giovedì 7 luglio 2011

Storia a puntate: capitolo 1

Come tutti i pomeriggi Gloria era seduta sul morbido divano nero del salotto. Osservava imbambolata una sottilissima scatola nera che emetteva suoni e luci colorate. Da tre ore guardava imperterrita il susseguirsi di cartoni, pubblicità, telefilm... Sembrava un "piccolo zombie in standby!"
Due stanze più in là Sonia stava scuotendo energicamente la testa: si chiedeva come la sorella riuscisse a divertirsi tanto! Lei sosteneva che molti programmi televisivi, come quelli che guardava la sua famiglia, riempissero il cervello di assurdità e cattivi esempi. "Come se non bastassero" disse tra sè e sè emettendo un lungo sospiro. Sonia aveva due anni in più della sorella ed amava leggere, inventare, giocare... non guardare le pubblicità dei cereali! Spesso la sera quando la sorella iniziava a cantare le sigle dei cartoni, Sonia si chiudeva in un mondo tutto suo fatto di streghe, orchi, folletti, nuvole di zucchero filato e ancora: principi, ranocchi, burattini di legno e fatine dai capelli turchini. Amava ricordare tutte le volte che, da piccole, avevano giocato insieme; rammentava con malinconia la vecchia cascina dalla quale si erano trasferiti; le scorrazzate tra i prati, gli scherzi agli animali e le risate che si erano fatte rubando le ciliegie ai vicini, erano le cose che le mancavano di più.
Poi però suo padre aveva deciso di trasferirsi in città e il resto della famiglia, seppur di malavoglia, l' aveva seguito. La madre e la figlia minore si erano addattate subito e con poca fatica al cambiamento, infatti la prima trovava più semplice fare la spesa ed avere contatti con il "Mondo Esterno"; la seconda dal canto suo, aveva apprezzato immediatamente la comodità, il relax e, soprattutto, la straordinaria invenzione della televisione. Sonia, invece, tutte le notti tornava presente, con la sua mente, nei prati verdi e nei campi dove ammirava il cielo stellato della campagna.
Una bella mattina d' autunno, mentre entrambe stavano andando a scuola, alla sorella maggiore sembrò di sentire un rumore, uno starnuto... così si girò di scatto ma non vide altro che il lungo viale alberato e il tappeto di foglie rosse sottostante. Anzi no! Le sembrò, ad un certo punto, di scorgere la punta di uno stivale rosso che spariva dietro un cespuglio... Si avvicinò ma, scostate alcune foglie, non vide altro che una bisciolina verdastra! Pensò così di aver avuto un' allucinazione...Eppure quello starnuto e quello strano stivale continuarono a ronzargli nella mente per tutta la mattina: lei li aveva davvero visti e sentiti!
E se qualcuno le stesse spiando? E se quel qualcuno non avesse buone intenzioni? Mille dubbi le frullarono nella mente per tutta l'ora di matematica ma poi, all' intervallo se ne dimenticò...

...continua...

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