lunedì 21 dicembre 2009

Il Vangelo della Domenica


Dal Vangelo secondo Luca (1, 39-48)
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

Anche la quanta domenica di Avvento, ormai nell’imminenza del Natale, è caratterizzata dalla gioia. Il brano del vangelo è la prosecuzione di quanto proclamato nella festa dell’Immacolata. Ormai abbiamo poco da aggiungere. Anche la Vergine Maria, dopo aver accolto l’annuncio dell’Angelo, risponde al dono di grazia di Dio con un atto di servizio. Come a confermare le proprie parole, non vuole essere solo la serva del Signore ma concretamente va a fare la serva di Elisabetta, che sta per avere un figlio. La stessa accoglienza e disponibilità è richiesta a ciascuno di noi. Non possiamo vivere questi giorni senza sentirci chiamati a rispondere al dono di Dio con opere concrete di carità. Ma, come è successo per Maria, ed è stato riconosciuto da Elisabetta, tutto può avvenire solo se crediamo all’adempimento delle parole del Signore. Lasciamoci pure coinvolgere dall’atmosfera natalizia, ma non confondiamo mai il contorno con l’essenziale. Solo la fede ci fa riconoscere l’invisibile che si fa carne per la nostra vita. Solo la fede muoverà poi le nostre opere ad una risposta d’amore. Solo la fede ci farà sussultare di gioia per la nascita del figlio di Dio e fratello nostro, Gesù.

Nessun commento: