venerdì 31 dicembre 2010

Capodanno

Qui sta per imbrunire e dall'altra parte del mondo siamo già nell'anno nuovo.

Stiamo aspettando per il cenone, per le feste, per trascorrere queste ultime per del 2010 con gli amici, con i parenti, magari anche con qualcuno che non si conosce troppo bene ma non soli.
Capodanno segna un termine al calendario, si butta quello stropicciato e annotato che ci ha fatto compagnia dalla parete della cucina e si appende quello nuovo, tutto lindo, ancora solo con pochi appunti scritti. Un anno se ne va e con questo si spera i dolori, un nuovo anno ci aspetta e in esso riponiamo i nostri sogni, desideri e aspettative.
Capodanno è solo la manifestazione di ciò che già sappiamo, tutto cambia di continuo, per mutare, unirsi, crescere e morire, e questo spesso ci sconvolge. Spesso ci aggrappiamo alle cose e ai vecchi ricordi anziché crearne di nuovi e ci ostiniamo a credere che tutto sia permanente ma, proprio oggi, proprio in questa mezzanotte, sta la celebrazione dell'incognito...
Auguri quindi perché questo anno porti con sé esperienze nuove, inattesi amici, sorprendenti avvenimenti... insomma VITA.

giovedì 30 dicembre 2010

Un nuovo calendario?

Si avvicina Capodanno e, nelle nostre case, arrivano o sono già arrivati o stanno per arrivare i calendari del'anno che verrà. Io non voglio parlarvi di un calendario che ormai ha una tradizione, quello dell'ANFFAS, ma del Ricettario che quest'anno hanno elaborato e prodotto dal titolo
"Ricette ideali per persone speciali"
fortunato, si spera, seguito di un altro ricettario elaborato nel 2009.
Non posso non consigliarvelo!
E' utile (le ricette sono a prova di bomba, collaudate e testare dagli stessi autori), è semplice anche nell'impaginazione (che aiuta a capire come e cosa fare passo passo), è simpatico (non sono bellissimi i nostri cuochi nelle fotografie sulle pagine?), è una sfida per dimostrare che tutti siamo speciali, proprio come recita il titolo.
Perciò... correte ad acquistarlo, sapendo che, con questo semplice gesto, andrete a sostenere le attività dell'ANFFAS stessa, la Comunità Alloggio di Santa Maria, i centri socio-educativi di Santo Stefano e delle Villette, la piscina Kered'onda, l'ambulatorio riabilitativo per l'età evolutiva "Il Tubero" ed il servizio di accoglienza e informazione "S.A.I.?".
Non so se vi sembra poco?
PS: notizie dell'ultima ora riferisco che il ricettario sia andato a ruba. Speriamo in una ristampa!

martedì 28 dicembre 2010

Il Vangelo della Domenica

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 2,13-15.19-23)

I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo». Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio». Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino». Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».

La festa della S. Famiglia ci suggerisce subito, dopo aver celebrato il mistero della nascita del Figlio di Dio, di allargare il nostro obbiettivo e comprendere in un solo sguardo Gesù, Giuseppe e Maria. Ormai sappiamo quanto l’evangelista Matteo sia preoccupato di aiutarci a riconoscere il progetto di Dio per tutto quanto succede a Gesù. Così avviene anche per quanto riguarda la fuga in Egitto, cui S.Giuseppe, consapevole delle proprie responsabilità, non si sottrae, nonostante l’evidente scomodità. Ancora una volta siamo chiamati a riflettere sulla disponibilità del figlio di Dio fatto uomo a subire tutte le difficoltà concrete della vita quotidiana, anche quelle più dolorose e drammatiche. Da subito Gesù incontra la malvagità degli uomini, quel male che lui è venuto a vincere in pienezza, fino a superare anche lo scoglio finale, quello della morte. Allora non dobbiamo solo chiedere protezione per le nostre famiglie, ma innanzitutto la forza e il coraggio di affrontare ogni momento, anche quelli tristi e difficili, con la certezza di aver accanto sempre Gesù, pronto a sostenerci nell’affrontare quelle fatiche quotidiane, che lui stesso non ha rifiutato.

