lunedì 13 dicembre 2010

Il Vangelo della Domenica

Dal vangelo secondo Matteo Mt 11, 2-11
In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”. In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».
Anche per questa domenica sembra centrale la figura di Giovanni Battista, ma in realtà le parole di Gesù non vogliono elogiare il precursore, quanto la fedeltà di Dio che mantiene le promesse fatte da molti secoli attraverso la voce di tanti profeti. Certo di fronte al Battista ci viene chiesto innanzitutto un atteggiamento di umiltà. Anche se per noi il regno di Dio è già venuto non possiamo illuderci, non siamo a posto, non siamo certo più grandi di lui, a meno che riusciamo a seguire fino in fondo le parole di Gesù, cominciando a costruire il suo regno nella nostra vita di ogni giorno. Questa sarebbe anche la giusta risposta alla fedeltà di Dio. Lui realizza le sue promesse e noi con la nostra costanza prepariamo una degna dimora al Signore che viene. I frutti degni di conversione sappiamo quali sono: operiamo per la pace, la giustizia, la serenità dei cuori. Approfittiamo anche dei tanti segni esteriori del Natale per lasciarci coinvolgere nel fare il bene a tutti i nostri fratelli, perché l’amore di Dio trovi casa in mezzo a noi.

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