiano.
Padre Ricardo ha poi raccontato la sua esperienza in Messico fino all'approdo in Italia, dove ha capito che qui c'è più bisogno di essere missionari, dove serve proprio il dinamismo missionario delle prime comunità perchè, e questo lo crede fermamente e glielo si legge negli occhi, Gesù è una ricchezza da trasmettere.
Il prossimo appuntamento è per Venerdì 19 Marzo dove, alle ore 21.00, si svolgerà la Via Crucis nel Parco dell'Oratorio.
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