domenica 26 dicembre 2010

Dare un senso al Natale

In questi giorni di festa, il pensiero prende il volo, trasportato dalle emozioni che un piccolo bambino ci regala. Ma è importante non dimenticare il senso di questa festa, il senso dell'Amore.
Ho dunque deciso di condividere con voi alcuni pensieri, nati durante il mio viaggio in India e ancora oggi impressi nella mia memoria e nella mia mente.
“Un viaggio.
Un viaggio appena iniziato.
Un motivetto appena accennato.
E’ così che lo sento: una canzone, una musica della quale non conosco ancora la melodia intera, ma inizio ad intravederne il ritornello. Nuova Deli, capitale dell’India. Povertà, caos, caldo e tanta umanità. Una città all’eccesso: macchine, cavalli, mucche, scimmie, pedoni, tutti sulla stessa strada, tutti in direzioni diverse.
Forse il trovare se stessi parte proprio da qui: capire in che direzione andare.
Ma sono tutte difficili, sono tutte caotiche, le direzioni. La legge del più forte sembra farla da padrona. La legge del più ricco, invece non sembra, la fa, la padrona.
Uomini su risciò che ridono e si divertono mentre un uomo, magro e debole, arranca pedalando per portarli a destinazione. Si alza sui pedali, cerca di mettere tutta la forza che ha nelle sue gambe, e lo fa ripetendo la stessa frase in continuazione, con gli occhi persi nel vuoto. Vita crudele, poche rupie, nessun rispetto, una salute precaria. Mentre gli uomini che portano sui loro risciò ridono. Poco dopo ne passa un altro: l’uomo è affaticato, ma sorride. Gli occhi non sono persi nel vuoto come il precedente, questa volta sono occhi felici. Almeno dieci bambini occupano il risciò: tornano da scuola, e salutano, ridendo, tutte le persone che incontrano, soffermandosi soprattutto su noi turisti. Lo stesso lavoro, la stessa fatica, ma un grande orgoglio, una grande gioia.
Allora, forse, la vita ha anche il suo lato sorridente, non sempre regna la legge del più ricco, del più forte. Ma questo, lo si sa. Come si sa che i risciò con i bambini che tornano da scuola sono pochi.
La povertà è palpabile e visibile ovunque: gente che vende di tutto sui marciapiedi, gente che dorme nelle baracche, mendicanti, bambini che ti inseguono…
“Chiedete e vi sarà dato”.
Dio, chiedo solo che Tu mandi più dignità e più serenità a chi davvero ne chiede, e chi davvero ne ha bisogno."
Buon Natale a tutti

sabato 25 dicembre 2010

Auguri!

Il mio Dio è fragile.
E' della mia razza e io della sua. Lui è uomo e io quasi Dio.
Perché io potessi assaporare la divinità, Lui amò il mio fango.

L'amore ha reso fragile il mio Dio.
Il mio Dio ebbe fame e sonno e si riposò.
Il mio Dio fu sensibile.
Il mio Dio si irritò, fu passionale, e fu dolce come un bambino.

Il mio Dio fu nutrito da una madre.
Il mio Dio tremò dinnanzi alla morte.
Non amò mai il dolore, non fu mai amico della malattia. Per questo curò gli infermi.
Il mio Dio patì l'esilio, fu perseguitato e acclamato.

Amò tutto quanto è umano, il mio Dio:
le cose e gli uomini, i buoni e i peccatori.
Il mio Dio fu un uomo del suo tempo.
Vestiva come tutti, parlava il dialetto della sua terra,
lavorava con le sue mani, gridava come i profeti.

Il mio Dio fu debole con i deboli e superbo con i superbi.
Morì giovane perché era sincero.
Ma il mio Dio morì senza odiare.
Morì scusando più che perdonando.

Il mio Dio gettato nel solco, schiacciato contro terra,
tradito, abbandonato, incompreso, continuò ad amare.
Per questo il mio Dio vinse la morte.
E comparve con un frutto nuovo tra le mani: la Resurrezione.

E' difficile per tanti il mio Dio fragile.
Il mio Dio che piange, il mio Dio che non si difende.

E' difficile questo mio Dio, questo mio Dio fragile,
per chi pensa di trionfare soltanto vincendo,
per chi si difende soltanto uccidendo,
per chi salvezza vuol dire sforzo e non regalo,
per chi considera peccato quello che è umano.

