giovedì 16 agosto 2012

From my diary...lettera n° 3

Hi Elisabetta!
Tutto ok?
Io non prpoprio: sono appena uscita di casa sbattendo la porta e, dopo aver attraersato tutto il paese, mi sono rintanata qui: nella nostra vecchia casa disabitata!
 E vuoi sapere il perchè di una fuga così improvvisa? Il punto è che ho scovato mia sorella mentre stava frugando tra le mie cose, in particolare, nella scatola dove ho nascosto le lettere dedicate a te! Così, rossa per la rabbia e l'indignazione, le ho mollato uno schiaffo in pieno viso e, prima che si rendesse conto di quello che era successo, io me ne ero già andata con la mia corrispondenza sotto braccio.
Ma è possibile che i fratelli minori non si possano mai fare i fatti loro??!
Spero solo per lei che non le abbia lette altrimenti...

Beh, ora veniamo a noi. Io sono tornata a casa dal camposcuola e le attività sono ricominciate a tempo pieno! Presumo che tu invece sia andata invacanza con i tuoi per sfuggire all'afa che incombe minacciosa lì da voi... Spero che ti sia divertita.

Uffa! Oggi ho la testa fra le nuvole: non faccio in tempo a scrivere due frasi che i miei pensieri tornano alla mia camera sottosopra e a mia sorella che tenta di aprire con forza la parte più segreta di me.
E' stata davvero un ficcanaso... anche se un po' mi ricorda noi da piccole quando frugavamo dappertutto e volevamo sempre sapere e scoprire ogni cosa.

Una volta infatti ci siamo addirittura perse nel boschetto dietro casa nostra perchè volevamo semplicemente osservare la volta celeste dalla radura che c'è al di là del bosco. Così molto ingenuamente ci siamo avventurate un po' troppo in là e il buio ci ha colto alla sprovvista cambiando i sentieri e modificando il nostro senso dell' orientamento.
Che terribile spavento abbiamo preso! Ongi rumore, anche il più innocuo, ci terrorizzava a morte e le stelle non sembravano più così belle e luminose ma fioche e tetre.
Poi, finalmente dopo minuti che sembravano anni, abbiamo visto in lontananza una flebile luce e ci siamo messe a correre in quella direzione quindi ci siamo gettate tra le braccia dei rispettivi padri, per poi ascoltare i rimproveri carichi di apprensione, piangendo lacrime di sollievo e contentezza.

Che momenti!
Sarebbe bellissimo riviverli... insieme.

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