lunedì 25 gennaio 2010

Il Vangelo della Domenica

Dal vangelo secondo Luca Lc 1,1-4; 4,14-21
Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode. Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l’anno di grazia del Signore». Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

Da alcune domeniche, il brano evangelico ci offre diverse manifestazioni di Gesù: ai magi, al battesimo nel giordano, alle nozze di Cana. Anche oggi Gesù si manifesta, si presenta ai compaesani. Anche il solenne inizio del Vangelo di Luca in fondo può essere visto come una presentazione. Luca ci tiene a presentarsi come uno storico scrupoloso e quindi affidabile. Il riferimento al vangelo, e più in generale alla catechesi, per essere sempre pronti a rendere conto della solidità degli insegnamenti ricevuti, è un dovere personale per ogni cristiano.
Il racconto della presentazione di Gesù a Nazareth è costruito come se fosse una sceneggiatura, con il chiaro intento di far vivere anche a noi la straordinaria esperienza di sentire quell’oggi che si realizza delle antiche profezie.
Troppo spesso anche noi, come gli antichi ebrei, siamo stanchi di aspettare il bene, in un mondo che sembra offrire, attraverso i disastri naturali e le malefatte degli uomini, soltanto il male. Ma nella fede viviamo proprio l’esperienza che l’oggi della salvezza del Signore è anche per noi, qui e adesso. Il nostro impegno a diffondere il bene con le nostre parole e opere è quell’oggi della salvezza che si realizza. Tocca a noi oggi compiere la scrittura che ascoltiamo ogni domenica.

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