E' difficile il mio Dio Fragile per quelli che continuano a sognare un Dio
che non somigli agli uomini.

martedì 21 dicembre 2010

Benvenuti nell'esperienza BOOK

Vi avevo promesso di raccontare cosa Roberta ed io abbiamo "combinato" domenica ed eccomi qua, confesso... non abbiamo resistito all'esperienza BOOK o meglio eBOOK.
E' quella piccola "e" che fa la differenza perché parliamo di libro elettronico. Vi vedo già storcere il naso e pensare che il libro di carta, quello presentato in modo così spiritoso nel video spagnolo, ha un fascino tutto suo (vero), un fascino inossidabile (forse) e nulla al mondo lo può sostituire (da dimostrare). Condivisibili solo in parte tutte queste affermazioni ma vorrei ricordarvi che, solo qualche anno fa, avere un telefono cellulare era considerato una stranezza. Quello che è certo è che siano ad un svolta nel mondo dell'editoria e, se solo gli editori fossero più coraggiosi, non vivremmo ora un paradosso tutto italiano: abbiamo i dispositivi per leggere un libro elettronico ma il catalogo dei titoli disponibili è ridicolmente limitato.
Non voglio passare per una fan della tecnologia, anche se è innegabile il fascino che esercita su tutti noi, ma è stata la curiosità a spingerci in Biblioteca domenica pomeriggio, dove, appunto, veniva presentato questo progetto sperimentale. E così, verso sera, Robi e io tornavamo a casa tutte soddisfatte con il nostro bel lettore in prestito! Eh si, la biblioteca, che dispone di (soli!) 6 lettori e se ne può prendere un prestito uno per 15 giorni per provarlo, usarlo per la lettura di un libro e, aspetto decisamente più importante, valutare questa tecnologia prima che essa ci travolga.
Credo, e ne sono convinta, che l'esperienza tecnologica sia anche un'esperienza culturale e trovo lungimirante che la NOSTRA biblioteca hanno deciso di offrire ai propri lettori questa possibilità che non è da tutti, perchè il lettore ha un costo non proprio banale e perchè, valutando anche un possibile acquisto, sia un'occasione formidabile il poterlo provare per capire se questo ne vale la pena!

lunedì 20 dicembre 2010

Il Vangelo della Domenica


Dal vangelo secondo Matteo Mt 1,18-24
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”. Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

La figura di Giuseppe è probabilmente quella che sentiamo più vicina alla nostra esperienza. Da una parte infatti egli si trova a vivere un ruolo importante nella storia della salvezza, ma senza aver scelto o chiesto la partecipazione. Un po’ come noi che ci troviamo ad essere cristiani, partecipi di una storia che ci fa essere più grandi di Giovanni il Battista, ma senza alcuna nostra richiesta. Né tantomeno ci è stato chiesto se volevamo ricevere il battesimo ed assumerci personalmente gli impegni del cristiano. Eppure Giuseppe accetta che la sua vita sia sconvolta da quello che è un segno dell’amore di Dio, un segno della sua fedeltà e del suo interesse per il genere umano. Per amore di Dio e per amore di Maria e, riconosciamolo, anche per amore di tutti noi, Giuseppe accetta il suo compito. Anche da noi Dio si aspetta una risposta d’amore alla sua offerta. Ora personalmente possiamo, anzi proprio per questo natale, dobbiamo accettare consapevolmente il progetto che Dio ha per ciascuno di noi. Lasciamo entrare Dio nella nostra storia e accettiamo che sia lui a guidare le nostre parole e le nostre opere.

domenica 19 dicembre 2010

L'ultima domenica di Avvento

Insieme ad una spruzzata di neve, leggera e decisamente natalizia, stamane in piazza ci attendeva il "Mercatino delle Meraviglie", organizzato dall'Associazione "Amici della Scuola Elementare", si, sempre loro... quelli che ieri erano indaffarati con Babbo Natale.
Per la cronaca, erano indaffarati anche oggi nell'impacchettare tutti quei bellissimi lavoretti donati con generosità per sostenere le iniziative dell'Associazione stessa.
Auguriamo di cuore Buone Feste a questi intraprendenti genitori e non che lavoramo così generosamente per l'Associazione.
PS: c'é stata anche la merenda in oratorio con un film ma non so dirvi com'era, perchè Roberta e io abbiamo fatto qualcos'altro di davvero speciale... ve lo racconto i prossimi giorni.

sabato 18 dicembre 2010

Oh, oh, oh...

