Gramigna, il lato oscuro della primavera.
Non c'è nulla di più desolante di scoprire che, ogni vaso del balcone, o aiuola del vostro giardino, si sia trasformato in un nido di erbacce brutte, infide, che non si arrendono e per questo ci sfidano. Ma ogni sfida ha in sé una lezione di filosofia pratica, da cui possiamo imparare per affrontare non solo le erbacce ma anche le brutture della vita.
Lezione 1 – Tutte le erbacce, nelle loro infinite forme, sono collegate e solo scoprendone e seguendone le radici possiamo tentare di eliminarle.
Lezione 2 - L'impazienza è amica dell’erbaccia. Strappare rapidamente e con rabbia non la farà andare via. È un dato di fatto, è questo produce altra tristezza sotto forma di altra erbaccia.
Lezione 3 – Estirpare la gramigna richiede concentrazione e persistenza. Non può essere eliminata semplicemente tirando a caso, bisogna essere determinati e metodici. Un vaso alla volta fino a quando tutta la bruttura non è stata eliminata dalla tua vita.
Lezione 4 – L’erbaccia tornerà. Non importa quanto spesso e bene hai lavorato per estirparla, tornerà. E’ semplicemente un dato di fatto.
Quindi cosa facciamo? Arrendersi? Mai!
Sono abbastanza certa che, oltre a salvare il mondo dal male e dall’ignoranza, i grandi uomini e donne della storia fossero giardinieri. In quale altro modo queste persone avrebbero acquisito tutta la loro sapienza e intelligenza se non in un giardino?
E poi, volete mettere l'infinita soddisfazione nell'ammirare il vostro balcone rifiorito?
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