«Celebrando la Giornata Internazionale delle Donne occorre guardare indietro a un anno di sconcertanti episodi di violenza contro donne e ragazze e chiedersi come ci si possa aprire a un futuro migliore.
Una giovane donna è stata violentata a morte da un gruppo. Un’altra si è suicidata, per quella stessa vergogna che avrebbe invece dovuto marchiare gli stupratori. Adolescenti sono state colpite a bruciapelo per aver osato aspirare a un’istruzione. Queste atrocità, che giustamente hanno scatenato un’ondata di indignazione globale, sono parte di un più ampio problema che pervade virtualmente ogni società, ogni forma di vita.
Guardate le donne che vi circondano. Pensate a quelle che vi sono care nelle vostre famiglie e nelle vostre comunità. E capite come ci sia la probabilità statistica che molte di loro abbiano subito violenza nel corso della loro esistenza. Un numero ancora maggiore di esse si è trovato a dare conforto a una sorella o un’amica, condividendone il dolore e la rabbia dopo un’aggressione.
Quest’anno, in occasione della Giornata mondiale della donna, convertiamo la nostra rabbia in azione. Dichiariamo che perseguiremo i crimini contro le donne e non permetteremo mai che le donne siano punite per gli abusi di cui sono state vittime. Rinnoviamo la nostra promessa di combattere questa minaccia globale ovunque si possa annidare, in casa e nei luoghi di lavoro, in zone di conflitto e in pacifiche cittadine e nella mente delle persone che permettono a tale violenza di perpetuarsi.
Facciamo inoltre una promessa speciale alle donne in contesti di conflitto, dove la violenza sessuale diventa troppo spesso uno strumento di guerra volto ad umiliare il nemico distruggendone la dignità».
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