E alla fine, eccolo qua! Babbo Natale in persona è arrivato ad allietare la Festa della Scuola Materna ed Elementare, organizzata per questo pomeriggio dall'Associazione che si dà così tanto da fare.
I più sorpresi?
Non saprei dire se i bambini o gli adulti presenti. Tanti, comunque tanti i partecipanti e questa festa è stata anche l'occasione per farsi vicendevolmente gli auguri per le imminenti festività natalizie, occasione colta al volo anche dalla sig.ra Zanibelli, assessore all'Istruzione del Comune, che ci ha fatto visita.
Grazie a tutti coloro che hanno realizzato questa semplice ma riuscita festa.

giovedì 16 dicembre 2010

Poveri bambini

Questo libro è il racconto di storie tristi di bambini tristi che hanno vissuto o vivono un'infanzia dolorosa trasformata in un'adolescenza altrettanto dolorosa.
Soffrono tutti di una letale e morbosa malattia, la solitudine che spesso è così trascurata nei bambini. Solitudine non materiale ma soprattutto di affetto e di attenzione. I genitori che spesso si affannano affinchè i loro figli non restino mai soli, troppo spesso no si rendono conto che questa rete protettiva si trasforma in un recinto, steso in perfetta buona fede, ma che li allontana dal mondo, che li isola non li protegge.
E così, in questo libro, troviamo Lorenzo, che da bambino iperattivo e allegro in trasforma in un adolescente triste e sconfitto, Annalisa, che vive la metamorfosi da bambina cicciona in anoressica senza speranza, Paolina, la figlia perfetta che finisce a vivere per strada travolta dalla droga, e Francesco, prosciugato dal computer e dal mondo virtuale che questo gli apre. Infine c'é Pietro, forse la storia più positiva o comunque non definitiva, che scappa da una famiglia allargata, che se lo rimbalza in continuazione, finché si dimenticò di scappare, forse perché era finita la stagione delle fughe o forse non ne ebbe più il tempo o il modo. O forse fu invece pechè si trovò bene nella nuova sistemazione, con qualcuno che apriva la porta quando ancora saliva le scale, in una casa dove era sempre il primo e il più importante.
Un libro da leggere per vedere la realtà con gli occhi di questi piccoli e riflettere un pochino su cosa diamo ai nostri figli, come attenzione, cura, affetto e presenza.

Il prossimo libro o meglio, visto il lungo periodo di vacanze natalizie, i libri sono due!
"Fuga dal Natale" di John Grisham
e
"Bianca come il latte, rossa come il sangue"
di Alessandro D'Avenia

Per sapere quale è stato il libro precedente, cliccate qui.

mercoledì 15 dicembre 2010

Auguri, cominciamo...

... a 10 giorni dal Natale, cominicia con gli auguri di Suor Angela. La nostra missionaria è, in questo periodo e fino a fine anno, negli Stati Uniti per promuovere il VoICa, di cui è responsabile.
Albuquerque, Nuovo Messico
Dicembre 2010

Carissimi parenti ed amici,
il mio saluto ed AUGURIO di un sereno NATALE da questa lontana terra del Continente Americano, dove mi trovo per la progettazione di VOICA America. Nel visitare due comunità del Messico ho costatato tanta povertà in una marea di giovani alla ricerca di un mondo migliore. Ancora una volta il Natale ci richiama ai veri valori: del bello, buono ed aiuto scambievole.
A ciascuno AUGURO feste Natalizie che riportino alla gioia del semplice stare assieme, ringraziando il Signore che viene a benedirci ed invitarci a seguirlo.
Vi abbraccio con affetto nella speranza di vedervi presto.
Sr Angela
Fotografie:
coi giovani di Monterrey, con danzatori Messicani, con le mie sorelle, e con B. Kateri Tekakwitha (quasi santa messicana) fuori della Cattedrale di Santa Fè.

martedì 14 dicembre 2010

Meglio tardi che mai!

