Moltissimi i parrocchiani, praticamente tutti i sacerdoti della diocesi ma anche tante persone che, durante la sua lunga e densa vita, hanno avuto modo di conoscerlo e di apprezzarlo. Ancora di più coloro che in questi tre giorni di veglia sono venuti a dire una preghiera raccomandandolo all'infinità bontà del Padre.
Una cerimonia semplice, come era nel suo stile, impreziosita dalla musica dell'organo, suonato da uno dei suoi numerosi nipoti, e chiusa dall'Inno a San Bernardino, forse il brano più noto e sicuramente più suonato nella nostra chiesa.
E ancora più commoventi le preghiere e il saluto letto sempre dai nipoti, poche parole sempre semplici e dirette nel ricordare la fortuna di essere cresciuti con ben tre zii sacerdoti, la speranza di veder rifiorire il Seminario, la passione sempre presente per la musica e la preghiera, elemento costante e fondante soprattutto dell'ultima parte della sua vita.
E poi il suo motto che ci resterà per sempre nel cuore: "sarai sempre il nostro don Vincenzo".
Quanto a me, il mio sangue sta per essere sparso in libagione ed è giunto il momento di sciogliere le vele. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti coloro che attendono con amore la sua manifestazione. dalla seconda lettera di S.Paolo Apostolo a Timoteo |
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