Bene, come stavo dicendo quando vi ho lasciato, Sonia si dimenticò ben presto di quello che aveva visto e sentito prima di entrare a scuola. Non pensò più a quella bizzarra mattina d' autunno fino a due mesi più tardi quando si ripetè la stessa identica scena... soltanto lo sfondo alle sue spalle era cambiato: invece che da un manto variopinto la strada era ricoperta da una soffice coltre di neve appena caduta. Sonia che stava tentando di convincere la sorella a fare una partita a palle di neve si voltò di scatto quando udì il famoso starnuto che tanto l' aveva spaventata. Stavolta i suoi riflessi più pronti le permisero di notare non solo lo stivale rosso che spariva dietro al candido cespuglio ma, anche, un orecchio a punta dal colore azzurrino! Quindi si gettò sul mucchio di neve sperando di riuscire a capire chi o che cosa stesse cercando di procurarle un infarto.
Purtroppo però non fu abbastanza svelta e, cercando di acchiappare l' essere sconosciuto, cadde a pancia in giù sulla neve, ferendosi il viso a causa dei rami appuntiti. La sorella intenta a messaggiare con un' amica al cellulare non si rese neanche conto di quello che era accaduto e continuò a camminare imperterrita sulla neve farinosa.
Sonia demoralizzata e molto, molto spaventata rimase per ben cinque minuti a testa in giù nella neve ignorando il bruciore sulla pelle e i taglietti che si era procurata.Poi, con un immenso sforzo riuscì a rialzarsi mentre nel suo cervello mille domande le ingarbugliavano la mente. Se prima era sicura di aver avuto un' allucinazione ora ne era quasi certa! Infatti non aveva mai visto nessuno con un orecchio azzurro nè, tanto meno, qualcuno che andasse in giro con una cosa simile addosso!
La povera ragazza sempre più intimorita e preoccupata per la propria salute mentale si avviò verso la scuola e raccontò alla bidella che, cadendo, si era ferita il viso. Ci mise molto tempo per convincerla che non era il caso di chiamare i suoi genitori nè tanto meno l' ambulanza. Tutti i suoi tentativi però si mostrarono vani quando, pensando di aver visto uno stivale rosso dietro la porta, svenne esausta. Quando si svegliò mezz' ora dopo era già in ospedale con i suoi genitori che la guardavano tutti preoccupati!
Dopo che i dottori ebbero finito di farle un interrogatorio di terzo grado e tantissimi esami, decretarono che la ragazza non aveva perso molto sangue e lo svenimento sembrava causato da un forte stress. Deciserò però, per precauzione, di ricoverarla per qualche giorno in modo che si riprendesse pienamente.
Appena rimase da sola nella stanza Sonia si prese la testa fra le mani e iniziò a chiedersi cosa stava succedendo. Non passò neanche un minuto che davanti a lei si materializzò, come per magia, un piccolo nano color del cielo con orecchie a punta e... stivali rossi! La povera paziente, già provata dall' intensa mattina, non resistette a queso shock! Non ebbe neanche la forza di chiamare aiuto e svenne, di nuovo.
... continua...
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