E' già passato un mese, lo so ma questa vita così complicata e frenetica...
comunque ora, se cliccate sulla copertina,potete leggere tutto il nostro bollettino con il bellissimo articolo di Giulia, dove ci racconta la sua esperienza estiva in Africa, missionariara con il VOICA.
Ah... c'é anche il programma pastorale.

lunedì 13 dicembre 2010

Il Vangelo della Domenica

Dal vangelo secondo Matteo Mt 11, 2-11
In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”. In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».
Anche per questa domenica sembra centrale la figura di Giovanni Battista, ma in realtà le parole di Gesù non vogliono elogiare il precursore, quanto la fedeltà di Dio che mantiene le promesse fatte da molti secoli attraverso la voce di tanti profeti. Certo di fronte al Battista ci viene chiesto innanzitutto un atteggiamento di umiltà. Anche se per noi il regno di Dio è già venuto non possiamo illuderci, non siamo a posto, non siamo certo più grandi di lui, a meno che riusciamo a seguire fino in fondo le parole di Gesù, cominciando a costruire il suo regno nella nostra vita di ogni giorno. Questa sarebbe anche la giusta risposta alla fedeltà di Dio. Lui realizza le sue promesse e noi con la nostra costanza prepariamo una degna dimora al Signore che viene. I frutti degni di conversione sappiamo quali sono: operiamo per la pace, la giustizia, la serenità dei cuori. Approfittiamo anche dei tanti segni esteriori del Natale per lasciarci coinvolgere nel fare il bene a tutti i nostri fratelli, perché l’amore di Dio trovi casa in mezzo a noi.

domenica 12 dicembre 2010

Una domenica carica di...

... in pole position, sicuramente ATTESA!
Attesa per l'imminente arrivo di S.Lucia, che fa tremare i cuori a tutti i nostri bambini e non solo!A seguire... MUSICA!
L'Hospital Services, in collaborazione con Ottica Foto Angelo, più una lista di sponsor lunga quanto una letterina a Santa Lucia, ha realizzato un concerto meraviglioso, all'Auditorium "B.Manenti" in città. Protagonista, oltre alla musica, l'Orchestra di fiati di Trigolo e San Bassano diretta da Vittorio Zanibelli, che oltre ai pezzi forti già eseguiti anche nel concerto del Palio, dello scorso Giugno, come "Ocean Dream" e "I pirati dei Caraibi- Ai confini del mondo" (SUPER !!!), ci ha fatto sognare con una selezione di brani natalizi. Davvero divertente l'arrangiamento in stile banda militare di "Jingle Bells", come pure sempre lo stesso pezzo in versione salsa... solo un simile super-classico può avere così tanti arrangiamenti!E infine FILM...
che non ho visto (ero al concerto) ma che promette di essere, oltre che divertente, anche fonte di qualche pensiero positivo: un cattivissimo che sogna di rubare la Luna ma che viene adottato da tre ragazzine orfane. C'é qualcosa di buono anche dentro al cattivo più cattivissimo che c'é?

sabato 11 dicembre 2010

MiniVolley

Abbiamo una nuova autrice (evviva evviva!), Claudia, che ci racconterà le avventure della squadra del MiniVolley. Finchè non imparerà (prestissimo) a pubblicare direttamente sul blog, farò da ripetitore.
8 DICEMBRE ALL'INSEGNA DELLA PALLAVOLO E DEL DIVERTIMENTO
Mercoledì 8 dicembre alle 15.30 si è svolta la giornata dedicata al baby e mini volley presso la palestra Toffetti. Presenti le squadre di: Crema volley, Frassati, Castelleone, Capergnanica, Ripalta, Dovera e Monte Cremasco. Tutti i bambini dopo aver giocato tutto il pomeriggio divisi in da 3 giocatori ed essersi divertiti hanno potuto mangiare un ottima merenda offerta dalla Crema Volley.

giovedì 9 dicembre 2010

Con il naso in sù

Un gran da fare intorno al quel banchetto. Punti e punti di cucitrice per fissare le letterine alle code dei palloncini colorati. Grandi e piccoli ad osservare e a sperare che, quest'anno, ci sia meno carbone?
Siamo pronti! Si cerca un punto della piazza dove il campo sia "sgombro" e via, Piera lascia liberi i palloncini e tutto il loro bottino di speranze. E i bambini lì, con i visi a pregare perchèla loro letterina vada lontana e raggiunga la loro Santa preferita e la convinca ad essere generosa, a dimenticare qualche capriccio, qualche marachella...
E adesso che sono liberi, i palloncini si alzano rapidamente e tutti lì rapiti, lì a seguire il loro volo. La cosa più bella di tutta questa iniziativa sono gli occhi dei bambini che, fra lo stupore e la trepida attesa, affidano i loro desideri ad un palloncino e che sognanti, con il naso in sù, sognano, magari, anch'essi di poter volare.
Grazie agli Amici della scuola Elementare per questa iniziativa, tentata lo scorso anno, confermata quest'anno e da trasformare in tradizione per gli anni a venire.

mercoledì 8 dicembre 2010

Premiére

brulé!

I DVD saranno disponibili dal 19 Dicembre presso il Bar dell'Oratorio. Non vi sembra una bella idea per un regalo di Natale?

martedì 7 dicembre 2010

Il Vangelo della Domenica


Dal vangelo secondo Matteo Mt 3,1-12
In quei giorni, venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaìa quando disse: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!».
E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico.
Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione, e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».

La figura e soprattutto la parola di Giovanni il Battista sembrano oggi poco consone al periodo che stiamo vivendo, Ci stiamo preparando al S. Natale, una festa che si caratterizza per un clima generale di pace, gioia, serenità. Tutti i segni del Natale, il contorno tradizionale, ci invitano ad una atteggiamento gioioso e pieno di speranza. Giovanni invece, dopo averci invitato a riconoscere la presenza del regno di Dio in mezzo a noi, ci apostrofa come ’razza di vipere’ ricordando la scure pronta al taglio e il fuoco che brucerà inestinguibile. Ma sappiamo bene che queste immagini così forti hanno lo scopo di suscitare in noi santi desideri, di realizzare quei frutti degni di conversione che Dio si aspetta da noi. Davvero il sentimento principale deve essere quello della gioia e della serenità, ma non perché ci lasciamo distrarre dalle lucine o dai regali, cui tanto ci tiene la nostra società dei consumi. La gioia vera viene dalla consapevolezza di contribuire alla venuta del Signore Gesù con le nostre parole e opere tese a costruire la pace intorno a noi. Questi frutti degni di conversione, ci permettono di avvicinarci alle feste natalizie con il giusto spirito di accoglienza e disponibilità che Gesù vuole da noi.

domenica 5 dicembre 2010

I burattini e anche la neve

Era una mia impressione o i burattini sembravano ... tristi?
Mah! Sarà stata la giornata fredda (per la cronaca è la NONA domenica di fila che piove!) o il fatto che non c'era quel gran pubblico, ma ho come avuto l'impressione che i burattini non fossero così convincenti nella loro performance e anche le battute spiritose fosse "smorte". E per di più, anche i bambini presenti, anziché essere rapiti dalla storia di Gioppino, erano particolarmente rumorosi.
Mi sa che non ho più l'età per aprezzare i burattini.

mercoledì 1 dicembre 2010

neve

Dopo un piccolo anticipo di neve di cui abbiamo goduto settimana scorsa, oggi di nuovo la neve è tornata. Bello, bello, bello!
No, non sono matta, a me la neve piace tantissimo nonostante gli indubbi disagi ed il caos che si genera sulle strade. Mi dà immediatamente l'idea dell'inverno, delle feste natalizie, del camino acceso e di un pomeriggio di lettura di un bel libro... insomma una pausa in questa vita che sembra, troppo spesso, un frullatore. Una tregua in cui la vita ed il ritmo delle cose rallentano dandoci così la possibilità di riassaporare il gusto della pigrizia, virtù sempre considerata negativa.
Sfogliando il Corriere, ho trovato un'iniziativa proprio adatta ad una giornata come oggi e che ci può accompagnare al Natale, magari per tirar fuori un bel ricordo...
cliccate sulla foto della neve per saperne di più.